“Il Maestro” di Sri Chinmoy
Tratto da:
Sri Chinmoy
Il Maestro e il discepolo
MADAL BAL EDITORE prima edizione: febbraio 1993
[…]
VOGLIO SOLO UNO STUDENTE: IL CUORE
C’era una volta un Maestro spirituale che aveva centinaia di discepoli e di seguaci. Spesso il
Maestro faceva dei discorsi in diversi posti, chiese, sinagoghe, templi, scuole ed universita’.
Ovunque fosse invitato e ogni volta che i suoi discepoli organizzavano incontri egli faceva dei
discorsi. Egli parlava per bambini e adulti. Teneva conferenze per studenti e per casalinghe.
Qualche volta faceva dei discorsi di fronte a studiosi e a cercatori molto avanzati.
Continuo’ cosi’ per circa venti anni.
Venne il momento in cui Maestro decise di non continuare piu’ le sue conferenze. Disse ai suoi
discepoli: “Ora basta. Ho fatto questo per molti anni. Ora non faro’ piu’ discorsi. Solo silenzio.
Rimarro’ in silenzio.” Per circa dieci anni il Maestro non diede piu’ conferenze. Nel suo ashram
manteneva il silenzio. Manteneva il silenzio ovunque. Egli aveva risposto a migliaia di domande, ma
ora, di fronte al pubblico, non meditava neanche piu’ .
Dopo dieci anni, i discepoli lo pregarono di riprendere la sua vecchia pratica di fare discorsi, di
rispondere a domande e di tenere meditazioni pubbliche. Tutti quanti lo supplicarono e finalmente
egli acconsenti’. Immediatamente i discepoli organizzarono incontri in molti posti e misero annunci
nei giornali e manifesti ovunque per annunciare che il loro Maestro avrebbe cominciato di nuovo a
tenere conferenze e meditazioni elevate per il pubblico.
Il Maestro ando’ in questi posti con alcuni dei suoi discepoli favoriti, devoti e pieni di
dedizione, e centinaia di persone si trovarono insieme riunite per ascoltarlo ed avere risposta alle
loro domande. Ma, con grande sorpresa di tutti, il Maestro rimase in silenzio. Dall’inizio alla fine
dell’incontro egli rimase in silenzio. Alcuni dei cercatori presenti all’incontro erano annoiati.
Dissero che nel giornale e nei manifesti c’era scritto che il Maestro avrebbe tenuto una breve
conferenza, che avrebbe risposto a domande e che avrebbe anche tenuto una meditazione.
” Come mai non parla per niente?”, chiesero, e molti dissero “E’ un bugiardo.” e risentiti
lasciarono presto il luogo dell’incontro. Alcuni rimasero due intere ore con la speranza che alla
fine il Maestro avrebbe parlato. Ma egli chiuse la meditazione senza dire nulla. Alcune persone
dell’udienza provarono una gioia interiore. Altri rimasero solo perche’ avevano paura che, andando
via presto, gli altri pensassero che non erano spirituali e che non meditavano affatto.
Cosi’ alcuni se ne andarono, altri rimasero con grande riluttanza ed altri ancora rimasero per dare
una prova di se’ agli altri; solo pochi restarono con la massima sincerita’, devozione e anelito
interiore. Questa situazione prosegui’ per tre o quattro anni. Ci furono alcuni che criticarono il
Maestro spietatamente, imbarazzando i discepoli, dicendo
“Il vostro Maestro e’ un bugiardo. Come giustificate l’annuncio in cui si afferma che egli fara’ un
discorso, che rispondera’ a delle domande e che terra’ una meditazione? Egli medita soltanto e noi
non impariamo nulla da questo. Chi puo’ meditare per due o tre ore? Sta prendendo in giro noi e se
stesso.”
Alcuni dei discepoli piu’ vicini furono molto turbati. Si sentirono miserabili per il fatto che il
loro Maestro veniva insultato e criticato. Ancora una volta supplicarono il Maestro di fare solo un
breve discorso e d rispondere ad alcune domande alla fine della meditazione. Finalmente il Maestro
acconsenti’. All’incontro seguente il Maestro non se ne dimentico’, ma cambio’ idea. Comincio’ a
meditare e questa volta, invece di due ore, porto’ avanti la meditazione per quattro ore.
