STATI ALTERATI DI COSCIENZA – 10
da “Enciclopedia olistica”
di Nitamo Federico Montecucco ed Enrico Cheli
DROGHE E PSICHEDELICI
LSD, il mio bambino difficile
Riflessioni su sostanze sacre e misticismo
Di Albert Hofmann
Ci sono esperienze di cui la maggior parte delle persone evita di parlare perché non si conformano
alla realtà quotidiana e sfidano ogni spiegazione razionale. Non sono eventi esterni particolari,
bensì accadimenti delle nostre vite interiori, che vengono generalmente respinti come creazioni
della nostra fantasia ed esclusi dalla memoria. L’immagine familiare del nostro mondo subisce
d’improvviso una trasformazione insolita, stupefacente o allarmante; la realtà ci appare in una
nuova luce, assume un significato particolare. Esperienze del genere possono essere leggere e fugaci
come un soffio d’aria, oppure fissarsi profondamente nelle nostre coscienze
Albert Hofmann
Albert Hofmann, nato a Baden in Svizzera l’11gennaio 1906, studiò chimica all’Università di Zurigo.
Dal 1929 al 1971 ha lavorato come ricercatore chimico presso l’azienda farmaceutica Sandoz di
Basilea, dove ha sintetizzato nel 1943 la dietilamide dell’acido lisergico (LSD) e ha diretto in
seguito il dipartimento di Prodotti naturali. E’ autore di libri e di numerose pubblicazioni
scientifiche. Il brano che segue è tratto dall’intervento di Albert Hofmann, tenuto il 6 maggio
scorso a Milano, in occasione della presentazione dell’edizione italiana del suo libro “LSD, il mio
bambino difficile” (LSD, mein Sorgenkind), edizioni Apogeo.
Il titolo tedesco del mio libro – Sorgenkind – ha due significati: un bambino che ci dà pensiero,
perché non si comporta come si deve; ma sorgenkind può essere anche un bambino che ci dà pensiero a
causa di troppo ingegno risultante in una condotta straordinaria, originale. Io penso che la
traduzione italiana – bambino difficile – abbia lo stesso significato, e spero che si impari a far
uso di tutto l’ingegno di questo bambino difficile. In questo mio discorso vorrei concentrarmi su un
aspetto della LSD che mi sembra particolarmente interessante ed importante: l’ipotesi che sostanze
del tipo LSD siano state i principi psicoattivi della bevanda sacra Kykeon nei Misteri di Eleusi. Se
questa relazione tra la bevanda eleusina e LSD esiste, si può concludere che il messaggio di Eleusi
ha un valore anche per il mondo contemporaneo. Questo problema è stato il soggetto di una conferenza
che ho presentato alla riunione annuale del Europaisches Collegium fur Bewusstseinsstudien (Collegio
Europeo per gli Studi della Coscienza). Presento qui un estratto della traduzione di quella
conferenza, eseguita da Roberto Fedeli, che è stata pubblicata, nella serie Mille Lire, da Stampa
Alternativa.
I Misteri di Eleusi erano i più importanti Misteri dell’antichità, che per circa 2000 anni,
approssimativamente dal 1500 a.C. al quarto secolo d.C., venivano festeggiati ad Eleusi, in Grecia,
in onore della dea Demetra e di sua figlia Persefone. La storia che ha condotto alla fondazione del
santuario di Eleusi è narrata in un inno di Omero: il rapimento di Persefone ad opera di Ade, dio
degli inferi, la ricerca drammatica di Demetra di sua figlia, la liberazione di Persefone, il
ritorno di madre e figlia all’Olimpo. In ringraziamento dell’ospitalità che aveva trovato, presso il
palazzo del re di Eleusi, durante la ricerca di Persefone, Demetra fondò un tempio ad Eleusi. A
causa della severa regola di segretezza, non si conosce in dettaglio il messaggio annunciato ad
Eleusi, messaggio che fece di questo culto il più importante ed influente mistero spirituale
dell’antichità. Ad Eleusi non veniva annunciata una vera e propria nuova religione. Doveva trattarsi
piuttosto di rivelazioni circa la natura dell’esistenza umana, circa il significato della vita e
della morte, che gli iniziati là ricevevano. Ciò traspare dalle testimonianze di celebri iniziati.
Così si esprime Pindaro a proposito della visione Eleusina: “Felice chi entra sotto la terra dopo
aver visto quelle cose. Conosce la fine della vita, conosce anche il principio dato da Zeus”.
Cicerone descrive allo stesso modo lo splendore che illuminò la sua vita dopo l’esperienza di Eleusi
confessando: “Abbiamo conosciuto i principi della vita, e abbiamo ricevuto la dottrina del vivere
non solo con letizia, ma anche con una speranza migliore della morte”.
