MEDITAZIONE: UN PONTE TRA ANIMA E SPIRITUALITÀ
di Giuseppe Bufalo
per Edicolaweb
La meditazione era considerata, fino a poco tempo fa, una pratica esclusivamente orientale; oggi,
finalmente, ha trovato posto anche nella vita quotidiana di molti occidentali.
Ma cosa sintende per meditazione?
Il dizionario la definisce con questi termini: “una profonda riflessione della mente raccolta a
ricercare la verità, le ragioni e gli aspetti di qualcosa”.
In realtà, come vedremo più avanti, essa è molto di più.
Chi si avvicina a questa “disciplina”, lo fa generalmente per la ricerca della pace interiore, per
autocontrollo o per la semplice ricerca del silenzio. Ma staccare la mente dalla sua normale
funzione, cioè, facendola tacere completamente, può portare ad una paralisi mentale piuttosto che ad
una pace interiore. I pensieri meditativi non devono essere soppressi, bensì trasmutati. So
benissimo che questa corrente di pensiero non è condivisa da tutti coloro che ricercano lassoluto
silenzio mentale, ma ogni cammino di ricerca, quindi anche quello meditativo, ha il suo percorso
distinto ed ognuno percorre il sentiero adatto alla propria evoluzione. “Vedere larmonia profonda
laddove altri percepiscono la contrapposizione è un fiore allocchiello che fa del teosofo un
servitore consapevole”.
Pensare continuamente a qualcosa che non abbiamo ma che è posseduta da un altro, è anche
meditazione, un tipo di meditazione molto negativa, basata sullinvidia, sulla brama di possesso e
sulla gelosia, tutti sentimenti distruttivi. A lungo termine (alcune volte anche entro poco tempo,
dipende dalla potenza e dallintensità con cui è caricato il pensiero) questo tipo di concentrazione
mentale porterà sicuramente lindividuo incontro a seri disturbi nei vari piani dellessere,
partendo dal mentale, per poi passare al piano astrale/emotivo, alleterico/vitale ed infine in
manifestazione nel piano fisico.
Meditare giornalmente sul miracolo dellenergia solare, che consente la vita allintero pianeta,
porterà, invece, ad una maggiore energia fisica, ad una mente più illuminata oltre che ad una calma
positiva della parte astrale/emotiva.
In questi due semplici esempi cè la dimostrazione di come sia possibile mutare ed indirizzare i
pensieri della meditazione.
Un pensiero meditativo, sia esso una frase o un soggetto, contemplato nel silenzio della propria
Anima, produce nuovi pensieri che illuminano la mente.
La meditazione, in effetti, è ricettività mentale, quindi essa è anche un mezzo per ricevere
energia; il diverso tipo denergia incanalata dipende naturalmente dal soggetto su cui si medita e
dalle motivazioni personali.
Appare chiaro che luso corretto della mente può permetterci di raggiungere qualsiasi scopo, inoltre
attraverso di esso possiamo sicuramente migliorare la qualità della nostra vita.
Durante la meditazione lasciamo scorrere il pensiero/soggetto della nostra concentrazione senza mai
riferirci alla nostra personalità che controlla e senza formulare concetti che ne potrebbero
limitare lespansione. In questo modo, si nota subito la cessazione dei conflitti e
dellaccavallarsi dei pensieri lasciando spazio alla completa contemplazione che protratta ci
conduce nella profonda meditazione.
Naturalmente ognuno ha le proprie esperienze riguardo al modo con cui ottenere una meditazione
profonda, ma in genere quasi tutti hanno dei punti in comune e cioè: respiro, rilassamento,
attenzione concentrata, osservazione e infine meditazione profonda.
Il respiro è molto importante allinizio della seduta meditativa, in quanto, attraverso laria che
entra ed esce si può regolare la calma mentale. Il respiro inquieto è un ostacolo in ogni campo,
specie nella fermezza della mente. Sinizia quindi concentrando la propria attenzione sul respiro,
alla radice del naso, sentendo lenergia pranica che ci pervade ad ogni inspirazione e visualizzando
leliminazione dogni particolare negatività con lespirazione.
