Con “Teleterapia” si intende una tecnica con cui è possibile inviare
un pensiero buono, un colore o un rimedio, ad un altra persona che si
trova distante da noi. Anche la Radionica è una scienza che studia sia
il modo di fare una diagnosi a distanza che quello per fare una
terapia, ma parte da presupposti assai meccanici e non prende affatto
in considerazione l’opera degli Aiutatori invisibili ai quali fa
comunque riferimento ogni forma di terapia.
Pertanto la Teleterapia è una potente ed efficace forma di aiuto ad
una persona lontana e si basa sull’abilità del terapeuta di lavorare
sui piani non fisici (eterico, ecc.).
Prima di entrare nei dettagli della Teleterapia vera e propria
desideriamo proporre alcuni di brani che mostrano come un pensiero
positivo e concentrato possa risultare molto giovevole ai fini
terapeutici. Questo per aiutare il lettore a comprendere i presupposti
sui quali si basa la Teleterapia e come essa, ben lungi da essere
qualcosa di “magico”, possa diventare un valido strumento in mano a
coloro che desiderano aiutare il loro prossimo in modo amorevole e
disinteressato.
Tutti noi siamo collegati l’un l’altro (1)
Tutto ciò che esiste nell’universo è costituito da contatti, da
legami. Anche il nostro corpo fisico è un insieme di fili e di
collegamenti che, secondo i casi, sono denominati fibre, linee, nervi,
canali, vasi, chakra, tessuti… Se foste chiaroveggenti, vedreste
inoltre che tutti gli esseri sono coinvolti in legami che vanno in
ogni direzione. E poi gli uomini credono di essere separati gli uni
dagli altri, liberi e indipendenti!
Anche solo quando pensate a qualcuno, già vi unite a lui, poiché i
pensieri sono dei veri collegamenti, dei fili. Se volete far del male,
il vostro pensiero è come una corda, un laccio che gettate per
attirare la persona, catturarla e distruggerla. Se invece sentite per
lei molto amore, il pensiero costituisce un condotto attraverso il
quale la alimentate, un legame che create fra la persona e ciò che
esiste di meglio per aiutarla e illuminarla. Che siano ispirati
dall’amore o dall’odio, i pensieri e i sentimenti sono comunque dei
legami.
Gli strumenti inventati dall’uomo per comunicare a distanza hanno
veramente del meraviglioso: telefono, radio, televisione, ecc… Lo
sviluppo dell’elettronica gli darà altri strumenti ancora più
efficienti. Ma si tratta pur sempre di strumenti materiali, soggetti a
tutte le mutevoli vicende umane che possono impedirne l’uso. Anche per
lo spazio, il loro raggio d’azione non è illimitato.
Il pensiero, invece, arriva dove nessun altro strumento, di cui l’uomo
possa servirsi, giunge senza intermediari. Tutti i mezzi che la
tecnologia ha messo a disposizione dell’uomo, per comunicare con gli
altri, sono limitati rispetto alla capacità che ha il pensiero di
raggiungere gli estremi limiti del mondo materiale e giungere dove
nessuno strumento fisico può avere accesso: il mondo dello Spirito.
Vi sono circostanze nell’esistenza umana in cui è impossibile
comunicare con altri, neppure con la parola o con lo scritto. Non
vogliamo alludere soltanto agli impedimenti di carattere materiale,
alla sordità fisica o al mutismo, ma a tutte quelle situazioni in cui
la parola è del tutto inutile o nelle quali arriva ad essere perfino
controproducente. È il caso di chi respinge recisamente ciò che volete
comunicargli.
È proprio allora che il pensiero è il solo strumento valido di
comunicazione che sia in grado di risolvere tutto. Il pensiero
“trasmesso” arriva, allora, direttamente all’anima, a quella parte più
elevata, senza passare per la mente e il cervello. Quando è carico
d’amore, arriva a toccare le corde più intime dell’essere, che vibrano
intensamente, comunicando il messaggio alla personalità che ne subisce
l’influenza. Naturalmente ciò può avvenire quando il percipiente sia
sufficientemente ricettivo e non chiuso nella scarsa evoluzione delle
persone insensibili.
