Trovare la gioia nella vita

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Trovare la gioia nella vita

di Paramahansa Yogananda

da: Il Divino Romanzo” di Paramahansa Yogananda (anno 1936)

Avete mai tentato di afferrare quel ‘qualcos’altro’ che continua a palpitare
dentro di voi come un fuoco fatuo anche quando ogni vostro desiderio è stato
finalmente esaudito? Riflettete: voi desiderate ardentemente una cosa finché
non riuscite ad averla; ma quando l’avete ottenuta, prima o poi ve ne
stancate e ne volete un’altra.

Anche se la vita vi desse in una sola volta tutto ciò che desiderate –
ricchezza,
potere, amici – subito dopo vi sentireste nuovamente insoddisfatti e
vorreste qualcos’altro. Esiste, però, una cosa che non perderà mai la sua
freschezza: la gioia stessa.

Nella continua ricerca delle cose più diverse, direttamente o indirettamente
voi in realtà desiderate la felicità che sperate di trovare appagando tutti
i vostri desideri. Non volete certamente le cose che provocano il dolore, né
quelle che all’inizio procurano qualche piacere, ma poi vi gettano nel
rimorso e nella sofferenza. Qualunque sia il vostro obiettivo, lo perseguite
con entusiasmo, nella speranza di sentirvi appagati dopo averlo raggiunto, e
presumibilmente dovreste sentirvi felici quando l’avete effettivamente
realizzato. Allora perché non cercate la gioia direttamente? Perché la
cercate ricorrendo ai piaceri e agli oggetti materiali?

Quando implorate il piacere degli effimeri beni terreni, fate dipendere la
vostra felicità dalla gioia caduca che ne deriva. Gli oggetti materiali e la
soddisfazione che proviene dai desideri terreni sono transitori e quindi,
anche la felicità che ne consegue è transitoria. Mangiare, odorare i
profumi, ascoltare la musica, contemplare splendidi oggetti, toccare cose
piacevoli sono tutti piaceri evanescenti che durano fino a quando sussistono
le sensazioni del gusto, dell’odorato, dell’udito, della vista e del tatto,
o finché la mente, annoiata da una sensazione, non si lascia attrarre da un
nuovo stimolo.

Non vi potete accontentare di una gioia passeggera che quando svanisce
lascia dietro di sé il dolore. Desiderate ardentemente una gioia che non vi
lusinghi soltanto e scompaia come il fremito improvviso di ali leggere
illuminate da uno sprazzo di luce. Dovreste cercare una gioia che brilli in
eterno, come il radio che emana costantemente la sua luminosità.

Non vi accontentate nemmeno di una gioia troppo monotona; volete una gioia
che si trasformi e danzi, affascinando variamente la vostra mente,
interessando e impegnando sempre l’attenzione. La felicità che va e viene è
un supplizio; i piaceri che diventano monotoni stancano; l’allegria che dura
solo un momento e conduce poi al dolore è sgradevole, la gioia che viene per
un attimo e poi scompare, lasciandovi cadere in uno stato di indifferenza
sempre più intensa, è un tormento.

Tutti noi cerchiamo una gioia che cambi frequentemente e, malgrado ciò,
resti in se stessa immutabile, come un attore che intrattiene il pubblico
con ruoli e interpretazioni sempre diversi. Questa gioia si può trovare
soltanto grazie alla meditazione regolare e profonda. Solo la sorgente
interiore della gioia immutabile e sempre nuova può estinguere la nostra
sete. Per sua propria natura, la beatitudine divina è l’unico incantesimo
che non stancherà mai la mente o che non ci farà mai desiderare di
sostituirlo con qualcos’altro.

Nel perseguire il male o il bene, è sempre la felicità che cercate. Il male
promette la felicità e porta invece la sofferenza, il bene, che implica il
ricorso alla disciplina e alla forza di volontà, sembra offrire solo dolore,
ma porterà sicuramente una gioia durevole. Dio è la gioia perenne e sempre
nuova; quando lo troverete non dovrete più cercare l’inafferrabile fuoco
fatuo di quel ‘qualcos’altro’ che vi è sempre sfuggito anche dopo aver
appagato tutti i vostri desideri. Dio è quel ‘qualcos’altro’. Quando lo
troverete non avrete bisogno di cercare oltre. Nella Gioia sempre nuova
troverete tutto ciò che avete sempre desiderato.

Gli oggetti materiali che vi procurano un senso di piacere si trovano nel
mondo esterno e possono essere fatti entrare nella mente – insieme alla
soddisfazione che producono – soltanto dall’immaginazione. Per sua natura,
la gioia – essendo la beata consapevolezza dello Spirito racchiusa
nell’anima degli esseri umani – è molto vicina alla mente e si manifesta in
essa quando la mente è interiorizzata. Se gli oggetti esterni dei piaceri
sensori vengono distrutti, viene di conseguenza distrutta anche la felicità
che producono. Ma la gioia sempre nuova di Dio insita nell’anima è
indistruttibile; quindi, anche la sua manifestazione nella mente è
indistruttibile se l’essere umano sa come conservarla e non cambia
deliberatamente il proprio stato d’animo, lasciandosi prendere dai malumori
che lo rendono infelice.

Perciò non fatevi appagare dagli oggetti materiali o dai desideri che
suscitano. Cercate dentro di voi la beatitudine assoluta, pura e
indistruttibile e troverete la gioia sempre esistente, sempre cosciente,
sempre nuova: Dio. A differenza dei piaceri terreni, questa gioia non è una
qualità astratta della mente, è una qualità cosciente che ha origine nello
Spirito ed è un’espressione dello Spirito. Cercatela e sarete consolati per
sempre.

Quando troverete la gioia sempre nuova non vi potrete mai trasformare in
esseri cinici che odiano il mondo e condannano i suoi abitanti. Sarete
piuttosto in grado di apprezzare giustamente la creazione di Dio. Come suoi
figli immortali dovreste godere del bene e della bellezza della sua opera in
virtù della vostra eterna natura beata che è la gioia Infinita. Ma gli
esseri umani che si dilettano delle cose terrene senza conoscere la suprema
gioia interiore di Dio scivolano nel materialismo. È una vergogna
comportarsi come creature mortali insoddisfatte, inseguendo un desiderio
dopo l’altro, quando invece siete fatti nell’immortale Immagine divina della
gioia sempre nuova, capace di estinguere tutti i desideri.

Quando gli esseri immortali si comportano come mortali, sperimentano nel
proprio cuore l’alternarsi del piacere, del dolore e dell’indifferenza.
Questo è il motivo per cui dovete distruggere la natura mutevole che si
accompagna alla vostra natura immutabile e immortale. Quando scoprirete che
la vera essenza della vostra anima è la gioia perenne, questa beatitudine
indistruttibile vi seguirà in tutte le esperienze piacevoli o spiacevoli
della vita. La vostra gioia rimarrà immutabile nel frastuono dei piaceri
terreni che crollano. Godrete di ogni cosa con la gioia che è Dio. “Non
attratto dal mondo sensorio, lo yogi prova la gioia sempre nuova
dell’Essere. Con l’anima unita allo Spirito, raggiunge la Beatitudine
indistruttibile”.

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