SPIRITUALITA’ PLANETARIA – LA NUOVA RICERCA DEL SACRO

pubblicato in: AltroBlog 0

SPIRITUALITA’ PLANETARIA – LA NUOVA RICERCA DEL SACRO

da “Enciclopedia olistica”

di Nitamo Federico Montecucco ed Enrico Cheli

La nuova ricerca del sacro

In ogni luogo della Terra, in questo momento, nella nuova atmosfera spirituale creata dall’idea di
evoluzione cosciente, fluisce, in uno stato di estrema mutua sensitività, amore di Dio e fede in un
nuovo mondo: le due componenti essenziali dell’essere umano superiore. Queste due componenti sono
ovunque nell’aria… prima o poi ci sarà una reazione a catena. Teilhard de Chardin

Fortunatamente, nonostante gli attuali condizionamenti religiosi, in ogni parte del mondo migliaia
di individui si stanno risvegliando. È ormai un fenomeno sociale di evidenti proporzioni. Il
settimanale Newsweek, nel Novembre 1994, ha dedicato la copertina e un lungo dossier al tema: “La
ricerca del sacro – il nuovo bisogno di significato spirituale” dove vengono presentati alcuni dati,
frutto di una vasta ricerca statistica fatta negli Stati Uniti sulla varietà delle esperienze
spirituali che negli ultimi decenni hanno coinvolto milioni di persone. Da questa ricerca emerge che
il 58% degli Americani sente il bisogno di una crescita spirituale, il 33% ha avuto esperienze
religiose o mistiche, il 45% ha percepito un senso di sacro durante la meditazione, il 68% alla
nascita di un bambino, il 26% durante rapporti sessuali, il 20% ha avuto rivelazioni divine
nell’ultimo anno, il 60% pensa che bisogna credere in un Dio per avere esperienze spirituali, il 50%
sente un profondo senso del sacro in chiesa o durante funzioni religiose, il 13 % ha sentito o visto
la presenza di un angelo.

Da questa ricerca emergono precise indicazioni sulle caratteristiche di questo nuovo e vastissimo
movimento spirituale: I ricercatori – scrive il curatore del dossier – non rispettano nessun
particolare profilo: includono investitori di Wall Street… artisti che riscoprono temi religiosi,
ex fanatici del fitness che hanno tradito l’aerobica per le classi di meditazione… A prescindere
dalla via scelta, i ricercatori sono uniti dal sincero desiderio di trovare risposte a profonde
domande, di capire il loro posto nell’esistenza. Ci sono ricercatori di tutte le età… Per molti la
ricerca del sacro è ispirata dalla semplice necessità di connettere la propria vita con qualcosa di
più vasto. Per molti Americani che trovano alienanti le religioni convenzionali, e anche per alcuni
di quelli che le accettano, la ricerca ha inizio con la crescente preoccupazione per la situazione
ambientale globale. La natura da sempre ha suggerito sensazioni trascendenti, ma per molti
ambientalisti l’evoluzione della Terra ed i suoi ecosistemi interconnessi danno un nuovo contesto in
cui trovare il sacro.

In quest’ottica l’evoluzione dell’universo diventa la nuova storia sacra.

Lo scopo di ogni viaggio è di arrivare a destinazione. A differenza degli antichi noi adesso
sappiamo che il sacro non è più al di fuori, lassù, e nemmeno solo dentro di noi, piuttosto può
essere trovato ovunque ed in qualsiasi momento.”

Questa ricerca mette in evidenza la trasversalità sociale, culturale e religiosa di questo fenomeno
che accade negli USA come in ogni parte del pianeta. Nato come Human Potential Growth Movement
(Movimento per la Crescita del Potenziale Umano), o movimento della Nuova Coscienza, ora prende il
nome di New Age, Nuova Era. Ma non vi sono facili etichette per definire questo movimento di estrema
complessità spinto da una profonda ricerca del sacro.

