Strategie per lo sviluppo dell’Uomo

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Strategie per lo sviluppo dell’Uomo

di Sabino Samuele Acquaviva

Viviamo in un periodo di crisi. I vecchi modelli su cui ci basavamo per dare un significato ai
nostri comportamenti e all’organizzazione sociale si vanno facendo indeterminati: i codici morali
tradizionali e la religione hanno subìto una consistente erosione. In una parola, la nostra immagine
dell’Uomo e del mondo si è fatta più che ambigua.
Dunque abbiamo bisogno di capire come siamo fatti, chi siamo, dove andiamo.
E tuttavia io credo in un futuro migliore, come credo sia necessario che ognuno s’interroghi e
faccia la sua scelta.
Forse ci saranno sempre persone che sapranno solo criticare, mai costruttivamente.
Forse ci saranno sempre coloro “che attaccheranno” (per partito preso) tutte le mode e coloro che
non appartengono ad alcuna moda.
Forse ci saranno ancora figli non capiti e genitori che non sapranno, né vorranno mettersi nei panni
dei loro figli, per aiutarli.
Forse ci saranno ancora persone che penseranno male della cultura, identificandola con il viso
sempre e disperatamente serio di quel “barone” universitario.
Forse ci sarà ancora la droga e la vigliaccheria di chi inquina tutto ciò che è naturale.
Però c’è chi crede ancora nell’amicizia, chi ha degli obiettivi e li realizza insieme agli altri.
C’è chi fa sport con passione e amore. Chi lotta e vince il menefreghismo, la delinquenza. Chi si
salva ancora da cattive compagnie, dalla superficialità, dalla routine. Chi “cresce” veramente
credendo in qualcosa per cui vale la pena d’impegnarsi. Chi ama la propria famiglia e ringrazia le
proprie radici (qualunque sia stato l’ambiente familiare, l’estrazione sociale, la prima
educazione).
Chi è contento di esistere. Chi aiuta col cuore.
Chi vive nella realtà e dà una mano per un nuovo mondo migliore…. Quante sono queste persone
“vive”, che vivono in mezzo a noi? Sono tante, tutte degne di rispetto.

Fra queste ci siamo anche noi.

La nostra esistenza è legata ad altri uomini, lavoriamo prestando servizio ad altri, ogni lavoro è
un servizio ad altri uomini.
Credo che una comunità viva bene in funzione dei pensieri, dei sentimenti e delle azioni di ognuno
dei suoi membri.
L’Uomo è un animale sociale. L’Uomo è il risultato dell’evoluzione culturale, e la mancanza del
processo d’informazione culturale e dell’educazione oggi produrrebbe la perdita di gran parte di
quelle capacità psicofisiche che contraddistinguono l’essere umano (bambini allevati da animali sono
stati ritrovati privi di molte capacità psicofisiche ed hanno dimostrato, purtroppo, la verità di
queste affermazioni).

Oggi lo sviluppo evolutivo-culturale è molto influenzato dallo sviluppo completo della capacità di
comunicare nel mondo, e quindi presuppone una sempre maggiore consapevolezza di noi stessi e delle
nostre possibilità.
Noi viviamo in questo mondo con altri uomini, e dal benessere di tutti dipende anche la nostra
felicità e quella dei nostri figli.
Si tratta di una unione inesorabile, ma bellissima.
Noi siamo la “somma” delle generazioni passate che forse ci hanno trasmesso il meglio
dell’evoluzione.
Siamo tutti figli del nostro tempo e uniti, che lo vogliamo o no, dallo stesso destino.
C’è l’esigenza di capirci di più e aiutarci di più, se vogliamo adeguarci ai tempi e quindi
concepirne di migliori per una visione “umana” dell’Uomo tecnologico.
E’ diventato impossibile fare scienza applicata agli uomini senza tener conto di quanto si fa in
tutto il blocco delle scienze dell’uomo; eppure ciascuno continua a coltivare il suo campicello e
“azzanna” il vicino se osa calpestarlo: ma non si rende conto del fatto che il suo campicello non
darà frutti e foglie se non sarà concimato con i dati di altre scienze.
E tutto questo accade, questa mancanza di comunicazione esiste, secondo me, perché l’umanità si
trova in una fase di crescita, e in ogni periodo di crisi c’è anche un regresso.