L’imperatore Marco Aurelio indica tra i doni con cui gli dei assistono gli uomini, anche i misteri
di Eleusi. Non si conoscono i dettagli delle cerimonie all’interno del santuario centrale di Eleusi,
il telesterion. La regola di segretezza non è stata mai infranta. Quello che sappiamo tuttavia è che
prima dell’apogeo della consacrazione, prima della visione illuminante, agli inizianti veniva
somministrata una bevanda sacra, il Kykeon. Di recente alcuni scienziati hanno formulato l’ipotesi
che il Kykeon doveva contenere una sostanza psichedelica. Con ciò il problema del Kykeon diverrebbe
un aspetto essenziale del segreto di Eleusi. Poteva la visione essere provocata soltanto attraverso
rituali a noi sconosciuti, oppure al Kykeon veniva aggiunta una sostanza psichedelica che induceva
l’estasi mistica? Ma con ciò è chiamato in causa un problema attuale del nostro tempo. Si tratta del
dilemma, oggi molto dibattuto, se in determinate circostanze sia sostenibile, dal punto di vista
etico e religioso, l’impiego di sostanze che modificano la coscienza, per il conseguimento di nuove
visioni all’interno della realtà spirituale.
L’indagine sulle eventuali sostanze psichedeliche presenti nel Kykeon, che condussi insieme
all’etnomicologo Gordon Wasson e a Carl Ruck, professore di etnobotanica della mitologia greca,
presso l’università diHarvard, rivelò interessanti parallelismi tra i culti misterici di Eleusi e le
tuttora esistenti cerimonie magiche degli indiani messicani. Nei siti mazatechi e zapotechi, ancor
oggi, gli sciamani impiegano nelle loro cerimonie magico – religiose, una bevanda psichedelica, che
chiamano Ololiuqui, preparata dai semi di due specie di convolvolo, la turbina corymbosa e l’ipomea
violacea. Nel mio laboratorio di ricerca chimico-farmacologica abbiamo isolato i principi
psicoattivi del Ololiuqui. Si tratta di alcaloidi già conosciuti come costituenti della segale
cornuta, l’amide dell’acido lisergico e l’idrossietilamide dell’acido lisergico, che vuol dire di
parenti molto stretti della dietilamide dell’acido lisergico, cioè della LSD. Questo sorprendente
risultato mostra come la LSD non è un prodotto da laboratorio, ma piuttosto appartiene al gruppo di
antiche droghe sacre degli indiani messicani. Ma ancora più interessante e più importante era che
avevamo trovato gli identici principi attivi psichedelici anche nella segale cornuta, che cresce con
ampia diffusione nel Mediterraneo, e precisamente nell’erba selvatica Paspalum distichum. Da questi
risultati venne derivata l’ipotesi che gli stessi principi psichedelici fossero utilizzati nella
preparazione del Kykeon, identici a quelli che vengono utilizzati nella bevanda sacra Ololiuqui. I
sacerdoti di Eleusi dovevano soltanto raccogliere la segale cornuta dell’erba Paspalum, che di
sicuro esisteva in abbondanza nei pressi del santuario, farne una polvere e aggiungerla al Kykeon
per conferirgli il potere di modificare lo stato di coscienza.
Un ulteriore collegamento della segale cornuta con Eleusi, potrebbe essere visto anche nel fatto che
uno dei riti eleusini consisteva nel mostrare una spiga di grano per mano dei sacerdoti. Questo
rituale è stato messo in relazione al ciclo del chicco d’orzo, che immerso dentro la terra muore per
dare vita a una nuova pianta, che in primavera si erge di nuovo verso la luce, simbolo
dell’alternarsi annuale di Persefone, tra l’oscurità degli inferi e la luce dell’Olimpo, e simbolo
anche della continuità della vita con la morte e con la rinascita.