Vi è un’utilizzazione pratica del pensiero rivolta alla guarigione
delle malattie del corpo fisico. È un impiego che può trovare larga
applicazione dato il gran numero di mali che affliggono l’umanità. Ma
il fenomeno non è comune, data la scarsità dei guaritori dotati delle
qualità necessarie. Ma, come per tutte le azioni del pensiero, ognuno
ha già l’abilità potenziale per farlo. Si tratta, come per ogni altra
qualità, di coltivarla e svilupparla, praticandola.
Quando sapete che qualcuno di vostra conoscenza è malato, mandategli
dei pensieri d’amore. Arriveranno sicuramente a destinazione, per le
vie misteriose che non conoscete, e gli gioveranno. Mettete nella
proiezione telepatica la più forte carica di fede, ed egli sentirà che
qualcuno lo sta aiutando.
Questo esercizio vi aiuterà a sviluppare le potenzialità che sono
dentro e che, se lasciate a se stesse, si atrofizzano, mentre, se
esercitate di continuo, potranno assumere uno sviluppo impensato a
beneficio degli altri e di voi stesso.
Sei emani il Bene sarai un centro del Bene (4) up.jpg
Ogni pensiero di bene e di amore che gli uomini emanano per l’umanità
intera, per i fratelli bisognosi, va ad unirsi a tutta quella riserva
emanata dagli altri e, ad essa unita, è poi usata dalle Guide per
aiutare gli uomini. Il pensiero di bene, qualunque pensiero di bene
non va, quindi, mai perduto (Amedeus Voldben in “I prodigi del
pensiero positivo”).
Come il sole s’illumina della luce e del calore che irradia da se
stesso, così tu sei, vivi e ti illumini dei pensieri che coltivi e
delle azioni che compi. Se emani il Bene, tu sarai un Centro
d’irradiazione di Bene e sarai illuminato dal Bene che emani.
Se sarai un Centro d’irradiazione, diventerai un punto di Luce che
nessuna forza contraria potrà toccare. Sarai al di fuori e al di sopra
del raggio di azione di ogni umana negatività.
Ricorda che tu sei una stazione trasmittente invisibile, di cui sei
gestore e proprietario unico. Essa è di una potenza che supera le
altre trasmittenti comuni, perché può arrivare ovunque, senza limiti.
La fascia di trasmissione comprende tutte le gamme esistenti, le
supera, va oltre e non ha interferenze. Non è soggetta alle leggi
umane, poiché il Bene è legge a se stesso…
Quando passi per le vie della tua città benedici in silenzio tutto ciò
che vedi, il luoghi, le case, le attività degli uomini tutti, quelli
che incontri, che avvicini, con cui parli, che ti guardano, che ti
ignorano. Non guardare al risultato immediato e constatabile:
importante è emettere. Può darsi che non te ne accorga neppure, ma è
certo che sarai ascoltato e avrai compiuto la più importante opera
dell’esistenza umana: il Bene.
La Teleterapia è un mezzo di guarigione che ha una certa analogia con
la magnetoterapia e con la Radiestesia medica. In sostanza si tratta
di identificare le cause di una data malattia utilizzando un’indagine
radiestesica e poi intervenire sulla malattia, sempre a distanza,
utilizzando alcuni Yantra o apparecchiature radioniche che agiranno
per via microvibrazionale.
Non è facile spiegare chiaramente questo meccanismo. È possibile
paragonare l’effetto della Teleterapia a quello di un sasso gettato su
una superficie d’acqua; questo produce una vibrazione circolare che si
allarga indefinitamente fino ai limiti dell’acqua. Se il sasso viene
gettato in mezzo al mare le onde prodotte a un certo punto si
renderanno invisibili, ma non per questo cesseranno di prodursi sulla
superficie dell’acqua. Questo significa che la ripercussione della
vibrazione prodotta da un gesto qualunque sarà risentita ovunque e per
sempre nel mondo chiuso in cui viviamo.
