Tecnologia e sviluppo del bambino: quali conseguenze negative per il cervello e l’apprendimento?

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Tecnologia e sviluppo del bambino: quali conseguenze negative per il cervello e l’apprendimento?

Scritto da: Marianna Gualazzi

Neuroscienze e Cervello

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Tecnologia e sviluppo del bambino: quali conseguenze negative per il cervello e l’apprendimento?

Il nostro rapporto con la tecnologia è diventato più complesso e problematico da quando siamo
diventati tutti proprietari di un dispositivo mobile che ci permette una connessione h24 con la
rete: l’amato e odiato smartphone ha conquistato tutte le generazioni e sempre più spesso lo vediamo tra le mani di bimbi piccoli, che non sanno ancora camminare o parlare.
Come è cambiata la nostra vita da quando abbiamo la possibilità di essere sempre connessi? Come sono
cambiate le nostre relazioni al tempo dei social e dello smartphone? E la nostra vita familiare?
Come mamma mi pongo tante domande sul rapporto tra tecnologia e bambini e mi chiedo come la precoce
e prolungata esposizione ai dispositivi possa modificare il loro sviluppo cerebrale: per risolvere
dubbi e trovare consigli sto leggendo un libro molto interessante. Si tratta di Disconnessi. Come
proteggere i nostri figli e le relazioni familiari nell’era digitale un libro scritto da Catherine Steiner-Adair e Teresa H. Barker ed edita da Gruppo Macro.

“Quando il vostro bimbo fissa lo sguardo su di voi o su una macchia sul muro, quando vi sorride o si
afferra le dita per la prima volta, quando si spaventa per un rumore o zampetta sulle sue gambette,
o quando squittisce di gioia nel giocare al cucù, voi siete testimoni del miracolo dello sviluppo.
Queste sono espressioni visibili delle sequenze più precoci nello schema di sviluppo neurale e delle
reti di ciò che noi chiamiamo il sensorio, cioè linsieme delle capacità del cervello di ricevere,
elaborare e interpretare le informazioni sensorie. Ogni cosa che il vostro bambino vede, sente,
assaggia e tocca, ogni movimento o suono che fa, ogni sensazione ed emozione che sperimenta (e tutte le vostre interazioni con lui) contribuiscono al solido sviluppo del sensorio.

Come si sviluppa il cervello del bambino

Nei primi due anni di vita si verifica unenorme crescita cerebrale (maggiore che in altre età)
tanto che la dimensione complessiva del cervello raddoppia nel primo anno, raggiungendo circa il 70% della dimensione del cervello adulto; e raggiunge l85% ai 2 anni.
Durante questo periodo il cervello del bambino è impegnato a costruire collegamenti strutturali e
funzionali, a creare la neuro-architettura essenziale per sostenere la vita e lapprendimento.
Troppa tecnologia a qualsiasi età, ma soprattutto introdotta troppo precocemente (prima dei 2 anni)
penalizza molto il bambino e linsieme di esperienze di cui il sensorio ha bisogno per uno sviluppo
completo. Dal punto di vista neurologico e psicologico, leffetto della tecnologia diviene un jolly nello sviluppo del vostro bambino.
«Il cervello è stato programmato per svilupparsi in tutte le aree mediante interazioni umane
naturali e il gioco; piazzando i bambini davanti agli schermi modifichiamo il loro cervello», spiega la psicologa comportamentale JoAnn Deak.
Durante i suoi incontri per genitori che sono una sorta di campo di addestramento sul cervello
infantile, la Deak si esprime chiaramente sul valore di uninfanzia e di una fanciullezza prive di tecnologia:
«Il lavoro che si fa nella prima infanzia e la vita familiare servono ad assicurare ad ogni settore
del sensorio la possibilità di svilupparsi pienamente, ad ogni ambito di diventare sufficientemente
solido per svolgere il proprio compito. Se i vari settori non arrivano a sviluppare il loro pieno potenziale, allora il deficit diviene duraturo».

Come la tecnologia incide sullo sviluppo del cervello

Se lasciate che il cervello faccia solo le cose che gli piacciono (per esempio, un gioco ripetitivo
su uno schermo touch) allora quello squilibrio può penalizzare il cervello stesso anche per tutta la
vita. «È tutta una questione di ciò che quegli schermi si portano via e distruggono», dice la Deak.
«Per ogni ora trascorsa al computer davanti ai videogiochi o guardando un programma che qualcun
altro ha preparato per loro, i bambini perdono lopportunità di fare tutto ciò in autonomia».
Lo sviluppo del linguaggio e le basi neurologiche per la successiva lettura costituiscono gli importanti filamenti dei circuiti ricamati del sensorio a quelletà.
A differenza dello sviluppo della parola e del linguaggio, per cui il cervello è attrezzato già dal
primo giorno, non ci sono reti cerebrali pronte per la lettura. Queste reti e percorsi neurali
impiegano anni a svilupparsi, anni di apprendimento stratificato per creare un circuito che passi
dallessere una macchina di decodifica (termine che Maryanne Wolf usa per spiegare quello che i
bambini fanno nelle prime fasi della lettura) a un circuito cablato per la comprensione, ciò che lei
chiama «un luogo dove possono prendere forma i pensieri più profondi e dove possono sorgere intuizioni ed epifanie».
Il tempo che passate parlando e leggendo al bambino agisce su più livelli per rafforzare quegli schemi neurali. La tecnologia può interrompere o indebolire quella connessione”.

Continua la lettura del libro Disconnessi. Come proteggere i nostri figli e le relazioni familiari nell’era digitale

Disconnessi – Siamo sempre più isolati – Libro
Come proteggere i nostri figli e le relazioni familiari nell’era digitale Catherine Steiner-Adair, Teresa H. Barker
>>> www.macrolibrarsi.it/libri/__disconnessi-siamo-sempre-piu-isolati-libro.php?pn=1567

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