(PARTE SECONDA)
Di Priscilla Bianchi
Ciò che è fondamentale comprendere è che il desiderio mette in moto un processo creativo sul piano
sottile. Desiderando, soprattutto se il desiderio è accompagnato da una carica emotiva forte,
emaniamo una frequenza energetica che richiama invariabilmente cose, persone e situazioni
sintonizzate su quella stessa frequenza.
Pensieri e desideri sui quali ci concentriamo di più, consapevolmente o meno, diventano cose e si
concretizzano nei vari episodi della nostra vita. Questo è, in sintesi, il principio alla base della
ormai nota Law of attraction, la legge di attrazione, una delle leggi che governano l’universo. La
fisica quantistica conferma che l’universo nel quale viviamo è un insieme di vibrazioni energetiche;
anche i nostri pensieri e desideri lo sono e ciascun individuo è come una potente stazione radio.
Certe vibrazioni entrano in risonanza con vibrazioni simili e determinano specifici campi di
frequenza. In sintesi potremmo affermare che ciò che emaniamo sarà ciò che attraiamo e in tal senso
è proprio vero che il mondo è come un grande specchio che riflette la nostra realtà interiore. Il
lavoro più impegnativo consiste nel sondare le nostre pulsioni inconsce, visto che i desideri
inconsci non sono meno forti di quelli consci, ma sono molto meno determinabili. Risulta quindi
prioritario diventare quanto prima e quanto più profondamente consapevoli dei semi che giacciono sul
fondale del nostro inconscio prima che si dischiudano manifestando situazioni a noi sgradevoli o
addirittura ostacolanti per il nostro percorso evolutivo.
Questa analisi è fondamentale anche per riuscire a trovare una coerenza nella nostra modalità di
emissione energetica; ad esempio, se sul piano cosciente desideriamo stringere amicizie sul piano
di sattvaguna(1), ma il nostro inconscio ci sospinge ancora verso situazioni tamasiche o rajasiche,
probabilmente queste ultime spinte avranno la meglio, oppure sfioreremo per breve tempo compagnie
più elevate per essere poi risucchiati in vecchie e ripetitive dinamiche. Se desideriamo cambiare
vita o se intendiamo modificarne almeno alcuni aspetti, dovremmo modificare la nostra frequenza, che
in termini pratici significa modificare i nostri pensieri, ovvero i nostri contenuti mentali.
Secondo la sapienza dell’India classica nell’universo operano tre macrofrequenze, cui ho già
precedentemente accennato: si tratta di sattva, rajas e tamas. Le persone che vibrano secondo la
frequenza di sattvaguna generalmente si circondano di bontà e benessere; quelle che vibrano secondo
la frequenza di rajas, secondo la Gita vanno inesorabilmente incontro alla sofferenza, perché sono
impulsive, frenetiche e sconsiderate nell’azione e nella reazione; chi, infine, è sintonizzato sulla
frequenza di tamas, perpetuando un atteggiamento apatico e negativo, non farà che attrarre nella
propria vita situazioni che somiglieranno a vicoli ciechi e depressione.
Chi impara a sognare da sveglio nel senso vero dell’espressione, coltiva la propria
consapevolezza, seleziona i propri contenuti mentali, comprende a fondo che cosa veramente desidera,
mette a fuoco il proprio sogno e ci si prova dentro, incanala la propria energia e la propria
affettività nella direzione della realizzazione del sogno senza lasciare spazio ad interferenze
ostacolanti, predisponendosi con lietezza d’animo e fiducia. Per poter giungere a tale lucidità di
pensiero ed efficacia nell’azione è condizione imprescindibile intraprendere un percorso di
autodisciplina attraverso il quale riportare armonia nella nostra vita, sviluppando modalità
psicofisiche che ci orientino verso un trend evolutivo. La sadhana bhakti, millenario sentiero di
realizzazione del sé percorso con successo da grandi Maestri e da loro trasmesso ai propri discepoli
di era in era, offre anche all’uomo di oggi strumenti quantomai preziosi per uscire da condizioni
frammentate ed alienanti e ritrovare un appagamento profondo e duraturo. Scopo del Centro Studi
Bhaktivedanta, con i suoi numerosi programmi ed attività, è proprio quello di mettere a disposizione
antiche tecniche ed imperitura saggezza con un linguaggio ed una metodologia adatti ai nostri tempi.
Buona continuazione e buona realizzazione dei vostri sogni.
(1) I guna sono i costituenti della materia, potenti energie archetipe che strutturano l’universo.
Sattva indica in generale la virtù con tutte le sue caratteristiche, tra cui bontà, luminosità e
visione; rajas e tamas indicano rispettivamente la passione e l’inerzia/ignoranza.
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