Poiché ogni individuo possiede il suo campo vibratorio specifico che
si propaga all’infinito in ogni direzione, si può comprendere come con
opportune vibrazioni si possa raggiungere chiunque. I postulati su cui
si fonda la Teleterapia sono i seguenti:
1. Gli effetti di un’azione subita da una particella separata da un
corpo sono risentiti da tutto quel corpo, qualunque sia la distanza
tra le due parti separate.
2. Alcuni schemi (Yantra), apparecchiature e strumenti sono in
grado di emettere vibrazioni che hanno la possibilità di agire anche a
distanza.
3. I risultati sono proporzionali tanto alla potenza della persona
che emette quanto alla ricettività di quella che riceve.
L’effetto salutare della Teleterapia (6) up.jpg
Ogni malattia è un disordine nelle vibrazioni. Si tratta di
ristabilire l’armonia là dove è il disordine. Per questo si potrà
dapprima agire direttamente col pensiero sulle cellule malate per
preparare il terreno all’energia vitale che dovrà operare la
guarigione. Si tratta di trasmettere al malato delle vibrazioni
armoniche le energie vitali che lo possono aiutare. Per questo è
necessario che chi desidera fare una Teleterapia si trovi nelle
migliori condizioni di vitalità e di profonda armonia.
Chiama il malato mentalmente tre volte. Visualizzalo davanti a te
avvolto in un alone di luce. Per iniziare pronuncia, con una carica di
amore intenso, queste parole: Io irradio su di te le energie vitali
che ristabiliscano la tua salute perfetta.
Nello stesso tempo, mentre continui a visualizzarlo, suggeriscigli
pensieri di fiducia nella Divina Provvidenza, di calma e di pace. Puoi
proseguire il colloquio mentale con parole di fede che l’aiutino a
comprendere la funzione del dolore: questo è molto più importante
della guarigione stessa. Suggeriscigli che la sua malattia è come
un’ombra che scompare al risorgere della luce interiore che è in lui,
afferma: In questo momento la Luce si fa strada dentro di te.
Immagina la persona già guarita, sana e vigorosa più di prima.
Contemplala per qualche minuto nel pieno possesso della vitalità
giovanile, nell’armonia di tutti gli organi del corpo fisico, nella
serena tranquillità del suo animo.
Quando si immagina una persona in questo modo, mentre parla ed agisce,
nel perfetto equilibrio di una persona completamente ristabilita, gli
si trasmette una grande energia. Non mancare mai di concludere
dicendo: Io chiedo che ti sia dato ciò che serve al tuo bene e
rappresenta la divina Volontà.
Per terminare proietta su di lei una croce luminosa, immaginala
avvolta di luce mentre irradia un grande splendore. Questa
“irradiazione pensiero” farà bene alla suo corpo ed alla sua anima. Ma
prima di fare quanto si è detto, devi sorvegliare le tue vibrazioni.
Se sei molto stanco, inquieto o malato, non sei nella giusta
condizione per fare una Teleterapia.
Potrebbe accadere che un trattamento di Teleterapia possa interferire
sul karma di una persona. Perciò è saggio che, prima di cominciare un
simile trattamento, si determini radiestesicamente se il nostro aiuto
può disturbare il contesto karmico del paziente. Un trattamento fatto
senza tener conto di questo fatto può portare conseguenze avverse sul
paziente ed il terapeuta. Inoltre, è considerata una cosa non etica
nel campo della Teleterapia trattare qualcuno senza aver ottenuto il
loro permesso. Nel caso dei bambini è sufficiente il permesso dei
genitori.
Siccome l’energia utilizzata in questo tipo di trattamento è mentale,
sottile e potente, è necessario che il terapeuti formuli un pensiero
chiaro, fiducioso e propriamente diretto. Da parte del paziente non è
necessario che creda nella Teleterapia (sebbene questo andrebbe a sua
vantaggio), ma soltanto che abbia una mente aperta alla possibilità di
ricevere un aiuto da lontano.
Dal momento questo tipo di trattamento richiede ciò che si potrebbe
chiamare un’attitudine meditativa, è preferibile che quando si intende
aiutare qualcuno a distanza venga adottata una posizione opportuna:
sedetevi con la colonna vertebrale ben eretta ed entrambi i piedi che
appoggiano sul terreno.
