Vita Quotidiana (buddista)

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Vita Quotidiana (buddista)

Qual è la natura dei sogni?

Tutta l’esperienza condizionata può essere paragonata ad un sogno. Il mondo esterno, sperimentato
attraverso i propri sensi sembra così reale e solido e consiste di particelle minute che possono
essere suddivise fino a farle scomparire. É continuamente condiviso con gli altri e coinvolge corpo,
parola e mente. Ciò che sperimentiamo di notte è un sogno individuale che coinvolge principalmente
la nostra mente.

Budda paragonò i mondi interiori ed esteriori ai sogni perché in essi non c’è niente di duraturo.
Tutti i fenomeni mentali e fisici appaiono, cambiano e poi scompaiono. L’umore, l’istruzione,
l’educazione e l’ambiente danno colore alla nostra visione. Inoltre noi sperimentiamo solo le
vibrazioni che i nostri sensi possono cogliere e quindi non percepiamo le cose come sono. Per
esempio, se siamo felici tutto ci sembra bello e gradevole, ed in stati di infelicità tutto diventa
terribile e difficile. La nostra percezione è quindi determinata sia da condizioni esterne sia da
stati della mente che cambiano.

C’è una certa saggezza nella condizione di sogno perché in questa noi siamo più consapevoli della
natura irreale delle cose. La facilita’ con la quale in un sogno guadagniamo o perdiamo un milione
di dollari o siamo in grado di viaggiare ovunque, ci mostra veramente una profonda saggezza circa la
comprensione della natura della mente.

Se durante un sogno sorge la consapevolezza che si sta veramente sognando, è possibile estendere la
chiarezza radiosa nel passato e nel futuro e di conseguenza diventare illuminati. Solitamente non si
riesce a mantenere questa esperienza ed al risveglio la si è dimenticata. Ciò che è importante,
comunque, è che se diventassimo capaci di controllare i nostri sogni, potremmo anche essere capaci
di controllare la nostra morte.

Rimanere nella chiara essenza della mente durante il processo della morte offre la migliore
possibilità per raggiungere l’illuminazione. Le meditazioni buddhiste puntano direttamente a questo.
Esse producono la forza di restare nell’essenza della mente come nuda consapevolezza.

Perché è così importante dare vita a un Buddismo occidentale?

Il Buddismo ebbe origine in India 2500 anni fa, e ha sempre cambiato espressione in modo da
incontrare i bisogni della gente nel momento in cui era di ispirazione a nuovi paesi. Indiani e
tibetani sono molto diversi ed anche nel nostro mondo occidentale oggi niente di esotico o straniero
non potrebbe svilupparsi seriamente.

Poiché i più alti insegnamenti sulla natura della mente sono come un diamante, trasparente ed
indistruttibile, essi riflettono anche il colore della società nella quale vengono introdotti. Oggi
il Buddismo sta assumendo anche uno stile più adatto alle menti istruite ed indipendenti
dell’occidente. Questo non significa che qualcosa di nuovo viene inventato o aggiunto agli
insegnamenti. Con 84.000 insegnamenti tra i quali scegliere, non è necessario.

La via monastica della rinuncia è meno allettante per le persone moderne che tendono a considerare i
tentativi occidentali in questa direzione come dei mezzi per evitare la pienezza della vita e come
un segno di debolezza. Questa visione, però, non è applicabile ai monaci tibetani. La gente vede
questi abiti e questi rituali come modi che essi hanno per preservare la loro eredita’. Il Budda
diede innumerevoli metodi per beneficiare gli esseri ed oggi in occidente l’ambito più compatto è
quello dei praticanti laici e degli yogi.

Gli europei sono molto consapevoli della superficialità che può sorgere dal mescolare culture e
tradizioni differenti. Coloro che hanno fiducia solo in quello che possono analizzare logicamente e
che sono imbarazzati da stili di vita esotici si possono identificare con la trasparenza e
l’efficacia delle pratiche buddhiste, se sono presentate senza alcuna bardatura culturale. É sempre
un peccato quando le persone approdano al nichilismo, alla correttezza politica o alle droghe perché
non riescono a trovare un percorso spirituale nel quale avere fiducia.

Abbiamo bisogno di monasteri oggi in occidente?

Si, per preservare gli insegnamenti dalla scomparsa, quelli che non hanno un fascino immediato. In
Tibet c’erano tre modi possibili per seguire la via buddhista: si poteva diventare monaci, si poteva
praticare da laici, o essere uno yogi. I monaci e le monache vivevano separatamente nei monasteri ed
avevano regole severe di condotta. I laici avevano famiglie ed occupazioni normali e provavano ad
usare gli insegnamenti nella vita quotidiana. Gli yogi vivevano non limitati dalle norme sociali,
spesso in grotte con varie partners, e concentravano tutta la loro vita sullo sviluppo spirituale.

