Siate solo voi stessi. Sempre!
(di Guido Da Todi)
L’attento osservatore delle abitudini di questa nostra società non può fare a meno d’ accorgersi di
come la stessa sia, per buona parte, sollecitata alla propria manifestazione esistenziale da
pulsioni estranee ad una vera creatività individuale.
Le informazioni di una certa cultura, i luoghi comuni, le correnti di pensiero precostituite, le
tradizioni consolidate, le abitudini, i tabù, tutto ciò incanala i mass media in parametri di azioni
e reazioni soggettive standardizzate e prive di una vera autonomia di scelte originali e
responsabili.
Si agisce in un certo modo perchè è consuetudine; si fanno certe cose, e non altre, solo spinti dal
timore della reazione del proprio ambiente e del resto dei nostri conoscenti e parenti; si è frenati
dalla limpida manifestazione delle opinioni personali dal dubbio che esse possano disturbare qualche
dissenziente.
È sicuramente opportuno che un certo buon senso debba comunque guidare ognuno di noi nell’esprimere
se stesso e le proprie azioni, in seno ad una società, sovente ipersensibile ed ostile alle
circonlocuzioni di sola natura formale.
Ciò, tuttavia, non significa cedere completamente le redini di una propria ragion pura, e le
conseguenze responsabili che da questa derivano.
In particolar modo, il presente articolo vuole fare riferimento e portare la vostra attenzione su
gran parte dei ricercatori spirituali, all’inizio del così detto Sentiero.
La lettura e lo studio di opere spirituali di grande fondamento e valore; la frequentazione di amici
più maturi ed esperti della Strada Regale; la scelta strettamente metafisica di un Guru, ed ogni
altro trampolino karmico e dharmico che spingono al Viaggio Mirabile sono di un’importanza pressochè
vitale per ogni neofita.
Egli parte – per così dire – con il piede giusto e nella direzione giusta.
Ma tutto questo – non dimentichiamolo mai – ha la fondamentale funzione di creare, nel tempo, quei
parametri adatti a che il neofita intraprenda il giusto e corretto percorso
successivo, che dovrà, poi, continuare a seguire, mentre una sempre maggiore creatività e percezione
metafisica si esprimeranno attraverso il proprio talento individuale.
Potrebbe, a riguardo, risultare sbalorditivo un semplice esperimento di sottile natura psicologica.
Proviamo a sezionare in un qualunque e medio ricercatore spirituale – ricco di notevoli
informazioni sulla Strada Regale, assorbite da decine di testi – la parte che in lui rappresenta il
guscio di cultura stratificata, di principi spirituali assimilati dall’esterno – ma non digeriti
profondamente – da quella che è, invece, la calda fiammella di un suo
Sicuramente lo vedremo barcollare, di colpo, e sentirsi
riuscissimo a dimostrargli che, per la massima, egli utilizza il suo tempo, il suo dialogo
spirituale, la sua atmosfera meditativa interiore, mentre si puntella quasi unicamente su una
piattaforma interiore soltanto ereditata, e non dinamica e sperimentale.
Purtroppo, questa è la verità.
Gli istruttori (o, se preferite, i fratelli anziani) non godono di grande popolarità e successo
quando iniziano a sollecitare l’evoluzione di coloro che il Signore affida ad essi, indicandone la
zavorra teorica che ne appesantisce il mondo interiore.
Un mondo di informazioni – lo ripetiamo – estremamente prezioso ed essenziale; ma, che rischia di
divenire, con il tempo, una gabbia di madide strutture intellettuali ed emozionali, se utilizzato
come un punto di arrivo, e non di partenza.
Il neofita medio vive di entusiasmi tronchi e ventrali. Entusiasmi per delle dottrine che il suo Sè
– divino in ogni caso – riconosce come rivelatrici di una delle faccette dell’Unico Diamante.
Entusiasmi verso individui che egli reputa portatori della Luce Assoluta, e verso i quali manifesta
una devozione impari e non dignitosa per il Messaggio divino che, invece, freme nel suo cuore, come
in quello di chi ammira così intensamente.
Ma, egli non compie – mediamente – lo sforzo di assimilare la Verità Una; che egli continua a
rimirare nei suoi luccichii esterni, mentre ne stringe fra le mani il simbolo inerte, e separato da
se medesimo.
