TECNICHE PER IL SUPERAMENTO DI OSTACOLI ALLA VOLONTA’ (PARTE QUARTA)
di Marco Ferrini
4. SCARSA DETERMINAZIONE
Come poter incrementare la determinazione nell’affrontare le varie vicende che si alternano durante
il nostro panorama esistenziale? Di seguito esporremo alcuni consigli pratici per diventare padroni
della nostra vita e agire attivamente verso la realizzazione dei nostri obiettivi.
4.1 PRATICA COSTANTE
Tutte le facoltà fisiche e psichiche, come il movimento di ogni arto del corpo, la memoria, lo
spirito d’osservazione, l’apprendimento di un’arte e la Volontà stessa richiedono una pratica
costante, un impegno, un investimento di tempo, energie ed attenzione. Per cercare di apprendere in
un tempo relativamente rapido come suonare il pianoforte, o il mridanga o qualsivoglia altro
strumento musicale, è necessario esercitarsi costantemente, fossero anche pochi minuti ogni giorno,
ma con intensità, desiderio e costanza, allo stesso modo la Forza di Volontà viene rafforzata se
stabilmente esercitata con intensità e desiderio, mediante pratiche semplici e utili facilmente
applicabili nella vita quotidiana: per esempio assumendosi l’impegno giornaliero di riordinare la
stanza o assumendo la decisione di osservare un determinato numero di pasti nell’arco della giornata
rispettando orari definiti o curando attentamente l’igiene personale o la modalità con cui ci
presentiamo all’esterno indossando abiti consoni all’ambiente in cui ci si trova ad operare e al
tipo d’interlocutore a cui ci si rivolge. L’opportunità di esercitare questa Forza di Volontà è
presente in ogni istante della vita, impostando in maniera rigorosa e rispettando al meglio delle
proprie possibilità gli impegni della vita quotidiana. Anche in questo caso la visualizzazione
attiva è uno strumento molto efficace da assumere: per esempio qualora ci si assumesse l’impegno di
scrivere tre lettere al giorno, sarebbe di grande aiuto visualizzare che lo si sta facendo,
producendo un’immagine congrua e utile al fine che ci si è proposti di conseguire.
Anche l’attivazione di un muscolo costituisce un esercizio di Volontà: per distendere un arto si
deve compiere un atto di Volontà e, sebbene molti atti di volontà siano inconsci, dunque non
registrati a livello consapevole, qualora venissero compiute attività ginniche in modo cosciente,
mirate al controllo postulare o respiratorio come ad esempio la pratica di asana o pranayama entro
una disciplina Yoga, diverrebbe palese come la Volontà si sviluppi attraverso un esercizio costante,
sia su un piano fisico, sia su un piano psichico. Ogni impegno preso e mantenuto accresce la Forza
di Volontà: l’impegno quotidiano nella meditazione o nella preghiera, nel rispetto della puntualità
nei pasti, nello svegliarsi al mattino e nel coricarsi la sera, rappresentano mezzi per esercitare
la Volontà e garantire il percorso evolutivo, a maggior ragione per il fatto che le attività sopra
menzionate appartengono alla sfera sattvica, della virtù, inclusa una buona lettura anche breve, ma
quotidiana, di Shruti Shastra o Smriti Shastra, non una lettura di servizio che abbia a che fare con
il mondo professionale di una persona che opera come ferroviere, ragioniere, parrucchiere, notaio,
architetto o insegnante, ma la lettura di qualcosa che trascende, che attiene ad una dimensione
superiore, come alcuni passi della Gita, del Bhagavata Purana o del Vangelo per chi segue la
tradizione Cristiana. Dunque atti di Volontà possono essere compiuti con il corpo, con la psiche o
con il desiderio spirituale.
4.2 AUTOANALISI
Una necessità da evidenziare è il ritagliarsi momenti di raccoglimento nell’arco della giornata: la
mattina o la sera prima di andare a riposare sarebbe molto importante raccogliersi qualche minuto
dedicandolo ad un riepilogo della giornata; per esempio prima di chiudere gli occhi si potrebbe
osservare se sono stati commessi errori, se è sfuggita di mano qualche situazione, se si è subita
qualche umiliazione, se si pensa di essere stati maltrattati da qualche superiore o se si pensa di
aver maltrattato una persona. Si possono commettere errori tutti i giorni, per diverse ragioni, ma è
possibile esercitare la Volontà al fine di non commetterne più: è possibile cioè notare l’errore di
commettere errori, per poi non commetterli più. Qualunque sia la natura della nostra mancanza, aver
mangiato troppo o troppo poco a pranzo o in orari non consoni oppure non aver svolto una pratica
meditativa di buon livello, questa non deve rattristare, ma essere utile per l’apprendimento: gli
errori costituiscono un potente veicolo d’insegnamento se osservati in maniera distaccata,
rappresentano stimoli per il miglioramento, per questo è utile esprimere un proposito prima di
addormentarsi che consenta di riparare l’indomani all’errore commesso, per esempio chiedendo scusa
se si fosse offeso qualcuno e impegnandosi a fare meglio qualcosa se fatto in maniera scadente.
