SUGGESTIONE e MALATTIA

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SUGGESTIONE e MALATTIA

di Emile Coué

da scienzaeconoscenza.it

Una delle deduzioni più straordinarie del prof. Coué è quella che la suggestione può agire anche
sulle malattie organiche e non soltanto su quelle funzionali. Anzi, Coué non esitò a dire che egli
preferiva avere a che fare con disturbi organici piuttosto che con casi d’isterismo, poiché quando
il disturbo organico è guarito esso è guarito; mentre un isterico appena guarisce da un malanno ne
determina un altro.

È noto che la suggestione agisce per mezzo del sistema nervoso, il quale domina tutto il corpo,
avviluppando ogni nostro organo, ghiandola e cellula e, quindi, gli ordini dati alla mente devono
poter raggiungere tutti gli organi ed influire su di essi. La guarigione delle verruche (porri) per
mezzo della suggestione, così comune in certi paesi, potrà anche sembrare banale, ma è ricca di
insegnamenti. I nervi vaso-motori, sotto l’influenza della mente, contraggono i vasi capillari ed
arrestano la circolazione; se quest’azione viene esercitata con sufficiente costanza, si ottiene
l’ostruzione: le cellule parassitarie deperiscono, si seccano e la verruca cade. Si può quindi
pensare che quanto si applica all’innocuo porro, può applicarsi ai casi, ben più importanti, dei
tumori, come è mostrato dalla casistica citata in questo libro.

Ma come applicare, come fruire dei benefici del Metodo Coué? Forse tutto il difficile sta qui. Il
prof. Coué fa eseguire ai suoi pazienti delle esperienze preliminari: cadere in avanti, indietro,
congiungere le mani ecc., come è indicato nel testo. Egli dice che queste esperienze non sono
indispensabili, ma utilissime per comprendere il meccanismo della suggestione; però non consiglia di
farle da soli, perché se non sono eseguite a dovere non riescono, e ciò può determinare la perdita
di fiducia in se stessi. Pare che i soggetti meglio disposti ad approfittare degli insegnamenti di
Coué siano i fanciulli e le persone semplici; è più difficile per coloro che gemono ricurvi sotto il
peso di argomentazioni d’ogni tipo, acquisite con lo studio.

Il metodo migliore di applicazione è ben esposto da Alice Baird: «Nella casa, così poco nota della
nostra vita – non nel sottosuolo come molti credono ma in stanze lontane che noi visitiamo raramente
– dimora un Essere misterioso, metà genio (poiché può compiere cose meravigliose) e metà schiavo
(poiché realizza, senza opposizione, ciascun pensiero e ciascuna indicazione che noi gli facciamo
pervenire). È il nostro IO-secondo, l’incosciente, di fronte all’IO-primo, cosciente.

Ma sia che gli parliate in tono cortese sia in tono protettore, basta fargli pervenire i vostri
pensieri per vederli, in poco tempo ed in modo meraviglioso, divenire realtà. Questo IO-secondo non
dorme mai e si occupa di tutto ciò che l’IO-primo gli propone. Egli è il guardiano della nostra
memoria, ed appena noi gli chiediamo qualche cosa che la memoria ha messo da parte, egli la ritrova
senza il minimo sforzo. Ma egli dimora in stanze così lontane che è difficile mettersi in rapporto
con lui e comunicargli ciò di cui abbiamo bisogno. Pare che i momenti migliori siano quelli in cui
il nostro IO-primo non è in servizio: il momento in cui sta per addormentarsi ed il momento che
segue immediatamente il risveglio.

È in queste fasi che l’IO-secondo è più disposto ad ascoltare; ed è allora che bisogna inviargli i
pensieri che devono essere realizzati; ma bisogna fare molta attenzione al tono di voce con cui gli
si parla: non bisogna dargli degli ordini, poiché, ricorderete, egli è un genio; non bisogna pregare
troppo poiché egli è anche uno schiavo. Il miglior modo è quello di comunicargli i nostri pensieri a
voce bassa, quasi mormorando, senza nessuno sforzo e con piena fiducia. Un’altra cosa da tenere
presente è che l’IO-secondo ama sentir ripetere le parole e, di conseguenza, i pensieri che stanno
dietro le parole; ama sentirli ripetere più e più volte, fino a 20 volte… La parola d’ordine,
dunque, per entrare nel giardino della felicità, da ripetersi venti volte, mattina e sera è: “ogni
giorno, da tutti i punti di vista, io vado di bene in meglio”.

Emile Coué, farmacista francese, è noto in tutto il mondo come il padre, o l’ispiratore, di
movimenti quali il pensiero positivo, la visualizzazione, il training autogeno di Schultz, la
sofrologia, l’analisi transazionale (AT) e la programmazione neurolinguistica (PNL).

Estratto da: Il Dominio di se stessi

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