Spiegato l”effetto Mozart’ su memoria e apprendimento

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Spiegato l”effetto Mozart’ su memoria e apprendimento

Potrebbe rallentare effetti neurodegenerativi di Alzheimer o Parkinson

Universita’ Oshkosh del Wisconsin: le opere del compositore austriaco aiutano il cervello a
funzionare meglio e con maggiore rapidita’

San Francisco, 24 apr. (Adnkronos) – Scovato il meccanismo biologico dietro al famoso ‘effetto
Mozart’ secondo cui ascoltare le composizioni del ‘genio’ di Salisburgo contribuirebbe a migliorare
il quoziente di intelligenza. Le note del Flauto magico o di Cosi’ fan tutte, piuttosto che le
sinfonie o le messe, compreso il famoso Requiem ”azionano i geni che sovrintendono alla formazione
delle sinapsi, cioe’ dei collegamenti tra i neuroni del cervello”.

Dunque non rendono piu’ intelligenti ma aiutano il cervello a funzionare meglio e con maggiore
rapidita’. A chiarire gli effetti stimolanti della musica di Mozart sono i ricercatori
dell’universita’ Oshkosh del Wisconsin, da anni impegnati a svelare i segreti dietro le opere del
compositore austriaco, nel corso di un simposio di neuroscienze che si e’ tenuto a San Francisco, in
Usa.
Ma secondo il neurologo Fran Rauscher, che ha coordinato gli studi, le note di Mozart potrebbe
aiutare anche a rallentare gli effetti neurodegenerativi di malattie come Alzheimer o Parkinson.

Osservando i topi di laboratorio, i ricercatori statunitensi hanno scoperto che quelli esposti alla
musica di Mozart registravano una maggiore attivita’ di alcuni geni che si rifletteva
sull’ippocampo. Ad essere ‘solleticati’ erano: il gene responsabile del fattore di crescita neurale
BDNF, uno che rilascia una sostanza che favorisce apprendimento e memoria (CREB), e il gene che
produce la sinapsina I, una proteina che stimola la formazione di collegamenti tra neuroni.
Ormai dal 1993 i ricercatori cercano di venire a capo dell”effetto Mozart’. Da quando venne
pubblicato su Nature uno studio condotto su studenti di College, secondo cui bastava ascoltare la
musica del compositore austriaco per 10 minuti per migliorare i risultati scolastici.

www.adnkronos.com/Cronaca/2004/Settimana17da19-04a25-04/mozart_240404.html

notizie.supereva.it/focus/archivio/20040424/20040424.182926adn.shtml

24/APR/04 – 18:29

SPIEGATO L”EFFETTO MOZART’ SU MEMORIA E APPRENDIMENTO

San Francisco, 24 apr. (Adnkronos) – Scovato il meccanismo biologico dietro al famoso ‘effetto
Mozart’ secondo cui ascoltare le composizioni del ‘genio’ di Salisburgo contribuirebbe a migliorare
il quoziente di intelligenza. Le note del Flauto magico o di Cosi’ fan tutte, piuttosto che le
sinfonie o le messe, compreso il famoso Requiem ”azionano i geni che sovrintendono alla formazione
delle sinapsi, cioe’ dei collegamenti tra i neuroni del cervello”.

Dunque non rendono piu’ intelligenti ma aiutano il cervello a funzionare meglio e con maggiore
rapidita’. A chiarire gli effetti stimolanti della musica di Mozart sono i ricercatori
dell’universita’ Oshkosh del Wisconsin, da anni impegnati a svelare i segreti dietro le opere del
compositore austriaco, nel corso di un simposio di neuroscienze che si e’ tenuto a San Francisco, in
Usa.

Ma secondo il neurologo Fran Rauscher, che ha coordinato gli studi, le note di Mozart potrebbe
aiutare anche a rallentare gli effetti neurodegenerativi di malattie come Alzheimer o Parkinson.

Osservando i topi di laboratorio, i ricercatori statunitensi hanno scoperto che quelli esposti alla
musica di Mozart registravano una maggiore attivita’ di alcuni geni che si rifletteva
sull’ippocampo. Ad essere ‘solleticati’ erano: il gene responsabile del fattore di crescita neurale
BDNF, uno che rilascia una sostanza che favorisce apprendimento e memoria (CREB), e il gene che
produce la sinapsina I, una proteina che stimola la formazione di collegamenti tra neuroni.

Ormai dal 1993 i ricercatori cercano di venire a capo dell”effetto Mozart’. Da quando venne
pubblicato su Nature uno studio condotto su studenti di College, secondo cui bastava ascoltare la
musica del compositore austriaco per 10 minuti per migliorare i risultati scolastici.

it.news.yahoo.com/040424/2/2rb8d.html

Sabato 24 Aprile 2004, 12:40

RICERCA:MOZART MAGIA PER CERVELLO, ATTIVA GENI APPRENDIMENTO
(ANSA) – ROMA, 24 APR – La musica di Mozart e’ magia per il cervello perche’ attiva geni che
favoriscono l’apprendimento e la memoria.
L’ha rivelato uno studio condotto sui topi del team dell’Universita’ del Wisconsin Oshkosh che da
anni si occupa del cosiddetto ‘effetto Mozart’, cioe’ la capacita’ di questa, ma non di altre
musiche, di stimolare alcune funzioni cognitive. Adesso si e’ trovato il meccanismo biologico,
spiega il neurologo che ha coordinato gli studi Fran Rauscher. La musica incide sull’attivita’ di
geni che favoriscono la formazione di nuove connessioni (sinapsi) tra neuroni, processo alla base
della memorizzazione.
Secondo quanto riferito al Simposio di Neuroscienze Cognitive tenutosi a San Francisco, la
musicoterapia effettuata con brani di Mozart, potrebbe aiutare a rallentare i sintomi nei malati di
Alzheimer o in altri disturbi neurodegenerativi.
Si e’ cominciato a parlare di effetto Mozart nel 1993 quando, usciti in un articolo sulla rivista
Nature, gli stessi scienziati sostenevano che studenti che ascoltavano un brano del celebre
musicista per soli 10 minuti, riuscivano con piu’ facilita’ in compiti cognitivi di vario tipo
rispetto a persone usate come controllo.
A piu’ di dieci anni di distanza ora gli scienziati rivelano che in un’area del cervello chiamata
ippocampo di alcuni topolini sottoposti alla musica di Mozart, aumenta l’attivita’ di geni; in
particolare il gene per il fattore di crescita neurale BDNF, un altro che produce un composto legato
ad apprendimento e memoria (CREB), un altro ancora per una proteina che stimola la formazione di
collegamenti tra cellule nervose( la sinapsina I).
Tutti queste sostanze sono come una linfa vitale per il cervello che si rimodella divenendo piu’
attivo.
Altri topolini sono stati osseervati come controllo dell’esperimento: invece di Mozart ascoltavano
semplici rumori non ricevevano lo stesso effetto da questa diversa stimolazione sonora.(ANSA).

Approfondimento sul sito www.sublimen.com

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