STORIA DELL’OLISMO – 3

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STORIA DELL’OLISMO – 3

di Nitamo Federico Montecucco ed Enrico Cheli

L’ordine implicato o nascosto di David Bohm
di F. David Peat da “Science, order and creativity”

In scienza come in arte è necessario lasciar sorgere, dalla percezione creativa, nuovi ordini
generativi che vanno oltre i contenuti individuali ed investono tutta l’esperienza culturale comune.

E’ nostra opinione che l’ordine implicato o avvolto (enfolded) contenga tale potenzialità. Questa
forma di ordine, trattato da Bohm nel libro “Wholeness and implicate order” ha un rapporto stretto
con l’ordine dei fratelli nel senso che, in entrambi, c’è un tutto generato da determinati principi
fondamentali.

L’ordine implicato amplia la nozione di ordine generativo al di là di quanto accada nei fratelli.

L’ordine implicato può essere illustrato con l’aiuto del seguente dispositivo: consideriamo due
cilindri di vetro concentrici, il più interno fisso e quello esterno in grado di ruotare lentamente.
Lo spazio fra i due cilindri è riempito con un liquido vischioso come la glicerina. Quando il
cilindro esterno viene ruotato, il fluido vicino è trascinato insieme ad esso quasi alla medesima
velocità, mentre il fluido più vicino al cilindro interno che è stazionario sta anch’esso quasi
fermo. Il fluido in zone intermedie dello spazio tra i cilindri si muove a velocità diverse, ed in
tal modo qualsiasi piccolo elemento della glicerina viene effettivamente tirato come un lungo filo
sottile. se mettiamo una goccia di inchiostro indelebile nel liquido, è possibile seguire il
movimento osservando come la goccia venga allungata a forma di filo sin tanto che è così sottile da
diventare invisibile. a un primo sguardo si può essere tentati di dire che la goccia di inchiostro
si è completamente mescolata con la glicerina, così che l’ordine iniziale è andato disperso ed ora è
accidentale e caotico. Ma supponiamo che il cilindro esterno venga ora ruotato in senso inverso. Se
il fluido è molto vischioso come la glicerina, e il cilindro non viene ruotato troppo velocemente
allora l’elemento fluido ripercorrerà esattamente i suoi passi.

Probabilmente l’elemento ritornerà alla sua forma originaria e la goccia di inchiostro apparirà dal
nulla (tali dispositivi sono stati in effetti costruiti e il loro effetto è strabiliante). Quello
che era stato preso per una perdita caotica e accidentale di ordine era in realtà un ordine nascosto
di grado elevato, generato dall’ordine iniziale semplice della goccia, per mezzo del cilindro
ruotante. L’ordine nascosto era stato daccapo trasformato nell’ordine originario semplice quando si
è invertita la rotazione del cilindro.

Mentre la goccia è presente in forma nascosta si può dire che è avvolta nella glicerina così che si
può dire che un uovo è avvolto in una torta.

Quando i cilindri ruotano in senso inverso allora la goccia si svela. Naturalmente questo è
impossibile per l’uovo perché i fluidi della torta non sono sufficientemente vischiosi!

Per ottenere un ordine implicato o avvolto da ordini nascosti e però necessario considerare una
serie di gocce di inchiostro, avvolte in progressione. Introduciamo la prima goccia e ruotiamo il
cilindro un numero n di volte. Aggiungiamo una seconda goccia e similmente il cilindro verrà ruotato
un numero n di volte, in tal modo la prima goccia sarà avvolta 2n volte.

Una terza goccia verrà aggiunta, e la seconda verrà ripetuto sino a che siano state avvolte molte
altre gocce. Quando si ruota all’inverso il cilindro, una goccia dopo l’altra emergeranno nella
forma svelata o esplicata e poi si avvolgeranno ancora indietro nella glicerina.

Se questa operazione ultima viene eseguita che prende consistenza per un certo tempo all’interno del
liquido che si muove. L’esperimento può ora essere esteso in modo che le gocce vengono aggiunte in
posizioni diverse in progressione. Quando si inverte la rotazione del cilindro, le gocce saranno
svelate in una linea che si muoverà lungo lo spazio. Se il movimento è abbastanza rapido esso darà
l’impressione di una particella che attraversa lo spazio lungo una traiettoria. Questa particella è
semplicemente la manifestazione di un ordine avvolto o implicato molto più grande, all’interno del
tutto formato dalla glicerina, un ordine, la gran parte del quale rimane nascosta.

