Da quando è stata scoperta, la sostanza P non ha smesso di stupirci. Oltre a coesistere con altri
neurotrasmettitori, partecipa ai meccanismi del dolore, dello stress e anche al corretto
funzionamento del sistema cardiovascolare e digerente.
Nel nostro corpo circolano diverse sostanze chimiche. Una di queste è la cosiddetta sostanza P: essa
funziona come un neurotrasmettitore che interviene in vari processi legati al dolore.
In questo articolo parliamo delle proprietà della sostanza P. Cercheremo di capire di cosa si
tratta, quale azione esercita e perché è legata al dolore. Inoltre, citeremo anche alcuni fatti
curiosi riguardo questa sostanza.
Che cosè la sostanza P?
Esistono tre diversi tipi di neurotrasmettitori:
Aminoacidi
Ammine
Peptidi
La sostanza P fa parte dei peptidi. Poi ci sono il glutammato e la glicina, che sono aminoacidi, e
lacetilcolina, la dopamina e la serotonina che fanno parte del gruppo delle ammine.
In particolare, la sostanza P agisce come neuromodulatore. Si tratta di un peptide scoperto da Ulf
Von Euler e John H Gadoum, che lo hanno localizzato nel cervello e nellintestino. Pensate che
lhanno scoperto per caso, poiché inizialmente stavano cercando lacetilcolina.
La sostanza P si trova nel nostro sistema nervoso centrale e periferico, in particolare
nellipotalamo, nella materia grigia e nel corno dorsale del midollo spinale. Circola anche nelle
ghiandole salivari e nelle vie biliari e gastrointestinali.
Il rapporto della sostanza P con il dolore
Questa sostanza è sintetizzata dagli stessi nocicettori, cioè recettori specializzati nel catturare
gli stimoli potenzialmente dannosi che possono indurre una sensazione di dolore. La secrezione della
sostanza P si verifica quando si attiva un ramo di un qualche terminale assone.
Ciò accade a causa degli altri rami dellassone nella pelle circostante. Inoltre, la sostanza P
provoca vasodilatazione ed è associata al rilascio di istamina. Pertanto, è causa di iperalgesia
secondaria, il che significa che provoca una diminuzione della soglia del dolore e un aumento della
risposta agli stimoli dolorosi dopo una lesione locale.
Sebbene in generale si pensi che il neurotrasmettitore delle afferenze del dolore sia il glutammato,
secondo la teoria di Bear, Connors e Paradiso espressa nel libro Neuroscience, Exploring the Brain,
questi neuroni contengono anche la sostanza P.
Il peptide del dolore si trova allinterno dei granuli di accumulo ai terminali assonali. Inoltre,
può essere rilasciato attraverso potenziali dazione burst ad alta frequenza.
Ulteriori informazioni
Abbiamo già visto che agisce sui meccanismi associati al dolore, ma non abbiamo discusso di una
delle scoperte più importanti su questo peptide: il suo ruolo nellemicrania. Negli ultimi anni è
stato studiato il ruolo della sostanza P nellemicrania e sono stati identificati degli indizi per
far fronte a questa condizione.
Milan Guerrero, Pineda Lucatero e Pacheco Carrasco hanno pubblicato un articolo in cui hanno si
suggerisce che per definire una potenziale cura per lemicrania, dovrebbero essere prodotti farmaci
che interagiscono direttamente con questo neuromodulatore.
Ma non finisce qui, perché la sostanza P partecipa anche in altri processi. Ad esempio, agisce
favorendo la proliferazione delle cellule tumorali.
I ricercatori dellIstituto di Neuroscienze di Castilla y León, Spagna, hanno dimostrato ricorrendo
a sostanze antagoniste che si legano ai recettori della sostanza P nelle cellule tumorali, è
possibile indurne la morte. Tuttavia, vale la pena precisare che, per ora, il metodo è stato testato
solo sui roditori.
Altre funzioni
Inoltre, la sostanza P svolge altre funzioni, quali:
Stimola la contrazione della muscolatura liscia vascolare ed extravascolare.
Partecipa come rinforzo alla salivazione.
Orchestra le risposte del sistema nervoso quando ci troviamo in delle situazioni stressanti in cui
non è presente solo il dolore persistente, ma anche laggressività.
Fa abbassare la pressione sanguigna.
Stimola il duodeno.
Agisce sul sistema cardiovascolare con unattività ipotensiva.
La sostanza P è un neurotrasmettitore unico, che convive nel nostro cervello e nel nostro corpo
insieme a molte altre sostanze. Sebbene sia stata scoperta più di 80 anni fa, gli studi
sullargomento stanno scoprendo nuove funzioni e sono in corso ulteriori ricerche per trovare delle
soluzioni ai vari problemi legati a questo peptide.
In realtà, questo neurotrasmettitore ci sta offrendo numerose risposte in merito alla cura
dellemicrania e del cancro. Ci auguriamo che la ricerca continui a fornirci maggiori informazioni
su questa e altre sostanze e che ci aiuti a trovare nuovi modi per migliorare il nostro benessere.
Bibliografia
Bear, M. F. Connors, B. W., PAradiso, M.A. Nuin, X.U., Guillén, X.V & Sol Jaquotor, M.J. (2008).
Neurociencias la exploración del cerebro. Wolters Kluwer/Lippicott Williams & Wikins.
Milan-Guerrero, R., Pineda-Lucatero, A. G., & Pacheco-Carrasco, M.F. (2003). Migraña. Una revisión
de la fisiopatogenia y alternativa terapéutica futura. Gac Méd Méx, 139(4), 377-380.
Pichel, A. Comprobada la acción antitumoral de agonistas de Sustancia P. Agencia iberoamericana para
la difusión de la ciencia y la tecnología. Recuperado de: www.dictyt.com
www.anmm.org.mx/bgmm/1864_2007/2003-139-4-377-380.pdf
da lista mente gg
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