Tra i pesci sono lo squalo

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Tra i pesci sono lo squalo

di Parabhakti das

da Movimento Iskcon di Maggio-Giugno 2004

Da molti anni la professione che svolgo è legata all’acqua: come subacqueo mi sono immerso in molte
zone del mondo e ho incontrato innumerevoli esseri acquatici. Ultimamente, discorrendo con dei
devoti mi é stato chiesto un aiuto per comprendere il significato del verso 10.31 della
Bhagavad-gita, nel quale Krishna afferma: “Tra i pesci sono lo squalo”! Perché , mi é stato
domandato, non la balena o l’orca che sono animali di dimensioni maggiori? La spiegazione che posso
dare a seguito dell’esperienza e degli studi che ho fatto è la seguente: Innanzitutto ricordiamo che
balene e orche sono mammiferi che vivono nell’acqua e non pesci. Lo squalo è l’animale più
importante tra tutti quelli che vivono nelle acque del pianeta, è presente in forme diverse (se ne
contano 400 specie) in tutte le aree marine del mondo ed anche in molte aree lacustri o fluviali
dove svolge una funzione indispensabile per il mantenimento della buona salute dell’ecosistema: è un
cacciatore formidabile, veloce, preciso e provvisto di organi unici per la cattura delle prede.

Pensate che, grazie ad un sistema olfattivo unico, è in grado di localizzare una gocciolina di
sangue disciolta in mille litri d’acqua; un animale ferito o in difficoltà sarà individuato grazie a
questo ed altri impressionanti sistemi di localizzazione, anche da grandi distanze. A questo punto è
bene tener presente, che ogni predatore, sia terrestre che marino, difficilmente si scontra con
prede che potrebbero rivelarsi troppo combattive e che potenzialmente potrebbero creargli problemi,
quali l’essere ferito nel combattimento, indebolendolo quindi nei confronti dei suoi diretti
predatori (ogni specie è cibo per un’altra). Sono scelti sempre animali malati, vecchi o deboli e
questo fa sì che il resto della specie, rimanga sano. Ma è la straordinaria efficienza dei sistemi
di caccia che possiede e la sua puntualità nell’utilizzarli che lo differenzia dagli altri
predatori, facendogli meritare l’appellativo di “controllore dei mari”. La funzione di selezione che
svolge lo squalo è quindi importantissima e riconosciuta da tutti gli studiosi del mondo, tanto
importante che se per qualche motivo quest’animale dovesse estinguersi (processo ormai in atto da
parecchi anni), la buona salute del mare ne sarebbe compromessa e molte malattie, che derivano dal
proliferare di pesci non sani, si svilupperebbero nel mondo acquatico, arrivando successivamente a
contaminare anche quello terrestre.

A questo proposito, da molti anni è in opera una campagna di sensibilizzazione dell’opinione
pubblica, atta a far conoscere i rischi reali conseguenti all’estinzione dello squalo (ogni anno ne
sono uccisi più di 400.000 per scopi alimentari o per prenderne le pinne, credute, soprattutto nei
paesi asiatici, “afrodisiache”).
La presunta pericolosità nei confronti dell’uomo è un mito da sfatare, i rarissimi attacchi che
avvengono hanno sempre spiegazioni riconducibili a:

Difesa: vengono invasi i territori o messi in atto atteggiamenti giudicati minacciosi dall’animale
(è importante quindi sapersi comportare nella maniera giusta in loro presenza).

Errori in fase di caccia: questo avviene con i surfisti a volte attaccati dai grandi squali come il
bianco perché scambiati per foche. Dopo il primo morso difficilmente l’animale, assaporando un
“cibo” che non conosce, continuerà l’attacco.

Stupidità umana: è meno raro di quello che si pensi l’atteggiamento spavaldo di alcuni individui che
infastidiscono gli animali suscitandone la reazione. Ricordiamo sempre che solo l’uomo possiede la
depravazione di cacciare per divertimento, nel mondo animale questo è fatto solo a scopo di
sostentamento.

Tornando alla Bhagavad-gita, se c’era bisogno di un’ulteriore prova che le parole di Krishna non
sono mai casuali, eccola!

“Tra i purificatori sono il vento, e tra coloro che portano le armi sono Rama. Tra i pesci sono lo
squalo, e tra i corsi d’acqua, il Gange. O Arjuna, di ogni creazione sono l’inizio e la fine, e
anche la metà. Fra tutte le scienze sono la scienza spirituale dell’anima, e dei logici sono la
conclusione, la verità finale”. (Bhagavad-gita 10.31-32)

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