Sonno, umore, movimento: il cervello ne risente non solo nell’immediato

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Sonno, umore, movimento: il cervello ne risente non solo nell’immediato

Gli effetti delle esperienze sull’attività del cervello durano per giorni: ecco perché l’allenamento
di oggi vi farà bene anche tra una settimana.

13 ottobre 2024 – Elisabetta Intini

Esistono due tipologie di risposte del cervello al nostro stile di vita: la prima ha una durata
inferiore ai sette giorni, mentre la seconda è più graduale.

L’eco delle buone (o delle cattive) abitudini ha effetti di lunga durata sul cervello, e plasma la
sua attività non solo nell’immediato, ma anche nelle due settimane successive.

Il nostro comportamento e, in ultima analisi, la qualità delle nostre funzioni cognitive sono
influenzati dalle esperienze quotidiane: per esempio, dalla qualità del sonno e dall’umore della
giornata, o dall’aver messo in moto o meno il nostro corpo. Tuttavia, a differenza di quello che si
potrebbe pensare, la risposta del cervello a questi stimoli non si esaurisce in una reazione
immediata. L’influenza, positiva o negativa, delle nostre abitudini di vita sul modo in cui
interagiscono le varie aree del cervello si protrae per giorni, persino settimane.

TI ALLENI OGGI, SEI FELICE (ANCHE) DOMANI. La scoperta è stata possibile grazie all’iniziativa di
alcuni neuroscienziati delle Università di Aalto e Oulu (in Finlandia) che hanno monitorato il
cervello di una singola persona – Ana Triana, che è anche la principale autrice della ricerca – per
cinque mesi consecutivi, utilizzando dispositivi wearable (cioè indossabili), questionari sull’umore
e scansioni cerebrali bisettimanali.

La combinazione di esami tradizionali e dispositivi indossabili ha permesso di monitorare l’attività
cerebrale in modo continuativo, e di verificare che la risposta del cervello ai ritmi del sonno,
all’attività fisica e a parametri fisiologici come il ritmo respiratorio evolve nell’arco di più
giorni: significa che, per esempio, un allenamento effettuato oggi o una notte insonne appena
passata avranno effetti sull’attenzione, sulla memoria e su altre facoltà cognitive non solo
nell’immediato, ma anche la settimana prossima.

L’EFFICIENZA DI UN CERVELLO A RELAX. Lo studio ha evidenziato una forte relazione tra la variabilità
della frequenza cardiaca (Heart Rate Variability, la misura dei lievi cambiamenti nel tempo tra un
battito cardiaco e l’altro) e la connettività cerebrale, in particolare quando l’organismo si
rilassa. Ciò suggerisce che la risposta dell’organismo a tecniche per il rilassamento, che tengano a
bada lo stress, possa influire positivamente sulla connettività cerebrale, anche quando non siamo
attivamente concentrati in un compito.

Ad avere un’influenza positiva nel modo in cui interagiscono le regioni cerebrali è inoltre
l’attività fisica, che ha un impatto benefico sulla memoria e sulla flessibilità cognitiva. Infine
gli stati di umore, nelle loro varie sfumature, possono avere effetti sulle funzioni cognitive anche
per 15 giorni.

MIGLIORARE LA RICERCA SULLA SALUTE MENTALE. Lo studio ha evidenziato due tipi di risposte del
cervello allo stile di vita: uno di una durata inferiore a sette giorni, che riflette adattamenti
più rapidi (per esempio, l’effetto negativo di una notte insonne sulle capacità di concentrazione);
e uno più graduale, ma con ricadute più durature, in particolare su attenzione e memoria.

Gli scienziati sperano che lo studio possa ispirare, nel metodo, futuri lavori sul rapporto tra
salute mentale e stile di vita.

www.focus.it/temi/stress

da focus.it

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