Come è stato spiegato da Bohm in ‘Wholeness and Implicate Order’, questo esposto fornisce una buona
analogia con molte proprietà quantiche primarie di particelle, come gli elettroni. Per esempio, le
gocce potrebbero essere disposte in modo da produrre una traccia continua sino a un certo punto, che
salta poi continuativamente per iniziare un’altra traccia ad una certa distanza, fornendoci così un
modo per comprendere i salti discontinui dell’elettrone da uno stato quantico ad un altro.

L’esempio serve ad illustrare che cosa si intende per ordine implicato o avvolto. Quello che è
essenziale in tale ordine è la presenza simultanea di una sequenza di molti gradi di avvolgimento
con differenze simili fra loro, come, per esempio, le gocce di inchiostro nella glicerina. Tale
ordine non può essere reso esplicito come un tutto, ma può soltanto manifestarsi con 10emergere di
gradi progressivi di avvolgimento. Questo può contrastare con l’ordine esplicito o svelato, in cui
differenze simili sono presenti tutte insieme, in forma manifesta ed estesa. Questo ordine esplicito
è quello che ovviamente incontriamo nell’esperienza ordinaria e nella fisica classica.

È chiaro che l’ordine esplicito corrisponde molto bene alla visione del mondo in cui la nozione
fondamentale è costituita da oggetti separati che si muovono in traiettorie. Queste traiettorie, per
altro verso, possono essere descritte con le coordinate cartesiane, per altro verso, possono essere
descritte con le coordinate cartesiane.

Sebbene la fisica sia passata attraverso una rivoluzione per la quale le nozioni di particelle e di
traiettoria hanno smesso di essere fondamentali, le sottostanti coordinate cartesiane continuano a
pervadere il formalismo matematico. La matematica, perciò, contiene in sé la chiave di sopravvivenza
del vecchio ordine questo può creare non poche delle difficoltà che la scienza incontra in relazione
con le teorie della relatività sia speciale che generale. L’ordine implicato offre la possibilità di
aprire approcci molto differenti, in cui queste difficoltà potrebbero forse non sorgere. analogie
come quella della goccia di inchiostro sono comunque limitative poiché le particelle reali che
compongono le gocce di inchiostro stesse si muovono nell’ordine esplicito sebbene lo sviluppo della
goccia in sé possa essere complesso. Una migliore analogia del comportamento di un elettore può
essere ottenuta considerando un ologramma, una registrazione fotografica di onde di luce che sono
state riflesse su un oggetto.

Nella fotografia normale viene usata una lente per focalizzare la luce da un oggetto in modo che
ciascuna piccola sezione dell’oggetto sia riprodotta in una piccola sezione della lastra
fotografica. In olografia, la registrazione fotografica fatta con luce laser non assomiglia, in
effetti, all’oggetto ma costituita da una fine configurazione di bordi di interferenza. Ogni
porzione della lastra contiene adesso l’informazione proveniente da tutto l’insieme dell’oggetto.

Quando la luce laser dello stesso tipo viene usata per illuminare la lastra le onde di luce che
emergono assomigliano a quelle che all’origine provenivano dall’oggetto originale. Quello che è
particolarmente significativo è che anche se viene illuminata una parte della lastra si ottiene
comunque un’immagine dell’intero oggetto. Ciò accade perché la luce proveniente da ogni parte
dell’oggetto è avvolta all’interno di ciascun settore della lastra.

Nella fotografia normale l’informazione è depositata localmente mentre nella olografia essa viene
immagazzinata globalmente. Illuminando progressivamente settori sempre più piccoli dell’ologramma,
le immagini del tutto non sono perdute, anzi dettagli sempre più sottili sono progressivamente più
difficili da risolvere. La proprietà globale di avvolgimento di informazioni e dettagli ha qualcosa
in comune sia con l’ordine dei fratelli che con quello di Fourier.

L’ologramma fornisce una buona analogia con la natura generale del movimento in base alla meccanica
quantica.

Più in generale, con un telescopio, l’intero universo nello spazio e nel tempo è ‘avvolto’
all’interno di ciascuna regione e può essere ‘svelato’ con l’aiuto di lenti e apparecchi
fotografici.

