Tratto da: “Il Divino Romanzo”
di Paramahansa Yogananda
Non rinunciate mai a impegnarvi seriamente
Non permettete a nessuno di dire che siete finiti, che siete completamente
rovinati. Perché dovreste arrendervi? Perché dovreste pensare: “Non posso
cambiare, sono vecchio, sono finito” ? Potete cambiare ogni giorno, ogni
volta che volete. Ho notato che alcune persone restano le stesse anno dopo
anno. Io le definisco antichità psicologiche. E ho visto altri che,
qualsiasi cosa accada, sono comunque pieni di energia e fanno sempre
qualcosa per migliorare. Questo è il modo di vivere giusto.
Conoscevo l’anziana moglie di un senatore. Odiava i liquori, e quando il
marito morì li eliminò completamente. Questa donna era piena di vita. Faceva
regolarmente del moto; prendeva lezioni di ballo e si dedicava molto
attivamente a iniziative utili. Riteneva che la vecchiaia non fosse una
ragione sufficiente per abbandonare i propri interessi e prepararsi alla
morte. Andò avanti così per parecchi anni, sempre piena di entusiasmo, in
buona salute e felice. Non era una persona comune e io ammiravo veramente il
suo spirito.
Molta gente invecchia prima del tempo. Non dovete arrendervi solo perché
avete settantacinque o ottant’anni. Non dite mai la vostra età, non
permettete a nessuno di compiangervi perché state invecchiando. Mantenetevi
giovanili, eretti e svegli. Sentitevi giovani. È lo spirito che vi mantiene
tali. Siate sempre pieni di entusiasmo. Sono molti i giovani
psicologicamente già vecchi e completamente spenti. Non hanno ambizioni,
sono privi di entusiasmo, non cercano di cambiare. Siete finiti solo quando
affermate o pensate di esserlo. Quale che sia il giudizio degli altri, la
vostra sentenza di sconfitta è la peggiore di tutte perché significa che vi
arrendete.
Nel momento in cui dite: “Ho provato, ma non riesco a mettermi in contatto
con Dio”, siete finiti. Non lo troverete mai. Alcuni maestri sostengono che
se non si dà inizio alla ricerca di Dio prima dei trent’anni non sarà
possibile trovarlo. Non è vero. Dio si manifesterà a voi non appena vi
dimostrerete disposti a compiere lo sforzo di cercarlo. È vero, tuttavia,
che quanto prima si comincia a cercare seriamente Dio o la Verità, tanto più
sarà facile, perché le abitudini non si sono ancora completamente formate.
Ma Krsna ha insegnato che malgrado le abitudini negative, l’uomo può trovare
Dio se lo cerca seriamente. “Persino un essere malvagio, che si allontani da
tutto per adorare me soltanto, può essere annoverato tra i buoni per la sua
giusta decisione. Egli diverrà presto un uomo virtuoso e otterrà la pace
infinita. Dillo a tutti, Arjuna, che il mio devoto non perisce mai”. Così se
decidete: “Continuerò a cercare Dio, anche se dovessi morire mentre lo sto
cercando”, sappiate che sentirete la sua presenza; vi accorgerete che vi
risponde.
Si diventa angeli sulla terra, non in cielo
Non fate affidamento sulla morte per liberarvi dalle vostre imperfezioni.
Una volta morti sarete esattamente ciò che eravate prima. Non cambia nulla,
abbandonate soltanto il corpo. Se prima di morire siete stati un ladro, un
bugiardo o un imbroglione, non diventerete un angelo soltanto perché è
sopraggiunta la morte. Se così fosse, dovremmo andare tutti a buttarci
nell’oceano e diventeremmo subito degli angeli! Nell’aldilà sarete identici
a ciò che siete stati sulla terra. E quando vi reincarnerete, porterete con
voi la stessa natura. Per cambiare, dovete impegnarvi al massimo delle
vostre forze. Questo mondo è il luogo adatto per farlo. L’uomo viene sulla
terra con l’unico scopo di imparare a spezzare i vincoli che incatenano la
sua anima. Malattia, insuccesso, negatività, avidità, gelosia: infrangete
ora queste catene. Siete rinchiusi nel bozzolo delle vostre cattive
abitudini, e dovete uscirne con il vostro sforzo. La farfalla dell’anima
deve liberarsi per poter dischiudere le ali delle sue splendide qualità
divine. Se il baco da seta non è ancora uscito dal bozzolo quando arriva il
sericoltore, resta prigioniero della trappola che si è costruito e muore.