È un lavoro che va fatto quando siete in pace e da soli. Sarebbe bene
prepararsi recitando una preghiera, quella attribuita a S. Francesco
(Signore fa’ di me…) è molto indicata. Alla fine del trattamento,
per concludere, recitare un’altra breve preghiera, è sufficiente: Che
la potenza salvifica di Cristo Signore scenda su di te ….. (nome e
cognome) e che gli Angeli della guarigione abbiamo misericordia di te.
Amen.
Nel momento in cui pensiamo a qualcuno, noi agiamo su di lui in
qualche modo. Se la persona è malata, non ci dobbiamo fermare col
pensiero alla malattia, ma visualizzarla nel suo stato migliore di
salute e di floridezza, come era prima del male. Infatti, se indugiamo
pensando e ripensando alla sua malattia sarebbe nocivo.
Mai visualizzare la persona sofferente nello stato attuale di
malattia, ma gioire nel visualizzarla risanata, in buone condizioni,
giovane, sana, vigorosa, nel pieno esercizio delle sue attività.
Vedere il corpo non come carne e ossa dure e inflessibili, ma come una
sostanza spirituale, di cui la forma può essere cambiata.
Non è necessario soffermarsi troppo tempo, basta qualche minuto in cui
chi manda le energie sia fortemente concentrato, e chi le riceve sia
rilassato e profondamente convinto di star ricevendo, dapprima un
“lavaggio” da tutte le impurità che inquinano il suo corpo, e poi una
corrente energetica e vitale che lo rinvigorisce, dandogli la
freschezza degli anni giovanili.
È sempre bene operare quando il soggetto si trova nella condizione di
migliore ricettività, di solito in serata quando ci si prepara per la
quiete della notte. Se è possibile sarebbe bene stabilire un’ora
precisa in cui, tanto colui che invia le energie guaritrici del
pensiero come chi le riceve, si trovino nelle condizioni ottimali.
Questa proiezione di energie va fatta sempre per immagini ed è
preferibile chiedere l’autorizzazione della persona da trattare. Per i
bambini è sufficiente l’autorizzazione dei genitori. Evitate di fare
qualsiasi tipo di terapia mentale o spirituale a chi conosce che siete
un terapeuta e non vi chiede espressamente un aiuto.
ESEMPI PRATICI DI TELETERAPIA
Coloro che pensano che la devozione a Dio e la gentilezza verso
gli essere viventi siano due cose diverse, e agiscono di conseguenza
nella loro vita, non sono in grado di seguire la cultura devozionale.
Il loro tentativo è solo un’apparente devozione. Tutti i tipi di
beneficenza agli altri come la gentilezza, l’amicizia, il perdono, la
carità e il Rispetto sono inclusi nella devozione a Dio! Offrire
rifugio durante le avversità, insegnare conoscenza accademica e
spirituale, dare medicine, abiti, vestiario, cibo e acqua in carità,
sono attività incluse nella cultura devozionale! (Sri Tattva-sutram,
35).
Preliminari ad una seduta di Teleterapia up.jpg
Prima di iniziare una Teleterapia il terapeuta dovrebbe chiedersi se è
in grado di trasmettere l’energia risanatrice. Perciò dovrebbe
fermarsi un’attimo e valutare in che condizione si trova, se è molto
stanco, inquieto o malato, non è certo nella giusta condizione di far
qualcosa per gli altri. La forza con cui riuscirà ad intervenire
dipende dalla sua capacità di concentrazione e visualizzazione e,
soprattutto, dall’Amore che egli avrà sviluppato in sé per l’umanità.
Ricordiamo che una visualizzazione chiara e netta della persona da
aiutare, riveste una grande importanza quando si intende proiettarle
dei pensieri distanza. È nel momento che inizia la visualizzazione che
scatta il contatto vero con la persona che si sta aiutando.
Abituatevi a vedere la persona, che desiderate aiutare, sempre
circondata di luce: la luce della Scintilla Divina che splende in ogni
uomo, libera da ogni scoria umana.
