VAISNAVISMO: Storia e Filosofia Della Coscienza Di Krishna

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VAISNAVISMO: Storia e Filosofia Della Coscienza Di Krishna

Storia e Filosofia Della Coscienza Di Krishna
Dalle Origini Ai Giorni Nostri

di MATSYA AVATARA DASA

Alla civiltà vedica, altamente stimata ed apprezzata da insigni studiosi di scienze umanistiche in
tutto il mondo, ieri come oggi viene riconosciuto ufficialmente uno dei posti più autorevoli nella
storia della civiltà umana.
Questa civiltà, detta Brahminica, dal nome della classe sociale che ne era alla guida, ha lasciato
in eredità alla storia umana un patrimonio culturale di inestimabile valore in termini di conoscenza
fisica, metafisica e spirituale; scienze, arti e religione.
Questa civiltà, fin dai primordi, ha fatto perno sulla saggezza divina, Sruti (*1), impartita da Dio
in Persona, Krishna, nel momento stesso della creazione di quest’Universo, al signore Brahma, il
primo essere creato. Tramandata da questi a suo figlio, il celebre saggio e devoto Narada,
quest’ultimo la trasmise, fra gli altri, ad un suo discepolo, Vyasadeva, il quale risiedeva in una
località santa, Badrinath, sulle vette dell’Himalaya.

A partire dalla creazione dell’universo materiale in poi, fino all’avvento dell’era di Kali, l’epoca
in cui viviamo (iniziata cinque-mila anni or sono), la scienza della realizzazione spirituale, quale
strumento trascendentale per lo sviluppo della Coscienza di Dio, di Krishna, è stata un bene comune,
un immenso, inesauribile patrimonio a disposizione di tutta l’umanità. Da maestro a discepolo,
oralmente, l’insegnamento spirituale, con la pratica dell’ascolto e del racconto, ha pervaso e
infuso di grazia divina milioni di anni di storia umana.
Centinaia di migliaia di specie umane, per migliaia di generazioni, su infiniti pianeti negli
universi materiali, hanno vissuto le loro avventure esistenziali, fra tragedie e trionfi, alla
ricerca della perfezione, della liberazione dalle leggi ineluttabili della nascita e della morte,
imposte dalla poderosa macchina della natura materiale. Nel corso di milioni di anni, l’umanità, con
tutti i suoi limiti e l’enorme potenzialità, seguendo le preziose istruzioni della conoscenza
rivelata dei Veda, ha modellato la propria storia fino a tempi relativamente recenti.

Alla vigilia dell’avvento di Kali-yuga, il grande saggio Mahamuni Vyasadeva, colmo di compassione
per le anime sfortunate di quest’era di ipocrisia e discordia, prevedendo con visione divina la
disastrosa condizione delle generazioni future, per salvare e garantire intatto il sapere
trascendentale, mise per iscritto ciò che fino ad allora era stato tramandato oralmente: il sapere
per eccellenza, la conoscenza vedica, la scienza della realizzazione spirituale.

Questa conoscenza dei Veda è giunta fino a noi dagli yuga (*2) precedenti, attraverso quattro
principali linee discipliche, dette Sampradaya, che prendono il nome dai loro rispettivi iniziatori:
Brahma-gaudiya sampradaya, Laksmi o Sri-Sampradaya, Rudra-sampradaya e Sanaka o Hamsa-sampradaya. Il
sapere spirituale di queste quattro vie della trascendenza, soprattutto nel corso dell’ultimo
millennio, è stato tramandato intatto fino alla nostra generazione da cinque importanti scuole di
Vaisnavismo (*3), tuttora seguite da oltre trecentocinquanta milioni di fedeli che adorano Dio come
il Signore Visnu o Krishna. Queste cinque scuole di trascendenza, il cui unico scopo è la diffusione
della coscienza di Dio, Krishna, sono conosciute con il nome dei loro rispettivi acarya e fondatori,
e sono: la scuola di Ramanuja, Madhva, Nimbarka, Vallabha e Sri Caitanya.

Vediamo ora alla luce della storia le loro rispettive realizzazioni mistiche, poiché seppure in
armonia fra loro, ciascuna scuola ha sviluppato un particolare rasa (o relazione personale con la
divinità), una sua dottrina filosofica e differenze culturali rispetto alle altre. Descriviamo
quindi ciò che queste scuole hanno sperimentato e insegnato.

