Studio del sesso, dal punto di vista esoterico
(Tratto da: < La Grande Sintesi della Tradizione
Esoterica > – di Guido Da Todi)
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Iniziamo a trattare l’argomento, per un’unica ragione. Il neofita, o, anche,
il discepolo, o l’iniziato di grado inferiore, giunti al rispettivo ciclo
nel Sentiero, si trovano costretti a fermarsi, a perdere molto tempo,
addirittura ad arretrare, di fronte ad uno scoglio che, a tal punto, si erge
davanti a loro, con violenza davvero incredibile: il sesso.
E, questo fenomeno, è comprensibile. Noi abbiamo imparato ad avere una
visione scientifica delle vibrazioni spirituali, sia che nascano
nell’organismo umano, sia che abbiano campo di manifestazione nella natura
circostante lata.
Ci siamo resi conto che non è desiderabile per il discepolo penetrare, alla
cieca, nello Spazio Interiore, scosso ed eccitato da un determinato genere
di emozioni istintive, dette mistiche, o, emozionali. Abbiamo visto quanto
sia necessario localizzare ed archiviare, in un perfetto ordine mentale,
ogni tipo di energia che forma e costruisce il suo corpo eterico, fonte di
tutti gli effetti nel corrispondente organismo fisico. Conoscenze che sono
estremamente necessarie al discepolo, perché egli possa evitare i giri
viziosi attorno all’entrata principale del Tempio, e ne imbocchi, quanto
prima, l’androne. Purtroppo, nelle istruzioni esoteriche, simbolo e realtà
si accavallano: attardarsi troppo nella teorica, nel simbolo, paralizza
l’afflusso della vita superiore.
Vibrare energicamente, in un realismo, che è ricchezza di linfe
materialistiche, allontana, sempre più, dal giusto cammino.
Nel rivolgersi all’umanità presente, i Maestri tengono conto di vari
problemi. V’è il karma della stessa, costituito dalle linee ambientali,
familiari, o, sociali, in cui il singolo si trova circoscritto; vi sono i
problemi di carattere personale, con i quali l’Anima ha da fare. Sarebbe,
per lo meno, ingenuo e infantile che i Maestri pretendessero dall’uomo che
venga loro incontro, saturo e maturo, quanto saturi e maturi sono Essi. Il
fatto contrasterebbe con le stesse leggi della vita.
È stato detto da fonte autorevole che, per ciò che riguarda l’umanità alla
Soglia del Sentiero, l’ostacolo più incomprensibile che si trova a sostenere
è il sesso. Sulle prime, ciò non costituisce un ostacolo, per gli immaturi e
gli involuti. Costoro sentono, in sè medesimi, il silente diritto a
percorrere la strada delle soddisfazioni fisiche, in quella direzione. Nella
società, in molti casi, è sinonimo di trionfo sociale il numero di rapporti
erotici che l’uomo riesce a segnare sul suo impulsivo carnet. O, da parte
della donna, l’intuizione spiccata dei vellichii naturali che trae dal
maschio, procedendo nelle strade, entrando nei salotti, intavolando
discorsi.
L’istinto che si trova alla radice di tante deformazioni vitali, or ora
menzionate, non ha colpa. Fino a quando è racchiuso in un corredo
fisiologico sano, equilibrato, completo, esso fa sentire la sua voce alla
stessa maniera ed agli stessi intervalli di tempo, facendo le debite
proporzioni, di quel che la facciano sentire la fame, la sete, il bisogno di
respirare.
Appena l’uomo inizia a rasentare la volta delle atmosfere mentali, sia per
il fatto che il retrostante suo metro evolutivo è povero di incisioni
numeriche, sia, anche, perché le stesse atmosfere mentali lo inebriano ed
eccitano, egli si trova a scomporre, in modo confuso ed esclusivistico il
diagramma delle forze erotiche che possiede. Non dimentichiamoci mai che,
per poter inquadrare compiutamente e comprendere il fenomeno del sesso,
occorre studiarlo alla luce delle sue vere origini primordiali. E cade qui
bene a proposito ripetere la frase di un Adepto: “Il sesso va compreso e
risolto nella sfera del piano mentale”.