A prima vista si potrebbe pensare che la luce proveniente da tutte le stelle produce una
configurazione totalmente disordinata di onde all’interno di qualsiasi piccola regione dello spazio.
Invece ciascuna regione avvolge tutto l’universo. In realtà, è proprio questo processo di
avvolgimento e di svelamento che consente agli scienziati ci apprendere attorno all’universo tutto,
senza riguardo a dove essi si collochino.

Nel modo abituale di pensare, viene tacitamente riconosciuto un ordine implicato che non si ritiene
abbia però alcun significato fondamentale. Per esempio, i processi di avvolgimento sono ritenuti
solo modi convenienti di analizzare quello che è fondamentalmente un movimento nell’ordine
esplicato, in cui vengono trasmesse in continuazione onde, attraverso un semplice contatto locale di
campi.

Tutto ciò è stato illustrato per mezzo delle analogie delle gocce di inchiostro e dell’ologramma. E
inoltre possibile combinare alcune caratteristiche di entrambe queste analogie immaginando un’onda
che raggiunge un fuoco in una piccola regione dello spazio e poi scompare. Seguita da un onda simile
che si focalizza in una posizione leggermente differente, poi un’altra e un’altra e così
indefinitamente sino a che si forma una ‘traccia’ che assomiglia al percorso della particella.
Invero le particelle in fisica sono molto più simili a strutture dinamiche radicate in un tutto da
cui si svelano e in cui si avvolgono e simili a palle da biliardo stabilizzate soltanto nelle loro
forme localizzate.

E’ necessario andare più oltre. Sino adesso abbiamo discusso alcune particolari specie di
particelle, gli elettroni, e i neutroni, ciascuna delle quali ha un suo ordine implicato. Ma
potrebbero esserci ulteriori insiemi sconosciuti di entità, ciascuna con un ordine implicato, oltre
a ciò potrebbe esserci un ordine implicato comune, sempre più in profondità, senza limite e
totalmente sconosciuto. Questa totalità sconosciuta e indescrivibile verrà chiamata olomovimento.
Esso costituisce la base primaria di tutta la materia. come nel caso dell’analogia, in cui una
particella viene intesa come una depressione di impulsi onda, così ciascun oggetto o entità emergerà
come forma relativamente stabile e costante dall’olomovimento nell’ordine esplicato. Questa forma è
sostenuta dall’olomovimento in cui si dissolve, e deve pertanto essere primariamente complessa
attraverso dell’olomovimento stesso. È chiaro che l’ordine implicato è quello che in definitiva
prevale sebbene sia sempre in relazione essenziale con l’ordine esplicato.

Il fisico Bohm: un significato unisce mente e materia

Bohm, autore di “Wholeness and the implicate order” (Il tutto e l’ordine implicato), propone una
nozione unificante fondata, in parte, sulle scoperte della fisica quantistica. Il nuovo approccio
tenta di porsi in differente modo rispetto a dualità quotidiane, quali interiore-esteriore,
fisico-mentale.

Si tratta di uno sforzo per dare un senso alla misteriosa zona di contatto fra mente e materia
(poteri curativi, sincronicità, psicocinesi), che continua a manifestarsi nel tempo.

“Il significato potrebbe essere l’anello mancante fra materia ed energia” sostiene il fisico David
Bohm, collega di Einstein, autore di testi di meccanica quantistica e discepolo di Krishnamurti,
“potrebbe essere il tessuto connettivo che unisce il regno, apparentemente astratto, della mente e
il mondo fisico ‘manifesto’ in un unico continuum”.

” Spero di portare alla luce un nuovo modo di pensare, coerente con la fisica moderna e in grado di
non separare la mente dalla materia o il soggetto dall’oggetto”, è stato dichiarato da Bohm
recentemente.

Il significato, dunque, simultaneamente fisico e mentale, può servire da legame o da ponte fra mondi
oggi separati. E’ un legame invisibile, come i due lati del nastro continuo di Moebius.
Un’informazione contenuta in un pensiero, sul lato “mentale”, è contemporaneamente un’attività
chimica dal lato “fisico”.

” La biologia moderna tratta la vita come un processo materiale, meccanico”, dice Bohm, ” peptidi,
ormoni, amminoacidi e DNA vengono considerati entità separate, come ‘parti di una macchina’ “.