Si passa quindi al rilassamento fisico, selezionando mentalmente tutte le parti del corpo una per
volta, partendo dalla testa per finire alla punta dei piedi, cercando nel frattempo di allentare
ogni tensione.
Dopo di questo secondo stadio, subentra lattenzione concentrata verso il soggetto della
meditazione, come ad esempio questa frase di profondo significato esoterico: “Io sto nella Luce e
mentre la Luce risplende attraverso la mia forma, io irradio Luce”. La profonda meditazione su
questo particolare pensiero, se ripetuto costantemente nel tempo, porterà sicuramente ad una
maggiore illuminazione mentale oltre che ad una luminosa espressione della gioiosità interiore.
Losservazione dei pensieri che verranno a sintonizzarsi con il soggetto della meditazione,
rappresenta la fase successiva. Ad una frase come quella presa in considerazione si assoceranno
delle visualizzazioni altamente trascendentali e profondamente spirituali. Osserviamole e cerchiamo
di penetrare nella loro parte più esoterica e profonda.
A questo punto entriamo nella meditazione profonda vera e propria, dove tra noi ed i pensieri
visualizzati non esiste più alcuna barriera
noi diventiamo la Luce della nostra meditazione.
Naturalmente tutto questo è soggettivo ed è conseguente ad innumerevoli fattori personali; in ogni
caso, attraverso la costante pratica possiamo, con il tempo, sviluppare la facoltà dellesperienza
fino a risalire alla sorgente della nostra Coscienza Interiore, lAnima comè comunemente chiamata,
lAngelo Solare o ancora il nostro Maestro Interiore.
Quindi usando la meditazione regolarmente come ponte tra la nostra personalità ed il nostro Maestro
Interiore, apriamo le porte alle intuizioni provenienti dallAnima e non solo nel periodo meditativo
ma anche nelle 24 ore della vita quotidiana.
È importante, a questo proposito, riconoscere la dualità della natura umana, al fine di colmare il
varco esistente tra la personalità e lAnima, poiché questultima cerca sempre lunione cosciente
con la sua espressione fisica. Chi aspira alla creazione del ponte che collega costantemente le due
nature deve svolgere il suo lavoro a livello mentale basandosi sulla capacità di dominare la mente
grazie alla disciplina della regolare meditazione. Questo lavoro porterà, alla fine, alla completa
fusione dAnima e personalità. Mentre la personalità si adatterà allAnima, Essa, a sua volta, con
la sua Luce e la sua Energia, redime ogni aspetto egoistico della manifestazione della personalità.
I luoghi più indicati per meditare sono i luoghi sacri (naturalmente non importa lindirizzo
religioso) e la natura incontaminata, ma in mancanza di questi va anche bene una stanza della nostra
abitazione, ricordando comunque che il salotto è molto dispersivo, lo studio concentra e la camera
da letto interiorizza. Si consiglia di praticarla appena svegli o al tramonto, seduti per terra su
di un tappeto o di un cuscino, ma anche su di una sedia, con la spina dorsale dritta, con abiti
larghi ed occhi chiusi. Queste proposte sono orientative e personali, ognuno può scegliere ciò che
gli sembra più adatto… senza comunque contrastare quelli che sono gli intenti di questa
disciplina.
Avvicinarci con fiducia verso il “nutrimento dellAnima”, quel ponte che ci collega con la nostra
Vera Essenza Immanente, ci porterà inevitabilmente ad assaporare quella Gioia rappresentata da un
esplosione di coscienza che condizionerà il resto della nostra esistenza
e non solo!
Per concludere vorrei citare un pensiero del Maestro Omraam Mikhael Aivanhov:
“Non dimenticate mai che con la meditazione vi sono date tutte le migliori possibilità per dare
spazio al vostro Essere Interiore, quellEssere misterioso, sottile che deve poter emergere,
aprirsi, gettare uno sguardo nello spazio infinito per registrare tutte le meraviglie e per
realizzarle in seguito sul piano fisico. È naturale che, in genere, ciò che quellEssere vede in
noi, ciò che contempla, non raggiunge la nostra coscienza, ma ripetendo costantemente la
meditazione, a poco a poco le scoperte che farà diventeranno coscienti e un tesoro si mostrerà e
dimorerà in noi.”
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