Viaggi “psichedelici” con gli infrasuoni

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Viaggi «psichedelici» con gli infrasuoni

Su Internet, musica a bassa frequenza viene venduta come «droga»

Neurobiologia Studio del Cnr di Catanzaro: effetti possibili. Adesso nuovi test sugli animali

di Ruggiero Corcella da corriere.it

19 ottobre 2008

Il messaggio è accattivante: uno può servire per il rilassamento; un altro sarebbe di aiuto contro i
sintomi mestruali; il terzo aiuterebbe addirittura ad ottenere un super-cervello e altri ancora
potrebbero essere dei deterrenti contro l’abuso di alcol o antidepressivi. Parliamo dei file
musicali «stupefacenti». Il Cnr ha messo in guardia dal pericolo del «trip da infrasuono» e il GAT,
nucleo speciale contro le frodi telematiche della Guardia di finanza ha lanciato un vero e proprio
allarme, spiegando che su Internet la novità ha ormai imboccato i canali della vendita commerciale
su siti come i-Doser. Una «dose» costa appena 3 euro, mentre un Cd o Mp3 con l’aggiunta di peyote,
cocaina, marijuana e oppio costano rispettivamente 16 e 13 euro. Stessi prezzi per altri con Lsd,
ecstasy, morfina e via dicendo. Prezzi assai inferiori a quelli delle sostanze vere e proprie. La
vicenda ha sollevato un polverone mediatico ed è stata attaccata dai blogger, che l’hanno bollata
come una «bufala»: molti hanno provato a scaricare i «file droganti» e dicono di non aver provato
nessun effetto da sballo. Dalla sede dell’Istituto di scienze neurologiche del Cnr di Catanzaro,
Angelo Iannone rilancia: «Vabbene non esagerare in allarmismi, ma — avverte — neppure archiviamo
incautamente il fenomeno. Questi file esistono e la gente li vende e li compra».

COME FUNZIONA IL SISTEMA – Il sistema funziona appunto sulla base dei cosiddetti «battiti binaurali»
(binaural beats, scoperti nel 1839 dal tedesco Heinrich Wilhelm Dove) sperimentati sul cervello
negli anni Settanta da Gerald Oster alla clinica Mount Sinai di New York, e che consistono
nell’applicare frequenze hertziane diverse ai due orecchi per stimolare il cervello a seconda della
loro intensità. Le frequenze cerebrali vanno da 1 a 4 hertz per il livello Delta, quello del sonno
profondo, fino ad un massimo di 30 Hz allo stato vigile che corrisponde alla frequenza Beta,
passando per Theta e Alfa, uno stato quest’ultimo di semiveglia, usato nei sistemi di controllo
mentale perché consente di sincronizzare i due emisferi potenziando l’attività cerebrale. Nel 2001,
il gruppo del Cnr di Catanzaro riportò su un giornale i risultati preliminari di uno studio sugli
effetti dell’Mdma (metilenediossimetamfetamina, più nota come ecstasy) somministrata a ratti, con e
senza stimolazione acustica. Il lavoro è stato pubblicato nel 2006 sulla rivista online Bmc
Neuroscience. «In particolare — spiega Iannone — abbiamo somministrato ad alcuni animali da
esperimento una quantità minima di ecstasy, incapace da sola di determinare effetti neurologici,
insieme con una “dose” di suono a 95 decibel, il massimo consentito per legge nelle discoteche,
riscontrando un potenziamento degli effetti dell’ecstasy. Non solo, aumentando la dose iniziale di
ecstasy, abbiamo ottenuto un forte incremento dell’effetto che è durato cinque giorni».

POTENZA E FREQUENZA – E questa interazione è relativa alla potenza del suono, non alla sua
frequenza. Diverse le reazioni, nel mondo scientifico. «È ormai noto che l’utilizzo prolungato di
ecstasy causa dei danni irreversibili a livello neuronale — dice Paolo Follesa, del dipartimento di
Neuroscienze dell’università di Cagliari —. Tuttavia alla luce degli effetti dell’ecstasy associati
a quelli acustici, forse bisognerebbe riconsiderare la pericolosità di questa sostanza, anche per
l’utilizzo saltuario nelle discoteche». «Francamente mi sembra eccessivo considerare i binaural beat
come una droga — obbietta Michele Biasiutti, compositore e psicologo dell’università di Padova — .
Mi sembra ci sia una speculazione sul fenomeno ed è difficile scindere il reale effetto dei
toni-differenze da quello della musica in generale Occorrono altre ricerche scientifiche che
testimonino tali effetti». È l’obbiettivo di Iannone. «Abbiamo iniziato esperimenti preliminari —
dice — che dovranno accertare se la somministrazione di vari stimoli del tipo di quelli
commercializzati su internet siano in grado, in qualche modo di modificare i livelli di
neurotrasmettitori ed il comportamento di animali da esperimento». Tra poco, toccherà alla
sperimentazione su volontari.

Ruggiero Corcella
19 ottobre 2008

www.corriere.it/salute/08_ottobre_19/droga_musicale_internet_8a79bec6-9d8b-11dd-b589-00144f02
aabc.shtml

approfondimento su www.sublimen.com

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