Soffro di ansia: perche’ mi succede?

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Soffro di ansia: perche’ mi succede?

Alcune persone hanno passato tutta la vita a soffrire di ansia. Ci sono momenti più difficili di
altri, ma anche così, la sensazione di logoramento è immensa e le conseguenze si fanno sempre più
evidenti. Perché succede? Perché soffriamo di questi spiacevoli stati psicologici?

Perché soffro di ansia? Perché sento questa pressione al petto che non mi fa respirare e questi
pensieri carichi di paura e irrequietezza? L’ansia eccessiva, quella che interferisce con la qualità
della vita, continua ad essere un enigma per molte persone. A volte appare senza alcun trigger
specifico e offusca tutto, deforma e accelera tutto con la sua lunga ombra.

Benjamin Franklin diceva che per dissuadere quella sensazione così estenuante, non c’è niente di
meglio che non anticipare i problemi o pensare a quelle tempeste che non si scateneranno mai
veramente. Però, ammettiamolo, quando si prova ansia non valgono i consigli, così come non valgono
la meditazione, nemmeno qualche giorno di vacanza o dipingere mandala. Tutte queste attività sono
solo palliativi, strategie di sollievo temporaneo che, in realtà, non risolvono nulla a lungo
termine.

Soffro di ansia e non riesco a controllarmi

Perché l’ansia che sfugge al nostro controllo è come un mostro invisibile che provoca dolore allo
stomaco, fa battere forte il cuore e ci lascia intrappolati in una spirale che non smette di
crescere. Quell’entità che è incorporata nella mente non scompare proprio così. E no, non è
nervosismo.

L’ansia sta diventando un compagno appiccicoso di cui ancora non parliamo abbastanza e, purtroppo,
trascuriamo eccessivamente. Approfondiamo l’argomento.

Perché soffro di ansia?

Quando ci chiediamo perché l’ansia ci attanaglia, succede perché abbiamo raggiunto un punto in cui
ci sentiamo sopraffatti. Sappiamo che qualcosa non va. Questo sistema di allerta del corpo,
necessario per poter reagire alle pressioni, ai rischi e alle sfide del nostro ambiente, a volte va
fuori controllo e sopravvaluta i pericoli.

La parte più complicata di tutto questo è che l’ansia sta cessando di essere per molte persone
quella sensazione normale e persino necessaria che ti attanaglia quando vai a sostenere un esame,
quando hai un colloquio di lavoro o un appuntamento medico.

Vale a dire, non è più quella reazione che si scatena di tanto in tanto e di cui si conosce
l’innesco. Ora quella sensazione di angoscia e incertezza è costante. Ha cessato di essere adattivo
per diventare, in molti casi, patologico.

Tanto che stud i sulla salute mentale come quello condotto in Spagna nel 2017 già ci avvertivano che
oltre il 9% della popolazione soffre di ansia cronica. Le persone cadono in questa condizione e non
hanno strumenti per affrontarla. Inoltre, spesso non fanno nemmeno il passo per chiedere un aiuto
specializzato. Mettono a tacere la loro angoscia come ben sanno e lasciano passare il tempo come
possono finché, ad esempio, non compare il primo attacco di panico.

Ma… perché succede? perchè soffro di ansia? Perché molte delle persone che conosco ne soffrono?
Analizziamo le cause.

Fattori predisponenti

Ci sono variabili che ci predispongono a soffrire un po’ più di ansia rispetto al resto. Uno di
questi fattori scatenanti è spiegato da fattori genetici e familiari. Il fatto che uno dei nostri
genitori abbia una maggiore tendenza a vivere questa condizione aumenterà il rischio che ne
soffriamo anche noi. Non lo determina, ma solleva tale possibilità.

Allo stesso modo, c’è anche chi presenta un sistema di allerta più sensibile, che vive sempre in uno
stato di preallerta pensando che possa accadere qualcosa di brutto o pericoloso. Inoltre, come
rivelato da uno studio, è stato possibile verificare l’ esistenza di un’anomalia in alcune proteine
deputate alla regolazione della produzione di serotonina.

Il suo malfunzionamento genera una iperattivazione dell’amigdala e con essa, la sensazione di paura
e costante allarme, angoscia, irrequietezza che non viene dissuasa e che alimenta la preoccupazione.

La nostra personalità

Ci sono alcuni tratti della personalità che possono aumentare il rischio di ansia. Il perfezionismo,
la bassa autostima, l’insicurezza, la timidezza, l’essere più o meno ossessivi con certi aspetti
aumentano senza dubbio questa predisposizione.

Perché soffro di ansia? Affrontare eventi stressanti, sia presenti che passati

Se ti chiedi “perché ho l’ansia?” ricorda che spesso questo è il risultato di uno stress accumulato
nel tempo e non affrontato. Situazioni come essere disoccupati da molto tempo o addirittura lavorare
in condizioni di lavoro negative lasciano l’ansia come ovvio seguito.

I problemi familiari o relazionali, la crescita dei figli o l’instabilità economica sono situazioni
di grande usura psicologica.

Tuttavia, bisogna anche guardare oltre le situazioni presenti. Il passato nasconde anche fattori
scatenanti che potrebbero aver plasmato la persona che siamo ora. Qualcuno forse ferito da
un’infanzia di maltrattamenti, episodi di abuso, dover vivere qualcosa di stressante come la perdita
di un parente o aver subito un evento avverso modella anche la presenza di ansia patologica.

Malattie croniche

Se vi state domandando perché soffrite di ansia, sappiate che potrebbe essere dovuto a una malattia
cronica. Disturbi come il diabete, la fibromialgia, il cancro, le malattie cardiache, ecc.,
aumentano questo rischio. Sono situazioni in cui lo stile di vita cambia, ci sentiamo limitati,
presi da quelle alterazioni di cui, purtroppo, siamo prigionieri.

Sperimentare ansia o soffrire di depressione è una conseguenza del tutto comprensibile. D’altra
parte, non possiamo nemmeno ignorare l’aspetto delle dipendenze. Il consumo di alcol e droghe
aumenta questa predisposizione.

Riflessioni conclusive sul perché soffro di ansia

La sensazione insopportabile di convivere con l’ansia di solito ha dietro dei fattori scatenanti che
la spiegano. Tuttavia, al di là delle cause c’è qualcosa di più rilevante: le strategie per
controllarlo. Non possiamo vivere senza questa sensazione, l’ansia non può scomparire perché è parte
di noi.

Tuttavia, con la terapia e l’aiuto professionale possiamo mantenerla a quel livello ottimale in cui
essere noi stessi, respirare, proiettarci, sentirci di nuovo motivati senza che quella sfera mentale
ci renda di nuovo prigionieri.

Bibliografia

Shri, R. (2010). Anxiety: Causes and Management. The Journal of Behavioral Science, 5(1), 100–118.

Trait Anxiety Mediated by Amygdala Serotonin Transporter in the Common Marmoset” by S.K.L Quah, L.
McIver, A.C. Roberts and A.M. Santangelo, 11 May 2020, JNeurosci.

DOI: 10.1523/JNEUROSCI.2930-19.2020

it.wikipedia.org/wiki/Benjamin_Franklin

bit.ly/3GNy1za

bit.ly/3iqupK7

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