Tratto da:
“Il Divino Romanzo”
(di Paramahansa Yogananda)
– Caratteristiche animali nell’uomo –
Dopo aver giudicato le qualità mentali sattwa, rajas e tamas negli altri, potete analizzare il loro
comportamento fisico. Alcuni dicono che le donne sono false come i gatti; ma gli uomini possono
essere altrettanto falsi. Il gatto mangia il canarino e poi rimane calmo come uno yoghi, fingendosi
innocente del suo atto poco gradito. Alcune persone godono nel distruggere la pace e la felicità
altrui. Il loro unico scopo è quello di turbare e mettere in agitazione; simili a lupi predatori, si
aggirano nella società cercando litigi.
Certi tipi di persone sono stati paragonati alle ghiandaie, che chiacchierano incessantemente. Si
dice che l’uomo fu creato per primo, e che il dio Twashtri prese allora la dolcezza della luna, la
morbidezza delle piume del petto del cigno, la bellezza dei fiori e la chiacchiera della ghiandaia
e, combinando queste cose, fece la donna. E l’uomo era così felice! Ma dopo qualche tempo andò da
Twashtri e disse: “E’ una bellissima creatura. Io l’apprezzo veramente. Però parla senza sosta ed è
divenuta il flagello della mia vita. Riprenditela”. Dopo due mesi, di nuovo l’uomo visitò Twashtri.
“Sono molto triste”, disse. “Ti prego, restituiscimi la donna”. Ma dopo un certo periodo ritornò e
disse: “Ti prego, riprendila”. Questa volta Twashtri disse: “No, ora te la devi tenere!”.
Pover’uomo! non poteva vivere con lei, ma nemmeno poteva vivere senza di lei.
Le donne, da parte loro, possono lamentarsi degli uomini. Se l’uomo e la donna non comprendono le
loro rispettive nature, continuano, da ignoranti, a torturarsi a vicenda. Entrambi furono creati
uguali agli occhi di Dio, nessun uomo può nascere senza la donna e nessuna donna senza l’uomo. E’
dovere dell’uomo e della donna raggiungere in se stessi l’equilibrio tra le loro rispettive qualità
dominanti e nascoste. L’uomo è guidato maggiormente dalla ragione e la donna dal sentimento. Ognuno
dovrebbe fare lo sforzo di trovare l’equilibrio interiore tra la ragione e il sentimento, e così
diventare una personalità “intera”, un essere umano reso perfetto.
Alcune persone si comportano come asini. Non importa quanto abbiano sofferto dalle conseguenze del
loro asservimento ai sensi, esse continuano, cocciute, ad alimentare le loro cattive abitudini.
Sembrano non avere alcuna memoria e dimenticano in fretta i dolorosi risultati dell’indulgenza ai
sensi; così non imparano mai dalle loro esperienze. Nella natura, tutti i differenti animali
rappresentano varie emozioni e caratteristiche; ma l’uomo le porta tutte in sé. Può agire come il
serpente, come il lupo o la volpe o il leone. In noi stessi giace l’essenza dell’inferno e del
cielo. Noi dobbiamo imparare a esprimere maggiormente le qualità divine.
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Pace negativa e pace positiva.
Può darsi che incontriate un uomo raffinato e facoltoso che viva nella sua proprietà, un uomo
dall’aspetto sano e robusto e che non sembri, né eccessivamente felice, né triste o annoiato. In tal
caso potrete dire che è in pace. Ma quando quella persona, stabile nelle sue comodità, si sarà
stancata di questa pace (che poche persone hanno la fortuna di avere), penserà fra sé: “Basta con la
pace! Ne ho avuto abbastanza; ho bisogno di un po’ di animazione e di cambiamento”. Oppure dirà a un
amico: “Ti prego, dammi un colpo in testa per farmi sentire che sono vivo!”.
Lo stato negativo di pace deriva dall’assenza dei tre stati mentali di felicità, tristezza e noia.
Se cambiamenti e stimoli vengono a mancare, una pace negativa che si protragga diviene monotona e
non più piacevole.
Ma dopo essersi per un lungo periodo di tempo concessi di persistere negli stati di felicità,
tristezza e noia, la pace negativa è piacevole. Per questa ragione, gli yoghi raccomandano di
neutralizzare, mediante la concentrazione, le onde pensiero per raggiungere la pace mentale. Quando
lo yoghi ha calmato le onde dei pensieri, incomincia a guardare sotto il lago della calma e vi trova
uno stato di pace positiva: la sempre nuova gioia dell’anima.
