Tipi di ipnosi: cosa sono e come funzionano

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Tipi di ipnosi: cosa sono e come funzionano

L’ipnosi è uno strumento valido per migliorare il benessere e modificare i pensieri, le emozioni e
le abitudini. Conoscete i diversi tipi di ipnosi?

L’ipnosi è una delle tecniche più interessanti e controverse, soprattutto a causa della mancanza di
conoscenza al riguardo. Quando ci pensiamo, spesso immaginiamo uno stato in cui la persona perde il
controllo di se stessa ed è in balia di terze parti. Tuttavia, nulla è più lontano dalla realtà. Si
tratta di un metodo sicuro ed efficace, con una lunga storia e varie applicazioni. Per questo oggi
vogliamo parlarvi dei diversi tipi di ipnosi.

Non si tratta di una procedura unica e omogenea. Diverse scuole e correnti hanno avanzato le proprie
proposte al riguardo e, nonostante siano ancora necessarie ulteriori ricerche, l’ipnosi si è
rivelata utile non solo per migliorare il benessere psicologico delle persone, ma anche quello
fisico.

Quali opzioni di applicazione ci sono e in cosa differiscono? Approfondiamo di seguito.

L’ipnosi non solo riesce a produrre cambiamenti nel comportamento o negli schemi di pensiero, ma può
anche alterare, ad esempio, la percezione del dolore.

Cos’è l’ipnosi?

Possiamo definire l’ipnosi come uno stato di suggestione che ci permette di influenzare il
comportamento e il contenuto mentale delle persone. In questo stato, l’attività della corteccia
cerebrale (la nostra parte cosciente) è inibita e l’accesso a quella parte inconscia correlata al
cervello emotivo o al sistema limbico è facilitato.

Questo, infatti, avviene naturalmente in varie situazioni quotidiane; ad esempio, quando guidiamo
automaticamente, quando siamo totalmente immersi nel film che stiamo guardando o quando entriamo in
uno stato di flusso mentre pratichiamo la nostra attività artistica preferita.

Tuttavia, possiamo anche considerare l’ipnosi come l’insieme di tecniche che ci permettono di
promuovere deliberatamente quello stato e di utilizzarlo per generare cambiamenti benefici. In
questo senso, l’ipnosi è stata applicata per secoli in diverse culture, ma è stato solo nel XVIII
secolo che ha cominciato a essere rigorosamente studiata e applicata in Occidente. Da allora,
diversi psicologi e medici lo hanno messo in pratica a scopo terapeutico.

I diversi tipi di ipnosi

Esistono diversi tipi di ipnosi, che hanno vari gradi di validità scientifica. Forse avrete sentito
parlare di regressioni infantili e altre procedure controverse simili, ma oggi vogliamo parlarvi di
quelle tipologie che si sono dimostrate sicure ed efficaci, sia per la loro traiettoria che per i
loro risultati.

Ipnosi tradizionale

La versione più diffusa, popolare e utilizzata da molti professionisti di diversi settori. È
un’ipnosi direttiva basata sulla suggestione. Pertanto, cerca di portare la persona in un profondo
stato di trance per influenzare i suoi pensieri, i suoi atteggiamenti o il suo comportamento
attraverso suggerimenti. Tutto questo avviene in modo organizzato, secondo una serie di protocolli,
ma ha alcune limitazioni.

In questa modalità è importante valutare il grado di suggestionabilità della persona, poiché alcuni
sono reattivi a questo stato. Inoltre, poiché le istruzioni sono date in modo abbastanza diretto,
potrebbero non essere ben accolte da quei pazienti a cui non piace tale franchezza.

Tipi di ipnosi: la tecnica ericksoniana

Messo a punto dallo psicologo Milton H. Erickson, questo approccio è caratterizzato dall’essere più
naturale, personalizzato e focalizzato sul presente. In questo caso, quello stato di trance non è
ricercato, né è indirizzato completamente alla persona.

Al contrario, lavorano con stati più leggeri ed elementi come aneddoti, metafore o umorismo vengono
utilizzati per promuovere la riflessione nel paziente e consentire loro di raggiungere le proprie
interpretazioni. Questo tipo di ipnosi è più appropriata per lavorare con persone scettiche o con
bassa suggestionabilità.

Ipnosi cognitivo-comportamentale

Nonostante il fatto che l’ipnosi sia stata tradizionalmente associata a personalità come Freud o
Charcot, la verità è che questa tecnica non viene utilizzata solo dalla psicoanalisi. Molti
psicologi cognitivo-comportamentali lo usano come parte di programmi di intervento più completi.

In questi casi, vengono solitamente trattati problemi specifici come dipendenze, ansia o dolore e si
lavora alla ricerca di stati di rilassamento fisico che, se combinati con l’immaginazione,
consentono di generare un cambiamento nelle convinzioni fondamentali.

Autoipnosi

All’interno dei tipi di ipnosi, troviamo una modalità di auto-applicazione che mira ad aiutare la
persona ad autogestire la propria salute. In questo caso, la persona viene addestrata a indurre se
stessa in suggestione, generalmente con il supporto di registrazioni audio che fungono da guida.

Può essere utilizzato come parte di programmi più ampi che includono il contatto con un
professionista o da solo.

L’autoipnosi viene spesso utilizzata per affrontare problemi come il fumo, l’ansia o il dolore
cronico.

Programmazione Neurolinguistica

Infine, vale la pena menzionare un approccio che, senza essere puramente ipnotico, è correlato. La
programmazione neurolinguistica (PNL) nasce dalle mani di Bandler e Grinder e si basa sui fondamenti
della proposta di Erickson. Tuttavia, in questo caso il linguaggio funge da elemento mediatore del
cambiamento.

Da questa prospettiva, si capisce che il linguaggio è la base dei nostri pensieri, emozioni e
comportamenti e, quindi, influenza il modo in cui ci sentiamo e ci relazioniamo con gli altri. Così,
intervenendo su di essa, si possono ottenere modificazioni nei pensieri, nei sentimenti e nelle
abitudini della persona.

Nonostante siano stati apportati miglioramenti in alcune aree ottenute grazie alla PNL, essa non
dispone di un supporto scientifico sufficiente.

I vantaggi dei diversi tipi di ipnosi

Insomma, l’ipnosi nelle sue varie modalità è uno strumento molto valido e utile per migliorare la
salute fisica ed emotiva e ottenere vari cambiamenti di cui la persona potrebbe aver bisogno. È
particolarmente utile per lavorare su aspetti sui quali esiste una resistenza consapevole o sui
quali non è chiara l’origine.

Tuttavia, è importante applicare l’ipnosi in un contesto terapeutico, con la guida di professionisti
formati e accreditati e, preferibilmente, come parte di interventi più completi.

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