Una sintesi del tuo ciclo evolutivo – parte 4

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Una sintesi del tuo ciclo evolutivo

di Anonimo

parte 4

– Spiriti –

C’è da fare una distinzione tra spiriti, anime e ego senza il corpo.
Per spirito intendiamo uno spirito evoluto, che non si distingue dal tutto,
che è fatto di vero spirito divino (l’atma degli indù). Comunemente però si
chiamano spiriti anche le anime o gli ego senza il corpo.

Spesso capita che l’anima di un recente defunto voglia avvisare il figlio,
la moglie per fargli sapere che sta bene, di non preoccuparsi troppo, per
lenire un po’ del loro dolore… che in più lo trattiene legato a questo
mondo e non gli permette di andarsene definitivamente.

I pensieri infatti, specie se canalizzati da forti emozioni dense, sono come
una calamita per una anima il cui corpo è fatto proprio di pensiero, senza
peso. Viene allora trascinata via per raggiungere colui che la pensa… e
questo non va bene per l’anima.

E poi ci sono quelli che invece ce l’hanno con qualcuno e lo tampinano…
sarebbe un bene per tutti e due che si sleghi questo legame.

Le guide spirituali (i veri spiriti evoluti), comunque, consigliano sempre
di evitare i contatti con il mondo astrale perché a quel livello ci sono
tanti che non sanno quello che dicono… almeno finché ci si è stabilizzati
nel contatto con il divino.

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– Inferno –

L’inferno è solo il luogo dove piombano le anime appesantite dalle loro
disarmonie quando non hanno più un corpo che le àncora al piano fisico ed
hanno questo concetto all’interno della loro mente, delle loro credenze.
Lì ci sono quelli come loro e non si tratta quindi di un luogo piacevole.
Sta a noi tenercene fuori alleggerendo la nostra anima dalle disarmonie, ma
anche dai sensi di colpa generati da un non corretto uso della parola
peccato.

Intendo dire che una persona che crede di essere in peccato per via dei
falsi concetti di peccato che si sono accumulati in questi 2000 anni di
confusione cattolica (e non), finisce per essere attirata nei piani bassi
dell’astrale (il cosiddetto inferno) per via delle sue convinzioni.

Quindi l’inferno non è la punizione eterna che Dio dà ai colpevoli di aver
trasgredito le sue leggi, bensì è il colpevole che appesantendosi con il
commettere attentati contro il tutto, finisce per aver creato con le sue
proprie mani il suo misero destino.

Esiste comunque sempre una speranza, anche per chi si trova in queste
regioni: la possibilità di una reincarnazione (cancellata dall’eresia
religiosa che ha preso alcune delle maggiori chiese) e/o l’avvento di un
Salvatore che, come ha fatto anche Gesù, prima di ritornare al Padre si fa
un giretto a ripulire gli inferni.

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– Domande e risposte –

Se si arriva a Dio che cosa si fa dopo?

D: Abbattere la distanza che ci separa da Dio è molto appetitoso per una
mente acuta. Però quando arrivo a Dio che faccio? È il viaggio il
significato, non il traguardo… ammettere che esista un traguardo da
raggiungere vuole dire limitare l’infinità di Dio e l’infinito godimento di
salire sempre più su… sfiorandolo sempre di più, ma mai arrivandoci…
Questo è il centro della mia obiezione. Se si arriva a Dio che cosa si fa
dopo?

R: Permettimi… è una falsa argomentazione!

Tutti i santi ci hanno descritto le delizie di quella posizione… non ti
preoccupare qualcosa da fare la trovi… Molti santi continuano ad aiutare
noi che siamo qui… no?!
È solo il tuo ego che fa resistenza alla sua morte annunciata!!!

Finché… non potrò mai avanzare…

D: …fino a quando non scioglierò questi punti irrisolti, credo non potrò
mai avanzare…

R: Hai ragione, l’approccio deve essere morbido ed adatto a te. Ti
consiglierei di affidarti alla guida. Tu, come tutti quelli che si
interessano e che vogliono crescere sul cammino dell’evoluzione, hai
certamente una guida. Parlale e chiedigli di aiutarti a superare la paura,
pian piano finché non sarai pronto per percepirla. Chiedigli di essere
protetto, guidato e aiutato. Continua a parlarle e a chiederle consigli
giornalmente. Chiedi che venga dagli alti livelli spirituali… non è il
caso di aver a che fare con anime vaganti non evolute. Se tu le chiedi ciò,
vedrai che non avrai interferenze… finché non verrà il momento giusto se,
e solo se, deve venire.