Ho incontrato una volta a New York un uomo molto ricco. Mentre mi raccontava della sua vita, disse
strascicando le parole: “Sono disgustosamente ricco e disgustosamente sano…”, e, prima che potesse
finire, io esclamai: “Ma non è disgustosamente felice! Io le posso insegnare come può fare per
essere sempre, perpetuamente felice”. Egli divenne mio allievo. Praticando il Kriya Yoga e
conducendo una vita equilibrata, essendo interiormente sempre devoto a Dio, egli visse fino a tarda
vecchiaia, traboccante ininterrottamente di una felicità sempre nuova. Sul letto di morte disse alla
moglie: “Mi dispiace per te, perché devi assistere alla mia dipartita; ma sono molto felice di
raggiungere l’Amato dell’Universo. Rallegrati della mia gioia, e non essere egoista nel piangermi.
Se sapessi quanto sono felice di andare a incontrare il mio amato Iddio, non ti rattristeresti.
Rallegrati sapendo che un giorno mi raggiungerai nella giocondità dell’eterna beatitudine”.
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La compassione è una chiave della Coscienza Cristica.
Se volete sviluppare la Coscienza Cristica, imparate ad essere compassionevoli. Quando si introduce
nel vostro cuore il sentimento genuino per gli altri, voi cominciate a manifestare quella grande
coscienza. Quando sparlate di qualcuno, siete lontani dalla simpatia universale della Coscienza
Cristica. Gesù disse: “Fate del bene a chi vi odia”. Matteo,5,44. Egli praticò la divina
compassione. Gesù combatté contro quelli che facevano il male, ma non odiò nessuno, perché vedeva
Dio in tutti. Sri Krishna ha detto: “E’ uno yoghi supremo colui che considera imparzialmente tutti
gli uomini…”. Bhagavad Gita, sesto, 9.
Non macchiate i vostri pensieri e il vostro dire criticando gli altri. Siate sinceri con tutti, e
soprattutto siate sinceri con voi stessi. Dio vi guarda. Non potete ingannarLo. Dio è il sussurro
nel tempio della vostra coscienza, ed Egli è la luce dell’intuizione. Voi sapete quando agite male;
tutto il vostro essere ve lo dice, e quel sentimento è la voce di Dio. Se non Lo ascoltate, Egli
ammutolisce. Ma quando vi risvegliate dalla vostra illusione e volete rimediare, Egli vi guiderà.
Egli aspetta sempre che venga il momento in cui ritornerete a Casa. Vede i vostri pensieri buoni e
cattivi e le vostre azioni buone e cattive, ma non gliene importa. Voi siete ugualmente Suo figlio.
Fate sgorgare nel vostro cuore quella compassione che placa tutti i dolori nei cuori altrui; quella
compassione che fece dire a Gesù: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”. Il suo
grande amore abbracciava tutti. Avrebbe potuto distruggere i suoi nemici con un solo sguardo, ma
come Dio ci perdona sempre, pur conoscendo tutti i nostri pensieri cattivi, così le grandi anime che
sono in armonia con Lui ci danno quello stesso amore.
La via trascendentale per sviluppare la simpatia universale è la meditazione. L’uomo la cui mente
rimane nello stato supercosciente è sempre felice, sempre saggio e amorevole, e conserva
costantemente in sé gli effetti prodotti dalla meditazione. Se siete in grado di trattenere senza
sforzo lo stato di coscienza che sentite dopo la meditazione, avete raggiunto la supercoscienza. Se
uno sconosciuto si ferma davanti a voi, saprete all’istante tutto della vita di quella persona. Ma
la Coscienza Cristica è ancora al di là di questo: si percepisce contemporaneamente nella propria
coscienza tutto ciò che avviene nell’universo.
Sviluppando la simpatia per tutti, voi potete espandere la vostra coscienza e apprendere tutto lo
scibile. Come siete coscienti del vostro corpo, delle vostre membra e del vostro pensiero
simultaneamente, così, quando avrete la Coscienza Cristica, percepirete le sensazioni corporee
d’ogni essere umano che incontrerete, e conoscerete tutti i pensieri che abbia mai avuti. Quando gli
scribi e i Farisei portarono un’adultera a giudizio davanti a Gesù, egli disse: “Chi è senza peccato
scagli la prima pietra”. Giovanni, 8, 7.
Come poteva Gesù conoscere le loro vite private? Egli viveva nella divina Coscienza Cristica che
permea ogni cosa. In quella coscienza si è in grado di sentire ciò che altri fanno e pensano.
Qualche volta persino si dimentica in quale corpo si vive.
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