Chiamate mentalmente il soggetto tre volte, quindi concentratevi con
tutte la vostre energia e visualizzatelo seduto su una seggiola, in
mezzo alla sua camera.
Vi sono dei raggi di Luce guaritori che scendono dal soffitto fino al
pavimento, altri raggi salgono dal pavimento, altri ancora vengono
dalle pareti e non vi è un solo punto della camera che non sia
inondato di raggi. Sono raggi di origine non terrestre, totalmente
invisibili all’occhio umano e portano con loro la Vita dello Spirito.
Tutti questi raggi convergono sulla persona da guarire, concentrandosi
sull’organo da guarire che viene irradiato con una grande energia. Non
vi è nulla nel corpo e nella coscienza della persona capace di
resistere alla grande potenza positiva di questa irradiazione.
Esempio di trattamento a se stessi (8) up.jpg
Ogni pensiero emesso dalla mente è sostanza che può prendere forma
quando sia caricata intensamente di forza. Noi con essa fabbrichiamo
il nostro corpo in ogni sua parte e le cose esterne. Ogni cosa
materiale è il prodotto delle invisibili forze spirituali che le
costruiscono, ed appena costruite attirano a sé sostanze simili a sé.
Chi si vede, nell’immaginazione, forte, sano, robusto, vigoroso, rende
il proprio corpo spirituale realmente forte, sano, robusto, vigoroso,
ed è allora che esso attira a sé, dall’energia cosmica, gli elementi
che rendono pure forte, sano, robusto, vigoroso il suo corpo fisico.
Egli attinge dal grande serbatoio dove si trovano tutte le energie che
attendono di essere attirate da energie simili.
Un ammalato che conoscesse questa procedura e la praticasse, si
vedrebbe ben presto guarito dai suoi mali. L’esercizio può essere
fatto anche da chi sta bene al fine di mantenersi in buona salute.
Si può fare al mattino, per sé, per qualche persona cara o per il
malato che si ha in cura. Basta elevare le braccia al cielo e invocare
con profonda convinzione: Io innalzo le mie antenne e raccolgo le
energie purissime che scendono dal cosmo infinito. Quindi visualizzare
il fluido energetico che percorre il proprio corpo (o quello
dell’altra persona), scorrendo dal capo ai piedi, portando salute ed
energia.
Il colore oro, esotericamente e fisicamente, rappresenta la perfezione
e la meta a cui aspirano tutti gli altri metalli. L’analogia è con il
leone, re della foresta, che non ha nemici né alcun interesse ad
associarsi ad altri animali. Così l’oro non si combina con altri
elementi; come fa il ferro, per esempio, che mostra affinità con
l’ossigeno, si trasforma in ruggine e rapidamente scompare. L’oro non
ha queste debolezze, non ammette questa negatività attorno a sé, ed è
quindi spesso usato nella visualizzazione per energizzare, schermare,
proteggere.
La protezione con il cerchio d’oro (9)
Un esempio è il cerchio d’oro, che visualizziamo verticale, grande,
come una fede nuziale o l’alone intorno al sole, come una luce d’oro
radiante, quindi energetico e brillante. Poiché il cerchio d’oro non
ammette negatività al suo interno, ci visualizziamo circondati da
esso, verticalmente così che ci stiamo comodamente dentro con tutto il
corpo, per proteggerci (o proteggere altre persone se le vediamo
dentro il cerchio d’oro) da situazioni negative.
Essendoci un ammontare infinito di energia intorno a noi, possiamo
senz’altro regalare cerchi d’oro a qualsiasi persona vediamo o a cui
pensiamo. Questo ci libera da preoccupazioni ed ansie verso i nostri
cari, e scherma la negatività di persone con cui veniamo a contatto:
basta visualizzarle per tre o quattro secondi e ripetere l’esercizio
ogni volta ce ne ricordiamo.