LA SCUOLA DI RAMANUJA

Ramanuja-acarya è stato il primo a formalizzare il pensiero e l’adorazione delle Divinità nel
movimento bhakti (*4) nel Sud dell’India, iniziato da un gruppo di devoti mistici detti Alvar. Nel
dodicesimo secolo egli compilò importanti testi conformi ai Veda, stabilendo canoni per l’adorazione
delle Divinità nel tempio, che ancora oggi formano le basi della maggior parte dei sistemi di
adorazione vaisnava. Le sue scuole o asram. dette “Sri vaisnava”, si trovano soprattutto nel Sud
dell’India. Ramananda. un importante maestro spirituale apparso successivamente in questa scuola,
predicò l’amore per Sita-Rama e diffuse il culto della bhakti nel Centro e nel Nord dell’India. La
filosofia di questa scuola è un monismo ben definito, vishishtadvaita, che insegna: benché ogni cosa
sia connessa a Dio, ci sono differenze reali fra: il Signore, le anime e il creato.

LA SCUOLA DI MADHVA

I monasteri e i santuari di adorazione, fondati da Madhvacarya nel tredicesimo secolo, si trovano
principalmente nell’India occidentale e sono mantenuti con cura da numerosi seguaci. Come altri
prominenti capi vaisnava, anche Madhva fece i primi studi sotto la guida di un insegnante della
scuola impersonalista di Sankara, rimanendone insoddisfatto. In seguito, ispirato dalla bhakti,
chiese ed ottenne di diventare discepolo di Srila Vyasadeva, divenendo successivamente uno dei più
prolifici scrittori e filosofi vaisnava.
La filosofia di questa scuola è detta dvaita, dualismo, e Madhvacarya sottolinea con enfasi le
differenze fra Dio, il mondo e le anime. Il suo dualismo è quasi una contrapposizione al monismo di
Sankara, in quanto Madhva ignora virtualmente ogni concetto di unità quando viene inteso come una
fusione con l’assoluto. Le anime sono di differenti qualità: sattva, raja e tama. La sua filosofia è
singolare in quanto insegna che non tutte le anime otterranno la liberazione, alcune soffriranno la
dannazione eternamente.

LA SCUOLA Dl NIMBARKA

Nimbarka Swami, nel quattordicesimo secolo, spianò la strada affinché si affermasse in maniera
popolare e diffusa l’adorazione di Sri Sri Radha-Krishna. Ad oggi, il movimento da lui fondato, è
probabilmente il più piccolo fra i vari rami della tradizione vaisnava. La maggior parte dei suoi
seguaci è stanziata nel Centro-Nord dell’India, nell’area di Mathura-Vrindavana, nel Rajasthan e in
Bengala. Nimbarka Swami è stato il primo ad identificare il Supremo Brahman nella coppia divina di
Sri Sri Radha-Krishna. La sua filosofia è dvaita-advaita, dualità nella differenza, una posizione
che si pone tra il monismo di Sankara, che nega il mondo nel suo insieme e il dualismo radicale di
Madhvacarya. Nimbarka
Swami tratta l’unità dell’esistenza e le differenze come due verità, senza porre enfasi su nessuna
delle due. La materia e le anime sono considerate parti o energie di Dio, che non sono tutt’uno, né
distinte, né separate da Lui.

LA SCUOLA DI VALLABHA

Questo movimento è molto prominente nel Nord-Ovest e nel Nord dell’India, anche nella regione di
Mathura-Vrindavana.
Vallabhacarya, un brahmana Telegu del quindicesimo secolo, a differenza di tutte le altre scuole
vaisnava, non fondò alcun ordine monastico. Egli insegna che ogni cosa nel mondo è buona e riflette
qualche parte della bellezza di Dio.
La filosofia di Vallabha conosciuta è come suddha-advaita, puro monismo. Egli non identifica Dio e
la creazione come Brahman privo di forma e di qualità, alla maniera di Sankara. Insegnando invece
che ciascuna cosa nel mondo è unita a Dio come Persona, e che Egli possiede forma e qualità , saguna
brahman. La sua posizione è simile a quella di Ramanujacarya, ad eccezione che Vallabha vede tutto
come Krishna, o immediatamente ed intimamente in relazione a Lui. Questa scuola vede ogni cosa come
un riflesso di Dio e quindi buona.

