Sulla Preghiera

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Sulla Preghiera

autore sconosciuto

L’effetto Isaia, di Gregg Braden, pubblicato in Italia da
Macroedizioni (L. 28.000), si riferisce ad un manoscritto di
duemila anni fa, compilato dal profeta Isaia. Oltre a
trasmetterci la sua visione del nostro tempo, Isaia ha
descritto la scienza di come noi scegliamo quale futuro sperimentare.

Ogni futuro esiste in uno stato di riposo finche’ non viene
risvegliato dalle scelte fatte nel presente. E la scienza
dei quanti suggerisce l’esistenza di molti futuri possibili
per ciascun momento della nostra vita.

La preghiera e la meditazione mettono in moto delle energie
che operano questi cambiamenti, sia nel nostro corpo (anche
a livello di DNA) sia nella coscienza collettiva. Il brano
che vi trascrivo si intitola:

Grande raccolto, pochi mietitori

Per centinaia di anni, profeti e saggi hanno affermato che
se un decimo dell’uno per cento dell’umanita’ cooperasse con
uno sforzo unificato, potrebbe spostare la coscienza del
mondo intero. Se le cifre sono accurate, allora e’ possibile
che un numero sorprendentemente ristretto di persone possa
gettare i semi di un grande potenziale. Attualmente la
popolazione mondiale conta circa sei miliardi di persone.
L’uno per cento quindi e’ rappresentato da sessanta milioni,
di cui un decimo equivale a circa sei milioni di persone.
Sei miioni rappresentano piu’ o meno i tre quarti della
popolazione di una citta’ come Los Angeles.

Sebbene queste statistiche indichino un numero ottimale per
apportare un cambiamento, gli studi fatti a Gerusalemme e
negli altri grandi centri abitati indicano che il numero di
persone necessario per dare inizio al cambiamento puo’
essere anche minore! Secondo gli studi, gli effetti della
meditazione/preghiera di massa sono diventati visibili
quando il numero di persone che partecipavano alle preghiere
era maggiore della “radice quadrata dell’uno per cento della
popolazione”. In una citta’ di un milione di abitanti, per
esempio, quel valore corrisponde appena a un centinaio di individui!

Se applichiamo alla popolazione globale i risultati ottenuti
nei test sulle citta’-campione, ne scaturiscono risultati
rilevanti e forse inattesi. La radice quadrata dell’uno per
cento della popolazione terrestre, che rappresenta una
frazione delle stime fatte nell’antichita’, “corrisponde a
poco meno di ottomila persone!” Con la diffusione del World
Wide Web e della comunicazione computerizzata, oggi diventa
molto facile organizzare un evento di meditazione/preghiera
collettiva a cui partecipino un minimo di ottomila persone.

Chiaramente, questa cifra rappresenta “solo il minimo”
richiesto, una sorta di soglia affinche’ l’effetto inizi a
manifestarsi. Piu’ grande e’ il numero di partecipanti,
maggiore e’ l’accelerazione dell’effetto. Queste cifre ci
ricordano di ammonimenti antichi secondo cui pochissime
persone potevano fare la differenza per il mondo intero.

Forse e’ questo il “grano di senape” della parabola usata da
Gesu’ per illustrare ai suoi seguaci quanta fede era
necessaria. Il Vangelo Q ci ricorda che, di questa fede il
“raccolto e’ abbondante ma i mieitori sono pochi”. Davanti
alle prove di un simile potenziale, cosa comporterebbe
dirigere un tale potere collettivo verso le grandi sfide del
nostro tempo? Forse abbiamo gia’ assistito all’effetto di
simili scelte globali in casi come quello della preghiera di
pace svoltasi alla vigilia dell’azione militare in Iraq nel
novembre del 1998.

I Maya dicono: “In Lake’ch”, “Io sono un altro tu”. Tutti
siamo lo stesso essere umano. In me e attraverso me, io
conosco te e tu conosci me. Mi sembra una buona ragione per
essere tollerante e comprensivo, vero?

***
True education is to learn how to think, not what to think.
Krishnamurti
***

“Quando una rete di bugie ben confezionata e’ stata venduta
gradualmente alle masse per generazioni, la verita’ potra’
suonare assurda e chi la enuncera’ sara’ giudicato un pazzo
furioso”
(autore sconosciuto)

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