VITA SEMPLICE E PENSIERO ELEVATO
di CITRAKA DASA
da Prabhupadadesh.org
Entrando in un supermercato ben fornito e osservando le persone che fanno la spesa con i carrelli
pieni, vi siete mai domandati se l’attuale abbondanza durerà per sempre?
Se esaminiamo con attenzione la storia ci renderemo conto che l’espansione dell’industria alimentare
come di tutti gli altri settori di produzione, si è realizzata basandosi sullo sfruttamento delle
risorse petrolifere. Il petrolio è impiegato dalla coltivazione ai trasporti, dalla produzione alla
distribuzione, e anche come materia prima per tantissimi prodotti come la plastica, ecc.
Il petrolio è entrato in ogni sfera della nostra esistenza e ogni oscillazione del suo prezzo
influisce sull’economia di tutto il pianeta. Le conseguenze di questa pesante dipendenza del mondo
industrializzato dai paesi petroliferi sono le guerre (come quella del Golfo), l’instabilità
politica, le agitazioni sociali, per non parlare dell’inquinamento e della distruzione vera e
propria dell’ambiente.
E’ questo lo stile di vita a cui sarebbe destinato il genere umano?
Secondo le Scritture vediche, il pianeta Terra, è considerato un posto ideale per l’avanzamento
spirituale perché si vive in una condizione che non è né troppo miserabile né troppo piacevole.
Ma lo Srimad-Bhagavatam {1.19.3 spieg.) dice: “Il progresso della civiltà umana è basato sulla
cultura brahminica, sulla coscienza di Dio e sulla protezione della mucca. Tutte le ricchezze
accumulate da uno Stato attraverso il commercio, gli scambi, l’agricoltura e l’industria devono
essere usate esclusivamente al servizio di questi princìpi, altrimenti il cosiddetto sviluppo
economico diviene causa di degradazione. Uno Stato o una casa in cui la potenza e la ricchezza non
sono impiegate per far progredire la cultura brahminica, la coscienza di Dio e la protezione della
mucca vengono sicuramente condannati dalla Provvidenza.”
Quanto la situazione attuale è in accordo con questi princìpi? Purtroppo non molto. Secondo i più
recenti dati statistici dell’Istat gli italiani dedicano in media alla religione lo 0,08% del loro
tempo, cioè circa 69 secondi al giorno.
Sua Divina Grazia Swami Prabhupada lo constata: “I mleccha, invece… credono di ottenere la
prosperità aumentando il numero delle fabbriche e vivendo di carne, senza preoccuparsi di compiere
sacrifici e di produrre cereali.” (1.16.20 spieg.)
Ed ecco, citando sempre le sue parole, quali ne sono le conseguenze: “Le gigantesche imprese
industriali sono il prodotto di una società atea e causano la distruzione dei nobili scopi della
vita umana. Più si incrementano le industrie per estrarre dall’uomo l’energia vitale, più
aumenteranno l’agitazione e l’insoddisfazione della gente, mentre un ristretto numero di persone
vive nel più grande agio sfruttando la massa. In realtà, più cerchiamo di sfruttare la materia per
spegnere la nostra egoistica e capricciosa sete di piacere, più ci imprigioniamo nelle catene delle
nostre azioni.” ( 1.8.40 spieg.) “Che cosa ha generato la civiltà moderna se non uno spirito di
lotta simile a quello che anima i cani, sia sul piano individuale che collettivo? Crede di essere
utile alle cause dell’uguaglianza e della fraternità universale inviando migliaia di uomini in
fabbriche infernali o in guerra per soddisfare i capricci di pochi? (1.10.4 spieg.)
“La vita umana è fatta per realizzare queste verità essenziali e per agire di conseguenza:
accontentarsi dello stretto necessario e dipendere dai doni di Dio senza sprecare energia umana, nel
disperato desiderio di godere della materia. Altrimenti il progresso materiale della civiltà la farà
diventare una “civiltà demoniaca” e la condannerà a consumarsi nella guerra e nelle povertà.”
Nella spiegazione che segue, Srila Prabhupada raccomanda che “lo spiritualista deve acquisire una
forza di pensiero che gli permetta di rimanere imperturbabile nella sua determinazione, anche se
qualche difficoltà venisse a turbare la sua vita semplice, dedicata a un pensiero elevato. Per lo
spiritualista, ogni contatto intimo con coloro che cercano il piacere di questo mondo, equivale al
suicidio perché queste compagnie ostacolano il vero scopo dell’esistenza.” (2.2.3 spieg.)
A questo proposito, esiste la larga congregazione degli spiritualisti, che seguono l’esempio di
Srila Prabhupada, puro devoto di Sri Krishna, e il suo motto “vita semplice e pensiero elevato”. Si
offre a tutti la possibilità di uscire dal ciclo del consumismo e del materialismo. I devoti di
Krishna sono persone rare ed elevate che hanno scelto, come unico scopo della propria esistenza il
distacco dalla materia, che utilizzano invece per la glorificazione e il servizio al Signore. Se ci
sono mezzi possono essere impegnati tutti per la missione di Sri Caitanya Mahaprabhu, ma anche nel
caso i mezzi manchino, si può comunque soddisfare il Signore.
Questa è la bellezza della vita spirituale: non si dipende da condizioni esterne come lo sviluppo
economico, il benessere materiale o l’uso della tecnologia per realizzare i propri obbiettivi.
Chiunque quindi, in qualsiasi condizione di vita si trovi, può rinunciare a questa sistematica
distruzione del pianeta e dei valori spirituali, imposta dalla società atea, e condurre invece una
vita semplice per ciò che riguarda le necessità fisiche, ma profonda spiritualmente, trovando così
vero successo nell’esistenza. Frequentando i devoti di Krishna, in tutte le congregazioni del
movimento Hare Krishna, potrete adottare anche voi una vita semplice e un pensiero elevato nella
complicata era di oggi. Hare Krishna.
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