LA SCUOLA DI SRI CAITANYA

Il movimento di Sri Caitanya Mahaprabhu, nel sedicesimo secolo, concluse il rinascimento della
bhakti iniziato da Sri Ramanujacarya nel XII secolo. Sri Caitanya enfatizzò l’importanza di
glorificare Dio invocando i Suoi santi Nomi, specialmente con il canto di gruppo, con altri devoti,
tale pratica è chiamata sankirtana. La sua scuola ha fondato la maggior parte dei templi e luoghi di
pellegrinaggio nell’area di Mathura-Vrindavana e la Sua influenza si è diffusa per tutta l’India,
specialmente nel Nord e Nord-Est.
La filosofia esposta da Sri Caitanya Mahaprabhu e dai Suoi primi discepoli insegna che ogni cosa in
questo mondo è simultaneamente e inconcepibilmente una e differente da Dio,
acintya-bedha-ahedha-tattva. Il potere mistico permette a Dio di essere contemporaneamente immanente
e trascendente, che corrisponde a come i devoti sperimentano la relazione con Lui, rispettivamente
nella Sua presenza o assenza. Sri Krishna, con la Sua consorte Radha, è adorato come Amante Divino,
è circondato da amici e amiche intime, moltitudini di devoti, nell’infinita varietà di forme delle
anime liberate, che gioiscono eternamente di questo amore con Dio nel mondo spirituale.
La bhakti è vista come un’evoluzione progressiva, attraverso cinque stadi, nella relazione con Dio:
neutralità, servizio, amicizia, sentimenti di genitori, amore coniugale.

Quest’ultima scuola, fra tutte, riveste un carattere singolare ed eccezionale: in accordo alle
Scritture vediche e alla testimonianza di innumerevoli saggi e anime liberate, il Signore Supremo
nell’era di Kali, discende nel mondo materiale assumendo la forma di un puro devoto di Krishna
divenendo famoso col nome di Sri Caitanya Mahaprabhu, il Sommo Maestro.
Questa particolare manifestazione di Dio fra gli uomini detta avatara, colui che discende, ha svolto
un’opera dagli effetti dirompenti nella società del Suo tempo. Scavalcando il rigido e artificiale
sistema delle caste, Sri Caitanya, detto anche Gauranga per il colore dorato della Sua carnagione,
ha reso accessibile a tutti in maniera estremamente efficace, genuina e semplice, il puro amore per
Krishna, gettando le fondamenta della storia devozionale dei prossimi dieci millenni, aprendo un
periodo aureo, eccezionalmente fortunato per il progresso spirituale di tutto il pianeta, che sarà
conosciuto con il nome di Era Caitanya (*5).
Il messaggio di Sri Caitanya Mahaprabhu ebbe un grande seguito fra la gente dei Suoi tempi, ovunque
il Signore Si recasse, folle oceaniche, lo seguivano e lo acclamavano cantando i santi Nomi di
Krishna. Sri Caitanya ebbe molti discepoli ricchi di profonda spiritualità, fra cui i sei Gosvami di
Vrindavana, sante personalità di asceti filosofi che hanno lasciato un incalcolabile tesoro di
letteratura spirituale sul tema della bhakti. Il maestro spirituale di questo gruppo, Srila Rupa
Gosvami, incaricato da Dio stesso, Sri Caitanya Mahaprabhu, di diffondere il culto dell’amore per
Radha-Krishna, diede nuova vita ad una già antica tradizione devozionale che ebbe grande seguito di
devoti, chiamati rupanuga o seguaci di Rupa Gosvami.