La grande importanza e la lunga durata dei Misteri palesano il fatto che essi venivano incontro ad
un profondo bisogno psichico e ad un forte desiderio spirituale. Nietzsche sosteneva che ciò che
caratterizzava la mente greca, sin dalle sue origini, era una coscienza scissa della realtà. La
Grecia fu la culla di una visione del mondo in cui l’Io si sentiva separato dall’ambiente esterno
Qui, ben prima che in altre aree culturali, venne a formarsi il distacco tra individuo e mondo
Questo dualismo ha caratterizzato poi in maniera decisiva la storia intellettuale europea e
tutt’oggi svolge un ruolo decisivo. Un Io che vede il mondo come esterno a sé, come oggetto, una
coscienza che fa della realtà un dato esterno, fu il presupposto della nascita delle scienze
naturali occidentali. Già nelle prime opere del pensiero scientifico, nelle teorie cosmologiche dei
filosofi presocratici, era all’opera questa visione oggettivante della realtà. La posizione
dell’uomo di fronte alla natura, che rese possibile un forte dominio su se stessa, fu poi formulata
chiaramente e fondata filosoficamente per la prima volta da Cartesio nel diciassettesimo secolo. Da
allora in Europa si è diffuso un tipo di indagine sulla natura tendente all’oggettivazione e alla
misurazione, che ha permesso di formulare le leggi fisiche e chimiche della struttura del mondo
materiale. Queste conoscenze hanno reso possibile uno sfruttamento, precedentemente non
immaginabile, della natura e delle sue forze. Da ciò ne è conseguito l’attuale sviluppo mondiale
della tecnologia e dell’industrializzazione, in quasi tutti gli aspetti dell’esistenza, offrendo a
una parte dell’umanità comodità e benessere inaspettati. Allo stesso tempo però si dava l’avvio alla
distruzione sistematica dell’ambiente naturale, che oggi ha condotto a una crisi ecologica mondiale.
Ancora più gravi di quelli materiali, sono i danni spirituali dello sviluppo della visione
materialistica del mondo. L’individuo ha perduto il nesso con il fondamento spirituale e divino di
tutti gli esseri. Non protetto, insicuro e isolato, l’uomo fronteggia da solo un ambiente esanime,
materiale caotico e minaccioso.
I Misteri di Eleusi erano intimamente legati ai festeggiamenti e alle celebrazioni in onore di
Dioniso. Essi conducevano in modo decisivo alla guarigione e al superamento della scissione tra uomo
e natura e, possiamo anche dire, all’annullamento della separazione tra creatore e creatura. Era
questo il grande compito dei Misteri eleusini: la loro importanza storica e culturale e la loro
influenza sulla storia della civiltà europea, può essere difficilmente sopravvalutata.
Qui, l’uomo separato e sofferente a causa del suo spirito razionale e oggettivante, trovava la
guarigione nell’esperienza mistica della totalità, e questo era per lui motivo di credenza
nell’immortalità di un essere eterno Questa convinzione ha continuato a vivere nel primo
Cristianesimo, anche se con altri simboli. La si trova come promessa persino in alcuni passi
significativi dei Vangeli, soprattutto nel Vangelo secondo Giovanni, per esempio nel capitolo 14,16
– 20: Gesù dice ai suoi discepoli, mentre si congeda loro: “Io pregherò il Padre ed egli vi darà un
altro avvocato, che starà sempre con voi “Lo Spirito della Verità ” in quel giorno conoscerete che
lo sono nel Padre e voi siete in me e lo in voi”.
Il cristianesimo chiesastico, sorto dal dualismo creatore/creature, ha tuttavia cancellato, con la
sua religiosità estranea alla natura, il legato eleusinico – dionisiaco dell’antichità.
Nell’ambiente della fede cristiana soltanto singoli individui, dalle doti eccelse, possono
pervenire, durante esperienze visionarie spontanee, ad una verità appresa eterna e consolante:
mentre nell’antichità ad essa aveva accesso un numero levato di individui attraverso l’iniziazione
eleusina. L’unio mystica dei santi cattolici e le visioni sublimi, che gli esponenti della mistica
cristiana come Jacob Bohme, Meister Echart, Angelo Silesio, Teresa d’Avila, William Blake e altri,
descrivono nelle loro opere, sono evidentemente affini, nella loro essenza, all’ispirazione ricevuta
dagli iniziati ai Misteri eleusini. Il valore fondamentale dell’esperienza mistica dell’unità, per
la guarigione di un’umanità ammalata di visione dualistica razionale/materialistica del mondo, non
viene affermato solo dai seguaci dei movimenti religiosi orientali, come il Buddhismo Zen, ma anche
da alcuni esponenti di primo piano della psicologia e della psichiatria. La chiesa ufficiale
cristiana, i cui dogmi rispondono a un dichiarato concetto dualistico di realtà, non è in grado di
offrire alcun contributo per un siffatto rinnovamento. Attualmente solo associazioni e gruppi
privati cercano di rispondere al bisogno e alla nostalgia di una conoscenza e di una consapevolezza
piena e totale del mondo. Seminari di tutti i tipi, dallo yoga alla meditazione, alle tecniche di
introspezione, vengono offerti in gran numero allo scopo di modificare o espandere gli stati di
coscienza. Dalla psichiatria e psicologia accademiche, che tuttora operano ampiamente sulla base di
un concetto dualistico della realtà, è nata, come nuovo indirizzo, la psicologia transpersonale. Con
questa si cerca, impiegando diverse metodologie, di sollecitare l’individuo a percepire la realtà in
modo totale e diretto. Ci sono poi anche coloro che, in piena solitudine, si inoltrano attraverso la
meditazione verso i livelli profondi della propria coscienza, per ricercare sicurezza e protezione.
