Stimolare il cervello
Data articolo: luglio 2008
Fonte: salute.agi.it
Ci sono casi di depressione che non rispondono a nessun trattamento: farmaci, psicoterapia,
elettro-shock, meditazione. Alcuni di questi pazienti ‘difficili’ dicono però di aver ritrovato la
felicità grazie a una cura sperimentale, la stimolazione profonda del cervello o Dbs.
Il primo studio su questa tecnica è stato presentato a maggio 2008 al meeting annuale dell’American
Psychiatric Association ed è stato evidenziato che la corrente elettrica mandata da elettrodi
impiantati nel cervello e controllati da un pacemaker nel torace ha portato a una riduzione di
almeno il 40% dei sintomi depressivi nel 56% dei pazienti sei mesi dopo l’intervento.
Un nuovo trial condotto a Toronto con la stessa tecnica, di cui si legge sull’ultimo numero della
rivista Biological Psychiatry, ha prodotto risultati simili, mostrando una riduzione significativa
della depressione nel 60% dei pazienti, tutti con depressione grave e che non avevano risposto a
cure precedenti.
L’apparecchio che viene impiantato, spiega il direttore della ricerca, il neurochirurgo Andres
Lozano, manda ininterrottamente degli stimoli elettrici, 24 ore al giorno, a un’area del cervello
nella corteccia frontale chiamata regione cingulata subgenuale o Area Brodmann 25. Questa regione è
associata con i sentimenti di tristezza e la risonanza magnetica ha mostrato che è iperattiva nei
pazienti clinicamente depressi e influenza altre aree del cervello che controllano funzioni quali il
sonno, l’appetito, l’umore e la motivazione. Una disfunzione in quest’area, pensiamo, causa una
disfunzione generalizzata nel cervello, dice Lozano. Gli elettrodi stimolano la regione cingolata
subgenuale in modo da ridurne l’iperattività e, quindi, tristezza e depressione.
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