I creativi culturali

Ancora più recente è una ricerca del 1997, curata da American Demographics, che monitorizza un
grande cambiamento in atto nella popolazione americana. Il dato che emerge con più spicco è che
circa un quarto degli americani adulti, cioè 44 milioni di persone, sono protagonisti di un
cambiamento culturale profondo orientato ad un rinnovamento dello stile di vita e di pensiero,
definito come “trans-moderno”, e che la American LIVES di San Francisco ha denominato “Creativi
Culturali”. Il resto della popolazione americana è costituito da due gruppi molto compatti, il primo
è quello dei “tradizionalisti” (heartlanders), che riguarda il 29% degli americani, che segue una
visione tradizionale e nostalgica della “Buona Vecchia Via Americana”, la Good Old American Way. La
parte più consistente della popolazione viene definita “modernista”, conta il 47% della popolazione,
ovvero 88 milioni di persone, e attribuisce grande valore al successo personale, al consumismo, al
possesso di beni personali, alla tecnologia e al commercio.

Secondo questa ricerca sociologica le caratteristiche del gruppo sociale dei trans-moderni è di
essere costituito al 60% da donne, con un’età media di 42 anni, di essere orientato allo sviluppo
del potenziale umano, i diritti civili, la pace, la giustizia sociale, l’ecologia, i diritti alle
donne e a forme di spiritualità più aperte e sperimentali. Gli appartenenti a questo gruppo sono
fortemente attratti dalle questioni globali e dalla comprensione dei sistemi considerati nel loro
insieme. Ci tengono ad essere ben informati e leggono molto, guardano la tv meno della media
americana e sono capaci di una buona sintesi delle varie informazioni a cui attingono, esplorando i
temi in profondità. Sono orientati a valori come l’altruismo, la realizzazione di se stessi e la
spiritualità. Secondo questa ricerca i creativi culturali stanno creando “un nuovo senso del sacro”
che incorpora la crescita psicologica personale e il servizio agli altri. Un’altra area di forte
interesse è la medicina olistica, i prodotti culturali esperienziali.

La riscoperta dell'”arte sacra”

Da più di una decina di anni un numero sempre maggiore di intellettuali, artisti, musicisti sta
contribuendo alla trasformazione della nostra cultura.

Moltissimi musicisti, cantanti e gruppi internazionali come Leonard Cohen, Nina Hagen, Battiato,
Kitaro, Pavarotti, Deuter, Jovanotti, Zucchero e tutta la vastissima area della musica new age si
stanno spingendo verso temi aperti alla spiritualità.

Negli ultimi anni molti tra i migliori rappresentanti della cultura cinematografica si sono mossi in
questa direzione, prendiamo solo in considerazione film come: “Il cielo sopra Berlino”, “Incontri
con uomini straordinari”, “Il Mahabarata”, “Perchè Bodhidarma è partito per l’Oriente”, “L’arpa
birmana”, “Koyaniskazi”, “Siddharta”, “Fino alla fine del mondo”, “San Francesco”, “La vita di
Milarepa”, “Ghost”, “Il piccolo Buddha”, “Verso il sole”, “Powder”, “Sette anni in Tibet” e il
recente “Kundun” di Scorsese. Molti attori si sono avvicinati alla spiritualità, da Harrison Ford, a
Willem Dafoe, a Richard Gere che ha abbracciato la religione buddhista, a Jodie Foster che afferma:
credo che scienza e religione possano coesistere, sono due modi di fare ordine nell’universo.

L’editoria da una decina di anni sta vivendo un grande rilancio dei temi spiriuali, dai grandi
bestsellers internazionali, come “La profezia di Celestino” di Redfield, che solo in Italia ha
venduto quasi seicentomila copie, l'”Alchimista” di Coelho, o l’interminabile serie di volumi di
medicina olistica-ayurvedica di Deepak Chopra, a tutti i temi più o meno olistici, dalla fisica alle
terapie più disparate. Il Time magazine del Luglio1996 dedica la copertina e un esteso servizio alle
guarigioni spirituali e all’incremento che questo tipo di pratica ha avuto negli ultimi anni.

Centri di coscienza planetaria

Da una ventina di anni, in molte comunità di ricerca interiore sparse per il mondo, si sta
sperimentando un nuovo modo di vivere olistico e spirituale che viene concretizzato nella vita di
tutti i giorni. La logica filosofica e comportamentale di questi gruppi, fino a pochi anni fa
praticamente sconosciuti, sta vivendo un’espansione e un interesse enorme, segno dei tempi che
cambiano.

