UN NUOVO SISTEMA PER L’IDENTIFICAZIONE DEGLI STATI DI COSCIENZA

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UN NUOVO SISTEMA INGLESE PER L’IDENTIFICAZIONE DEGLI STATI DI COSCIENZA

da Enciclopedia Olistica

Uno scienziato britannico ha usato un nuovo approccio nelle ricerche sugli stati di coscienza che
potrebbe iniziare un nuovo campo di sperimentazioni da dove finisce la ricerca delle onde cerebrali
con il biofeedback.

Usando una macchina inconsueta chiamata “mind mirror” (lo specchio della mente) , il fisico Maxwell
Cade ha identificato delle complesse impronte EEG che descrivono una gerarchia di stati soggettivi,
inclusi i livelli di coscienza profonda della meditazione, del rilassamento, e uno stato particolare
in cui i soggetti mantengono dei ritmi alfa di grande ampiezza con delle bande delta e theta, mentre
si muovono e compiono azioni complesse. Queste ricerche iniziate nel 1977, hanno ricevuto attenzione
a livello nazionale con dei documentari televisivi che descrivevano che i risultati di Cade. Lo
specchio della mente ha un nome appropriato.

Il suo schermo illuminato presenta 12 intervalli di frequenza dell’attività cerebrale per ogni
emisfero e crea da questi delle forme in rapido cambiamento. 24 righe di 16 diodi luminosi per un
totale di 384, riflettono delle frequenze che vanno dalla più lenta delta (1,5 cicli/sec), alle
rapidissime beta (40 cicli/sec).

In questo modo la simmetria destra o sinistra, o la sua mancanza, vengono efficacemente evidenziate.
Allo stesso modo sono evidenziati il relativo ammontare dei ritmi beta, alfa, theta e delta in ogni
istante.

Fino ad oggi Cade ha addestrato almeno 3000 persone in tecniche per produrre stati alterati di
coscienza con più di 40.000 ore di monitoraggio e analisi strumentali. Precedenti ricerche di
biofeedback basate su misurazioni più semplici si erano rivelata ambigue. Dopo un certo entusiasmo
iniziale per le onde alfa (8 – 13 cicli/sec) gli scienziati avevano trovato che lo stato alfa non è
di per sé sintomatico di uno stato di benessere in quanto può comparire anche in stati patologici.

Studi recenti hanno riferito la comparsa di onde beta inconsuetamente rapide in alcuni meditatori e
guaritori.

I ritmi theta, caratteristici dello stato immaginativo (reverie) e della meditazione avanzata sono
stati osservati anche in soggetti impegnati a fare dei calcoli. I risultati di Cade possono aiutare
anche a riconciliare queste anomalie. Dopo migliaia di ore di osservazione, Cade e Blundel hanno
identificato 5 maggiori forme degli stati di coscienza:

1) Tracciato EEG sbilanciato di un soggetto non addestrato, con attività beta nell’emisfero
sinistro. In questi casi i due ricercatori hanno dimostrato che sono sufficienti anche solo poche
ore di meditazione per migliorare questa asimmetria.

2) Ritmi alfa su entrami gli emisferi: calma. Attenzione distaccata, nessun pensiero, nessuna
immagine.

3) Blocco del ritmo alfa. Consapevolezza passiva, ritmi beta e Theta simmetrici.

4) Ritmi alfa simmetrico più onde theta: meditazione. Calma, distacco, consapevolezza esteriore ed
interiore.

5) Ritmi alfa più ampi che in 4), con bande beta e theta simmetriche: consapevolezza lucida. Questo
stato particolare è quasi sempre simmetrico. I soggetti possono aprire gli occhi, conversare,
passeggiare, risolvere problemi matematici leggere e capire libri senza disturbare lo stato di
consapevolezza lucida. Questo stato è stato riscontrato regolarmente nei guaritori quando dicono che
stanno mandando “energia di guarigione”.

I ricercatori sostengono che questi ritmi dominanti si modificano in modo riproducibile grazie
all’addestramento alla meditazione. Lo stato di meditazione provoca il rallentamento della
frequenza, aumenta l’ampiezza e la simmetria. Dallo stato 1 allo stato 5 progressivamente si osserva
un aumento di consapevolezza e creatività, e una marcata diminuzione dell’eccitazione. Lo stato 5 è
probabilmente presente in ogni individuo molto realizzato quando è impegnato nella sua specialità,
sia questa la meditazione Zen o uno sport.

I ricercatori stanno anche studiando un 6° stato che ha il tracciato EEG ovale e sembra essere
associato alla sensazione soggettiva di stare creando la propria realtà.

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