TECNICHE PER IL SUPERAMENTO DI OSTACOLI ALLA VOLONTA’ (PARTE SECONDA)
di Marco Ferrini
STRESS E AUTOMATISMI MENTALI
Una tecnica efficace per imparare a non dare risposte sbagliate a causa di automatismi mentali o
condizionamenti in atto, è il rilassamento. Attraverso le tecniche di rilassamento si permette
all’intelletto, alla parte più profonda e più affidabile della psiche, di analizzare e
d’interpretare al meglio qualsiasi avvenimento, grande o piccolo che sia. Alcune tecniche di
rilassamento possono rappresentare vere e proprie pause ristoratrici da inserire opportunamente tra
un’attività ed un’altra, tra una risposta ed un’altra ai vari problemi che si presentano nella vita
anche ad una persona sobria. Affrontare e rispondere ripetutamente a problemi genera un certo
stress; ad un livello tollerabile lo stress può essere anche stimolante, purché non sia
eccessivamente prolungato, in quanto da stimolante diventerebbe logorante e con il passare del tempo
produrrebbe pessimi risultati. La misura compatibile di stress varia da individuo a individuo, non è
eliminabile e non sarebbe nemmeno auspicabile eliminarlo completamente, ma è necessario non farlo
crescere oltre le possibilità di resistenza individuale; quando si sente che si sta avvicinando al
limite, prima che si entri nella zona di pericolo, si deve fare una pausa. Se non è stato accumulato
stress, il relax può essere anche di una decina di minuti. Per una persona sana a conoscenza di
efficaci tecniche di visualizzazione meditativa, anche pochi minuti di relax possono rappresentare
una pausa soddisfacente. L’aspetto fondamentale è rappresentato dalle attività che costituiscono
questo tempo di relax. Daltronde, si potrebbe anche fare una pausa per ore e non ottenere il
desiderato risultato. La pausa di cui parliamo non è una fuga dai doveri, ma una loro sublimazione.
Esistono diverse forme di rilassamento: fisico, mentale, psicologico o emozionale e trasversalmente
a queste diverse categorie esistono altrettante tecniche per ristorare fatica e stanchezza
accumulate.Talvolta fonte di rilassamento è un’attività fisica come una camminata a passo svelto o
una corsa; una nuotata o una passeggiata in un bosco oppure un’attività pratica che interrompa la
routine in cui ci troviamo impegnati da lungo tempo, come per esempio tagliare una siepe o
rastrellare le foglie secche o potare le rose; fare un bucato o riassettare la casa; oppure
l’auspicato relax si potrebbe trovare nella lettura di un brano di un libro, talvolta anche di una
sola pagina, o nel conversare su qualcosa di piacevole, altro rispetto allimpegno che genera
stress, ma non con linconscio desiderio di eluderlo bensì con la volontà di ristorare le forze per
meglio riaffrontarlo con successo; oppure ancora si potrebbero offrire preghiere al Signore, oppure
se è ora di pranzo, cena o colazione ci si dovrebbe dedicare con animo lieto e meditativo a tale
pausa. L’importante è considerare che così come a livello corporeo fa bene compiere sforzi fisici,
ma è essenziale avere la cura di non oltrepassare il limite prestabilito, in modo da non produrre
strappi muscolari, accelerazione cardiaca e respiratoria oltre una certa misura, anche dal punto di
vista psicologico la Volontà deve essere addestrata a raggiungere risultati, ma senza giungere ad
eccessi di stanchezza e di stress: si deve comprendere quando è il momento di entrare in pausa e
rispettarla, in questo modo la Volontà si rigenera e ricrea le condizioni idonee per un ulteriore
sviluppo costruttivo, evolutivo, olisticamente salutare per la nostra personalità.
