14:16 13 AGO 2013
(AGI) – Washington, 13 ago. – Ricercatori statunitensi hanno trovato la prima spiegazione
scientifica a quella che viene genericamente definita ‘esperienza pre-morte’, talvolta sperimentata
da quanti sopravvivono ad un infarto: il racconto di aver ‘visto’ una luce bianca.
Lo studio ha rivelato che contrariamente a quanto sempre pensato il cervello continua a funzionare
fino a 30 secondi dopo che il cuore si e’ fermato, smettendo di pompare sangue. E’ quanto
riferiscono sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences studiosi dell’universita’
del Michigan sulla base di test eseguiti su delle cavie da laboratorio anestetizzate e su cui e’
stato indotto un arresto cardiaco.
Nei primi 30 secondi dopo il blocco delle attivita’ cardiache e’ stata registrato addirittura un
aumento dell’attivita’ cerebrale attraverso l’elettroencefalogramma.
“Siamo rimasti sorpresi dall’alto livello di attivita’”, cerebrali, ha detto George Mashour,
professore di anestesiologia, perche’ “lo studio ci rivela che la riduzione di ossigeno e glucosio”,
al cervello, “durante un infarto”, invece di ridurne la capacita’, “possono stimolare l’attivita’
cerebrale a livelli simili a quelli dei processi coscienti. E questo ci fornisce anche la prima
cornisce scientifica per spiegare le esperienze pre-morte”, riferite da circa il 20% di quanti
sopravvivono ad un arresto cardiaco.
da agi.it
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