Anche voi intessete i serici fili delle cattive abitudini e morite mentre
ancora vi tengono prigionieri.
Fino all’ultimo giorno della vostra vita, siate positivi; cercate di essere
allegri. Non dovreste mai pensare, nemmeno al momento della morte: “Sono
finito”. Invece di compiangervi dovreste dire: “O voi che siete rimasti su
questa desolata spiaggia ad affliggervi e lamentarvi ancora, sono io che vi
compiango”. La morte non vi creerà nessun problema se avete la coscienza
tranquilla e se vi accompagna questo pensiero: “Signore, sono nelle Tue
mani”.
In che modo la meditazione cambia il vostro destino
Se volete veramente liberarvi dalle cattive abitudini presenti e sfuggire
alle sentenze del destino che vi hanno fatto soffrire, non avete risorsa
migliore della meditazione. Ogni volta che meditate profondamente su Dio, si
determinano alcuni benefici cambiamenti nella struttura cerebrale.
Supponete di essere un fallimento dal punto di vista finanziario, morale o
spirituale. Durante la profonda meditazione, quando affermate: “Io e il
Padre mio siamo una cosa sola”, saprete di essere il figlio di Dio.
Soffermatevi su questo concetto. Meditate finché non sentite una grande
gioia. Quando la gioia palpiterà nel vostro cuore, vuol dire che Dio ha
risposto al vostro richiamo; egli sta rispondendo alle vostre
preghiere e ai vostri pensieri positivi. Questo è un metodo chiaro e
preciso.
Prima di tutto meditate sul pensiero: “Io e il Padre mio siamo una cosa
sola”, cercando di sentire una grande pace, poi una grande gioia nel vostro
cuore. Quando percepite quella gioia, dite: “Padre, tu sei con me. Io ordino
al tuo potere racchiuso in me di cauterizzare le cellule del mio cervello
dove si annidano le abitudini sbagliate e i semi delle tendenze che
provengono dal passato”. Il potere di Dio che invocate durante la
meditazione lo farà. Liberatevi dalla limitante coscienza di essere un uomo
o una donna; sappiate di essere figli di Dio. Poi mentalmente affermate,
pregando Dio: “Io ordino alle cellule del mio cervello di cambiare, di
distruggere i solchi delle cattive abitudini che hanno fatto di me un
burattino. Signore, bruciali nella tua luce divina”. E quando eseguirete le
tecniche di meditazione della Self-Realization Fellowship, specialmente il
Kriya Yoga, vedrete veramente la luce di Dio che vi battezza.
Ma dovete concentrarvi; dovete comunicare profondamente con Dio. La notte è
il momento migliore per farlo. Quanto è meraviglioso cercare di comunicare
con Dio, quando intorno a voi il mondo tace. Durante la notte, prima di
andare a dormire, ho vissuto le più grandi esperienze divine. Non penso mai
al sonno, se non voglio. Durante la notte desidero stare con il Signore, ed
egli si prende cura di me.
Stare con Dio è la cosa più importante
Io non mi preoccupo mai del futuro o del passato. Vivo semplicemente ogni
giorno per Dio, questo è tutto. Faccio del mio meglio; faccio tutto quello
che posso; ma non mi preoccupo di nulla. Lavoro soltanto per Dio in questo
mondo e non m’importa di quello che può succedermi. Cosa mai potrebbe
accadere da impedirmi di stare sempre con il Signore? Quando ero in India,
scrissi a coloro che si trovavano a Mount Washington: “Non sento mai la
vostra mancanza perché sono sempre con voi. E quando quest’onda sarà
scomparsa dalla superficie dell’oceano della vita, io andrò altrove, ma qui
o là, ci ritroveremo tutti in Dio nello stesso oceano della vita”.
Perciò non appena conoscerete Dio, non vi rattristerete più per i vostri
amici e i vostri cari quando sarete separati da loro. Ho ritrovato in questa
vita molti amici che avevo conosciuto nel passato. E molti di coloro che mi
conoscono ora, mi riconosceranno nell’aldilà.