Poiché le persone dei paesi moderni e sviluppati hanno i mezzi per decidere quanta prole vogliono,
non c’è bisogno di grandi monasteri buddhisti. Il motivo per il quale, alle origini, uomini e donne
vivevano separati non era perché il Budda fosse esageratamente pudico, o che i suoi insegnamenti
fossero ostili al corpo. E neanche doveva preoccuparsi che qualche futuro erede impugnasse la
ricchezza accumulata come pare che faccia la Chiesa Cattolica.

Semplicemente le persone non potevano far l’amore senza avere dei bambini, cosa che limitava la
quantità di tempo a disposizione per lo studio e la meditazione. I voti dei monaci e delle monache
ebbero origine dai consigli del Budda e nonostante possano apparire strani in un contesto moderno,
non possono essere cambiati per andar bene in nuove situazioni. In occidente, pero’, i gruppi che
originariamente erano separati, yogi e laici, si sono avvicinati. Oggi non e’ necessario per gli
yogi competere con monaci e monache vestiti di rosso per ottenere il sostegno della popolazione
produttiva. Quindi non c’è più bisogno dei materiali di scena esteriori, come una veste bianca
svolazzante o dei capelli in stile selvaggio, che prima li distinguevano dai monaci.

In più, con il sistema sociale di oggi i laici non hanno più bisogno di formare grandi famiglie che
si prendano cura di loro quando saranno vecchi. La distanza tra i due gruppi è di conseguenza stata
ridotta e molte persone sono laiche quando lavorano e yogi durante le vacanze e degli yogi hanno la
visione.

Perché la maggior parte dei detentori del lignaggio e dei lama sono uomini e non donne?

Per quel che riguarda i detentori del lignaggio il motivo e’ che in passato l’organizzazione, che
era necessaria per preservare trasmettere gli insegnamenti, era monastica. Quasi tutti i Karmapa
erano monaci, e la loro sede tradizionale erano i monasteri maschili, quindi sarebbe stato difficile
per una incarnazione femminile essere accettata in questo ambito.

Ci sono comunque molti detentori del lignaggio che sono donne. Giusto per dare qualche esempio dal
Tibet, c’erano: Machig Labdrön, che fondo’ il lignaggio di trasmissione del Chöd della Mahamudra,
Machig Dropa Gyalmo, che iniziò la pratica di Amytayus, Budda della longevità. Gelongma Pamo, che
introdusse il rituale del digiuno Njungne.

Niguma, che iniziò un lignaggio di trasmissione speciale femminile di sei dottrine, diverse da
quelle di suo fratello Naropa. Sukhasiddhi, una studentessa di Virupa, è conosciuta per le sei
dottrine di Sukhasiddhi. E la famosa Yeshe Tsogyal, principale seguace di Guru Rinpoche, è uno dei
detentori del lignaggio di trasmissione del nostro Phowa. Inoltre, ci sono diversi lignaggi di
trasmissione segreti con pratiche in unione, dove le donne sono predominanti.

E per quel che riguarda i lama femminili, ci sono indicazioni circa l’esistenza di molte più donne
spiritualmente avanzate nei tempi antichi rispetto a quelle che conosciamo noi oggi per nome. Padma
Norbu Rinpoche, un lama della tradizione Nyingma, disse per esempio che era molto più difficile
scoprire la reincarnazione di una donna per il seguente motivo: nonostante le yogini tibetane
raggiungessero i più alti stati di consapevolezza proprio come i loro colleghi uomini, esse erano
per natura indipendenti e amavano meditare da sole nelle grotte. Quindi può essere che da un lato le
praticanti avanzate non riunivano intorno a sé così tanti studenti quanto gli uomini ad un livello
spirituale simile.

Dall’altro lato, sembra plausibile che le donne siano anche sotto documentate nei registri storici,
dato che vivevano al di fuori delle istituzioni ufficiali.

Ci sono più lama donne al giorno d’oggi?

Lama Ole Nydahl dice che tra i suoi studenti che lui manda in giro ad insegnare e a guidare i centri
le donne e gli uomini sono in numero uguale. Di base non c’è alcuna differenza nella Via di
Diamante. Le donne hanno esattamente le stesse possibilità di progredire bene. Il motivo per il
quale gli uomini sono ancora dominanti in alcune istituzioni buddhiste occidentali si trova
parzialmente in un vecchio retaggio della cultura monastica tibetana, che non ha niente a che fare
con il Buddismo della Via di Diamante.