D’altra parte, per quanto riguarda gli esseri umani, prevalgono forti distinzioni fra emozioni,
pensieri e atti: “questa frammentazione si esprime interiormente come egocentrismo ed esteriormente
come mancanza di cura per la vita del pianeta”.

Fin tanto che il senso del finito domina la coscienza, ” l’individuo sarà realmente questo senso
finito. Quando ci renderemo profondamente conto del nuovo significato per il quale l’umanità non ha
bisogno di limitarsi a questo modo, allora smetteremo veramente di essere limitati. Saremo aperti
all’infinito, in grado di agire creativamente in ogni fase della vita”.

Come modello del continuum fra mentale e materiale, Bohm richiama la relazione fra poli elettrici e
poli magnetici. Come gli elementi della visione del vecchio mondo, le cariche elettriche sono viste
come separate, ognuna generantesi in una porzione di spazio; i poli magnetici, per contro, non hanno
una vita così separata, sono meri aspetti di quello che in realtà è un campo magnetico ininterrotto.

“Possiamo guardare al soma (il fìsico) e al significato (il mentale) in modo simile, come due
aspetti, introdotti come un “taglio” concettuale arbitrario, nel flusso del “campo” della realtà.

Il termine composto soma-significato implica che i due sono in realtà uno, fra questi mondi non c’è
altro se non un movimento apparente a due direzioni.

Ogni forma o configurazione somatica degli elementi ha un significato che può essere intuito a
livelli più sottili. Il significato, comunque, si muove anche in un’altra direzione, cioè a livelli
più manifesti.

” La risposta fisica complessiva di un individuo ad uno stimolo è direttamente e profondamente
influenzata dal significato che hanno per lui certe forme fisiche e psicologiche. “In tal modo,”
dice Bohm, ” si può osservare il movimento del significato attraverso le sue conseguenze somatiche.
L’ambiente materiale che ci circonda può essere visto come il risultato fisico del significato
sempre diverso e mobile che gli oggetti hanno avuto per gli esseri umani”.

Ad un livello più sottile, l’intenzione scaturisce da una previa percezione di significato. ” Il
significato si comunica all’intenzione e l’intenzione all’azione”. In questo processo evolutivo, il
significato espanso, come intenzione, ” è la fonte ultima di causa ed effetto. “

Ad ogni stadio, la percezione di signifícati freschi, può risolvere le discrepanze fra intenzione e
risultato. Una memoria a lungo termine, che è essenzialmente un processo meccanico, tende invece a
bloccare nuove prospettive.

Il modello di Bohm apre la scienza ad un’attitudine di partecipazione

Il nuovo modello di David Bohm soma-significato allarga i confini del metodo scientifico e modifica
la natura delle scoperte che da esso emergono.

Nella vecchia scienza si usavano una serie di formule matematiche per calcolare che cosa si potesse
fare con un oggetto sotto osservazione e si tentava di agire su tale oggetto, come entità separata,
per raggiungere i risultati desiderati. Bohm dice che: ” non basta proporre astratte leggi
matematiche. Queste leggi devono essere intuitivamente comprensibili, dato che sono loro stesse dei
significati e partecipano, infatti, al processo complessivo di interflusso degli aspetti mentali e
fisici della realtà”. “Nell’applicazione di una teoria”, dice Bohm, “la nuova latitudine di
partecipazione sostituisce l’abituale impostazione osservatore-osservato. Da questo può sorgere un
nuovo significato comune che non sia principalmente rivolto a raggiungere risultati di natura
predeterminata “. Bohm ritiene che “questo nuovo modo di osservare può portare luce sui fenomeni
parapsicologici. Tali

fenomeni implicano, infatti, una connessione, non localizzata, fra la coscienza di una persona in un
luogo ed un oggetto, evento o persona, in altro luogo: la connessione avviene su basi fisiche non
note”. “In questi casi”, argomenta Bohm, “il contatto può dipendere più da similarità o da
“risonanza” di significati che dalla collocazione nello spazio.

La psicocinesi può verificarsi quando i processi mentali di un individuo si focalizzassero su
significati che fossero in armonia con quelli che guidano i processi fondamentali dei sistemi
materiali in cui la psicocinesi accade.”

da “Enciclopedia olistica” – www.globalvillage-it.com/enciclopedia

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