Questo atteggiamento permette non solo di rimediare all’errore commesso, ma anche di strutturare
sempre più il proprio comportamento secondo un modello evolutivo: pensando, desiderando di non di
cadere più nei medesimi errori; la determinazione in questo senso, se presente, qualunque sia il suo
livello, incrementa comunque la Volontà attraverso questi esercizi che espandono e aggiustano la
Volontà, rifinendola e incrementandola, rendendola uno strumento efficacissimo per migliorare la
qualità della vita su tutti i piani.
4.3 AUTO E ALTRUI INCORAGGIAMENTO
Un’ulteriore pratica di notevole efficacia per incrementare l’esercizio dell’atto volitivo è fare
delle affermazioni interiori, ripetersi mentalmente ciò che si desidera fare, compiere o
raggiungere, questa tecnica è applicabile in diversi ambiti della vita quotidiana, nello studio,
nella pulizia, nell’ordine, nella veridicità: chiunque abbia vissuto nella pulizia o nella
veridicità si trova a provare frustrazione se costretto a dire una menzogna o se si rende conto che
lo sta facendo coscientemente, in tal caso l’asserzione interiore voglio essere sincero, voglio
affermare la verità accresce la capacità di attenersi alla norma etica che ci si è dati. Norme
etiche, quali l’affermazione della verità vanno sempre assunte considerando tempo, luogo e
circostanza: tale nobile esercizio va infatti compiuto con grande scrupolo secondo questi parametri
e va finalizzato ad uno scopo costruttivo, ad una funzione evolutiva in quanto la verità non ha
valore se rivela mancanze, difetti di qualcuno e se si gioca su questo fatto, nascondendo dietro una
maschera di veridicità l’intenzione di danneggiare, ostacolare, procurare guai alla persona in
questione. Così, se si desidera essere più gentili, veritieri, essere in grado di tollerare ed
essere più pazienti, ci si deve ripetere, esortare interiormente di essere più gentili, veritieri,
tolleranti e pazienti.
Questa è una tecnica molto efficace ed è utile a visualizzare la circostanza, analizzare il
comportamento tenuto e successivamente, attraverso la immaginazione attiva vedere come ci si sarebbe
dovuti comportare e quindi evidenziare interiormente il comportamento che si sarebbe voluto tenere.
In tal modo possiamo capire come sviluppare una qualsiasi delle 26 Qualità del Ricercatore
Spirituale come ad esempio la compassione; la Volontà, in questo caso, rappresenta l’atto volitivo
che innesca la compassione, allora perché la Volontà si manifesti in maniera più vigorosa, è
necessario ripeterselo interiormente e notare che con l’atto di volontà si attiva anche una virtù.
Dunque la Volontà è una facoltà propria dell’Io, dell’Ego, in quanto è l’Io che la attiva, però
nasce dal desiderio ed il desiderio è una funzione del Sé: anche nell’appagamento del Sé, nella
beatitudine del Sé si manifesta il desiderio spirituale di perfezione e questo sentimento viene
trasmesso all’Io ed in tal modo viene attivato per sviluppare la Forza di Volontà necessaria a
conseguire i benefici costruttivi ed evolutivi sopraccitati. L’incoraggiamento non va esclusivamente
rivolto verso se stessi ma essenziale è rivolgerlo anche verso tutte le persone impegnate in questo
processo di rafforzamento della Volontà, per questo si dovrebbero sempre valorizzare e dovrebbe
sempre essere conferita loro fiducia con un’attitudine sincera, benevolente, priva di artificialità,
evitando l’adulazione che rappresenta un vero e proprio inganno e cercando di trovare il modo
migliore per attuare questo incoraggiamento, prestando attenzione alle implicazioni che potrebbe
produrre; un modo semplice per farlo potrebbe per esempio essere quello di assumersi l’impegno di
scrivere ogni giorno, una lettera che sia gradita alla persona in questione.
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