STARE AL TELEFONINO PROVOCA IL TINNITO
L’uso eccessivo del cellulare può aumentare il rischio di ronzio
Il tinnito risulta molto più frequente nelle persone che usano il telefonino per più di dieci minuti al giorno
(Lapresse)
MILANO – L’uso quotidiano del cellulare per più di quattro anni può in alcuni casi raddoppiare le
probabilità di sviluppare il tinnito (o acufene), quella condizione debilitante che provoca un
ronzio costante alle orecchie. Il dato emerge da uno studio dell’Institute of Environmental Health
dell’università di Vienna pubblicato sulla rivista Occupational and Environmental Medicine.
L’ESPERIMENTO – Il team ha arruolato cento persone affette da acufene e altrettante sane,
confrontando poi l’impiego del telefonino nei due gruppi. In questo modo gli scienziati hanno
scoperto che i ronzii erano oltre il 70% più frequenti nelle persone che utilizzano il cellulare per
più di 10 minuti al giorno. Inoltre dallo studio emerge che l’uso del cellulare per più di 160 ore
in totale è associato a un aumento del rischio del 60%. «Il tinnito interferisce fortemente con la
vita quotidiana della gente – spiega Hans-Peter Hutter, che ha coordinato lo studio -. Ci sono pochi
interventi disponibili che riducono efficacemente il fastidio. Pertanto, bisognerebbe adottare tutte
le misure per evitare un ulteriore aumento della diffusione del disturbo. I nostri risultati
indicano che l’uso ad alta intensità e per lungo tempo del cellulare potrebbe essere associato al tinnito».
ORIGINE SPESSO IGNOTA – Il disturbo dell’udito è stato collegato in precedenza all’esperienza di
rumori forti, traumi alla testa e all’assunzione di particolari sostanze, ma in molti casi la sua
origine è sconosciuta. I ricercatori viennesi puntano dunque il dito contro l’uso costante (e forse
esagerato) del telefonino, evidenziando comunque la necessità di ulteriori studi per fare chiarezza
su questo aspetto. In generale si stima che il 10% della popolazione soffre di varie forme di
acufene, ma non è dimostrato se il problema sia in aumento negli ultimi anni, di pari passo con la diffusione dei telefonini.
Redazione online corriere.it
20 luglio 2010
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Il cellulare come causa del ronzio all’orecchio
L’uso dei telefonini associato a una possibilità doppia di sviluppare il tinnito
Sulla loro influenza nei confronti dello sviluppo di tumori, la comunità scientifica non è ancora
giunta a conclusioni certe. Sono pochi invece i dubbi sulla possibile associazione fra cellulari e tinnito, ovvero il ronzio alle orecchie.
È ciò che emerge da una ricerca dell’Università di Vienna pubblicata sulla rivista Occupational and
Environmental Medicine, che associa l’utilizzo dei telefoni cellulari con una media di 10 minuti al giorno al 70 per cento di probabilità in più di sviluppare il tinnito.
Il rischio raddoppia se il telefono viene usato per più di 4 anni e con entrambe le orecchie. Stando
alle conclusioni dei ricercatori, le microonde dei cellulari costituirebbero il problema, come
spiega Hans-Peter Hutter, il coordinatore dello studio: i nostri risultati indicano che l’uso ad
alta intensità e per lungo tempo del cellulare potrebbe essere associato al tinnito.
Il tinnito è un disturbo dalla difficile diagnosi. Può essere sia soggettivo, cioè non udibile
dall’esterno, che oggettivo, quando il suono è generato all’interno del corpo a causa ad esempio di
un flusso vascolare particolare. In quel caso, il tinnito è rilevabile attraverso determinati
strumenti. Una delle ultime novità per la diagnosi è legata alla magnetoencefalografia, una tecnica
per immagine che può identificare la sede esatta del disturbo. Per quanto riguarda la cura, in
realtà i trattamenti disponibili non sono molti; nella maggior parte dei casi si ricorre a una combinazione di arricchimento sonoro e terapia psicologica.
Anche alla luce di questa penuria di mezzi per combatterlo, la miglior opzione è di prevenire eventuali problemi, magari rinunciando a qualche telefonata di troppo.
http://italiasalute.leonardo.it/Otorinolaringoiatria.asp
Andrea Piccoli
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Acufeni: i telefonini aumentano il rischio
da dottorsport.info
Non esagerate con l’uso del telefonino, potrebbe causare l’acufene, quel fastidioso e contino ronzio
che si avverte all’interno dell’orecchio. Se recentemente gli scienziati hanno sottolineato come non
ci sia legame tra i tumori e l’uso del telefonino, arriva in controtendenza la notizia che un uso
eccessivo del cellulare potrebbe provocare il tinnito, meno grave ma certamente fastidioso problema acustico.
Lo sostengono gli scienziati dell’Institute of Environmental Health dell’università di Vienna in uno studio pubblicato sulla rivista Occupational and Environmental Medicine.
Il team ha analizzato cento persone con acufene e cento sane. E’ stato, confrontato il diverso uso
del telefonino nei due gruppi. Ebbene è emerso che l’acufene era più frequente nella misura del 70% in coloro i quali usanoo il cellulare per più di 10 minuti al giorno.
Chi usa il telefonino per oltre 160 ore in tutto aumenta il rischio del 60%. Il responsabile della
ricerca ha spiegato come ci siano al momento pochissimi rimedi all’acufene, che spesso divanta una
vera e propria malattia invalidante in chi ne è affetto. Dal momento che non esistono cure efficaci,
bisognerebbe fare di tutto per evitare di mettersi nelle condizioni di rischiare di contrarlo.
E’ al momento ancora sconosciuta gran parte delle cause che lo provocano, anche sei i medici credono
che la maggior parte dei casi dipenda da forti traumi all’apparato uditivo. Pare che ben il 10%
delle persone soffra di qualche forma di acufene. Neesuno studio però, al mometno, ha ancora
attestato se l’uso della tecnologia e del telefonino in particolare, abbia contribuito negli ultimi anni a far aumentare i casi.
Sono rumori fastidiosi, a volte anche intensi, che si possono percepire localizzati in uno o in
entrambi gli orecchi, oppure genericamente all’interno della testa. Gli acufeni possono esprimersi
in molti modi: comunemente sono percepiti come fischi sottili di frequenza acuta (es. pentola a
pressione), altre volte come ronzii e quindi più spostati verso le frequenze gravi (es. risacca del
mare, ronzio elettrico), in altre occasioni hanno uno suono variabile e diffuso su tutte le
frequenze dell’udibile (es. cinguettio, cicale, grilli, cigolio, friggitrice), oppure sono di tipo pulsante come il cuore o intermittente come uno scatto meccanico.
L’acufene soggettivo può essere definito come il correlato percettivo di un’alterata attività
neuronale spontanea che ha luogo in assenza di uno stimolo uditivo generato all’esterno. L’acufene
può essere causato o amplificato da una o più fra cinque forme di stress. Proponiamo e forniamo
prove a supporto di un modello che spiega l’acufene periferico (cocleare), ma non è limitato ad esso.
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