Quindi, è necessaria la conoscenza esoterica per compiere tale passo. Non è
ragione dire: “Questo fiore è una margherita”. Ragione è dire perché questo
fiore è una margherita.
Precedentemente, abbiamo affermato che ogni sprazzo di movimento e di
esistenze che affiora nel mondo delle forme ha nascita nei piani Mentali
Cosmici.
Ecco, il segreto della manifestazione. All’origine dei tempi, una lingua di
Vita Ardente venne proiettata, dalla lontana coscienza del Mentale Cosmico;
si unì alla Stella Sirio e andò a sigillarsi nel nucleo di vita planetaria
terrestre, chiamato Shamballa; da quel momento, si riflesse, nel pianeta,
ogni serie di dualismo: è dualismo l’asimmetria del corpo umano, ove una
delle metà è sempre più grande dell’altra; dualismo è l’albero, in rapporto
alla frutta che produce; dualismo è vita e morte; notte e giorno; cosciente
e subcosciente; dualismo è uomo e donna; dualismo è il loro atto sessuale.
Compito dell’esoterismo, è, da una parte, inserire nell’animo del discepolo,
innanzitutto, la constatazione trascendente della realtà dei piani sublimali
dell’Essere, da cui ha nascita tutto il corollario delle rimanenti
esistenze; dall’altra, fondere in un monismo sostanziale ogni dualismo che
ne è nato; dall’altra, ancora, dimostrare la purezza di tale monismo, quale
unico binario su cui poggiavano, incoscientemente, sino ad allora, i
dualismi successivi.
Se il discepolo non ha la certezza, quindi, che qualcosa di Cosmico – ma,
immanente ovunque – conduce, in modo inflessibile, tutto ciò che appare in
manifestazione, e, perciò, vi impone il sigillo della sua primordiale
purezza, in tutta sincerità gli consigliamo di lasciare, sino a quando non
sarà più maturo, il presente argomento.
Manzoni scrisse: “Ovunque lo sguardo volga, Dio, io ti vedo”. Abbiamo usato
una frase semplice, che, comunque, lega molto con quanto stiamo dicendo. Un
Adepto ha detto: “Se veramente nulla esiste, ove la luce dell’Assoluto non
risplenda esclusiva ed abbracci tutto in sè, anche il sesso non va
dimenticato da tale circolo”.
Molti discepoli, non appena si tocca tale concetto, ergono gli aculei come
il riccio; e fanno saltare, sulle mani, come una castagna che scotta, per
tutta la durata della discussione, lo stesso. Qui, notiamo le tracce di vari
istinti, ma che si riassommano in due principali: ignoranza e fanatismo. Il
secondo è molto più pericoloso della prima. Ed infesta i circoli cosiddetti
spiritualisti, o, esoterici, un po’ dappertutto. Vediamo gli ordini
monastici, vediamo varie correnti popolane orientali, ecc..
A titolo di aneddoto, riportiamo il ricordo di un episodio che venne filmato
in uno dei tanti films-documentari sugli usi e costumi dei popoli attuali.
Venne intervistato un vecchio indiano (comunque, esempio molto chiaro di
numerosissimi altri tipi consimili esistenti), il quale era considerato,
dagli ignoranti locali, forse, un santone. Andava seminudo per le strade,
professando la sua strana natura. Unico indumento era uno speciale arnese di
ferro che, da decine di anni, egli si era imposto, e che, da decine di anni,
gli proibiva ogni funzione sessuale, alle quali attribuiva i mali
dell’umanità.
Esempi limite, si capisce! Ma ogni esempio limite racchiude una casistica
allarmante di gradi intermedi.
Consideriamo la ritenzione, o, inibizione sessuale che l’uomo si impone,
come legge sovrana negli ordini monastici, e, anche, lungo il Sentiero del
discepolato; accettando la dottrina della reincarnazione, per causale di
ogni effetto attuale, noi ci troviamo di fronte a individui, i quali, per
l’abuso e l’eccesso fatto nelle precedenti vite (e che, se continuato, in
questa e in future, li porterebbe all’ammenda karmica delle malattie
sessuali), pongono un freno radicale, per decisioni intermedie tra vita e
vita, o, per illuminazione superiore, alle loro abitudini.
Prima di proseguire, ad ogni modo, vogliamo ben sottolineare un importante
aspetto della questione. Leggere le presenti note sul sesso, da noi scritte
ad aiuto morale dello studente, o, di chi voglia mettere un pò di luce
nell’argomento alla propria mente, non significa che si parli a favore, o, a
sfavore di esso. Non siamo fautori del sesso, nè a suo sfavore. Cerchiamo
solo, dal nostro punto di vista e dal punto di vista che la Gerarchia ha sul
problema, di inserirci, al solito, nella “nobile via di mezzo”.
Non è, la nostra, una mancanza di originalità, quando, qui e là, riportiamo
delle frasi, o, dei punti di vista di qualche Adepto, a convalida delle
concezioni che esponiamo. Non ci vergogniamo di dire che, lungo tutto il
difficile e ostico cammino del nostro personale discepolato, ci siamo
avvalsi della guida spirituale dei Maestri, dataci direttamente, o,
indirettamente, attraverso libri e altro.
Riteniamo, quindi, doveroso verso chi ci legge inserire anche lui nel
costante riverbero dell’illuminazione che proviene sempre dalle alte fonti a
cui ci riferiamo. Egli, sì, deve acquistare un’autonomia di giudizio e di
pensiero; ma, sradicarsi completamente dalla Gerarchia, per accentuare in
modo non genuino tale autonomia, significa perdere di vista l’universalità
dell’Uno, nell’apparente fase frammentaria della manifestazione.
Afferma un Guru:
“L’unica libertà a cui deve pervenire, con tutte le forze, il discepolo,
sia quella dell’influsso di un’altra personalità, o, di altre personalità,
sulla sua mente; sia quella dell’influsso della stessa sua personalità sulla
sua anima. Coloro che si illudono di pervenire alla libertà assoluta da ogni
principio, da ogni rapporto umano spirituale, da ogni legge, noi, Istruttori
Arcani, li vediamo, mano a mano, allontanarsi dal Sentiero centrale e
luminoso, e perdersi nelle brume di un fosco disordine individuale e
ambientale”.
Non siamo fautori, dunque, della liberalità sessuale. Ricordiamo, anzi, che
un Adepto ebbe a recidere, con la Sua Autorità, il contatto del proprio
magnetismo sublimale da un gruppo esoterico (e l’episodio trapela in una
delle Sue lettere al pubblico), perché, in seno al medesimo, si notarono
delle “gentilezze tra le righe”, che resero sconclusionato il rapporto di
quel gruppo con la linea spirituale che intendeva raggiungere.
Ricordiamo, inoltre, che il medesimo Maestro ebbe delle severe parole verso
i circoli che allettavano la loro mente all’idea che la magìa sessuale, o la
tantrica, potesse far pervenire l’uomo a qualsiasi successo di natura
fondamentale. Egli affermò che nessun discepolo si sarebbe permesso, secondo
coscienza, di descrivere, sia pure verbalmente, le vergognose pratiche dei
cosiddetti riti tantrici.
Ma, il problema del sesso esiste. Ed è ipocrita e poco coraggioso non
affrontarlo, onestamente e chiaramente, quando l’Anima é giunta ad un grado
di maturità tale da poterlo fare. La Gerarchia prende in considerazione il
problema e cerca di smerigliare le angolosità in eccesso che provoca
all’umanità, sia da una parte, sia dall’altra.
Sul , di Alice A. Bailey, molte pagine sono
impiegate da un Adepto per delucidare il problema. Non sarebbe tempo perso,
per qualunque mente intelligente e viva, studiare quanto Egli dice.
Abbiamo visto che il Sentiero del discepolato non è un momento di piena
emotività umana e non viene percorso sotto la spinta istintiva di desideri,
privi di ogni razionalismo, anche se pervasi dalla stuzzicante atmosfera di
tendenze mistiche.
È, il Sentiero, un momento di massima creatività interna, ed è, anche, il
periodo in cui l’Anima, da adolescente, diviene matura. Le stesse cautele
che gli ispirati e intelligenti genitori portano verso la giovinetta, che
diviene donna, o, verso il ragazzo, che si fa uomo, il Maestro di Raggio
rivolge verso il discepolo che si accinge a prendere le Iniziazioni, o, se
ne arricchisce.
Si tratta di un ben preciso e categorico riordinamento di energie eteriche,
di un loro irrobustimento, e della necessità di saperle, ben presto,
maneggiare e proiettare. Ben s’intende che, se tale processo ha successo, il
discepolo si troverà di fronte agli aspetti occulti più sensitivi della sua
natura umana. Dovrà superarli; questo è certo.
Difatti, un Maestro sottolinea che, per gli Adepti, la propria natura umana
e quella altrui non ha più segreti. Tutti Essi, attualmente, si trovano a
penetrare il Mistero della Vita, racchiuso e celato nella “Luce che sta
oltre”. La Luce, cioè di “Colui che non si deve nominare”.
Nel processo di riordinamento delle forze eteriche, considerato che esse
presiedono a tutti gli istinti più vitali dell’uomo, dalla pura e semplice
sensazione generale, alla fame, alla sete, al desiderio, ecc., l’uomo si
trova in un immenso lago sotterraneo, buio, ma, fremente di fortissime
correnti, e gli è gioco-forza imparare a nuotare. E i Maestri hanno bisogno
di buoni nuotatori!
Il sesso è un problema che si affaccia, in tali attimi, acuito dalla
arricchita forza pensiero del discepolo, dall’essersi aperti, in modo
vibrante, i petali dei suoi chakras, dalla lotta incessante che sopravviene
in lui, tra i due poli che chiama: Amor Sacro e amor profano. Se egli
deposita i remi in barca, imponendosi un ritmo di vita celibatario, tre sono
i fatti: o, come abbiamo già visto, si tratta di una decisione del suo Sé
Superiore, dovuta agli eccessi che fece in vite passate; o, abbiamo a che
fare con un’Anima che ha aperto i fiori del Monismo Assoluto e procede lungo
la strada, ad onore e vanto del genere umano, nutrendosi solo della limpida
acqua ristoratrice che le proviene dal sorriso del Sé; o, invece, abbiamo a
che fare con un sottoprodotto dell’indiano, di cui parlammo poco prima.
In questi tre casi i Maestri attendono che le inibizioni di colui il quale
abbia posto un freno nel vorticoso movimento sessuale delle vite passate
riescano ad armonizzargli le acque interiori; nel caso di colui, o, di colei
che siano entrati nel pieno e luminoso monismo asessuale, non più attendono,
ma, li accolgono nell’area luminosa dei Loro Spiriti, Celati al mondo, ma
Vivi e Frementi al senso telepatico di chi abbia vinto la propria natura
inferiore; nel caso di colui che sia entrato, per viltà, per ignoranza, o,
per fanatismo, in una castrazione spirituale, materiale, o animica,
distolgono lo sguardo da esso.
V’è il caso di Maestri che, inseriti in una Legge Cosmica, si sposano e
aderiscono al compito umano di Primo Raggio (quello inerente alla creazione
di razze madri), privi di complessi di sorta e senza staccarsi dalle Alte
Incombenze del Loro grado iniziatico. Il Maestro K.H. ebbe occasione, una
volta, di ribadire la grande importanza fondamentale della donna,
incarnazione dell’Eterno Principio Femminino, nei riguardi dell’uomo e della
vita.
La donna, sino ad ora, purtroppo, spesso e volentieri, è considerata una
portatrice di sesso. Ciò abbassa, spietatamente, il valore intrinseco di una
determinata categoria di uomini. A costoro, parlare dell’attuale e
realistica possibilità che una donna faccia loro attingere, sino nel più
profondo strato, la bellezza dei cieli, novella ed immortale Beatrice, suona
ridicolo.
A costoro, accennare, anche se pallidamente, che il nostro Logos Solare è in
incarnazione femminile, sarebbe addirittura irriverente, per esseri
intelligenti. Dire che l’esistenza di una Madre nei Cieli, nel cui Animo
Azzurro si inseriscono i dolori di tutta l’umanità, risale al fatto che, nel
precedente Sistema Solare, tutti gli Avatar furono femminili, come, nel
presente, sono maschili, sarebbe stolto. Difatti, per una legge di antinomìa
ritmica, i rappresentanti della Radice Logoica ne riflettono, quanto in uno
specchio, le qualità, manifestandosi opposti al Suo Genere.
Il Sistema Solare passato fu di genere maschile, ed ebbe Avatar femminili;
l’attuale è femminile, e ce li invia maschili.
Ma non sottovalutiamo l’uomo. Non dimentichiamoci che l’Anima segue cicli,
in cui si manifesta incarnata, sia sotto corpo femminile, che sotto corpo
maschile.
È un Principio, che noi veneriamo; non coloro che lo ospitano, spesso,
indegnamente. Il disprezzo, o, la mancanza di apprezzamento (che osteggiamo,
perché ingiusti, animaleschi e cattivi) di determinati uomini verso la
donna, molto spesso è, invece, comprensibile, per l’esistenza di corpi
umani, sotto veste femminile, che rappresentano il fondo della materia.
Ma, per ritornare all’argomento, il Maestro K.H. asserì che uno dei compiti
della donna, forse il più nobile e il più alto, era ed è quello di
rappresentare il ricettacolo, al nobilitato spirito dell’uomo, per la
creazione e l’educazione di iniziati, cittadini e popolazione delle Nuove
Ere. Ecco perché esiste il sesso.
Ecco perché, in futuro, ogni uomo (e donna) si cercherà una compagna (o, un
compagno), tra le anime viventi in corpo fisico, in cui il principio del
Cristo sarà risvegliato. Ecco perché il sesso, considerato sullo sfondo di
un’evoluzione superiore, acquista una nobiltà che nessuno di coloro che ne
sono imprigionati potrebbe supporre. Per l’uomo, è veramente importante che
egli si renda conto delle forze che lo tutelano e lo guidano, in maniera
tanto sovrumana. Sei Raggi formano l’aggregato della propria natura, in ogni
individuo: i buddisti chiamano, secondo un’altra linea spirituale, questi
Sei Raggi: skanda. Districato l’intreccio strettissimo di Essi, noi ci
troviamo davanti al Dio puro.
Ma, prima di scoprire e di adoperare il Raggio del corpo umano, del corpo
astrale, del mentale concreto, della personalità, del corpo causale, e
fonderci in quello monadico, o, della divinità, dovremo adottare un ritmo,
mano a mano educativo, nella penetrazione al loro sentiero. Lo si ascende
verticalmente, ponendo i piedi sui gradini orizzontali dello stesso. E,
questo, non è solo un simbolo.
Proseguendo nell’argomento dei Raggi e considerandolo nella sua giusta
importanza, vedremo che ogni nodo espressionistico si aggancia ad Essi:
anche quello dei rapporti umani, e dei rapporti sessuali.
Nei trattati esoterici viene specificato che il vero significato del sesso,
che si rifà anche al mistero del rapporto dei regni della natura, tra di
loro, e dell’interrelazione vibrante che hanno, che si rifà alla fusione del
regno angelico con l’umano, che si rifà alle vere radici del dualismo, tutto
ciò verra pienamente rivelato alla quarta iniziazione. E si accenna al fatto
che il mistero del sesso nasce dall’unione divina che intercorre tra il
Pianeta Venere e la Terra, suo polo opposto; ma, unificato.
Il sesso, quindi, ravvoltolato, in basso, nella melma del peccato, è gemma
luminosa, in alto, racchiusa nella conchiglia celeste dei rapporti tra le
stelle.
Considerando l’aspetto sessuale inferiore, nell’uomo, noi sappiamo (e ciò è
chiaro) che esso si manifesta tra due individui di opposto genere. Ma, lì,
ove non si tratta di un rantolo fisico, nel caso in cui i due protagonisti
appena si conoscano, entriamo in una fusione che è più completa. I due vanno
a vivere insieme. Qui, entra in atto il potere dei loro reciproci Raggi. Noi
avremo il matrimonio perfetto, quando i Raggi Maggiori dell’uno si uniranno
ai Raggi Maggiori dell’altro, parallelamente. Saranno costruiti, allora, i
pioli di una scala che porterà, dritto, i due, alle somme Iniziazioni. Come
dice uno dei Maestri: “Molte scuole di pensiero hanno affermato che soltanto
il matrimonio può far giungere l’uomo alla catarsi definitiva.
Non prendiamo tale regola per generale. Solo in alcuni casi può essere
valida”. Si tratta del nostro caso. Però, è estremamente difficile che tale
fusione avvenga. E riguarda, anche, le pure amicizie durature.
Possono essere eguali i Raggi del corpo fisico, ma, dissonanti quelli delle
altre entità vitali dei due Io. Un uomo e una donna riusciranno,
momentaneamente, a placare le loro vibrazioni sul piano fisico; ma, non le
emotive, o, le mentali. Un uomo ed una donna avranno Raggi uguali, per
quanto riguarda i loro veicoli mentali ed emotivi; ma, non si incontreranno
sul piano fisico, ecc..
Riteniamo suggestivo inserire la descrizione che un Adepto della Divisione
Egiziana della Grande Fratellanza, chiamato Serapide, fece, in proposito
all’unione divina di due anime, sul piano fisico, nel 1875. Questa
descrizione è riportata nel libricino: “I sette veli sulla coscienza” di C.
Jinarajadasa, ex Presidente della Società Teosofica Mondiale.
“Sappi, o fratello mio, che là dove un vero e spirituale amore cerca un
duplice consolidamento di sè, sia mediante una permanente unione dei due,
sia nel suo senso terreno, esso non commette peccato, o, colpa agli occhi
del grande Ain-Soph, perché è la ripetizione del Divino Principio Maschile e
Femminile – il riflesso microsomico della prima condizione della Creazione.
Di una tale unione gli angeli possono ben sorridere! Ma esse sono rare,
fratello mio, e possono crearsi solo sotto la saggia ed amorevole
sorveglianza della Loggia, affinché i figli e le figlie di creta non possano
essere ulteriormente degeneri, ed il Divino Amore degli abitanti delle più
alte sfere (Angeli), verso le figlie di Adamo, sia ripetuto. Ma, anche tale,
deve soffrire prima che loro vengano ricompensati. L’Atma dell’uomo può
restare puro ed anche altamente spirituale, mentre è unito al suo corpo
materiale, perché non dovrebbero due anime, in due corpi, restare
altrettanto pure e incontaminate, nonostante la terrena passeggera unione di
questi ultimi due? “. (Serapide, lettera 19: “Letters from the Masters of
the Wisdom”. Seconda serie).
Come abbiamo cercato di spiegare, il sesso può venire nobilitato, vedendone
le più recondite passioni. Ma solo un individuo onesto con se stesso e con
la vita può decidere le proporzioni della linea divisoria che dovrà
calcolare, in merito a ciò che è giusto e ingiusto, per lui, fare, in
proposito.
Diciamo, francamente ed apertamente, dunque, che l’atto sessuale non viene
proibito al discepolo. Gli viene soltanto consigliato di non eccedere in
radicalismi inibitivi, o, all’opposto, in manifestazioni disordinate. Ma,
egli viene anche esortato a prendere tra le mani le linfe vitali che, a quel
dato punto della sua evoluzione, si trova ad analizzare, e trasumanarle
sempre più, fino a renderle cristalline e ardenti, quale la luce del sole
che vivifica ogni cosa; allora, si troverà ad essere un Sacerdote, o, una
Sacerdotessa. E, dalle sue mani, sollevate verso la divinità, sgorgherà la
Luce dell’Assoluto, come la Luce dell’Assoluto sgorga dall’ostia bianca, che
il prete eleva sulle teste dei fedeli.
Tratto dalla mailing list Sadhana
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