SULLA SUBLIMAZIONE
di Marco Ferrini
La sublimazione è l’arte di trasferire gli impulsi su di un piano superiore, quindi potrebbe essere
definita come ‘arte della trasformazione dei contenuti psichici. E’ fondamentale applicare la
propria forza di volontà su piani ideali superiori perché se tale forza s’inclina verso il basso,
l’esito sarà il mancato conseguimento dei propri progetti di crescita culturale, psicologica e
spirituale, quindi l’insoddisfazione e il concreto rischio di incorrere in numerosi incidenti di
percorso. Il processo della sublimazione avviene al più alto livello attraverso la preghiera e la
meditazione, ma può essere favorito anche dall’esperienza estetica. Si pensi alla musica o ad una
danza, che si esprime attraverso il corpo, la mimica, il ritmo: possono sembrare semplici esercizi
estetici, ma attraverso di essi un’energia di natura negativa, talvolta persino distruttiva,
derivante da rancori, violenza, inimicizie e simili, può rigenerarsi in energia ecologica e
positiva, quel che si fa viene compiuto come atto di offerta al Divino. L’arte di far affluire le
energie psichiche a livelli superiori è di grande valore e beneficio. Attraverso quest’arte i gradi
di egoismo individuale possono gradualmente essere superati passando a stadi evolutivi sempre
migliori: l’interesse può allargarsi dal piano personale a quello familiare, da quello di gruppo ad
uno sempre più esteso all’intera compagine sociale, fino a considerare come primario il bene di
tutte le creature di qualsiasi specie.
L’espansione della benevolenza verso tutti gli esseri viventi porta ad una fratellanza cosmica e
alla riscoperta di Dio come origine, seme e sostegno dell’universo in tutte le sue forme e
manifestazioni di vita. Ogni esperienza dovrebbe essere considerata come una preziosa opportunità
per migliorarsi, senza far distinzione tra amici o nemici, poiché in ogni creatura si dovrebbe
vedere un frammento di Dio, sapendo guardare con occhio equanime alla zolla di terra e alla pepita
d’oro (si veda Bhagavad-gitaVI.8). La tradizione psicologica della Bhakti offre strumenti teorici e
pratici per acquisire questa capacità ed attitudine alla vita, raggiungendo quell’alto livello di
consapevolezza che consente di affrontare in maniera costruttiva-evolutiva qualsiasi evento, anche i
più dolorosi, senza esserne emotivamente travolti. Gestire la propria emotività è ben più difficile
che gestire i propri pensieri.
Al contrario di questi ultimi, infatti, le emozioni sono impulsi psichici prodotti dall’interazione
di stimoli esterni ed interni che non passano attraverso un processo di razionalizzazione, e dunque
non vengono mediati né sufficientemente arginati dall’intelletto (buddhi); come un fiume in piena,
tracimano dal piano inconscio verso l’esterno. Spesso la propria comprensione dell’importanza della
sublimazione si blocca ad un piano meramente razionale-teorico, senza un esercizio significativo
dedicato alla sua realizzazione, ed accade che dall’inconscio fluiscano emozioni che risultano
inarrestabili e che operano in senso contrario alla direzione in cui la persona vorrebbe andare. Per
superare tali discrasie interne e realizzare sostanziali miglioramenti nella personalità si dovrebbe
operare a livello della psiche profonda attraverso gli strumenti della visualizzazione meditativa e
dell’immaginazione attiva e superare il piano meramente -intellettuale la consapevolezza del sé ed
ascendendo ad una consapevolezza e ad una visione spirituali.
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