Testimonianza:”Ecco l’uomo più felice del mondo…”

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Testimonianza:”Ecco l’uomo più felice del mondo…”

(Tratto da La REPUBBLICA, (19 febbraio 2007)

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– Ecco l’uomo più felice del mondo. E’ un monaco buddista francese Nepal, il titolo è stato
attribuito da alcuni scienziati del Wisconsin. La sua ricetta? – “Arrabbiatevi il meno possibile”
– E’ stato monitorato con 256 sensori. Analizzate le reazioni cerebrali –

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LONDRA – La felicità non è di questo mondo? Almeno a giudicare il caso di Matthieu Ricard, monaco
buddhista parigino, il vecchio motto deve essere assolutamente rivisto. Parola di scienziati. In
particolare, di quelli dell’università del Wisconsin che hanno sottoposto il monaco ad una serie
di test scientifici arrivando a un responso inequivocabile: Monsieur Ricard può essere
considerato “Mr Happy”, l’uomo più felice del mondo.

Come è stato attribuito il titolo? Il gruppo di neuroscienziati dell’ateneo americano, guidati dal
professor Richard K. Davidson, ha monitorato l’attività cerebrale del monaco con 256 sensori e una
serie di scanning in profondità. La tecnica messa a punto dal professor Davidson – una delle
massima autorità nel campo della neuroplasticità, la disciplina che studia la strabiliante
capacità evolutiva e di adattamento del cervello – misura l’attività della corteccia pre-frontale,
perché più alta è l’attività di quella regione della testa e più l’individuo osservato è ritenuto
in pace con se stesso e con la realtà. Se i volontari sottoposti a questo esperimento hanno
riportato in genere valori tra +0,3 (disperazione) e -0,3 (beatitudine), “Mr. Happy” è arrivato ad
uno strabiliante – 0,45. Ma visto che lui è riuscito a raggiungerla, qual è la ricetta per la
felicità suggerita dal monaco?

Secondo quanto scritto in un libro pubblicato di recente a Londra, Matthieu Richard – sessanta
anni, figlio di una delle più grandi penne del giornalismo d’oltralpe (il defunto Jean-Francois
Revel), una brillante carriere di biologo abbandonata per abbracciare il buddismo e ritirarsi in
Nepal – la felicità è soprattuto una questione di igiene mentale. L’uomo, infatti, è una creatura
malleabile, capace di grandi trasformazioni. Per questo, se riesce a modificare in modo positivo e
altruistico il treno dei pensieri, può migliorare la percezione e l’interpretazione del mondo.
Felici, insomma, si può diventare. Ma molti non lo sanno: “Molti essere umani – spiega Ricard –
vivono come clochard, inconsapevoli del tesoro sepolto sotto la loro baracca”.

Come fare, dunque, per essere felici? La ricetta del monaco è, a sorpresa, molto british:
l’autocontrollo. Mr Happy non crede infatti assolutamente che dar libero corso alle proprie
emozioni intime sia una salutare valvola di sfogo. “Un attimo di rabbia – ammonisce – può
distruggere anni di pazienza”.

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COMMENTO: Qual è il segreto? E’ la pulizia del cervello (o della mente)

Per dargli quel titolo a cui ogni uomo su questa terra aspira sono serviti 256 sensori e una serie
di scanning cerebrali. Ma forse sarebbe bastato guardare in faccia questo tranquillo signore
60enne di origini parigine e monaco buddista di mestiere, per capire che Matthieu Ricard è
“l’uomo più felice del mondo”. Ed ora Mr. Happy gira per il mondo a dare qualcuno dei suoi
consigli. Che girano tutti intorno a un cardine: “la felicità è solo questione di igiene mentale;
l’uomo è una creatura malleabile, in grado di poter fare grosse trasformazioni se mai riesce a
modificare in modo positivo ed altruistico i suoi pensieri, nonché la percezione e
l’interpretazione del mondo”.

A scoprire l’incredibile felicità del monaco – che pure è figlio di uno dei più grandi giornalisti
francesi degli ultimi decenni, e che nel 1972 abbandonò una carriera promettente di biologo
all’istituto Pasteur di Parigi per trasferirsi nel monastero nepalese di Scechen, dove vive da 30
anni – sono stati gli studiosi dell’uni­versità americana del Wisconsin. Quando ha conosciuto il
risultato, Matthieu ha ovviamente sorriso. Il segreto? A dargli una marcia in più è stata,
apparente­mente, la meditazione. Che ha af­finato la sua capacità di controllo. Fondamentale,
perché “the happiest man in the World” non crede affatto che dar libero corso alle proprie
emozioni sia una salutare valvola di sfogo.

“Anzi” dice “Un solo attimo di rabbia può distruggere anni di pazienza”. Ora, Matthieu si trova in
Gran Bretagna, ove le sue conferenze vengono accol­te con immenso entusiasmo. I consigli contenuti
nel suo libro (che s’intitola – manco a dirlo – Felicità) sono simili a questo: “Riporta alla
mente una passata occasione di gioia interiore e felicità. Ricor­dati di come ti sei sentito bene.
Valuta l’impatto duraturo di quell’espe­rienza sulla tua mente e come an­cora ti dà un senso di
appaga­ mento”. Niente di originale? Forse. Però il segreto non è conoscere questi consigli, ma
tentare di metterli davvero in pratica. Per­ché, spiega Ricard, “Molti uomini vivono come barboni,
inconsapevoli del tesoro che è sepolto sotto la loro baracca”. E la felicità è anzitut­to la
condizione di una mente che è “riuscita a modificare le proprie percezioni sulle persone e sul
mondo”. I

l risultato sarebbe quello della liberazione, “Come un uccello che si alza alto in Cielo quando la
gabbia è aperta”. Nessuna idea rivoluzionaria, insomma. Ma, forse, non so­no le cosiddette
proposte sconvolgenti, a dare la felicità.

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