Internet ha certamente contribuito a questo sviluppo, concretizzatosi con la formazione di network
tra eco-villaggi, centri di crescita spirituale e “comunità intenzionali”, come il GEN (Global
Eco-villages Network), l’Holistic Centers Network, il Network dei Centri per la Coscienza Planetaria
del Club di Budapest, l’Osho Centers Network o l’Intentional Communities Network. Chi ha visitato e
vissuto nelle comunità della nuova coscienza riporta che la sua esperienza umana e spirituale ne è
stata profondamente arricchita e trasformata. Uno dei fatti più interessanti dal punto di vista
psicologico e sociologico è il radicale cambiamento delle modalità di crescita umana.

Fino a qualche decennio fa, chi voleva vivere spiritualmente si isolava, magari entrando in un
monastero o in un ashram, ma era comunque un percorso fortemente individuale. La stessa cosa per le
terapie: fino a pochi decenni fa esistevano solo terapie individuali, mentre oggi in tutto il mondo
la maggior parte delle persone cresce attraverso esperienze di gruppo.

La logica del gruppo era stata annunciata da molti movimenti spirituali, come i teosofi dell’inizio
del secolo e Alice Bailey negli anni Cinquanta, ma nessuno si aspettava una così rapida
trasformazione. In tutto il mondo, nelle varie comunità come nei piccoli circoli di amici, si
respira già un’aria di nuova ricerca della verità.

Oggi gli eco-villaggi globali più conosciuti, dove si vive in modo spirituale ed ecocompatibile,
sono più di tremila, ma se comprendiamo anche i piccoli centri, sono sicuramente molti di più,
sull’intero pianeta. Anche se le logiche dei vari gruppi e delle varie comunità risentono di una
certa differenza di linguaggi e di concetti, nella maggior parte dei casi, al loro interno, si
percepisce una forte matrice comune basata su un senso del sacro più universale, sul rispetto per
ogni diversità umana, razziale e religiosa, per ogni forma di vita animale, vegetale o cosmica, sul
modo di vivere con maggiore semplicità e naturalezza (minor consumo, maggiore umanità), anche se la
tecnologia è ampiamente utilizzata.

Questo processo di spiritualizzazione relativa alla ricerca personale, alla scienza, alla medicina,
all’arte o all’aggregazione comunitaria manifesta la nuova tendenza alla coscienza planetaria, che
probabilmente impiegherà decine o forse anche centinaia di anni per raggiungere una maturità e
un’estensione globali. Nel presente momento stiamo assistendo alla prima fase di nascita e di
aggregazione dei vari movimenti spirituali mondiali, in cui gli elementi caratteristici di ogni
movimento si stanno fondendo e amalgamando. È una fase aperta, ecumenica, confusa, ma di estrema
vitalità. Stanno già uscendo libri che legano il buddhismo al cristianesimo, l’induismo allo
sciamanesimo, che uniscono tecniche mantriche shivaite al biofeedback, o le respirazioni taoiste
alla terapia della riabilitazione; nascono gruppi che seguono due o più cammini spirituali
contemporaneamente, comunità che usano tecniche di ogni scuola spirituale sul pianeta… e siamo
solo all’inizio.

SPIRITUALITA’ PLANETARIA

Caratteristiche della nuova religiosità

Proviamo a tracciare ora le linee generali che caratterizzano questo grande movimento, in cui
sembrano confluire i differenti cammini spirituali e religiosi. La spiritualità che si va
sviluppando in questi decenni e che speriamo crescerà e maturerà nei prossimi secoli non sembra un
semplice sincretismo di antiche vie spirituali, ma qualcosa di totalmente fresco; essa è basata su
una differente logica, in cui la Terra, come coscienza vivente e sacra del pianeta, è riscoperta e
venerata e ne costituisce un elemento centrale fondamentale. E’ una “religione naturale” che ama la
vita e la creatività, non più legata alle regole rigide, ai dogmi, alla penitenza e all’espiazione.