Non è un caso che all’interno di alcuni di questi gruppi, ed anche in circoli ristretti di
individui, vengano utilizzate alcune droghe, in funzione di aiuto farmacologico, per produrre stati
alterati di coscienza, e sicuramente si tratta degli stessi tipi di sostanze che abbiamo ipotizzato)
essere stati impiegati ad Eleusi e di cui tuttora fanno uso alcune popolazioni indiane. Si tratta di
psicofarmaci della classe degli psichedelici, di cui la LSD rappresenta il più importante affiliato.
Questo genere di principi attivi psicotropi si differenzia dal gruppo degli oppiacei, come la
morfina e l’eroina, e dagli stimolanti come la cocaina; a differenza di questi, gli psichedelici non
danno dipendenza ed agiscono in modo peculiare sulla coscienza.
Tra tutte queste sostanze, la LSD ha svolto un ruolo importante all’interno del movimento hippy, un
movimento che si rivolgeva contro la guerra e il materialismo, ed i cui membri aspiravano ad
allargare la propria coscienza. Questa classe di droghe può realmente provocare, date certe
condizioni esterne ed interne, una totale esperienza mistica, simile all’unio mystica. Questo
effetto fu utilizzato anche dalla psichiatria accademica, allo scopo di sostenere il trattamento
psicanalitico e psicoterapeutico dal lato farmacologico, prima che l’impiego di queste sostanze
venisse proibito in tutto il mondo. Presupposto per un uso sensato e uno svolgimento proficuo di
queste sostanze psicoattive, è l’ambiente esterno e la preparazione spirituale dello sperimentatore.
Gli indiani credono che, se l’Ololiuqui viene usato da un individuo non purificato, cioè da uno che
non si sia preparato alla cerimonia con il digiuno e le invocazioni, la droga lo renderà pazzo o
addirittura lo ucciderà. Questo impiego saggio che si basa su una pratica millenaria, non è stato
purtroppo sempre osservato nella nostra società, e di conseguenza, si sono verificati casi di crollo
psicotico e incidenti gravi. Tutto ciò ha provocato negli anni sessanta il divieto di usare questa
classe di sostanze anche nella psichiatria accademica.
Ad Eleusi, dove la preparazione e le cerimonie preliminari erano ottimali, e altrettanto presso gli
indiani, dove l’uso viene regolato e controllato dallo sciamano, le sostanze psichedeliche hanno
avuto un impiego sensato e ricco di benefici. Anche sotto questo aspetto Eleusi e gli stessi
indiani, potrebbero fungere da modello per la nostra società.
Per concludere dobbiamo ancora porci la domanda fondamentale: perché a Eleusi veniva molto
probabilmente impiegato, come tutt’oggi avviene presso determinati gruppi indiani, in ambito
religioso – cerimoniale, questo tipo di droghe? E perché una simile applicazione è difficilmente
pensabile nella nostre cerimonie religiose? La risposta è: durante la messa cristiana viene venerata
una potenza divina che troneggia in cielo, cioè una potenza esterna all’individuo. Ad Eleusi, al
contrario, si aspirava ad una visione profonda del fondamento dell’essere, ad una trasformazione
dall’interno del singolo individuo che faceva di questo un iniziato. Ancora oggi si pone lo stesso
problema della trasformazione di ciascun individuo. Il cambiamento necessario in direzione di una
consapevolezza totale, come condizione per il superamento del materialismo e per un nuovo rapporto
con la natura, non può essere delegato alla società o allo stato; il cambiamento deve e può aver
luogo soltanto dentro ciascun essere umano. Una siffatta trasformazione può, senza dubbio, avvenire
anche senza impiego di droghe, spontaneamente nel caso di individui particolarmente privilegiati,
oppure in conseguenza di determinati tipi di meditazione. La facoltà di avere esperienze mistiche
risiede in ogni individuo. Essa fa parte della natura spirituale degli esseri umani. E’ indipendente
dai ruoli sociali e dalle caratteristiche esterne individuali. E’ per questo che ad Eleusi potevano
essere iniziati uomini e donne, liberi e schiavi, indistintamente. Sul modello eleusino si potrebbe
istituire centri, in grado di riunire e rafforzare le molteplici correnti spirituali del nostro
tempo, che mirano allo stesso traguardo, consistente nel creare i presupposti, tramite una
trasformazione della coscienza in ogni singolo individuo, per un mondo migliore, senza guerre né
catastrofi ambientali, per un mondo abitato da uomini più felici.
continua…
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