Tre modi per affrontare e per vincere il karma
Tratto da:
< Il Divino Romanzo >
(di Paramahansa Yogananda)
– Non esistono dubbi sul funzionamento delle leggi di Dio –
Dio risponderà certamente a una preghiera intensa e profonda. Ma, se non lo
pregate seriamente, non percepirete la Sua risposta. In certe occasioni,
tutti hanno visto qualche desiderio realizzarsi per mezzo della preghiera.
Quando la vostra volontà è molto forte, il Padre si commuove e vuole che il
vostro desiderio venga esaudito. Quando Lui vuole, la natura intera
obbedisce.
Dio risponde se lo pregate profondamente, con fede e determinazione. A
volte, risponde imprimendo un pensiero nella mente di un’altra persona che
esaudisce il vostro desiderio, o la vostra necessità, divenendo così lo
strumento di cui Dio si serve per produrre il risultato sperato.
Voi non vi rendete conto del modo stupendo in cui agisce questa forza
grandiosa che, per sua natura, opera matematicamente. Non esistono dubbi al
riguardo. E questo è ciò che la Bibbia intende per fede: è la prova delle
cose che non si vedono.
Se vivete la Presenza di Dio, saprete che vi sto dicendo la verità.
Rivolgetevi a Dio, pregateLo e invocateLo, fino a quando non vi mostrerà
come funzionano le sue leggi e non vi guiderà personalmente.
Ricordate, è molto meglio meditare su Dio, finché non provate un senso di
calma interiore, che perdervi in una serie infinita di ragionamenti.
Allora dite al Signore: “Non posso risolvere il mio problema da solo, anche
se pensassi a una miriade di soluzioni diverse; ma, posso risolverlo,
mettendolo nelle tue mani, chiedendoti, prima di tutto, di guidarmi, e poi
continuerò a pensare alle varie soluzioni possibili”.
Dio aiuta coloro che si aiutano. Se la vostra mente è tranquilla e piena di
fede, dopo aver pregato Dio nella meditazione, riuscirete a intravedere
diverse risposte ai vostri problemi, e, poiché la vostra mente è calma,
sarete in grado di individuare la soluzione migliore.
Seguitela e tutto si risolverà per il meglio. Questo significa applicare la
scienza della religione nella vita quotidiana.
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– Tre modi di affrontare gli effetti delle azioni –
Quando parliamo di destino, intendiamo dire che una causa ha prodotto un
effetto. Potete cambiare il vostro destino, se sapete come fare. Tuttavia
non sempre è facile.
1) Potete ridurre al minimo l’effetto di un’azione
2) Potete resistere all’effetto
3) Potete bloccarlo completamente.
Perché andiamo dal medico? Perché questo è un modo per ridurre al minimo le
conseguenze delle azioni sbagliate. Per attenuare, o vincere, una malattia,
servendosi di mezzi naturali, si possono adottare alcuni rimedi, come ad
esempio una dieta appropriata, l’esercizio fisico o i medicinali.
Uno studente della Self-Realization Fellowship è stato recentemente guarito
dall’ulcera da una dieta a base di pane e latte. Ma, la riduzione o la
rimozione degli effetti non elimina necessariamente la causa. Infatti, in
presenza di circostanze favorevoli, la causa può produrre nuovi fenomeni,
simili ai precedenti o di natura diversa.
Resistere agli effetti del karma significa usare i rimedi dettati dal buon
senso, ma affidandosi maggiormente al potere della mente. Rifiutate di
accettare qualsiasi condizione limitante. Credete nella salute, nella forza
e nel successo, anche contro l’evidenza dei fatti.
Le conseguenze delle vostre azioni vi colpiscono meno quando impedite alla
mente di arrendersi. Ricordatelo. Potete anche resistere al karma,
neutralizzando i cattivi effetti delle azioni sbagliate compiute nel
passato, con i buoni effetti che derivano dalle azioni giuste compiute nel
presente, impedendo in tal modo che si creino le condizioni favorevoli alla
manifestazione del vostro cattivo karma.
Ma, come farete a distruggere del tutto l’influenza che il destino ha su di
voi?
L’unico sistema per eliminare in modo definitivo i risultati sgraditi delle
azioni sbagliate compiute nel passato è quello di rimuoverne la causa. I
semi delle tendenze nocive che provengono dalle vite passate devono essere
cauterizzati nel cervello; allora, le malattie o gli altri problemi che
traggono origine da quei semi non si ripresenteranno mai più.
Bruciateli nel fuoco della saggezza. L’uomo soffre per colpa dei propri
errori, e la causa prima dell’errore è l’ignoranza. Cercate dunque nella
meditazione la saggezza che allontanerà per sempre dal vostro cuore le
tenebre dell’ignoranza.
Krsna ha detto: “O Arjuna, come il fuoco riduce il legno in cenere, così la
fiamma della saggezza consuma tutto il karma”.
Quando meditate profondamente, la luce della divina saggezza di Dio
cauterizza nel cervello i semi del karma negativo racchiusi nei profondi
recessi della coscienza.
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Si diventa angeli sulla terra, non in cielo
Non fate affidamento sulla morte, per liberarvi dalle vostre imperfezioni.
Una volta morti sarete esattamente ciò che eravate prima. Non cambia nulla,
abbandonate soltanto il corpo. Se, prima di morire, siete stati un ladro, un
bugiardo o un imbroglione, non diventerete un angelo soltanto perché è
sopraggiunta la morte.
Se così fosse, dovremmo andare tutti a buttarci nell’oceano e diventeremmo
subito degli angeli! Nell’aldilà sarete identici a ciò che siete stati sulla
terra. E quando vi reincarnerete, porterete con voi la stessa natura.
Per cambiare, dovete impegnarvi al massimo delle vostre forze. Questo mondo
è il luogo adatto per farlo. L’uomo viene sulla terra con l’unico scopo di
imparare a spezzare i vincoli che incatenano la sua anima.
Malattia, insuccesso, negatività, avidità, gelosia: infrangete, ora, queste
catene. Siete rinchiusi nel bozzolo delle vostre cattive abitudini, e dovete
uscirne con il vostro sforzo.
La farfalla dell’anima deve liberarsi per poter dischiudere le ali delle
sue splendide qualità divine. Se il baco da seta non è ancora uscito dal
bozzolo quando arriva il sericoltore, resta prigioniero della trappola che
si è costruito e muore. Anche voi intessete i serici fili delle cattive
abitudini e morite mentre ancora vi tengono prigionieri.
Fino all’ultimo giorno della vostra vita, siate positivi; cercate di essere
allegri. Non dovreste mai pensare, nemmeno al momento della morte: “Sono
finito”.
Invece di compiangervi, dovreste dire: “O voi che siete rimasti su questa
desolata spiaggia ad affliggervi e lamentarvi ancora, sono io che vi
compiango”.
La morte non vi creerà nessun problema se avete la coscienza tranquilla e se
vi accompagna questo pensiero: “Signore, sono nelle Tue mani”.
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