Il Divino, con gradi differenti, è comunque in generale riconosciuto in ogni aspetto della vita
minerale, vegetale o animale; il sacro traspare, e viene quindi ricercato in ogni semplice evento e
non è più relegato ad un’”altra dimensione” che comunque viene riconosciuta e accettata. E’ una
religiosità che abbraccia ogni aspetto della vita senza le attuali frammentazioni tra sacro e
profano, corpo e anima, lavoro e gioco. Il corpo di ogni essere viene spesso rispettato e venerato
come “tempio fisico” dell’anima, e in alcuni casi come parte del corpo di Gaia. La sessualità
diventa un importante momento in quanto legata alle ragioni del cuore e dell’anima.

La Divinità come “il Tutto” è spesso concepita oltre le polarità umane e quindi privata del concetto
maschile o femminile tipiche del Dio unico e assoluto. La nuova spiritualità è un movimento
spontaneo, non più legato alla devozione di un’unica entità-persona; anche se molti maestri e
illuminati sono ancora giustamente venerati, sono sempre più considerati movimenti particolari
all’interno di un’unica religione planetaria.

EVOLUZIONE – ESPERIENZE DI COSCIENZA PLANETARIA

L’uomo come è nel momento attuale ha cessato di essere Tutto. Ma, quando egli termina di essere un
individuo, si eleva di nuovo e penetra il mondo intero. Plotino

La sfera di coscienza planetaria di cui siamo intrinseca parte

La nostra Terra è sacra, essa è realmente un’immensa coscienza vivente, dagli infiniti aspetti,
dalle innumerevoli forme di vita e di coscienza. La Terra è un’entità cosmica, con la sua propria
evoluzione e, per noi piccoli esseri umani, entrare in contatto con questa immensa coscienza è come
diventare la goccia di rugiada che scivola nel fulgido mare della poesia di Sir Edwin Arnold, che
con questa analogia cerca di esprimere l’esperienza di espansione di coscienza dall’individuale al
globale, o il sentirsi parte di una vita totale di Schweikart. Così ne parla Osho: È il pianeta
Terra che, in tutto il sistema solare, è pervenuto ad un tale livello di evoluzione in cui la vita
si è trasformata in consapevolezza, e alcuni individui sono andati perfino oltre la consapevolezza,
nella coscienza superiore, e un piccolo numero è pervenuto alla coscienza cosmica, a ciò che io
definisco illuminazione. Vi sono stati molti ricercatori spirituali che hanno fatto esperienza della
coscienza superiore collettiva o superconscio collettivo. Questa supercoscienza collettiva è
l’esatto equivalente, verso l’alto, dell’ inconscio collettivo. È in questo stato di coscienza che
hai l’esperienza di non essere separato ma di essere parte di una sfera di coscienza che si trova al
di sopra della biosfera che circonda la Terra e di cui tu sei intrinseca parte. Questa esperienza ti
rende consapevole dell’unità della coscienza.

Entrare in contatto, in comunione con la coscienza planetaria è un’esperienza mistica comune a santi
come San Francesco, a scienziati come Lovelock e Linneo, a poeti come Rabindranath Tagore, Nobel per
la letteratura, a scrittori come Byrd, Flammarion, ad astronauti americani e russi come Mitchell e
Alexandrov, a mistici orientali e occidentali come Ramakrishna, Krishnamurti, Aurobindo, Bohme e
Alce Nero. È un’esperienza estetica, o di coscienza espansa o transpersonale… i nomi poco
importano, ciò che conta è il senso di unità, di “riunione” e di sacralità che investe
silenziosamente chi la vive e resta per sempre custodita come tesoro nell’intimo dell’anima.

