Tiroide e alimentazione: prevenzione e cura
Alimentazione e Salute
Qual è il ruolo dell’alimentazione nella genesi delle patologie della tiroide? Quello che mangiamo
quanto incide nella gestione di questi disturbi? Ne parliamo con la dottoressa Simone Grazioli Schagerl, autrice del libro Cibo per la Tiroide
Redazione Scienza e Conoscenza – 28/07/2018
I disturbi legati alla tiroide sono aumentati a livello mondiale e sono decisamente più frequenti
nelle donne. Ma quali solo le patologie della tiroide? Qual è il loro legame con lalimentazione, lo
stile di vita e altre patologie oggi molto diffuse come linfiammatoria cronica subacuta e la
sindrome metabolica? Per parlare di tiroide e alimentazione ma soprattutto per prenderci cura della
nostra salute a trecentosessanta gradi abbiamo intervistato la biologa nutrizionista Simone Grazioli Schagerl.
Prevenire e curare i disturbi della tiroide a tavola: quali sono gli alimenti o i nutrienti da preferire per la salute della tiroide?
La tiroide necessita di micronutrienti specifici per svolgere correttamente le sue funzioni. Gli
ormoni tiroidei sono difatti fabbricati a partire da sostanze introdotte nellorganismo attraverso
la dieta. Ad esempio gli alimenti ricchi in tirosina, iodio e selenio in primis, forniscono i
mattoni base per la produzione dellormone tiroideo. Con il cibo possiamo inoltre contrastare
linfiammazione che accompagna tipicamente i disturbi della tiroide. Però chi ha problemi alla
tiroide dovrebbe sempre valutare il proprio caso personale. Con la ridotta funzione tiroidea è utile
limitare il consumo della soia non fermentata e derivati, così come delle Brassicacee. Anche la
quantità di grassi e di calcio è da contenere, perché rallentano la velocità dellossidazione cellulare.
Per le persone tendenti allipertiroidismo vale evidentemente il contrario: possono sfruttare degli
alimenti antagonisti della tiroide per smorzare leccessiva attività tiroidea, ma devono evitare i
cibi che stimolano la ghiandola. Chi tende allautoimmunità e all’infiammazione fa bene stare alla larga dai cibi a cui è intollerante o che irritano il sistema immunitario.
Sullalimentazione oggi si dice tutto e il contrario di tutto: la lista dei cibi da evitare si
allunga e spesso si associa a diete e stili alimentari fai da te, che possono fare più danno che
altro. Quali sono i suoi suggerimenti per una dieta veramente personalizzata e che svolga una buona funzione di prevenzione primaria generale?
Lumanità si è da sempre nutrita in modo variato. Le faccio alcuni esempi che faranno sicuramente
rabbrividire i nutrizionisti: i Kitavan in Melanesia ottengono il 70% delle calorie dai carboidrati.
I Masai in Africa si nutrono quasi esclusivamente di carne, latte e sangue. I Tokelau, Pukapuka,
Manihiki in Nuova Zelanda ottengono il 60 % delle calorie dallolio di cocco, ricco in grassi
saturi, inoltre mangiano pesce e frutta. Eppure loro stanno bene nutrendosi così! Sono sani, snelli
e non soffrono di malattie cronico degenerative almeno finché non adottano lo stile di vita occidentale.
Le combinazioni alimentari salutari possono difatti differire parecchio, ma sono sempre il risultato
di un particolare contesto ecologico, culturale e storico, smussato dal tempo, dallesperienza umana
e dalle necessità. Così era anche per noi occidentali. Purtroppo con lindustrializzazione non solo
sono cambiate lalimentazione e il modo di produrre il cibo, ma è contemporaneamente avvenuta
uninflazione generale dei valori e dellidentità culturale legati al cibo. Di conseguenza molti di
noi si sentono persi e sono pronti a seguire gli stili alimentari più disparati. È senzaltro
importante mangiare il più genuino possibile, ma ricordiamoci anche delle nostre radici e del fatto
che ognuno di noi ha esigenze diverse. Una dieta mediterranea ricca in ortaggi è senza dubbio
salutare, però non dimentichiamo che abbonda pure in carboidrati è perfetta per chi lavora nei
campi e cammina a piedi. Oltre allalimentazione dobbiamo pensare allo stile di vita: noi ci
muoviamo sufficientemente? Che impatto ha lo stress sulla nostra salute? I fattori da prendere in
considerazione sono dunque molteplici: uno stile di vita equilibrato a trecentosessanta gradi
potrebbe essere garanzia di salute e farci evitare patologie sempre più diffusi, come quelle legate
alla tiroide o la sindrome metabolica, piaga contemporanea caratterizzata da sovrappeso, diabete e problemi cardiovascolari.
Scienza e Conoscenza n. 65 – Luglio-Settembre 2018 >> https://goo.gl/oH72LH Nuove Scienze, Medicina non Convenzionale, Coscienza
www.macrolibrarsi.it/libri/__scienza-e-conoscenza-n-65-luglio-settembre-2018.php?pn=1567
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