Vipassana, la via dello sviluppo mentale

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Vipassana, la via dello sviluppo mentale

di Giancarlo Giovannini

Attraverso una costante, curiosa e focalizzata presenza mentale alleniamo la
nostra mente a riconoscere la vera natura della realtà.

La meditazione Vipassana, o di chiara visione, è un tipo di pratica assai
utile per chi desidera conoscere, comprendere e padroneggiare, anche se
forse il termine più adatto sarebbe “domare”, la propria mente.

Vipassana significa “vedere attraverso varie modalità”, vuol dire osservare
i fenomeni fisici e mentali che appaiono – istante dopo istante – alla
coscienza, così come si presentano, senza cambiare nulla, senza
interpretarli e senza alcun coinvolgimento; questo, significa restituire
alla mente o coscienza quel ruolo primario e fondamentale di organo atto a
“conoscere” che troppo spesso è prevaricato da un Io troppo intraprendente.

E’ una attività della mente, quindi, volta all’indagine penetrativa di ogni
fenomeno che giunge all’attenzione della coscienza, sia esso un suono; un
profumo; una qualsiasi delle attività mentali quali: pensieri, ricordi,
progettualità, immagini; sensazioni fisiche come: dolori, caldo o freddo,
rigidità o torpori legati alle posture ; stati mentali : le emozioni, ad
esempio.

Per fare ciò bisogna sviluppare la capacità di essere testimoni di se
stessi, testimoni attenti, concentrati, consci e silenziosi.

Il potenziale di liberazione di questa pratica è grande; pensiamo ad esempio
a noi stessi quando siamo in preda alla paura o alla rabbia o ad un
qualsiasi stato mentale negativo: la capacità di notarlo ed osservarlo
presuppone che vi sia, da qualche parte, un osservatore che non è né
arrabbiato né impaurito, che osserva imperturbato ciò che accade e ne prende
“semplicemente” nota; cosicché: più questa presenza mentale, conscia di ciò
che avviene, si amplia, più si riduce il potenziale negativo in corso.

Questa “presenza mentale” che tutto nota e conosce senza identificarsi in
nulla, che non segue alcun filo di pensiero, non è distratta da immagini
mentali, non pretende di decidere cosa è buono o cattivo, che accoglie
equanime il dolore come il piacere, questo aspetto “superiore” della mente
in Vipassana è chiamato Consapevolezza.

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