Fino a quando, tuttavia, lo stesso neofita non diverrà la diretta Verità, e potrà, quindi, fare a
meno di descriverla – e ricamarne solo le rappresentazioni teoriche di cui è maestro; fino a quando
non avrà la forza di riscattarsi del bagaglio informativo che possiede e che costituisce gran parte
della sua personalità, librandosi nello Spazio Puro dell’Essere Uno, in una radiazione senza alcuna
stratificazione ulteriore; sino a quando non avrà la forza di sganciarsi, con un deciso sforzo
mentale, dalla Forma, riconoscendo se stesso come Sostanza egli non riuscirà a percepire il sottile
fremito che pervade e fa rabbrividire la realtà universale.
Eseguiamo, quindi, questo salutare esperimento su noi stessi.
istante – la nostra complessa e poliedrica attività mentale, che
contempliamo, infine, distesi ai nostri piedi, quei rotoli del
esoteriche e le abilità procedurali con le quali insistiamo a voler esprimere la natura dell’Uno;
gettiamo lontano da noi ogni rappresentazione esteriore dell’essenza esistenziale.
Ci accorgeremo – in effetti, e con stupore – che quelle culture e quegli insegnamenti cesseranno
di rappresentare quel che sono, ma si riveleranno come la rappresentazione diretta della nostra
mente; e vedremo, infine, l’ anello soffocante che la mente rischia di divenire, non più cingerci e
soffocarci, ma, giacere inerte, lontano da noi, ai nostri piedi!
Constateremo, ancora, che la mente è solo una funzione illusoria del nostro io profondo, la quale
cessa di esistere quando viene riconosciuta quale un semplice aspetto del tutto.
Nella nuova atmosfera in cui ci ritroveremo, saremo infine
vergine, originale e creatrice.
Privi di nozioni, di mente che le misceli e le agiti costantemente, in un suono costante e
caleidoscopico, scopriremo la natura del Nulla-Tutto; del Verbo inarticolato e del Motore Immoto
universali.
Da questo
poi, tradotte nelle civiltà storiche di pensiero e di azione. Ogni poeta ha rapito i suoi canti
melodici di iniziato alla bellezza; ogni rivoluzionario ha trovato le giuste e vere risorse a che l’
umanità della sua era conquistasse un maggiore respiro di libertà.
Ed è proprio nella nudità assoluta di ogni ricchezza intellettiva, emotiva e materiale che si
rintraccia la dimensione vera dell’unione con ogni cosa.
Spariscono i contrasti e gli appesantimenti, che si frapponevano tra le funzioni del nostro pensiero
e l’onda irrisolta ed illimitata del non essere, del non ragionare, del non suddividere.
Qui, proprio qui inizia il Canto Innato e privo di confini di Dio. La Presenza si svela, unita e
stabilizzata nel cuore di colui che ha rinunciato alle chimere di quel pulviscolo dorato, che viene
sollevato, senza posa, dalla coda guizzante della sua
con gelosia.
Spesso, io penso con malinconia e dolore al mondo freddo che circonda molti ed immensi talenti
spirituali di mia conoscenza. Essi possiedono il grande dono di sapere dire
Ma, non sanno tradurre il linguaggio e le percezioni che provengono dall’
– grandi monisti – non conoscono la carezza costante del Signore, che allevia l’animo, addolcisce
ogni dolore, parla con autorevole realismo alle anime di migliaia e migliaia di Figli della Nuova
Era.
Perché il Signore ha parlato ad Arjuna, con Voce fremente; e continua a spezzare ogni resistenza in
coloro che lo cercano, appunto, nella dimensione in cui ci siamo, sinora, affacciati.
Perchè il Signore, Dio, attende sicuramente ognuno di voi, mentre parla incessante al vostro animo,
da quel momento preciso in cui avete posto piede sul sentiero. Ed Egli è tutto ciò che esiste; ma è
pure quell’incantevole Sguardo che ha incendiato il cuore di Santa Teresa del Bambin Gesù, che ha
reso ebbro d’una pazzia eterna d’amore il piccolo fraticello di Assisi; che vi riempie, ora, di
quella eco nostalgica per Casa Vostra, mentre ne ascoltiamo assieme il Suono della Voce Infinita.
Siate solo voi stessi. Sempre! Abbiate il coraggio – come faccio io – di testimoniare direttamente
ad ogni fratello e sorella la tenera, sollecita, reale presenza dell’Uno, in ogni cosa. Dite a tutti
che la sacca sdrucita della forma è agitata da un possente vento interno, che soffia fuori da ognuna
delle sue mille e mille lacerazioni: il vento della Presenza!
Non abbiate vergogna, o timore di farlo. Sciogliete la neve che ricopre l’ animo dei grandi teorici
del Pensiero Metafisico. Parlate loro di quel granulo infiammato che esiste in ogni particella
dell’universo, e che ha fatto dire a Gesù, Il Cristo:” Con il Mio Amore attrarrò tutti a Me!”.
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