Oggi è il momento di “ritrovarsi considerarsi un po’ di più, “scambiarci l’esperienza”. […]

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (giugno ’83) ha indicato nel miglioramento degli “stili di
vita” il principale strumento per la promozione dell’Uomo.
E’ facile comprendere in quale misura la scelta di un proprio stile di vita sia influenzato dal
patrimonio di valori, tradizioni, credenze trasmesso da genitori, da insegnanti, dalla “cultura”
dalla quale spesso sono esclusi concetti fondamentali: amore per se stessi e per la vita, fiducia
nell’uomo, consapevolezza delle proprie possibilità. ecc.
La società industriale spesso alimenta la competizione come mezzo esclusivo per l’ascesa sociale, il
successo, creando nelle persone delle esigenze la cui impossibilità di soddisfazione causa angoscia,
frustrazione, ansia.
La possibilità di “migliorare” è attuabile mediante un’ azione incisiva che investe, in via
principale, il campo dell’educazione.

Migliorare la società è possibile se ognuno di noi si sente responsabile della società in cui vive e
trasmette la sua esperienza agli altri uomini.

C’è bisogno, quindi, dell’impegno di tutti.
Una società è “sana” quanto più l’uomo è libero di esprimere all’altro uomo il meglio di se stesso.

Occorre permettere all’uomo creativo di esprimersi (scambi economici, libertà d’espressione, diritto
alla libera iniziativa).
E noi siamo tutti “creativi”.

Una psiche armonica, integrata, è per definizione “aperta “. Comunica e, in quanto armonica, usa
tutte le possibilità offerte dal cervello. Questo osserva il mondo e lo interpreta, lo mette in
relazione con se stesso, lo elabora, lo cambia, lo comprende, lo analizza, lo costruisce, lo
migliora, lo esprime.
La radice etimologica della parola “comunicazione” significa “porre in comune”, “diffondere”. E il
requisito basilare per una buona comunicazione con gli altri, intesa come capacità di realizzare
soddisfacenti rapporti interpersonali, è quello di avere una buona comunicazione con se stessi: la
conoscenza di noi stessi ci consente di ampliare le nostre capacità, di esprimerle, di trasmetterle.
Un uomo, se ci pensiamo. vale quanto riesce a trasferire, a trasmettere agli altri (la storia
dell’uomo è un continuo crescendo di comunicazione genetica e culturale).
L’uomo è un patrimonio che deve estrinsecarsi per sentirsi realmente realizzato.

Dice Cesare Pavese: ..A tratti mi sento traboccare di una vita caldissimo, potente, che se mai
riuscissi ad esprimere, sarebbe colma tutta la mia esistenza.

La spinta che tende alla realizzazione del Progetto Uomo (tendenza-bisogno al continuo
miglioramento) si percepisce quando ci si sente in condizione di pace, serenità, voglia di essere e
di fare, e non si riesce a “trattenere” tutto questo, così viene spontaneo trasmettere un sorriso
sincero, una calda stretta di mano, un ritrovato rapporto umano.
La vera forza è esprimere il meglio di se stessi.
Proviamo a pensare allo sport: è un fenomeno continuamente alla ribalta proprio perché promuove
l’uomo e le sue possibilità di estrinsecare capacità, qualità. Troppo spesso l’uomo tende a
rinchiudersi in una “zona conforto” perché il cambiamento spesso presuppone sacrificio, e a volte è
facile costruirsi, senza rendersene conto, una barriera, una corazza nei confronti degli altri e di
una società che cambia, dominata da nuove tecnologie.
Ma nella “zona conforto” si vegeta, non si vive.
Guardiamoci attorno: troppi lamenti, insoddisfazioni, stanchezza fisica e mentale, disinteresse,
noia, scarso controllo emozionale, facilità di distrazione, scarsa capacità di ascoltare e prestare
attenzione, mancanza di consapevolezza della nostra crescita, mancanza di obiettivi.
Queste sono tutte interferenze che ostacolano la comunicazione umana. E della nostra “zona Conforto”
possiamo solo lamentarci: è il sintomo del non fare.