James Lovelock

Cominciamo col considerare il nostro senso della bellezza. Con ciò io intendo quelle complesse
sensazioni di piacere, riconoscimento e completamento, meraviglia, eccitazione, desiderio che ci
riempiono quando vediamo, sentiamo, odoriamo o udiamo qualsiasi cosa intensifichi la nostra
autocoscienza e allo stesso tempo acuisca la nostra capacità di percezione della vera natura delle
cose… il piacere che proviamo durante una passeggiata in campagna, mentre il nostro sguardo si
muove tra le ondulazioni del terreno, al nostro istinto di paragonare le colline levigate e
arrotondate ai contorni di un seno di donna. Ci può invero sovvenire tale pensiero, ma potremmo
anche spiegare il nostro piacere in termini “gaiani”… Può darsi che noi si sia programmati anche a
riconoscere istintivamente il nostro ruolo ottimale in relazione ad altre forme di vita intorno a
noi. Quando agiamo in armonia con questo istinto nel trattare con i nostri partner su Gaia, siamo
appagati nel trovare che ciò che sembra giusto sembra anche buono e suscita quelle sensazioni di
piacere che racchiudono il nostro senso del bello. Quando tale rapporto con l’ambiente viene
guastato o viene condotto in modo errato, soffriamo per un senso di vuoto e privazione…

Alce Nero

Poi stavo in piedi sulla montagna più alta di tutte, e tutt’intorno a me c’era il cerchio del mondo.
E mentre ero lì vidi di più di quanto io possa dire e capii di più di quanto vidi; perchè vedevo in
una maniera sacra le forme di tutte le cose nello spirito, e la forma di tutte le forme così come
esse devono vivere assieme come una sola cosa. E vidi che il sacro cerchio della mia gente era uno
fra molti cerchi che formavano un grande circolo, ampio come la luce del giorno e delle stelle, e
nel centro crebbe un potente albero fiorito che proteggeva tutti i nati di una madre e di un padre.
E io vidi che era sacro.

Rabindranath Tagore

Una mattina ero sulla veranda della casa… il sole stava sorgendo e appariva attraverso il fogliame
degli alberi che mi stavano davanti. A un tratto, mentre stavo osservando questo spettacolo, mi
sembrò che un velo mi cadesse dagli occhi e vidi il mondo permeato da un meraviglioso splendore, con
ondate di bellezza e gioia che sorgevano da ogni lato. Questo splendore penetrò in un istante
attraverso i cumuli di tristezza e di depressione che opprimevano il mio cuore e lo inondò di luce
universale.

Edgar Mitchell

Quando vidi il pianeta Terra fluttuare nello spazio, ebbi delle sensazioni favolose… la Terra era
incredibilmente bella, una visione superba, uno splendido gioiello blu e bianco sospeso sul velluto
nero del cielo, dono inestimabile gli era stato concesso dalla divinità… No, la vita non era
dovuta al caso! Percepii queste sensazioni noeticamente ed ebbi la percezione della realtà nascosta.

Aleksandr Aleksandrov

Stavamo sorvolando l’America e improvvisamente vidi la neve, la prima neve che vedevo da quando
eravamo in orbita. Leggera e polverosa, si confondeva con i contorni del terreno, con i corsi
d’acqua. Pensai: “Autunno, inverno, gente che si prepara all’arrivo dell’inverno”. Pochi minuti dopo
volavamo sopra l’Atlantico, poi sull’Europa e infine sulla Russia. Non ero mai stato in America, ma
pensai che l’arrivo dell’autunno e dell’inverno deve essere simile in tutti i Paesi e così anche il
modo in cui la gente vi si prepara. Fu allora che mi colpì con particolare forza l’idea che siamo
tutti figli della Terra. Non ha importanza quale paese si stia osservando; siamo tutti figli della
Terra e la dovremmo considerare e trattare come nostra Madre.

Ramakrishna

Era come se case, porte, templi, e ogni cosa fosse completamente svanita, come se non ci fosse nulla
da nessuna parte! E ciò che vidi era un mare di luce, infinito e senza sponde; un mare che era
coscienza.

Tichy

Il mondo mi sembrava permeato da una benevolenza e una bontà che fino a quel momento non avevo
conosciuto. La barriera fra me e il resto del creato era crollata. I pochi fenomeni – cielo,
ghiaccio, roccia, vento e io stesso – che ora costituivano la vita, erano un insieme inseparabile e
divino. Io mi sentii – la contraddizione è solo apparente – pieno di splendore al pari di Dio e al
tempo stesso non più importante di un insignificante granello di sabbia. Mi ero aperto un varco
attraverso una barriera metafisica ed ero entrato in un mondo in cui vigevano altre leggi. Mi
ricordai delle parole di Blake: “Se le porte della percezione fossero purificate, ogni cosa
apparirebbe agli uomini infinita”. Qui le porte erano state abbattute e una beatitudine impersonale
e indescrivibile mi riempiva.