In termini di energia possiamo aiutare di più una persona povera
regalandole un bel cerchio d’oro che la protegga e l’aiuti a camminare
verso una vita migliore. Offrendole del danaro, invece, accentuiamo la
sua attitudine di “povero me”, mentre deve cambiare il suo modo di
vedersi, scoprire che il mondo è un immenso scrigno pieno di benessere
e di possibilità, solo che si dia il permesso di vederlo. E così, con
il cerchio d’oro, noi la aiutiamo a diminuire la sua attitudine
negativa, a cambiare la vibrazione della sua energia, dandole cosi
modo di scoprire il suo vero essere in un tempo più breve.
La tecnica dell’omino (10) up.jpg
Un modo divertente ed efficace di proiettare l’energia dei colori a
nostro beneficio o quello altrui è rappresentato dalla tecnica
dell’omino, elaborata in Canada in un ospedale per bambini (ricoverati
per fratture ossee) ottenendo ottimi risultati. Il metodo consiste
nell’inviare l’energia dei colori usando il canale rappresentato
dall’emisfero destro del cervello.
La tecnica consiste nel disegnare un omino paffuto con un solo tratto
di matita su un foglio perfettamente bianco. Sotto l’omino si mette il
nome della persona che si vuole aiutare (noi stessi o altri) per dare
all’omino una dovuta “personalizzazione”.
Chi crede nell’aiuto degli Angeli terapeuti può, prima di proseguire,
rivolgersi a loro affinché, nel nome del Cristo, questo lavoro possa
servire a sollevare le sofferenze della persona che ci sta a cuore.
Si proceda disegnando alcuni trattini sull’area dove si vuole inviare
l’energia del colore e quindi si applichi il colore più opportuno con
una matita colorata o col il mezzo preferito. Una persona sensitiva
può lasciare che il suo istinto la guidi nella scelta del colore.
Nell’ospedale citato, la scelta era lasciata ai bambini che erano
tenuti a pescare (a occhi chiusi) da un mazzetto di matite di tutti i
colori, tranne il nero. Chi non è sensitivo tenga presente che:
* non si usa il nero (non è un colore),
* non si usa il rosso (è troppo forte),
* l’arancio riscalda (non usare su parti infiammate),
* il giallo è benefico per il sistema osseo e purifica,
* il verde guarisce ferite e scottature,
* il blu rilassa,
* il viola dà pace interiore.
Il risultato ottenuto con i bambini è stato assai positivo, infatti le
fratture di questi bambini si sono saldate in metà tempo rispetto a
quelle di un gruppo campione che non aveva eseguito la tecnica
(naturalmente anche persone adulte possono usare questo metodo).
Mandare l’energia del colore in una o più parti del corpo, per curare
noi stessi o gli altri, è semplicemente un accelerare, un aumentare lo
scorrere dell’energia che già naturalmente si dirige verso le zone
malate.
Conclusione
Va ricordato che il successo di queste tecniche dipende da quanta
potenza riusciamo a dare alla visualizzazione, il “vederne” i suoi
dettagli, cioè il coinvolgimento dei cinque sensi.
Dopo una breve pratica le tecniche di visualizzazione diventano parte
della nostra vibrazione, del nostro subconscio ed il solo pensarle,
non necessariamente consciamente, ne crea l’effetto.
* 1. Omraam Mickhael Aivanhov, Un pensiero al giorno, (1997).
Edizioni Prosveta.
* 2. Amedeus Voldben, I prodigi del pensiero positivo, pp. 53-54.
Edizioni Mediterranee, Roma, 1992.
* 3. Amedeus Voldben, I prodigi del pensiero positivo, p. 135.
Edizioni Mediterranee, Roma, 1992.
* 4. Amedeus Voldben, I prodigi del pensiero positivo, pp. 183-184.
Edizioni Mediterranee, Roma, 1992.
* 5. Dario Spada, Guida alla Medicina alternativa.
Armenia Editore.
* 6. Amedeus Voldben, I prodigi del pensiero positivo, pp. 150-151.
Edizioni Mediterranee, Roma, 1992.
* 8. Amedeus Voldben, I prodigi del pensiero positivo, pp. 148-161.
Edizioni Mediterranee, Roma, 1992.
* 9. Rinaldo Lampis, L’uso cosciente delle energie.
Edizioni Amrita.
* 10. Rinaldo Lampis, Seminario sull’uso osciente delle energie
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