Anche i suoi discepoli piu’ vicini erano tristi. Non potevano sentirsi inquieti con il loro Maestro,
perche’ e’ un serio errore karmico arrabbiarsi con il proprio Maestro. Ma si preoccuparono del fatto
che qualcuno dell’udienza si alzasse in piedi e lo insultasse. Si prepararono mentalmente a
proteggere il Maestro nel caso in cui qualche incidente avesse avuto luogo. Quando passarono quattro
ore e non c’era segno che il Maestro parlasse o che concludesse l’incontro, uno dei discepoli piu’
vicini si avvicino’ a lui e disse
“Maestro, per favore non dimenticare la tua promessa.” Il Maestro disse immediatamente “La mia
promessa. Si’, vi ho fatto una promessa, cosi’ e’ mio dovere e obbligo di fare un breve discorso.
Oggi il mio discorso sara’ molto breve. Desidero dire che ho fatto centinaia e migliaia di discorsi,
ma chi li ha ascoltati? Migliaia di orecchie e migliaia di occhi. I miei studenti sono stati gli
orecchi e gli occhi dell’udienza. A migliaia e migliaia di orecchi e di occhi. Ma, ho fallito
nell’insegnare loro qualcosa. Ora voglio avere un tipo diverso di studente. I miei nuovi studenti
saranno i cuori.
“Ho offerto messaggi in migliaia di posti. Essi sono entrati in un orecchio e sono usciti
dall’altro, tutti nel piu’ breve tempo possibile. E le persone mi hanno visto fare discorsi e
rispondere alle domande. Solo per un fuggevole secondo i loro occhi hanno intravisto qualcosa in me
e poi tutto andava perso. Mentre parlavo di Verita’, Pace, Luce e Beatitudine sublimi, le orecchie
non le ricevevano perche’ erano gia’ colme del rumore, dubbio, gelosia, insicurezza e impurita’ che
hanno accumulato in molti anni. Le orecchie erano totalmente inquinate e non ricevevano il mio
messaggio. E gli occhi non ricevevano la mia Verita’, la mia Pace, la mia Luce e la mia Beatitudine
perche’ vedevano ogni cosa a modo loro. Quando gli occhi umani vedono qualcosa di bello, subito
cominciano a fare paragoni. Dicono: ‘Come mai egli e’ cosi’ bello, il suo parlare e’ bello, le sue
risposte alle domande sono cosi’ belle? Come mai non posso essere anch’io cosi’?’Ed immediatamente
la gelosia entra in loro. Sia l’occhio che l’orecchio umani rispondono tramite la gelosia. Se
l’orecchio ode qualcosa di buono su qualcun altro, immediatamente la gelosia si fa avanti. Se
l’occhio vede qualcuno che e’ bello, immediatamente la persona diventa gelosa.
“Le orecchie e gli occhi hanno giocato la loro parte. Hanno provato di essere degli studenti non
divini e che io non posso insegnare loro. Il loro progresso e’ stato totalmente insoddisfacente. Ora
io voglio nuovi studenti ed ho nuovi studenti. Questi studenti sono i cuori, dove crescera’
l’unita’, unita’ con la Verita’, unita’ con la Luce, unita’ con la Bellezza interiore, unita’ co= n
cio’ che Dio e’ e con cio’ che Dio ha. E’ lo studente-cuore che ha la capacita’ di identificarsi con
la Saggezza, la Luce e la Beatitudine del Maestro. E quando ci si identifica con il proprio Maestro,
si scopre la propria realta’. La Verita’, la Pace, la Luce e la Beatitudine infinite. Il cuore e’ il
vero ascoltatore, il cuore e’ il vero osservatore, il cuore e’ il vero studente che diventa uno con
il Maestro, con la sua visione, con la sua realizzazione e con la sua Luce eterna. D’ora in poi, il
mio unico studente sara’ il cuore.”
*Aspettative umane e appagamento divino*
Un giorno un discepolo intimo di un grande Maestro spirituale ando’ dal Maestro e disse “Maestro, tu
mi hai insegnato a non aspettarmi nulla da questa vita, ma ad aspettarmi ogni cosa solo da Dio. Io
ho fede in Dio, ma a meno che e finche’ non Lo vedo faccia a faccia, come posso aspettarmi qualcosa
da Lui? Se vedo una persona posso aspettarmi qualcosa da lei, ma se non la vedo come posso
aspettarmi qualcosa? Vedo le mie mani e quindi mi aspetto qualcosa da loro. Vedo le mie membra e
solo per il fatto che le vedo posso chiedere loro un favore. Ma nel caso di Dio, poiche’ non lo
vedo, come posso aspettarmi qualcosa da Lui?”