Quando sono arrivato in America per la prima volta, ho visto alcuni dei
vostri volti, e perciò ho scritto: “I ricordi sopiti degli amici di un
tempo, che avrei ritrovato ancora, mi vennero incontro sul mare”. Mi sentivo
molto triste mentre la nave approdava in questa terra straniera; ero
timoroso, e la mia India era nascosta nell’oscurità a miglia e miglia di
distanza. Poi in una visione mi apparvero i volti di alcuni di voi che sono
qui Oggi e che avevo conosciuto in vite precedenti e fui sopraffatto da una
grande gioia.
So che avevo già conosciuto la signora Galli-Curci e il marito. Un giorno,
mentre suonava un disco, domandai: “Che disco è? Mettetelo di nuovo”. Era la
voce della soprano Galli-Curci. “La incontrerò” pensai. Qualche tempo dopo,
a Chicago, una sera un amico mi disse “La signora Galli-Curci è qui in
città. Penso che dovresti conoscerla”. Mi fu data una lettera di
presentazione e altri amici cercarono di avvicinarla a nome mio. Ma i
biglietti per tutti i suoi concerti erano esauriti. Infine il direttore
stesso mi dette il biglietto del figlio. Quando ci incontrammo dopo il
concerto, la signora Galli-Curci mi salutò e disse: “Li ho rimproverati
perché non le hanno fatto avere prima un biglietto”. Da allora siamo
diventati amici, e lei e il marito seguono fedelmente questo sentiero.
Fuggite dalla prigione del destino
Sebbene la vita sembri capricciosa, incerta e colma di ogni genere di
problemi, tuttavia siamo sempre sotto la protezione di Dio che ci guida e ci
ama. Viviamo in una specie di carcere, imprigionati dalle conseguenze delle
nostre azioni sbagliate, ma possiamo evadere da questa prigione e ritornare
a essere una cosa sola con Dio. Anche se siamo circondati dalle sbarre del
destino – male, sofferenze morali, debolezze, malattie, difficoltà
finanziarie – abbiamo il potere di spezzarle.
In gioventù sentite di avere la forza di conquistare il mondo, poi, man mano
che invecchiate, sentite di averla perduta. Giorno dopo giorno, dimostrate
di essere diventati schiavi dell’ambiente e delle abitudini. Invece, giorno
dopo giorno dovreste affermare: “Sono un conquistatore. Potrei anche morire,
ma morirei libero nel grembo di Dio. Non mi lascerò imprigionare dalle
sbarre delle cattive abitudini, dalle sbarre del destino”. Raggiungerete
questa libertà se mediterete ogni giorno e se rafforzerete la vostra
volontà. Non è stato Dio a creare la prigione. Voi l’avete creata e ne avete
forgiato le sbarre, perciò voi dovete spezzarle.
Dovete evadere, dovete fuggire dalla prigione corporea. Allontanatevi dalla
cella delle cattive abitudini, degli attaccamenti, delle emozioni, dei
desideri, della vita e della morte. Le sbarre di questo carcere, in cui la
vostra anima è imprigionata, possono essere infrante dalla saggezza. Quanto
più cercherete di spezzarle durante la meditazione, tanto più liberi
diverrete grazie al potere di Dio. In lui comprenderete che la vita è un
sogno; che è soltanto uno spettacolo.
Miei cari, sono sempre molto felice di incontrarmi con voi, perché non vengo
qui a fare una conferenza; vi parlo in nome della mia consapevolezza dello
Spirito, non in modo meccanico. Vi dico ciò che mi suggerisce l’anima. Cerco
soltanto coloro che desiderano veramente trovare Dio. Vedo qui anime così
belle e nel nostro asram a Mount Washington vivono anime altrettanto
meravigliose. Per anni e anni, solo pace e armonia. Ringrazio il Signore,
perché sua è la gloria.
Non è sempre facile agire bene. Ma la cosa più importante della vita è
vivere nel castello della vostra limpida coscienza, sapendo di compiacere
Dio. Egli è l’unica risposta perché in Dio è racchiusa la più grande
felicità. “Compiendo sempre giuste azioni, rifugiandosi in me, e con la mia
grazia egli [il devoto] raggiunge lo stato eterno, immutabile”. Dovreste
amare e benedire tutti, e cercare di vedere Dio in ogni essere umano, anche
in coloro che sbagliano. E per quanto arduo a volte possa sembrare, dovete
seguire il sentiero della Verità; allora riuscirete a spezzare le catene del
destino.
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