Tre domande ai rappresentanti della teoria dell’evoluzione
Quando si leggono attentamente i giornali e le riviste, si nota facilmente che la storia
dell’evoluzione non è quasi mai messa in discussione. Dagli articoli scientifici sulle questioni
riguardanti le origini si ricava l’impressione che la teoria dell’evoluzione sia dimostrata e quindi
indiscutibile!
Quando però si approfondisce la questione, si nota subito che le cose non vanno per il meglio con le
cosiddette “dimostrazioni” e che fino ad oggi non c’è nessuna definita dimostrazione per la teoria
dell’evoluzione. Una semplice variazione di organi non significa di per sé che si sia sviluppato
qualcosa di nuovo: dunque, non si tratta di evoluzione. Per evoluzione infatti s’intende solo la
formazione di un nuovo organo, dunque l’aggiunta di una nuova informazione genetica. Per una tale
aggiunta manca non solo il meccanismo, ma anche una dimostrazione sperimentale.
Inoltre, le cosiddette “dimostrazioni” presentate nei libri scolastici sono state tutte confutate.
Si deve dunque avere fede in una teoria che non è stata dimostrata. Il big bang viene messo in
discussione da un numero sempre più alto di specialisti. Si parla, è vero, di autoorganizzazione
della materia, ma mancano le dimostrazioni sperimentali. Colpisce il fatto che viene invocata sempre
più la “natura”, che deve aver prodotto l’intera complessità della vita.
In tal caso, la “natura” gioca manifestamente il ruolo del Creatore. La complessità della vita viene
così ricondotta a strane e, fino ad oggi, sconosciute forze del leggendario caso. Si afferma, per
esempio, che l’evoluzione ha fatto in modo meraviglioso il codice genetico o che l’evoluzione ha
provveduto affinché si sviluppasse la vita, etc. Orbene, come può una “non-persona” fare qualcosa,
creare qualcosa o provvedere a qualcosa?
Si parla sempre più delle dimostrazioni dell’evoluzione, tuttavia non conosciamo nessuna definita
convincente dimostrazione! Al contrario, è noto che piante ed animali muoiono continuamente, e
tuttavia non si è mai osservata la comparsa di un nuovo tipo fondamentale, e d’altra parte, stando
ai fossili, i nuovi tipi fondamentali sono tutti comparsi all’improvviso. Morire è il contrario
dell’evoluzione. E’ l’effetto dell’entropia, della legge naturale del decadimento. Molti scienziati
sanno che la teoria dell’evoluzione fino ad oggi non ha potuto essere dimostrata, come mostrano le
seguenti citazioni.
Il biologo britannico, Prof. D.M.S. Watson scriveva già nel 1929 in “Nature”: “La teoria
dell’evoluzione è una teoria che viene generalmente accettata, non perché essa può essere dimostrata
giusta attraverso una dimostrazione logicamente coerente, ma perché l’unica alternativa, vale a dire
una creazione speciale, è manifestamente incredibile.”
Anche Jacques Monod è convinto di ciò, quando scrive: “Il puro caso, nient’altro che il caso, l’
assoluta, cieca libertà, come principio del meraviglioso edificio dell’evoluzione – questa
conoscenza centrale è oggi non più un’ ipotesi tra altre possibili o meno concepibili; essa è
l’unica immaginabile.” Per Monod si tratta dell’unica ipotesi immaginabile – ma pur sempre ancora
nient’altro che un’ipotesi in cui egli crede, perché rifiuta l’unica alternativa ad essa.
Il darwinista inglese, Sir Arthur Keith, ha formulato questa situazione in maniera ancora più
appropriata: “L’evoluzione è indimostrata ed indimostrabile. Noi crediamo soltanto ad essa per il
fatto che, altrimenti, dovremmo credere in una creazione, ciò che è impensabile.” Anche a Sir Arthur
Keith non rimase nient’altro durante la sua vita che credere nell’evoluzione.
Da tutto ciò si può dedurre che il problema sta nei preconcetti filosofici di molti scienziati. La
Chiesa ha rivendicato durante secoli il possesso della verità assoluta, così negli ultimi 200 anni,
e soprattutto a partire da Darwin, la situazione si è ribaltata a 180°. Oggi è la scienza, orientata
nel senso dell’evoluzione, che combatte, come una volta faceva la Chiesa, con altrettanto zelo
religioso, tutte le alternative alla teoria dell’evoluzione. Essa è diventata così una religione
fondamentalista che si presenta con una rivendicazione di verità assoluta. E i media si uniscono
ampiamente al coro.
