Upanishad 7

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Upanishad 7

SCHIAVITU` E LIBERAZIONE

(Monologo del liberato): “Io sono, io sono il Supremo, io sono la
scaturigine dell’universo. E sono pure il maestro spirituale di tutti i
mondi, e tutti i mondi ad un tempo. Io sono Lui, l’Assoluto. Io soltanto e
nell’altro io sono. Io sono perfetto, puro, a tutto superiore. Ed eterno
altresì io sono, imperituro ed immacolato. Consapevolezza io sono, io sono
peculiare, io sono la bevanda sacrificale, io sono compiuto. Di buon
auspicio io sono, e privo di pena, consapevolezza io sono, sempre eguale a
me stesso.

Esente da onore e disonore, privo di qualità, benigno io sono. Al
di là di ciò ch’è duale o non duale, libero dalle coppie di opposti io sono,
io sono Lui, l’Assoluto. Al di là di esistenza ed inesistenza, al di là del
linguaggio, io risplendo.

Io sono la maestà ch’è ad un tempo vacuità e non
vacuità, il bene e il male sono io. Al di là di eguaglianza e difformità io
sono, e perenne, puro, perpetuamente benevolo. Superiore alla
contrapposizione tra mondo e non mondo, di natura luminosa e lieve, eterno
io sono. Io sono privo del numero uno e pure del due, sto al di là della
distinzione tra essere e non essere, esente da costruzioni mentali. Io sono
immune dalla differenza che sorge dalla molteplicità, e ho l’aspetto di una
beatitudine indivisa.

Io non sono un ego, né qualcosa d’altro, io son privo
di corpo e simili. Dotato e non dotato di rifugio, io son privo di sostrato.
Esente da schiavitù, da liberazione e simili, io sono Lui, il puro Assoluto.
Privo di e simili, il Supremo io sono, al Supremo stesso superiore. Perenne,
privo e ad un tempo dotato di capacità deliberativa io sono: io sono Lui,
l’Assoluto. Eterno io sono, e ho l’aspetto dei tre componenti la sillaba
sacra: A, U e M. Immune dal soggetto che medita, dalla meditazione e da ciò
che vien meditato io sono: io sono Lui, l’Assoluto. Ovunque compiuto sotto
ogni aspetto io sono, caratterizzato da essere, coscienza e beatitudine.

Io appaio come tutti i guadi sacri, sede di pellegrinaggio, il Sé supremo io
sono, Siva stesso son io”. Maitreyopanisad III 1 – 12
“Quest’intero universo non mi appartiene in alcuna sua parte. Non
m’appartengono tempo, luogo, oggetti tangibili o pensieri. Non
m’appartengono l’abluzione rituale, i riti da svolgere ai crepuscoli, deità
o luoghi sacri. Non m’appartengono guadi che sian sede di pellegrinaggio, di
servizi offerti alla divinità, di gnosi o sedi di esseri divini. Non
m’appartengono la schiavitù, la nascita, la parola, il sole, il merito, il
demerito, il dovere, la buona sorte. Non m’appartengono il principio vitale
individuale, e neppure i tre mondi.

Non m’appartengono la liberazione, la
dualità, la scienza rivelata, le prescrizioni ritualmente, la prossimità, la
distanza, la luce intellettuale, la segregazione. Non m’appartengono il
maestro, il discepolo, la privazione, l’eccesso, brahma, Visnu o Rudra. Non
m’appartengono la luna, la terra, l’acqua, il vento, lo spazio, il fuoco.

Non m’appartengono il gruppo familiare, lo scopo, l’esistenza, il meditante,
l’oggetto meditato, la meditazione, la mente. Non m’appartengono il freddo,
il caldo, la sete, la fame, l’amico, il nemico, l’illusione, la vittoria, il
prima, il dopo, l’aldilà, le regioni dello spazio. Non m’appartiene affatto
tutto ciò che può essere detto o ascoltato, pensato, desiderato e meditato,
fruito, bramato o ricordato. Non m’appartengono il desiderio, lo yoga o il
riassorbimento cosmico. (…) Io sono l’Assoluto, io sono l’Assoluto senza
dubbio.

Io sono consapevolezza, io sono consapevolezza.” E` detto liberato
in vita chi ha questa conoscenza, chi percepisce se stesso come l’Assoluto e
nell’altro, consapevolezza e null’altro, come il Supremo e null’altro.
Tejobindupanisad IV 11 B – 21, 29 B – 30

da: www.animazen.it/home.html

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