Un’altra tecnica fra le più efficaci per il rilassamento è rappresentata dalla visualizzazione di
immagini, di icone che suscitino in noi ricordi costruttivi, evolutivi, gioiosi, o che rappresentino
l’ideale più elevato di noi stessi e della situazione che vorremmo vivere, per poi immedesimarsi con
quella immagine, acquisirla interiormente, viverla in maniera realistica, su tutti i piani
antropologici: a livello corporeo, mentale, spirituale. La visualizzazione può orientarsi sul
rilassamento del corpo, pensando di rilassare in generale tutte le membra del corpo, una ad una
(cuoio capelluto, orecchie, punta delle dita…), in particolar modo le membra più affaticate o
pesanti, cercando di sentirsi progressivamente più leggeri ed immersi in un profondo stato di
benessere; parallelamente si possono visualizzare, aiutandosi in questo anche da album di fotografie
o da documentari ispiranti, scenari propedeutici all’auspicato rilassamento come manti erbosi in cui
sdraiarsi, boschi in cui ascoltare armoniose melodie come il canto di uccelli, scogliere da cui
vedersi aprire il mare e respirare aria pura, baciati da un piacevole tepore solare o accarezzati da
una lieve brezza sulla pelle, cercando di sentirsi progressivamente più rilassati con un corpo che
risponde perfettamente alle esigenze e con la Volontà di agire che si rigenera. Anche seguire
attentamente il percorso del respiro è d’aiuto in questo: attraverso la respirazione, così come
attraverso la alimentazione, si acquisisce prana, dunque funzionale alla rigenerazione può essere
visualizzare questo prana che entra dentro, che si muove, percorrendo prima le vie aeree superiori e
incanalato successivamente lungo la spina dorsale secondo le due vie respiratorie indicate dalla
disciplina ayurvedica: Ida che inala aria dalla narice sinistra espellendola poi dalla narice destra
dopo aver raggiunto il mula dhara chakra più basso ed essere poi risalita e viceversa da Pingala che
segue il percorso opposto.
Il rilassamento del corpo non è in contraddizione con il recupero della Volontà perché in un
processo sano, successivamente all’affaticamento dev’esserci riposo, grazie al riposo si
riacquisiscono le energie, con le energie torna la Volontà di agire e per una persona sana l’azione
conferisce gioia: agire, impegnarsi, ottenere risultati porta molta gioia in particolar modo se le
azioni sono compiute sotto il segno di sattva guna, della virtù e senza spirito di competizione,
magari con un leggero agonismo che dovrebbe semplicemente costituire uno stimolo all’azione. In
altre parole, spendere le energie è un processo salutare, così come rigenerarsi successivamente per
recuperarle, per poi rispenderle nuovamente con gioia: per fare ciò è necessario imparare a
visualizzare con molta precisione l’immagine mentale di tali energie, che rientrano dentro al corpo
stanco e vengono pian piano recuperate. Il perfetto equilibrio fra spesa e recupero di energie rende
questo ciclico ricambio un processo sano e pertanto auspicabile, ma la estremizzazione verso uno di
questi due poli conferisce un carattere patologico al medesimo processo. La degenerazione in
questione avviene infatti quando una persona si stanca ma non riesce poi a rilassarsi, non riesce a
riposare e così accumula stress e la persona, spinta da necessità pressanti, impossibilitata a non
agire, sommersa da eventi della vita quotidiana, si rimette comunque in azione e così si trova ad
essere agita se non agisce e travolta se non naviga col timone nelle sue mani; in tal modo la
sventurata persona in questione, che non ha recuperato, che non ha riposato, accumula stanchezza e
questa nuova stanchezza si somma alla precedente senza che ci sia stato un processo di rigenerazione
e la Forza di Volontà ne risente assumendo le caratteristiche di cocciutaggine, caparbietà e scarsa
ragionevolezza. Una tecnica fondamentale in grado di trascendere il semplice rilassamento, per
raggiungere equilibrio emozionale, psichico, fisico e per garantire evoluzione spirituale è
rappresentato dalla meditazione, in particolar modo dalla meditazione sui Nomi Divini ed anche
questa pratica può e deve essere arricchita, per poter essere ulteriormente potenziata, dalla
visualizzazione attiva.
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