Che cos’è la verità? La scienza non sarà mai nella condizione di fare dichiarazioni sulla verità
relativamente a questioni riguardanti le origini, poiché la verità non si lascia esaminare con mezzi
e strumenti scientifici. Dopo oltre 140 anni il darwinismo si trova in realtà sul punto di
dichiarare che la teoria di Darwin, come del resto lo è sempre stata, non è ancora dimostrata.
Apparentemente dipende dagli occhiali ideologici con cui si osserva il mondo. Gli uni vedono
dappertutto l’evoluzione, gli altri vedono dappertutto la creazione.
Questa è la libertà della fede e noi non abbiamo nulla da obiettare. Quando però qualcuno pretende
che il proprio punto di vista sia l’unico giusto, e sostiene tale pretesa con argomenti senza
dimostrazione, allora c’è qualcosa che non va. Le voci critiche contro la teoria dell’evoluzione in
effetti si accumulano, ma esse vengono ignorate, passate sotto silenzio, emarginate e viene impedito
loro l’accesso ai media. Un tale comportamento si oppone alla libertà di opinione e di stampa.
Noi di ProGenesis abbiamo riassunto i più importanti e più grossi problemi della teoria
dell’evoluzione nelle seguenti “tre domande ai rappresentanti della teoria dell’evoluzione”.
1.-Come si è sviluppata l’ energia?
La teoria del big bang afferma che prima del big bang tutta l’ energia era presente in un punto in
un’elevata concentrazione. La domanda senza risposta è come si è sviluppata questa energia in questo
punto. L’ energia non si sviluppa da se stessa poiché ciò contraddice il 1° principio della
termodinamica: il calore, l’elettricità, la luce e il suono sono diverse forme di energia. La legge
della natura della conservazione dell’ energia afferma che l’ energia non viene mai perduta ma si
conserva. Essa non può nemmeno svilupparsi nuovamente o moltiplicarsi. Il 2° principio della
termodinamica dice essenzialmente che l’ energia dell’ universo si uniformizza e che tutto tende in
definitiva ad assumere la stessa temperatura (la cosiddetta morte termica). Poiché l’ energia non
può essersi sviluppata da se stessa, essa deve essere stata obbligatoriamente creata.
2.-Come si è sviluppata la vita?
Lo sviluppo spontaneo della vita dalla materia inanimata non è possibile. L’americano Miller ed
altri cedettero di aver dimostrato attraverso degli esperimenti che la vita può svilupparsi in un
“brodo primordiale”. Ma questi esperimenti produssero soltanto una piccola frazione dei mattoni
necessari per la costruzione della vita. Inoltre, essi furono contaminati da molte sostanze
indesiderate e dannose che impediscono l’ulteriore costruzione di molecole più grosse. Se la vita
dovesse svilupparsi da tali mattoni, sarebbero necessarie molte tappe chimiche e fisiche addizionali
e, perciò, delle informazioni intelligenti. Il 1° aprile 1864 Louis Pasteur dimostrò con esperimenti
davanti ad una grande riunione di scienziati alla Sorbona, a Parigi, che la vita può svilupparsi
soltanto dalla vita. Fino ad oggi non è stato possibile contfutare questa dimostrazione!
3.-Ha veramente avuto luogo un’evoluzione (uno sviluppo progressivo)?
La postulata evoluzione progressiva degli esseri viventi dalla “ameba a Goethe” non è documentato.
Le forme intermedie che ci si attendeva (missing links) mancano sistematicamente nei reperti fossili
degli strati della terra. Inoltre, i diversi tipi nei reperti fossili appaiono all’improvviso, come
se fossero stati creati. Neanche il postulato sviluppo dell’uomo da antenati animali è documentato,
poiché l'”albero delle origini” dell’uomo si sviluppa piuttosto come un “arbusto delle origini”, nel
quale mancano sistematicamente le necessarie ramificazioni.