Manifestale il tuo interesse per quello che è. Non ti aspettare risposte
subito… finché un giorno ti verrà la voglia di aprire quella finestra e ti
scoprirai senza più la paura… allora saprai anche cosa devi fare.

Il modo migliore per contattarla è con una meditazione adatta.
Comunque è tranquillizzando la mente e il corpo, quando le onde dei pensieri
si placano… che si può percepire distintamente i suoi pensieri… questi
pensieri hanno una sostanza diversa da quelli in cui solitamente ci si
riconosce… così li si può distinguere dai propri… ma la mente deve
essere tranquilla e rilassata.

Destino o libero arbitrio ?

D: Impazzisco al pensiero che il futuro possa essere nella mente di Dio, che
al tempo stesso ci sia stato dato il libero arbitrio, così che noi possiamo
inventarci il nostro futuro…

R: Il problema è credo il più complesso che si possa cercare di risolvere.
La mia idea è che noi siamo come proiettili sparati, spinti dalle nostre
credenze, dai nostri geni, dal nostro karma, ecc.. e che un occhio attento a
tutto ciò (l’occhio divino) possa vedere dove andremo a conficcarci!
Qualche volta, quando si scarica la spinta, possiamo girare in una direzione
diversa utilizzando la nostra volontà superiore come un razzo direzionale.

Karma e pentimento

D: Se il mio ego non è lo stesso di quello della vita precedente, perché
dovrei pagare il karma e cioè gli errori che ha fatto un’altro… uno
diverso da me?

R: Sei sempre tu, solo che lo hai dimenticato. Immagina di essere ubriaco e
non ricordarti quel che hai fatto il giorno prima… è esattamente lo
stesso. Il tuo non ricordarti ti fa ricadere negli stessi sbagli e così
l’ego continua nei suoi errori finché non si riconosce essere l’anima che
migra e comincia a fare più attenzione al tipo di errore che fa altrimenti
se lo porta nella prossima vita.

Se così non fosse che farebbe l’anima se pecca e non ha il tempo di
pentirsi? Va all’inferno per sempre? e Dio la punirebbe per sempre? Non gli
darebbe una seconda chance in cui ripulita dei ricordi passati possa
riprovare a vivere quelle situazioni per rispondere in modo positivo e più
virtuoso?

Perché Dio permette l’inferno?

D: Ma per le anime che vanno all’inferno allora non c’è più speranza? e Dio
non era misericordioso?

R: Anzitutto Dio nella sua creazione ha posto delle leggi (non si può creare
nulla se non si stabiliscono alcune regole).
L’ignoranza della Verità, che comprende le leggi, permette agli uomini di
equivocarsi e di incappare nell’errore.
Ad esempio, poiché l’uomo non ha la visione del tutto come di un unico
grande corpo può finire per far del male ad un altro senza rendersi conto
che lo fa a se stesso.

Questo succede perché individua se stesso in una entità separata con il
conseguente egoismo necessario al suo mantenimento.
Ma nel continuare nell’errore si può degenerare talmente da disprezzare
l’altro e agire di conseguenza. Questa la chiamerei malvagità.

Chi si riempie così di pensieri e emozioni disarmonici, finisce per
allontanarsi dalla Verità anche a forza di un effetto per così dire
centrifugo.

Per lui sarà molto difficile ritornare (ma non è impossibile).

Tutti quelli che subiscono questo effetto centrifugo finiscono ai margini
della creazione in direzione di allontanamento dal centro luminoso… questo
è l’inferno.
Lì ovviamente l’aria non è salubre essendo un concentrato di male e
malvagità. Ma nessuno ha deciso per un altro! Ognuno ha forgiato il proprio
destino!
Non esiste un Signore che ti pesa l’anima. Questa è solo una metafora
(risale agli Egiziani).

fine

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