Per migliorare la società dobbiamo incominciare dall’Uomo: credo possibile la “riforma degli
Uomini”.
Credo possibile che un medico riesca a comunicare di più con un suo paziente e avere di nuovo, così,
un rapporto umano.
Credo possibile che ogni tanto un insegnante possa rimettersi in discussione e far sue le nuove
dinamiche educative innovative.
Credo possibile un saluto cordiale all’interno d’un ascensore dove tutti si evitano.
Credo possibile assumere una nuova mentalità e addossarsi, qualche volta, la responsabilità di
un’incomprensione. E’ vero che spesso essa dipende dagli altri, ma assumendo questa nuova mentalità
si scoraggiano (e si aiutano) i “nati stanchi” e “quelli che hanno sempre ragione”.
Credo sia possibile permettere a un uomo anziano di trasmettere la sua esperienza ed aiutare così i
giovani a farne buon uso.
Credo possibile togliersi gli occhiali a specchio quando si parla con un altro: guardare negli occhi
è fondamentale.
Credo possibile un piccolo sforzo. Un sorriso non costa nulla, rilassa il viso e aiuta il rapporto
interpersonale.

E’ importante tenere la mente occupata a comprendere e a cambiare le cose, a partire dalle proprie.
E l’uomo può farlo.

E’ ormai di dominio pubblico l’efficacia di tecniche psicofisiche che aiutano l’uomo ad aiutarsi e
ad esprimersi maggiormente (Training Autogeno. Meditazione Trascendentale, Psicodinamica, Dinamica
Mentale Base, ecc.).
In particolare, in un lavoro condotto all’Università di Padova, si testimonia che Dinamica Mentale
Base è un mezzo per promuovere una maggiore conoscenza di se stessi e una più estesa consapevolezza
delle proprie possibilità, troppo spesso non utilizzate, se non addirittura sconosciute.
Queste tecniche hanno aperto la strada per intraprendere un cammino individuale nella direzione di
vita desiderata, contrastando le posizioni, talvolta di comodo, che non prevedono per l’essere umano
la possibilità di “programmarsi” e di “autoprogettarsi”. Un decondizionamento da ruoli e modelli
indesiderati e troppo spesso limitanti e autodistruttivi; una premessa per innescare un processo di
determinazione cosciente dei propri atteggiamenti e modi di porsi di fronte alle circostanze e alle
persone nelle direzioni prescelte.
Questa ricerca è un esempio tangibile di come effettivamente l’uomo abbia dentro di sé le
possibilità per migliorare, se esse vengono stimolate da uno strumento valido, come ad esempio una
tecnica mentale.
E’ opportuno che ognuno ricominci da se stesso, si riconcili con se stesso.
Cominciamo dall’uomo, formiamoci come uomini, formiamo l’uomo.
Quando l’uomo aiuterà se stesso, sarà solidale con l’altro, le tecnologie dominanti saranno al
servizio degli uomini per un vero, autentico sviluppo del Villaggio Globale.

Marcello Bonazzola (titolare del metodo di Dinamica Mentale Base) dice:
“Questo vuol essere un invito e una sollecitazione alla pratica quotidiana per un contributo
consapevole e attivo alla diffusione, non violenta e nei limiti delle proprie possibilità e del
proprio ruolo sociale, dei Diritti dell’Uomo. Primo fra tanti (a fronte del dovere assolto di un
comportamento il più possibile corretto e civile in ogni circostanza) il diritto alla propria
dignità a tutti i livelli.
Parallelamente intende essere uno sprone a continuare l’opera già iniziata contro l’ignoranza
inconsapevole, la presunzione incivile e il perbenismo disumanizzante. “

Sabino Samele Acquaviva
Ordinario di Sociologia dell’Università di Padova
Direttore scientifico del Dipartimento Ricerche e Studi
Istituto di Dinamica Educativa Alternativa
dell’ Accademia Europea CRS-IDEA

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