Krishnamurti

Ciò che era bello era adesso di uno splendore radioso; ogni cosa ne era rivestita; c’era estasi e
riso non solo interiormente, in profondità, ma in mezzo alle palme e ai campi di riso. L’amore non è
una cosa comune, ma era là, nella capanna illuminata da una vecchia lampada a olio; era con quella
donna che portava qualcosa di pesante sulla testa; con quel ragazzo nudo che faceva ruotare su un
cordone un pezzo di legno che mandava scintille, i suoi fuochi d’artificio. L’amore era ovunque,
così a portata di mano che potevi raccoglierlo sotto una foglia morta o in quel gelsomino vicino
alla vecchia casa in rovina. Ma tutti erano occupati, indaffarati e perduti.

Flammarion

Sopra la mia testa si dispiegavano le armonie sublimi e le gigantescehe traslazioni dei corpi
celesti, la Terra diveniva un atomo galleggiante nell’infinito. Ma da questo atomo a tutti i soli
nello spazio, a quelli la cui luce impiega milioni di anni per arrivare a noi, a quelli che si
muovono, sconosciuti, al di là della visibilità umana, sentivo un legame invisibile che collegava
nell’unità di una sola creazione tutti gli universi e tutte le anime… La grandezza di questo
spettacolo mi sopraffece. Sentii la mia personalità svanire davanti all’immensità della natura. Ben
presto mi sembrò di non potere né parlare né pensare… Io non esistevo più e i miei occhi si
coprirono come un velo.

Nightingale

Vedere Dio in ogni cosa, e ogni cosa in Dio, l’Eterno che risplende attraverso gli eventi nel tempo
e nello spazio.

Dalla “Bhagavad Gita”

Quando Krishna parlò di Mahadeva, la sua voce diventò molto profonda e il suo volto illuminato da
una luce interiore.. cominciò a parlare di un Essere che respira in ogni creatura, che ha cento e
mille forme, dai molti volti e dai molti occhi puntati dappertutto, che supera ogni cosa creata per
infinità e che avviluppa nel suo corpo il mondo intero. Se nel cielo all’improvviso si accendesse lo
splendore di mille soli, esso non reggerebbe il confronto con lo splendore di quello Spirito
Maestoso.

Fechner

Un mattino di primavera uscii per una passeggiata. I campi erano verdi, gli uccelli cantavano, la
rugiada brillava, il fumo si levava, qua e là apparivano uomini. Una luce quasi trasfigurava le
cose. Era solo una piccola parte della Terra; era solo un momento della sua esistenza; eppure a mano
a mano che la mia vista le abbracciava, sempre più realizzavo – non come splendida idea ma come
realtà vera e chiara – che essa è un angelo… il quale ruota nei cieli con grande fermezza e
consistenza interna… trasportando me insieme a lei…

Mahadevi: l’anima del mondo
dalla Bhagavadgita

Sicché Krishna espose la sua dottrina ai suoi discepoli… preparandoli ad apprendere quelle elevate
verità spirituali che si schiudono davanti all’intuito interiore nei momenti di illuminazione.

Quando parlò di Mahadeva la sua voce diventò molto profonda e il suo volto fu illuminato da una luce
interiore. Una volta Arjuna, in un impeto di audacia, gli chiese: “Facci vedere Mahadeva nella sua
forma divina; possiamo guardarlo?” Allora Krishna … cominciò a parlare di un Essere che respira in
ogni creatura, che ha cento e mille forme, dai molti volti e dai molti occhi puntati dappertutto,
che supera ogni cosa creata per infinità e che avviluppa nel suo corpo il mondo intero, le cose
ferme e quelle che si muovono. Se nel cielo all’improvviso si accendesse lo splendore di mille soli,
esso non reggerebbe il confronto con lo splendore di quello Spirito Maestoso.

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *