Studio sul karma 2f

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Studio sul karma 2f

(autore sconosciuto)

(parte seconda e fine)

Abbiamo poi un’altra distinzione: il karma collettivo e il karma individuale.

Ciascuno dei 6 tipi di esseri ha accumulato un karma concorde ed uniforme che fa sì che l’universo gli appaia in modo similare. Ad es., ciò che luomo percepisce come acqua (un liquido per lavarsi e per estinguere la sete), per un animale come il pesce è il suo ambiente naturale, per un deva è nettare che dona beatitudine, per un asura è un’arma, per un preta è pus, per un essere infernale è lava fusa incandescente. L’acqua è una sola, ma i modi di percepirla sono totalmente diversi e persino contraddittori. Il modo di percepire il mondo dipende dalla nostra visione karmica. Questo tipo di karma è detto collettivo produttore di apparenze.

La molteplicità delle percezioni rivela che tutte le visioni karmiche sono illusorie. Se infatti un’identica sostanza può essere percepita in modi tanto diversi, come può qualunque cosa avere ununica realtà intrinseca?

Un realizzato, un buddha, percepisce invece il mondo come spontaneamente perfetto, un reame di purezza totale.

Per contro, le differenze di corpi, di luoghi, di felicità e di pene che sono proprie di ciascun essere, sono la manifestazione di un karma specifico e proprio di ciascuno di essi, che è detto karma individuale produttore di esperienze.

Infine, il karma è di 3 tipi a seconda che se ne esperimenti il frutto in questa vita, nella prossima vita, in due o più vite.

Va comunque ricordato che – qualunque sia il tipo di karma – esso ci coinvolge in quel processo chiamato sasra, la cui natura essenziale è l’infelicità e la cui funzione è di preparare la sofferenza per il futuro. E il karma – che è la radice che ci mantiene nel sasra – deriva a sua volta da una causa: i difetti mentali.

IL KARMA NEGATIVO

Vediamo ora nei dettagli il karma negativo.

Per compiere una qualsiasi di queste azioni fisiche, verbali o mentali devono concorrere 5 fattori: l’oggetto, il movente o intenzione o motivazione di compiere quell’azione, lo sforzo (cioè l’esecuzione stessa di quell’azione), la presenza di una contaminazione mentale (cioè, desiderio/attaccamento, odio/avversione, ignoranza /ottusità mentale), la completezza o perfezione o conclusione dell’atto. Per es., nell’uccidere un insetto dovrebbero esserci : l’insetto come oggetto, l’intenzione di ucciderlo, l’atto di colpirlo a morte, la presenza del difetto mentale (in questo caso sarà l’avversione) e la morte dell’insetto. Se manca una di questi 5 fattori, l’azione non completa e il karma è meno pesante.

Le 10 azioni non-meritorie o non-virtuose o negative sono quelle – come si è detto – che portano alle esistenze infelici degli inferni, dei preta e degli animali, a seconda della gravità dell’atto.

La gravità (o intensità) dell’atto negativo – dalla quale dipende il tipo di regno samsarico in cui si rinascerà – varia a seconda di diversi fattori : la natura dell’atto, la sua frequenza, il soggetto che lo compie, l’oggetto, la motivazione. Così, ad es.,

– l’uccisione comporta un karma più leggero del parlare a vanvera ;

– se gli atti nocivi sono numerosi o frequenti si rinasce all’inferno, se di numero medio nel mondo dei preta, se pochi nel regno animale ;

– la stessa azione compiuta da un monaco è più grave di quella fatta da un laico ;

– la stessa azione compiuta verso i Tre Gioielli, il proprio padre o la propria madre è più grave di quella fatta ad altri soggetti;

– è più grave ferire o uccidere un uomo che un animale (dato che l’essere umano ha la possibilità immediata di diventare un buddha);

– la motivazione dell’odio è più intensa di quella dell’attaccamento e quest’ultima è più forte di quella dell’ignoranza : la 1 fa rinascere come essere infernale, la 2 come preta, la 3 come animale.

Vediamo adesso le singole azioni negative :

1) L’uccisione.

1 In seguito poi, quando la persona ritornerà dal regno inferiore rinascendo di nuovo come essere umano, avrà la tendenza a compiere la stessa azione negativa e dovrà subire le corrispondenti situazioni dolorose e di disagio anche ambientale.

Il primo requisito è la presenza di un essere diverso dal soggetto che uccide : questo essere è la vittima e può essere tanto un uomo quanto un animale. Inoltre vi deve essere l’intenzione di ucciderlo, sapendo che è vivo. Vi dovrebbe poi essere il compimento dell’atto, fatto personalmente oppure istigando altri ad uccidere col veleno, con le armi, con la magia nera, ecc. Vi dovrà anche essere presente un difetto mentale, che potrà – nel caso – essere l’odio (se si tratta di un nemico), l’avidità (per ottenere la pelliccia dell’animale), l’ignoranza (nel caso di chi – facendo sacrifici cruenti – immola degli animali). Infine, vi sarà il risultato della morte.

Il mezzo con cui si uccide non ha importanza. Inoltre l’uccisione fatta spingendo altri a tale atto comporta che il karma negativo più pesante va attribuito a chi dà l’ordine di uccidere (ad es. il comandante rispetto ai soldati). Se due persone poi uccidono uno stesso animale (o essere umano), il loro karma è lo stesso come se ognuno di essi avesse compiuto separatamente quell’assassinio.

L’intensità del male commesso e il karma accumulato variano a seconda di come fu compiuta l’uccisione, il motivo e la specie dell’essere che venne ucciso. Così abbiamo

— circostanze attenuanti : se uccido le formiche camminando oppure se un medico uccide tentando una cura non sono assassinii se non è presente l’intenzione di uccidere ;

— circostanze aggravanti : torturare per uccidere, provare soddisfazione nel risultato (ad es., nella caccia o in un combattimento), lodare l’atto di uccidere. Questi atteggiamenti costituiscono una forma peggiore di assassinio. E così pure uccidere il padre, la madre, il proprio Lama. Circa l’aborto, se è compiuto dopo la 3 settimana di gravidanza, esso è parificato in tutto a un omicidio ; se compiuto prima, è pur sempre negativo, ma in grado minore.

Il colpevole di un’uccisione rinascerà di norma all’inferno.

2) il furto.

Esso consiste nell’appropriarsi di qualcosa che è posseduto da altri e che non ci viene data. Si può rubare anche attraverso la magia nera o non pagando il pedaggio dell’autostrada. L’oggetto è la ricchezza o la proprietà che appartiene ad altri o ci che sia stato offerto o dedicato a Buddha o alla Comunità monastica. L’intenzione è il desiderio di appropriarsi dei beni per mezzo di una rapina, di una sottrazione furtiva oppure di una condotta fraudolenta o di una truffa. Ma si può rubare anche per collera (perchè si vuol recar danno a qualcuno), per malevolenza (perchè si vuol giocargli un brutto scherzo) o per ignoranza (perchè ci si ritiene molto furbi nel riuscire a derubare qualcuno, senza rendersi conto che ciò è un atto negativo). L’esecuzione è fatta personalmente oppure con l’assumere altri, cio per interposta persona o con l’incitare gli altri a sottrarre ciò che non ci è dato. Il difetto mentale è l’avidità, cioè il desiderio d’impossessarsi d’un bene altrui. L’atto del furto è completo appena si desta la soddisfazione nella mente del ladro che nasce dal possesso dell’oggetto rubato.

Un ladro rinascerà di solito tra i preta.

3) la condotta sessuale sconveniente.

Consiste nel comportamento immorale nei desideri sessuali.

1 Peraltro, anche il suicidio rientra in questa azione negativa.

2 Va qui ricordato che si può mangiare la carne di animali che non siano stati uccisi intenzionalmente da noi nè espressamente per noi.

3 L’azione dell’uccisione è completa quando la vittima muore prima dell’uccisore (Se avviene l’inverso, il karma è molto negativo, ma non è un’uccisione completa) . L’oggetto è una persona dello stesso sesso ; oppure una persona dell’altro sesso con cui non ci si dovrebbe unire sessualmente e cioè :

qualsiasi uomo o donna diversi dal proprio marito o moglie (adulterio) ; una persona che abbiamo adottato o affiliato o che è sotto la nostra tutela ; i propri genitori, sorelle o fratelli o altre persone che hanno un legame di parentela che risale a meno di 7 generazioni ; una persona consacrata alla vita religiosa che ha fatto voto di rimanere celibe o nubile (ad es. una monaca) ; la stessa propria moglie se i rapporti sessuali avvengono vicino a santuari, stpa, monasteri o statue religiose o presso il seguito di un lama o dove siano riunite molte persone ; alla luce del sole ; durante le mestruazioni o quando è incinta o sta allattando ; con pratiche innaturali ; se essa ha preso un voto, anche temporanea, di castità ; nelle festività religiose ; parecchie volte consecutive ; obbligandola al rapporto, percuotendola; ogni persona che – secondo la legge del posto – è considerata qualcuno con cui non si devono avere rapporti sessuali (in certi luoghi le interdizioni sono legate a problemi di casta, di classe sociale, ecc.).

Il 2 fattore nel compiere tale azione negativa è l’intenzione di avere il rapporto sessuale. Il 3 fattore è il compimento concreto dell’unione sessuale. Il 4 fattore è la bramosia/desiderio (ma vi può essere anche l’ira/collera nel caso della violenza carnale). Il 5 fattore è laccettare con piacere la sensazione che deriva dal contatto dei due organi sessuali.

Di solito il colpevole rinascerà tra i preta.

4) la menzogna.

Consiste nel parlare con falsità agli altri per ingannarli. Si può analogamente mentire anche con un cenno, un gesto, uno sguardo. Qui l’oggetto è un essere umano diverso da se stessi, perchè vi dev’essere qualcuno a cui parlare falsamente oppure un qualcuno di cui parlare falsamente. L’intenzione è quella di alterare la verità, come ad es. quando qualcuno che abbia visto sia interrogato e risponde negativamente. Il compimento è fatto mediante la parola o l’azione fisica che sian state precedute da pensieri ben ponderati e ragionati. Circa il difetto mentale, può essere predominante una qualsiasi emozione perturbatrice : ad es., il desiderio (mentire per conservare l’amicizia di qualcuno), l’ira/collera (nascondere un’informazione importante per ripicca verso l’altra persona), ecc. L’azione è completata quando ciò che si vuol far credere agli altri è da questi accettato nel modo progettato dal mentitore.

Gravissime sono le bugie dette ai propri genitori o al proprio Lama ; si può invece essere parzialmente scusati per le bugie dette per salvare la vita di una persona. Di solito il bugiardo rinascerà come animale.

5) la maldicenza/calunnia/diffamazione.

Lo scopo della calunnia è di creare un dissenso e perciò di separare due persone (o due gruppi) dicendo sia la verità che menzogne, o dimpedire che due nemici si riconcilino.

1 Per cui è preferibile avere due posti distinti: uno in cui si dispongono le statue e le immagini divine, e un altro che serve da camera.

2 La condotta sessuale scorretta comprende anche la masturbazione e i rapporti con prostitute o con ragazze in età di pubertà (o addirittura più giovani).

Come oggetto si devono avere almeno due persone legate reciprocamente da amicizia. L’intenzione consiste nel desiderio di distruggere la loro amicizia creando la discordia. Il compimento dell’azione consiste nel cercare di causare la loro separazione, il che può avvenire

— calunniando i due amici apertamente, in loro presenza (magari col falso pretesto di un’amicizia sincera) ;
— riferendo le parole diffamatorie di ciascuno dei due all’altro (cio prevenendo i due amici l’un contro l’altro) ; o
— parlando alle loro spalle (cio calunniandoli di nascosto). Generalmente il difetto mentale presente lodio/avversione. L’atto è completo quando i significati delle parole calunniose sono stati compresi dalle altre parti in causa. La peggiore calunnia quella che tende a spezzare il rapporto tra Lama e discepoli, oppure a provocare uno scisma in seno alla Comunità monastica. Il calunniatore di norma rinascerà all’inferno.

6) l’offesa/ingiuria.

Consiste di solito nell’offendere i sentimenti di un’altra persona : ad es., rinfacciandone i difetti. L’ingiuria può essere vera o falsa, giusta o ingiusta, diretta o indiretta ; può essere rivolta a voce o per lettera. Vi rientra anche il sarcasmo e il prendere in giro con l’intenzione di offendere qualcuno. Usare un linguaggio aspro od offensivo non significa solamente adoperare parolacce, ma anche parole normali dicendole in un modo o in un momento che fanno male e feriscono. L’oggetto può essere sia un essere vivente sia un oggetto fisico o una condizione : ad es. una spina nel piede, il cattivo tempo, il televisore rotto, contro cui uno si mette ad imprecare.

L’intenzione la decisione di ingiuriare. Il compimento consiste nel proferire le ingiurie e cio nel diffamare la persona faccia a faccia, in modo che essa ne sia umiliata direttamente ; o nel diffamare indirettamente, parlandone ad una terza persona in modo da colpire colui al quale le ingiurie sono destinate ; oppure pettegolare in privato durante una conversazione con l’amico della persona che si desidera offendere. Il difetto mentale prevalente è lodio/avversione. Infine, l’atto è completo non appena l’interlocutore ha compreso il senso delle parole ingiuriose. Il colpevole rinascerà di regola all’inferno.

7) le chiacchiere inutili e sciocche.

Esse includono qualsiasi discorso privo di significato o di scopo, e che non sia utile per nessuno. In altri termini, il parlare a vanvera, senza una vera e buona motivazione. Oggetto del parlar vano è un’altra persona o semplicemente noi stessi. L’intenzione è quella di abbandonarsi consapevolmente a chiacchiere futili, sciocche e spensierate. Il compimento dell’azione avviene quando si dà inizio a pettegolezzi, frottole, racconti o canzoni frivole e banali, leggende o miti inverosimili. Vi rientrano anche discorsi errati e falsi dal punto di vista del Dharma, insegnamenti corretti di Dharma a chi non li desidera o a chi non è adatto a riceverli, preghiere rivolte a falsi dei.

Il difetto mentale è l’ignoranza (ad es., parlare per passare il tempo, credendo che ne valga la pena) o l’attaccamento (ad es., insegnamenti da parte di un Lama per suo profitto ; raccontare storie inventate per guadagnare denaro).

Il completamento dell’azione ha luogo appena le parole futili vengono pronunciate.

L’azione peggiore è parlare a vanvera a un meditatore, disturbando così la sua concentrazione.

Di regola il colpevole rinascerà come animale.

8) la cupidigia/bramosia.

E’ l’eccessivo attaccamento o desiderio smodato di possedere un oggetto appartenente ad altri e l’intenzione di ottenerlo. L’intenzione dunque consiste nel nutrire desideri e speranze di possedere i beni altrui. L’esecuzione consiste nel progettare, cioè nello stabilire un piano per impadronirsi di quel bene. Questo bene – può essere una cosa che già ci appartiene ma che noi vogliamo in misura migliore o maggiore (ad es., la ricchezza) per noi stessi o per la nostra famiglia ;

– può appartenere ad altri (si tratta di bramare le cose o i meriti altrui) ; oppure – può non appartenere ad alcuno, come quando si desiderano i tesori sotterranei o i pesci del mare, dei quali nessuno è proprietario.

Il difetto mentale prevalente è l’avidità : che sorge, ad es., quando si entra in un supermercato, dove si vedono esposti oggetti attraenti. Ma vi può essere anche il difetto dell’odio : ad es., quando in guerra si saccheggiano i possedimenti altrui. L’azione negativa è completa appena i piani per impadronirsi dei beni sono pronti e non si prova alcun sentimento di vergogna difronte a noi stessi o alcuna paura di biasimo altrui.

Di solito il colpevole rinascerà tra i preta.

9) la malevolenza/malignità/cattiveria.

Essa consiste in pensieri nocivi, cio nell’intenzione di far del male a qualsiasi essere vivente o di danneggiare qualsiasi oggetto fisico, nel volere che gli altri stiano male : in una parola, nel malanimo.

L’oggetto dell’azione è un essere diverso da se stessi. L’intenzione è invece quella di uccidere, percuotere, nuocere o distruggere gli altri. Il compimento consiste nel progettare il modo in cui compiere il danno o la distruzione dell’altro, cioè l’atto è compiuto appena i piani sono pronti per raggiungere tale fine ; il che può avvenire per vari motivi :

per puro astio, odio od antipatia (in quanto si tratta di un nostro nemico) ; per paura che – come nostro rivale o concorrente – l’altro possa ottenere più di noi ; oppure per rancore verso chi in passato ci abbia fatto un torto benchè nel frattempo si sia scusato per la propria cattiva condotta.

Il difetto mentale dominante è l’avversione. L’atto è completo quando il fatto di nuocere o distruggere ci appare come una cosa giusta e ben fatta e non ci interessa più la benevolenza o la compassione. Quando il colpevole rinascerà, di norma si troverà all’inferno.

10) le opinioni errate o falsi punti di vista. Consiste nel sostenere uno o più punti di vista erronei, cio contrari al Dharma, e nel rifiutarsi ostinatamente di abbandonarli.

L’intenzione è un’opposizione cosciente – ad es. – alla legge di causa ed effetto, ritenendo che non esiste alcun atto buono o cattivo e che nessuno di essi porta ad alcuna conseguenza karmica.

L’esecuzione consiste nel negare ripetutamente che atti buoni e cattivi arrechino risultati rispettivamente positivi e negativi, e quindi è la negazione del karma e perciò dell’esistenza delle vite passate. Ma il compimento dell’azione può anche consistere nell’idea che – sebbene si pratichi il Sentiero buddhista – non si possa realizzare l’Illuminazione ; cioè non credere nella Quarta Nobile Verità (la verità della liberazione).

Il difetto mentale prevalente è l’illusione/ignoranza.

Quando si è convinti della non-esistenza sia del bene sia del male insieme con la non-esistenza dei loro frutti e si è quindi completamente immersi nelle opinioni errate senza avere alcuna opinione retta che le contrasti, vi è il completamento dell’azione negativa.

L’opinione errata più grave consiste nel negare l’esistenza del Buddha e della sua dottrina.

Di solito, chi ha idee errate rinascerà come animale.

Oltre alla classificazione delle 10 azioni non-virtuose (mi dge-ba bcu) suelencate, abbiamo le seguenti categorie di azioni negative in base ai tantra:

le 5 senza intervallo, le 5 prossime per gravità alle 5 precedenti, le 4 pesanti, le 8 contrarie.

a) Le 5 azioni senza intervallo (mtshams-med-pa la) : sono dette così perchè alla morte causano direttamente la rinascita nell’inferno, senza l’intervallo del bardo : uccidere il proprio padre, uccidere la propria madre, uccidere il proprio guru o un arhat, ferire od offendere deliberatamente un buddha, causare discordia all’interno del sangha.

b) Le 5 azioni prossime (e-ba la) alle 5 senza intervallo : uccidere un bodhisattva, violentare una monaca causando la rottura del suo voto, uccidere un praticante sulla via della Liberazione, distruggere immagini, stpa ed altri oggetti di culto, appropriarsi illegittimamente degli introiti del sangha.

c) Le 4 azioni pesanti o fardelli (lci-ba bi) : si dividono in 4 gruppi di 4 ciascuno :

1. fardelli di perversione : guardare dallalto in basso gli eruditi, trattare i saggi e i monaci in modo condiscendente, rubare il cibo a qualcuno che in ritiro di meditazione, rubare gli oggetti rituali di uno yogi

2. fardelli di degenerazione : giurare per nascondere la propria colpevolezza, infrangere i precetti di rvaka, infrangere i precetti di bodhisattva, infrangere i precetti tantrici

3. fardelli di parole nocive : inveire contro immagini sacre minimizzare la conoscenza di persone dotte criticare parole di verit impegnarsi in polemiche religiose con molti pregiudizi

4. fardelli del blasfemo : avere delle visioni perverse, ingiuriare un santo, insultare i propri simili, accusare una persona innocente

d) Le 8 azioni contrarie (log-pa brgyad) : denigrare azioni virtuose, lodare azioni cattive, turbare i buoni sentimenti di una persona virtuosa, interrompere l’accumulazione dei meriti di persone fedeli, rinnegare il proprio maestro spirituale , rinnegare la divinità di meditazione (yi-dam), rinnegare i fratelli e le sorelle spirituali

violare il samaya o la promessa fatta alla presenza del sacro maala. Queste sono le azioni negative. I buddha non possono togliere le sofferenze o il karma negativo che abbiamo accumulato : il loro modo di aiutarci e di proteggerci di donarci e trasmetterci la spiegazione di verità che possiamo comprendere e che, mettendo in pratica, saranno il nostro vero rifugio. Pertanto, per evitare che da tali azioni scaturiscano le varie sofferenze, non ci resta che purificarle mediante :

la meditazione sulla Vacuità o su bodhicitta ; la lettura di testi sacri, di stra, ecc. ; la recitazione dei nomi del Buddha o di mantra ; il fare prostrazioni od offerte di lampade, acqua, musica, fiori, ecc. ai Buddha ; la circumambulazione dei templi o degli stpa ; il costruire o far costruire statue o dipinti sacri o tsa-tsa.

Molto importanti sono le tecniche di purificazione consistenti – nella visualizzazione del Rifugio, in cui si immagina che nettare luminoso entra nel nostro corpo – dal quale escono tutte le negatività sotto forma di liquido o fumo nero, di scorpioni, ragni, ecc. ;

– nella recita del mantra delle 100 sillabe di Vajrasattva, generando il pentimento per aver commesso azioni negative e quindi la ferma determinazione di non compierle più in futuro – pensando contemporaneamente che si sta purificando non solo se stessi ma anche tutti gli altri esseri senzienti.

IL KARMA POSITIVO

Il merito (o karma positivo) proviene da ci che virtuoso o benefico : dall’amore, dalla disponibilità al bene altrui, dall’accontentarsi di ciò che si ha. E dunque l’energia virtuosa, risultato delle azioni positive di corpo, parola e mente; essa consente rinascite fortunate, cio quelle come essere umano, asura o deva. In particolare, gli atti benèfici del corpo, della parola e della mente consistono nelle seguenti 10 azioni meritorie o virtuose :

1. salvare e proteggere la vita degli altri esseri ;
2. essere generosi a tutti i livelli (cio, praticare la prima pramit);
3. avere una buona moralità sessuale (essere fedeli e rispettosi del proprio partner) ;
4. dire la verità ;
5. parlare solo quando necessario, a ragion veduta e in modo ricco di significato ;
6. diffondere armonia e riconciliare i nemici ;
7. essere benevoli e trattare gli altri con calma e dolcezza ;
8. essere soddisfatti di ciò che si ha ;
9. aver compassione per tutti gli esseri e rallegrarsi della loro felicità ;
10. abbandonare le sciocche ed errate concezioni della realtà e sviluppare la corretta comprensione del Dharma.

Facendo queste azioni positive, si ha l’accumulazione dei meriti. Essa è preliminare all’altro tipo di accumulazione : quello della suprema conoscenza (o saggezza), che si sviluppa a partire dal primo. L’unione di entrambe le accumulazioni darà come risultato – a lungo andare – lo stato di buddha o Illuminazione : sono come le due ali di un uccello, necessarie entrambe per poter volare.

Il karma positivo porta alla rinascita come deva, asura o essere umano, a seconda dell’intensità dell’atto virtuoso compiuto. Tale intensità varia a seconda di diversi fattori, analogamente a quanto si visto per il karma negativo : cos, ad es., offrire del cibo ad un uomo è azione migliore di sfamare un animale ; donare un oggetto di qualità eccellente crea un karma più intenso che offrire un oggetto di qualità mediocre;

avere la motivazione di bodhicitta nell’aiutare una persona in difficoltà crea un potere positivo più forte di qualunque altra motivazione ;

– la motivazione dell’orgoglio/superbia fa rinascere come deva, quella della gelosia/invidia come asura e quella del desiderio come essere umano. Inoltre, il karma positivo porter come frutto nella prossima vita : a) la naturale predisposizione a compiere il bene in maniera entusiastica ; b) le seguenti circostanze positive : – longevità e poche malattie, come risultato del non aver ucciso ; – ricchezza, se non si ha rubato ; – un coniuge bello e virtuoso e pochi nemici, se non ci si comportati sessualmente in modo scorretto ; – essere amati e lodati da tutti, se non si è mentito ; – essere rispettati da chi ci circonda, se non si ha calunniato ; Il praticante del Mahyna dedica ogni merito – creato da qualsiasi sua azione positiva – alla realizzazione della buddhità a beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Ma diventa virtuosa anche qualsiasi azione neutra se la compiamo dedicandola al bene degli altri. Ad es., quando mangiamo pensiamo che ci serve al nostro corpo che ha bisogno di stare in salute per aiutare gli altri ; quando indossiamo bei vestiti, ci pettiniamo e ci trucchiamo pensiamo che gli altri saranno più felici e contenti nel vederci così sistemati ; quando accendiamo la luce della stanza, pensiamo come sarebbe bello se tutti venissero invasi dalla luce dell’Illuminazione.

– essere trattati gentilmente, se non si ha offeso ; – essere ascoltati con attenzione e considerazione, se ci si astenuti dalle chiacchiere inutili ; – facile realizzazione di ogni obiettivo, se ci si astenuti dalla bramosia ; – non essere oggetto di cattiverie, se non si stati malevoli ; – possedere un modo di vedere corretto e conforme alla realtà, se abbiamo rinunciato alle idee errate.

Quando – come si accennato – il karma positivo è contemporaneamente contaminato da difetti mentali (orgoglio, gelosia, ecc.), è detto impuro (e allora porta alle citate rinascite superiori) ; mentre quando è unito alla saggezza (cioè alla conoscenza della Vacuità e quindi è privo di klea) è detto puro (e allora porta alla liberazione dal sasra) : ad es. compio l’azione virtuosa di aiutare una persona in difficoltà, pensando contemporaneamente alla mia Vacuità e con la comprensione che il soggetto, l’oggetto e l’azione stessa sono interdipendenti. E’ sempre bene tenere nascoste le nostre azioni positive, tranne in quei casi in cui svelarle sia utile agli esseri senzienti. Non bisogna fare pubblicità ai nostri atti virtuosi perchè, così facendo, il pensiero nascosto di impressionare per essere ben considerati o di diventare famosi quali persone spirituali e positive, inquinerebbe tutte le cose buone che si fanno rendendole impure.

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