Trova l’indovino che è in te

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Trova l’indovino che è in te

di Antonella Lucato

Perché non utilizzare la propria sensitività? Quando arriva un nuovo anno il
mondo di chi fa previsioni ed oroscopi si scatena. Desideriamo sapere se il
nuovo anno ci porterà fortuna e abbondanza o quali ostacoli e difficoltà ci
riserva. Se finirà il momento buio e difficile. Se troveremo l’amore o un
nuovo lavoro o andrà bene quello che abbiamo. C’è un indovino dentro
ciascuno di noi. Basta trovarlo e attivarlo. Si avrà meno bisogno di
dipendere dagli altri per sapere ciò che riguarda la propria vita.

Sono oltre 10 milioni gli italiani di ogni ceto e cultura che, secondo
un’indagine
di un noto istituto di ricerche, cercano risposte da cartomanti e “operatori
vari dell’occulto” in particolare per le faccende di cuore e le situazioni
di lavoro e di denaro. Le spiegazioni logiche e razionali evidentemente non
bastano se così tanta gente cerca di conoscere ciò che non si vede. Le
certezze che caratterizzano i nostri tempi sono ben scarse, aumenta il
desiderio di scoprire cosa ci riserva il futuro per tentare di parare gli
eventuali colpi di sfortuna.

Il bisogno di conoscere il destino d’altro canto è antico quanto la storia
del mondo che è piena di profezie. Il tema del caso o destino fa discutere
da sempre. Già dai tempi di Tacito, politico e studioso del 55 d.C. pone un
problema. Se un indovino ci avverte e noi scansiamo un pericolo, la divinità
è davvero onnipotente e il futuro è già tutto “in mente dei”.

Il futuro è determinato sin dalla nascita? Perché alcuni avvenimenti si
verifichino diversamente da come sono stati predetti? Per errore di chi
predice cose che non sa? Se tutto è già previsto dov’è la nostra libertà? E
se siamo liberi delle nostre azioni, la divinità ha vera influenza nei
fatti?

Macchiavelli nel Principe indicò che le cose del mondo sono governate da Dio
e dalla fortuna. Gli uomini non possono correggerle anzi non possono porvi
alcun rimedio quindi non vale la pena di prendersela tanto.

Chi non ha chiesto almeno una volta ad un indovino, una veggente, un
cartomante, una sensitiva o un’astrologa di dare un’occhiata su ciò che
riserva il futuro? Il bisogno di vedere oltre l’apparenza aumenta in modo
esponenziale in particolari momenti della vita quando si cercano o si
aspettano risposte e si diventa più vulnerabili.

Cosa guida la nostra vita e ci spinge ad agire? Ogni decisione che prendiamo
è determinata dalle nostre convinzioni, dai valori, dalle regole e dalle
esperienze vissute. Si guarda molto fuori, all’esterno, all’apparire a ciò
che accade in superficie. Poco dentro, nella profondità di sé.

E’ LA LUCE DELLA CONSAPEVOLEZZA CHE FA DA GUIDA

Cibo e cose non bastano a colmare il senso di vuoto di un’anima che ha fame.
Platone affermava che esistono tre tipi di consapevolezza: i primi due
riguardano il fisico e la ragione, il terzo avviene attraverso l’essenza
divina che si manifesta all’interno dell’animo umano. Senza una guida
interiore si rischia di ricreare continuamente le stesse circostanze e
ripetere gli stessi errori. L’istinto fa da guida per orientarci nelle
scelte e ci protegge dal rischio di cadere nella trappola di manipolatori e
millantatori.

La pratica della Meditazione, l’ascolto profondo senza pregiudizi e
preconcetti è uno dei modi per trovare la propria “Guida Interiore”. Entrare
in contatto con se stessi, connettersi con la propria energia profonda e la
capacità di percepire emozioni, sensazioni, situazioni, vibrazioni e
l’energia
delle persone.

I modi che la nostra Guida Interiore sceglie per farci arrivare questi
messaggi sono i più svariati: segni, coincidenze, simboli, incontri, numeri,
parole, nomi, articoli o libri. Come è successo a Cristina. Era andata in
una carto-libreria per comprarsi penne e quaderni, arrivata alla cassa nel
prendere il portafoglio urta un ripiano e le cade addosso un libro. Lo
prende per rimetterlo a posto e viene colpita dal titolo “Quando incontri
l’amore,
seguilo”; al centro, c’era un cuore rosso. Aveva da poco incontrato un uomo
che le piaceva molto.

Un messaggio? Si lasciò guidare dal suo intuito e lo comprò. Il libro era di
Kahlil Gibram. Glielo regalò e scoprì che era uno dei suoi autori preferiti.
Ancora oggi a volte ne leggono insieme delle pagine.

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