Il sentimento e la filosofia della bhakti hanno continuato nei secoli successivi a ispirare una
grande quantità di talenti, esercitando poderosi stimoli su grandi personalità che hanno poi
trasmesso alla società il messaggio trascendentale nella forma di teatro, musica, poesia, narrativa,
filosofia, arti e scienze.
In questo breve articolo, per mancanza di spazio, mi risulta purtroppo impossibile rendere adeguato
merito ai molti eminenti santi vaisnava che hanno illuminato questi ultimi secoli, ciò nonostante
non posso fare a meno di menzionare alcuni grandi acarya, maestri spirituali di enorme rilievo per
la loro opera di diffusione del vaisnavismo in India e in Occidente: Thakura Bhaktivinoda, filosofo
e poeta, nato in India nella prima metà del secolo scorso in una famiglia agiata, ricoprì a lungo la
carica di magistrato, ma la sua devozione per Caitanya Mahaprabhu, lo rese famoso come santo e
scrittore prolifico. Egli fu il primo a scrivere opere sulla bhakti in lingua inglese, facendo così
penetrare il messaggio del Signore Caitanya ai massimi livelli della cultura internazionale. La sua
vita e le sue opere hanno influenzato spiritualmente personalità del suo tempo, in patria e
all’estero.
Bhaktisiddhanta Sarasvati Goswami, figura ascetica di santo e fervente predicatore, nacque a Puri,
in India, nella seconda metà dell’ottocento. Egli fondò oltre cento templi vaisnava, iniziò numerosi
discepoli, pubblicò in gran quantità i più importanti libri sulla bhakti e diede vita a due
importanti riviste periodiche, divenute molto famose: l’Harmonist e Hari-Toshanam, in cui tratta
sistematicamente e filosoficamente tutti i temi più rilevanti della bhakti come scienza e stile di
vita per l’intera società umana. Un suo discepolo, uno degli ultimi anelli in questa catena
disciplica, Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, nato a Calcutta nel 1896, dopo
aver vissuto la prima parte della propria vita in famiglia, poi gradualmente, mosso a compassione
per la condizione di disperata povertà spirituale in cui si trova l’umanità, spinto dal desiderio di
soddisfare l’ordine ricevuto anni addietro dal suo maestro spirituale, di predicare il messaggio di
Krishna in Occidente, nel 1965, all’età di sessantanove anni, si imbarca per l’America. Senza mezzi
economici né appoggi sicuri, dopo un viaggio tormentoso, traversando i mari di mezzo mondo, approda
a Boston. Alcuni mesi dopo, nel tentativo di predicare la coscienza di Krishna a un grande pubblico,
si trasferisce a New York, dove conduce una vita di ristrettezze, prove e sacrifici.

L’anno successivo, nel 1966, con i suoi primi seguaci, fonda il movimento Hare Krishna.
Nella metropoli americana, a quel tempo capitale della controcultura degli anni sessanta, nel
calderone in ebollizione della protesta giovanile, sinceri ma confusi ideali di pace si
manifestavano con il movimento hippy, i miti delle droghe psichedeliche, del sesso e della musica
rock. Fù in quest’atmosfera di forti pulsioni ideali e di trasformazioni sociali di massa che Srila
Prabhupada fondò la I.S.K.CON., Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna, che, sotto
la sua guida esperta e sicura, ben presto come un luminoso fiore di loto puro e immacolato emerge al
di sopra della palude che lo ha generato, il movimento Hare Krishna crebbe e si propagò velocemente
in tutto il mondo, dando benefici, con l’antica scienza della bhakti, a milioni di per sone, ormai
smarrite nella foresta dell’illusione e prese negli ingranaggi dell’arida vita materiale.
A.C. Bhaktivedanta Swami, chiamato reverenzialmente dai suoi discepoli Srila Prabhupada, ha lasciato
questo mondo mortale a Vrindavana, il 14 Novembre 1977. In soli undici anni, dalla fondazione del
movimento alla sua scomparsa, ha predicato ininterrottamente in tutto il mondo la Coscienza di
Krishna, ha iniziato alla vita spirituale più di cinquemila discepoli, ha aperto oltre cento templi
nei cinque continenti e ha tradotto più di sessanta libri sulla bhakti.

Al momento attuale, la I.S.K.C.ON., conta nel mondo più di quattrocento templi e numerosi villaggi,
fattorie, comunità rurali, centri di predica, scuole, musei, ristoranti, stazioni radio, studi
televisivi e case editrici che pubblicano autentica letteratura vedica in più di sessanta lingue.
Inoltre, numerosi periodici, riviste e altri strumenti di comunicazione permettono oggi di mantenere
viva e diffondere fra la gente questa preziosissima scienza di realizzazione spirituale, la quale,
grazie alla compassione e alla misericordia di Krishna e del Suo puro devoto Srila Prabhupada, è
giunta intatta fino alla nostra generazione.

Note:
1) .Sruti: ascolto. In questo caso il sapere spirituale acquisito con l’ascolto.
2) Yuga: epoca storica.
3) Vaisnavismo: Filosofia della bhakti praticata dai vaisnava, cioè dai devoti del Signore Vistiti o
Krishna.
4) Bhakti: amore o devozione per Dio, Sn Krishna.
5) Era di Sri Caitanya: epoca storica di dieci millenni, a partire dal Suo avvento, 1486 d.c..,
particolarmente propizia per la realizzazione spirituale.
Per maggiori informazioni al riguardo i lettori sono consigliati di consultare la Sri
Caitanya-caritamrita, opera di un santo del sedicesimo secolo, tradotta da Sua Divina Grazia A.C.
Bhaktivedanta Swami Prabhupada, edita dalla BBT Italia.

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