Un altro motivo sono le strutture gerarchiche. Nel Buddismo tibetano in genere si devono
differenziare le tre vecchie scuole (Kagyu, Nyingma, Sakya), che non sono strutturate in maniera
così gerarchica, e che lavorano più in circoli di amici, e qui le donne sono molto importanti.
Invece il lignaggio Gelugpa, detto “dei virtuosi”, che è anche a capo del governo, è organizzato in
modo molto gerarchico, e ci sono quasi solo uomini. Nonostante in apparenza agli uomini piaccia
costruire questi sistemi gerarchici, alle donne non fa bene vivere in un tal clima. Esse funzionano
meglio in gruppi aperti e completi piuttosto che dalla cima della piramide verso il basso.

Poi le donne non hanno bisogno di dimostrare di essere più forti di quello che sono. Se con i loro
uomini e i loro bambini tutto funziona, esse saranno pacifiche. Ma se a un uomo capita di sentire
che nella valle confinante c’è qualcuno che afferma di essere più forte di lui, oltrepasserà anche
una montagna altissima per andare a controllare. Quindi gli uomini mettono molta più energia nella
competizione verso una posizione di dominio assoluto rispetto alle donne. Inoltre sembra che le
donne siano meno disposte a lasciar da parte la loro vita personale per dedicare tutto a qualcosa
che va al di là del personale.

La maggior parte vuole un uomo e una famiglia, qualcosa per se’. E la maternita’ stessa e’
definitivamente una vincita a vantaggio della crescita personale. Fortunatamente ci sono donne
intelligenti e competenti che possono gestire sia il Dharma sia la propria vita privata e la
famiglia.

I maestri buddhisti danno dei consigli a proposito di relazioni?

Si, specialmente i laici e gli yogi che hanno esperienze pratiche. Sia che il motivo principale di
una relazione sia l’attrazione fisica, un sentimento interiore che ci dice che si condividono gli
stessi interessi o una profonda identificazione, c’e’ molto da imparare. Se si lavora in modo
intelligente con cio’ che accade, si materializzera’ una crescita umana sempre piu’ completa. Dato
che cio’ e’ possibile in una atmosfera rilassata, e’ importante nelle relazioni evitare le
aspettative e la competizione. Di grande significato e’ il sostenersi a vicenda quando si lavora nel
quotidiano, e questo accade piu’ facilmente quando si pensa “noi” o “a noi” invece che “io” o “a
lei” o “a lui”.

Dato che e’ normale che entrambi i partner condividano degli alti e bassi, la felicita’ e la
sofferenza dipendono sempre dalla visione di entrambi. Quindi se un partner ha una qualita’
particolare puo’ decidere di farla diventare una ricchezza comune. Per evitare di perdere questa
apertura e’ importante essere consapevoli che gli uomini tendono a separare la sopravvivenza dallo
svago, mentre le donne vedono la vita come una totalita’. Gli uomini possono essere rudi durante il
lavoro, e spesso non ricordano di cambiare il tono se ci sono in giro delle donne. Alla sera
comunque e’ tutto dimenticato. Allora la mente e’ direzionata verso amore e svago. Se la donna non
e’ stata trattata bene durante il giorno, invece, semplicemente non sara’ molto accomodante la
notte. Dato che entrambe le parti possono essere molto sensibili in questa sfera, questo e’ un
particolare da tenere in conto.

Le donne che hanno avuto pochi bambini o che non ne hanno avuti per niente dovrebbero evitare
l’impulso di educare invece i propri uomini, e gli uomini che pensano alla propria donna come un
investimento dovrebbero essere lieti di avere qualche figlio da crescere. In entrambi i casi cercare
di controllare gli altri e’ una perdita di tempo dolorosa. Entrambe le parti dovrebbero sapere che
ogni momento potrebbe essere l’ultimo ed essere consapevoli che un partner che ama da una condizione
di surplus e fiducia e’ molto piu’ eccitante che uno che lo fa per paura o per solitudine o per
evitare dei guai.

Come trattare la gelosia?

Augurate agli altri di essere il piu’ felici possibile. Anche loro vogliono questa felicita’ tanto
quanto tutti gli altri. E qualsiasi cosa buona non fate, dite o pensate oggi, la possibilita’ di
farlo potrebbe non ripetersi mai piu’. E se oggi non date il meglio di voi stessi può essere che
domani non avrete più l’occasione di farlo.

I buddhisti devono essere vegetariani?

Dipende veramente dalla vostra motivazione. Non si puo’ vivere in un corpo fisico senza danneggiare
gli altri. Persino per fare una tazza di te’, la terra prima deve essere stata arata, e molti
piccoli animali saranno morti. Se pensate veramente che meno animali saranno uccisi se smettete di
mangiare carne, allora e’ meraviglioso.

Cio’ che il Budda ha detto a proposito del mangiare carne e’ molto interessante. Ha detto di
mangiare cio’ che ci possiamo permettere, senza farne un problema, ma di non lasciare che degli
animali vengano uccisi proprio per noi. Dal punto di vista buddhista, la principale ragione per
l’uccisione e’ la cattiva connessione karmica tra l’animale ed il macellaio. Questo karma sarebbe
venuto a galla prima o poi a prescindere dalla vostra presenza e anche non mangiando le bistecche
prodotte da questo cattivo incontro.

Il karma ruota tra il macellaio e il vitello: il macellaio in una vita, il vitello nella prossima.
Il punto e’ che non dovreste intromettervi in questo. Cio’ che potete fare e’ dire un mantra come OM
MANI PEME HUNG, e soffiare sulla carne. Se questa e’ piu’ vecchia di sette settimane (per esempio
congelata), allora non c’e’ piu’ alcuna connessione tra la mente ed il corpo dell’animale. Entro
sette settimane dalla morte dell’animale, invece, la sua consapevolezza potrebbe ancora essere
presente e sentire che state dicendo dei mantra e che avete sentimenti amichevoli nei suoi
confronti. Questo puo’ essere di grande aiuto per la rinascita dell’animale.

Una carriera d’affari e’ compatibile con l’essere buddhista?

Gli insegnamenti buddhisti e le meditazioni vi aiuteranno a pensare in modo piu’ chiaro, il che e’
naturalmente di grande beneficio in ogni campo. Anche la vostra concentrazione migliorera’. Sarete
in grado di trattare in maniera piu’ efficace con gli esseri umani, sia che siano colleghi, soci o
clienti.

Non c’e’ alcun problema riguardo alla competitivita’ se siete buddhisti finche’ siete leali. Quando
vincete potete condividere il vostro successo con tutti gli esseri lasciando che questi partecipino
ai vostri risultati.

Come trattare le persone difficili?

Tutti hanno la natura di Budda e le qualita’ buddhiche dalle quali potete imparare. Quindi cercate
di trovare qualcosa di interessante in tutti quelli che incontrate. Se questo risulta difficile,
pensate a qualcosa che di loro vi piace. Se non funziona, siate riconoscenti del fatto che vi
insegnano la pazienza.

Se non e’ possibile, pensate che voi dovete trascorrere solo un paio di minuti o un paio d’ore con
loro, mentre loro devono stare con se stessi 24 ore ogni giorno. Se ancora avete delle difficolta’ a
trattare con loro, cercate di evitarli ed augurate loro tutto il meglio molto lontano da voi.

Un buon buddhista e’ sempre a disposizione per gli altri?

Ci sono tre analogie riguardo a come un Bodhisattva si puo’ relazionare con gli altri. Il re che si
rafforza e poi e’ in grado di beneficiare tanti esseri, il barcaiolo che giunge alla riva opposta
insieme ai suoi passeggeri, ed il pastore che pensa a tutti gli altri prima che a se stesso.

Mentre il raggio di influenza del re e’ il piu’ grande, il pastore crescera’ piu’ velocemente dato
che si concentra solo sugli altri e dimentica se stesso.

Come controllare la rabbia?

La rabbia e’ il solo lusso che non ci si puo’ concedere. Le buone impressioni accumulate nel corso
di intere vite sono il capitale della mente e l’unica fonte di gioia duratura. Queste possono essere
bruciate in un nonnulla da istanti di rabbia calda o fredda. Il Budda ha detto che evitare la rabbia
e’ l’abito piu’ difficile e piu’ bello che si possa indossare, e ha dato molti metodi per
raggiungere questo scopo.

Un metodo molto utile e’ essere consapevoli della natura impermanente e condizionata di ogni
esperienza, sapendo che la situazione difficile cambiera’ e che la nostra rabbia passera’. Un altro
approccio che può essere di beneficio e’ ricordarsi della legge di causa ed effetto. Se un nemico ci
provoca, dovremmo sapere che egli sta creando del karma negativo per se stesso, che gli tornera’
senz’altro indietro.

Invece di sentirci coinvolti e creare persino piu’ negativita’, possiamo sviluppare empatia nei suoi
confronti. Si possono anche usare dei mantra, che permettono alle emozioni non desiderate di passare
impedendogli di rinforzare delle cattive abitudini. Ma se rimaniamo semplicemente consapevoli del
nostro sentimento di rabbia senza agire di conseguenza, questa emozione indesiderata non ricevera’
alcuna energia. Tornera’ meno spesso e alla fine non verra’ piu’.

Un buon antidoto alla rabbia e’ la pazienza, una qualita’ di cui si ha senz’altro bisogno per
lavorare con la mente in modo efficace. Senza nemici o situazioni difficili non ci sarebbero
occasioni per sviluppare la pazienza, e senza pazienza non ci sarebbe l’illuminazione. Quindi,
dovremmo cercare di essere grati per queste opportunita’. Reagire senza rabbia a qualsiasi cosa
appare liberera’ la saggezza senza tempo di corpo, parola e mente.

da www.buddhism.it/

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