Del resto, le osservazioni si oppongono alla teoria dell’evoluzione poiché noi osserviamo che l’
universo e la vita non si sono originati da un caos iniziale e non si sono sviluppati ulteriormente
in un ordine superiore, ma piuttosto all’inizio esisteva un ordine superiore che, nel corso del
tempo, decade nel caos attraverso l’effetto dell’entropia (2° principio della termodinamica)! Noi
osserviamo dappertutto il decadimento (oltre al disordine), ma in nessun luogo uno sviluppo
progressivo (così, per esempio, muoiono molti tipi fondamentali di esseri viventi, ma non abbiamo
ancora mai osservato la comparsa di un nuovo tipo fondamentale).
Secondo la nostra opinione, non c’è nessuna risposta soddisfacente a queste tre domande. Poiché a
queste tre domande i rappresentanti della teoria dell’evoluzione non possono rispondere in modo
convincente, mancano le fondamenta alla teoria dell’evoluzione. Per il creazionismo queste tre
domande non presentano nessun problema. Al contrario, dalla mancanza di risposta alle tre domande da
parte della teoria dell’evoluzione possono essere dedotti i seguenti tre forti argomenti per una
creazione speciale.
1.-L’esistenza dell’ energia
Come abbiamo visto, alla domanda come si è sviluppata l’ energia non si può rispondere. Comunque,
poiché l’ energia esiste e non può essersi sviluppata da se stessa, essa deve essere necessariamente
stata creata.
2.-L’esistenza della vita
L’esistenza dell’informazione biologica (DNA) nelle cellule degli esseri viventi ci costringe
all’accettazione di un Creatore intelligente, poiché l’informazione non è un’entità materiale ma
intellettuale e perciò non può essersi sviluppata dalla materia inanimata. Poiché lo sviluppo
spontaneo della vita dalla materia inanimata non è possibile, la vita deve essersi sviluppata
attraverso una creazione speciale.
3.-L’esistenza dell’intelligenza
Noi oggi non sappiamo come e quando la nostra mente personale, la coscienza di sé, e con ciò la
nostra intelligenza mentale, sono nate. Il noto studioso del cervello John C.Eccles giunse, dopo
decenni di studio del cervello umano, alla convinzione che la coscienza deve essere di natura
spirituale: “Poiché l’approccio materiale fallisce nel chiarire la nostra reale unicità, io sono
costretto a ricondurre l’unicità del sé, ovvero dell’ anima, ad una creazione soprannaturale,
spirituale (John C.Eccles)”. Questo significa che lo spirito non ha nessuna “sede” nel corpo. Poiché
noi non possiamo localizzare lo spirito in nessun posto nel corpo, ciò significa che lo spirito non
può essersi sviluppato né da ciò che è materiale, né da ciò che è biologico! L’intelligenza richiede
perciò obbligatoriamente una sorgente intelligente.
E’ molto interessante notare che il verbo ebraico – che viene utilizzato esclusivamente per la
capacità creativa di Dio, vale a dire sempre e dovunque Dio crea qualcosa di completamente nuovo,
che non esiste ancora in nessuna forma – viene usato in tutto soltanto tre volte. Noi troviamo
questa parola in Genesi 1:1 alla creazione dello spazio e della materia dal nulla, in Genesi 1:21
alla creazione degli animali (dunque dei primi esseri viventi) e in Genesi 1:27 alla creazione
dell’uomo come essere spirituale. Nelle Bibbie tedesche questa parola viene tradotta con “creare”,
al contrario dell’altro verbo ebraico che viene reso con “fare” e che significa che qualcosa di
nuovo viene prodotto da qualcosa di già esistente.
Ogni creazione di Dio è per la nostra comprensione umana una meraviglia. Soltanto Dio può creare
qualcosa da niente, noi uomini abbiamo sempre bisogno di materia prima per produrre (per fare)
qualcosa.
L’esistenza dell’energia, della vita e dell’intelligenza sono forti argomenti per una creazione
intelligente. Un’alternativa al creazionismo dovrebbe potere chiarire in modo convincente lo
sviluppo dell’energia, della vita e dell’intelligenza. Ad ogni modo, nei libri di scuola si cerca
invano la risposta a queste domande.
di Gian Luca Carigiert
fonte: www.creazionismo.org
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