Tantra, il matrimonio interiore

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Tantra, il matrimonio interiore

di Camilla Ripani

A differenza di quello che molti occidentali credono, la via del Tantra è ben più che una
stravagante ginnastica sessuale. Il Tantra, accettando l’essere umano in tutte le sue espressioni,
ritiene che la sessualità rappresenti un importante strumento di crescita spirituale e come tale
considera il sesso un punto di partenza, e non di arrivo.

Molte persone si avvicinano al Tantra pensando di affidarsi ad una tecnica esotica che risolva i
loro problemi sessuali. In realtà, questa disciplina è un’antica scienza spirituale e viene
praticata con il fine di espandere la consapevolezza di sé. Le pratiche sessuali costituiscono solo
una piccola parte di questa dottrina, basata più in generale sull’atteggiamento di accettazione
della vita in ogni suo aspetto, e che usufruisce di strumenti quali la meditazione, la
concentrazione, la pulizia del corpo e la pratica delle asana o posture yoga. La sessualità, essendo
tuttavia una delle esperienze più importanti e decisive per un essere umano, è considerata parte
integrante nella crescita personale e spirituale di un individuo.

Le origini del Tantra risalgono al 2000 a.c. circa, quando il popolo degli Harappei si insinuò nella
valle degli Indù. La società degli Harappei era caratterizzata da un notevole benessere e da un
forte interesse per le arti. Era di tipo matriarcale e la sua religione era strettamente connessa
con il corpo, il piacere e la sessualità. Tra il X e il XII secolo dopo Cristo, il Tantra visse un
periodo di grande fioritura nel Nord dell’India ma fu in seguito soppresso con il prevalere della
religione islamica.

Tuttavia sopravvisse, ed espressioni seguenti si ebbero in Cina, con la scuola taoista, ed in Tibet,
dove si sposò con il buddismo, dando origine alla via del “Tantra rosso”. Col passare dei secoli,
alcune scuole si limitarono a studiare l’unione tra il maschile ed il femminile solo sul piano
energetico, dando vita al cosiddetto “Tantra bianco” che respinge l’esperienza connessa con le
energie fisiche. Oggigiorno, con l’emancipazione della donna in Occidente, si è preparato il terreno
per la riscoperta dell’unione del piacere con la spiritualità.

Il termine Tantra è composto dalla radice sanscrita “Tan” che richiama l’immagine della tela che
viene distesa nel telaio e più in generale l’azione dell’espandere, e dal suffisso “Tra” che
significa liberazione. Nella parola, è inoltre compresa la radice acustica “Ta” che indica i legami
dell’ignoranza e dell’oscurità. Letteralmente, “Tantra”significa “espandere la coscienza per
liberare dai legami dell’oscurità”. E l’oscurità non va rinnegata, semmai trascesa. Si pensi al
fiore di loto, che trae nutrimento dal fango; anche la crescita spirituale dell’uomo inizia dal
corpo e dalla sua energia sessuale. Vediamo meglio come.

Nel corpo risiedono le emozioni e, non a caso, un rapporto consapevole con le esigenze del proprio
corpo è realmente possibile quando si è in grado di percepire gli stati emotivi più profondi, e
viceversa. La via del Tantra esorta quindi ad affrontare le maschere emotive che abbiamo indossato
per fuggire dai nostri mostri interiori, e che inevitabilmente interferiscono nella comunicazione
con il partner. L’energia sessuale viene allora liberata da proiezioni o ideali forzati, per
lasciare spazio all’accettazione di quello che siamo veramente, con le nostre paure, i sentimenti, i
desideri e i bisogni più intimi.

È necessario essere estremamente onesti verso le proprie dinamiche interiori, e non tutti sono
disposti a denudarsi in una simile maniera. Niente a che vedere, insomma, con l’intento di assumere
il controllo delle proprie prestazioni sessuali, anche se ciò accade come effetto secondario, dovuto
ad una maggiore conoscenza di sé stessi.

Un altro aspetto importante è la capacità di provare piacere, non di rado inquinata da fattori
culturali e/o personali. Occorre prendere coscienza di come si tende, spesso automaticamente, a
ridurre o boicottare il piacere. Alcuni praticanti trovano sconcertante realizzare che ciò che
chiamano “sesso” è in realtà solo una minima parte di quello che il sesso può essere: uno spazio
interiore eppure allo stesso tempo immenso, nel quale è possibile abbandonarsi a nuove forme di
piacere e di comunicazione con l’amato.

Nel Tantra, l’incontro con il partner stimola l’energia sessuale, chiamata kundalini, ad espandersi
e a salire lungo i chakra, “centri energetici” del corpo. Nel contempo, l’atteggiamento meditativo –
cioè di osservazione, presenza e comprensione – consente all’energia dei piani spirituali di
discendere nel corpo stesso. Pertanto, le due energie, legate rispettivamente alla terra ed al
cielo, si incontrano all’interno dell’essere umano (all’altezza del centro vitale corrispondente al
cuore) e si dice che l’uomo fa esperienza dentro di sé della propria “donna interiore”, e la donna
del proprio “uomo interiore”. Un’esperienza di fusione, questa, che trascende l’ordinario stato di
separazione in cui vive l’essere umano.

Ecco quindi che il partner esterno diventa uno specchio che permette di vivere il matrimonio
interiore, appena descritto. Tale condizione predispone ad incontrare il proprio compagno senza
proiezioni, filtri o maschere, e ad amarsi l’un l’altro in uno spazio meditativo, dove
reciprocamente ci si aiuta a raggiungere una condizione estatica.

Per il Tantra, l’estasi viene raggiunta esplorando tutti gli aspetti del piacere dell’orgasmo.
Infatti, l’estasi stessa è considerata come un orgasmo più grande, un’esperienza in cui i limiti di
tempo e spazio vengono meno. Uno stato, ossia, che coinvolge pienamente tutte le espressioni del
nostro essere sul piano fisico, mentale ed energetico, e grazie al quale acquisiamo consapevolezza e
beatitudine. Come l’albero protende i suoi rami verso l’alto grazie alla forza delle radici, così
l’uomo può dunque crescere verso il Cielo, se radicato nel corpo.

Ancora oggi, il Tantra appare profondamente rivoluzionario. Forse, proprio perché è così antico che
non può invecchiare. Non è una filosofia di cui discutere, non è un problema da risolvere bensì un
“mistero da vivere” e uno “spazio in cui esistere”, come indicò il filosofo e maestro Indiano Osho.
Il Tantra esorta a sperimentare totalmente ed in prima persona il flusso della vita, ed in questo
non lascia spazio ad intermediari: si fida profondamente della natura umana e di tutti i suoi
aspetti.

Riferimenti:
Tantra, La via dell’estasi sessuale – Elmar e Michaela Zadra
Tantra per due, Una guida alla felicità della coppia – Elmar e Michaela Zadra
I Segreti del Tantra – Osho
www.ilcerchiodeltantra.com
www.yoga.it/article.php?idArticle=31
www.yogamilano.it/yoga/tantra_yoga.php

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