Il Maestro disse
“Figlio mio, e’ vero che tu non hai visto Dio, ma desidero dirti che ci sono molte cose che tu
ottieni e che in realta’ non provengono dall’azione delle tue mani, dagli occhi o da qualche altra
parte del corpo. Ci sono cose che non ti aspetti da te, ne’ da nessun altro, ma che tuttavia
accadono anche se non ne vedi le cause esteriori, o lo sforzo esteriore di una persona da te
conosciuta. Esse provengono nel Modo proprio di Dio, che e’ molto oltre la tua immaginazione.”
“Maestro, questo e’ vero. Ma devo dire che molto spesso quando mi aspetto qualcosa da Dio, le mie
aspettative non vengono appagate.”
Il Maestro disse “Quando ti aspetti qualcosa da te stesso, le tue aspettative vengono appagate ogni
volta?” “No, Maestro.” “Se non sei in grado di soddisfare tutto cio’ che ti aspetti da te stesso,
perche’ aspetti che Dio soddisfi tutto cio’ che ti aspetti da Lui? Ci si aspetta qualcosa perche’ ci
e’ fissata una meta: ci si aspetta che la meta ci raggiunga, o si vuole raggiungere la meta. Dato
che si ha una destinazione in mente, si attira la destinazione verso di se’, oppure ci si spinge
verso la destinazione stessa. Ma i propri sforzi non sono sempre sufficienti per ottenere il
successo. No! C’e’ una forza piu’ alta, che e’ chiamata Grazia, la Compassione di Dio. Quando questa
Compassione discende dall’Alto, non c’e’ nulla che tu non possa aspettarti dalla tua vita. Quando la
divina Compassione discende, se hai aspettative divine certamente esse saranno appagate.
“All’inizio del suo viaggio, un cercatore puo’ mirare a una meta piu’ bassa , perche’ non e’ ancora
cosciente delle sue capacita’ piu’ elevate, o perche’ non e’ libero dai suoi desideri. Se un
individuo non ha una aspirazione reale e sincera, se non e’ un genuino cercatore, Dio gli dara’
semplicemente cio’ che egli consciamente vuole e si aspetta. Ma se egli prega e medita con tutta
l’anima, poiche’ Dio vede la sua sincerita’ e la sua potenzialita’, Egli non vuole che il cercatore
raggiunga la meta minore. Dio ha pronta per lui una meta infinitamente piu’ elevata.
“All’inizio la tua aspettativa puo’ essere un barlume di luce, ma Dio ti sta preparando in modo che
Egli ti possa donare un’espansione di Luce infinita. All’inizio puoi tentare di ricevere solo una
goccia di Nettare; puoi sentire che e’ abbastanza. Ma Dio desidera nutrirti con una grandissima
quantita’ di Nettare. Percio’, quando sei completamente sincero nella tua vita spirituale, se ti
poni una meta minore Dio te la potra’ negare, perche’ Egli ha serbato per te la Meta piu’ elevata.
Ma poiche’ tu non vedi la Meta piu’ elevata, credi che Dio non sia gentile e non si curi di te.”
“Cos’e’ una meta minore?”, chiese il discepolo.
“Lasciami fare un esempio”, replico’ il Maestro. “Da bambino desideravo diventare un bigliettaio del
treno. Quando ero bambino e veniva il bigliettaio del treno e chiedeva i biglietti, ero cosi’
affascinato dai movimenti e dai suoi gesti che desideravo diventare come lui. Ora guarda! Sono
diventato un Maestro spirituale. Essere un Maestro spirituale e’ un conseguimento infinitamente piu’
grande che essere un bigliettaio di treno. Cosi’, Dio non mi permise di raggiungere questa meta
minore.
” Una volta desideravo diventare un grande atleta, un corridore molto veloce, ma Dio voleva
qualcos’altro. Egli voleva che diventassi un corridore veloce, non nella vita esteriore, ma in
quella interiore. Il nome, la fama, e i successi dell’atleta che e’ un corridore-campione nella vita
esteriore durano pochi anni. Egli ispira i giovani, e’ vero; ma l’ispirazione che offre non e’ nulla
in confronto all’ispirazione che il campione interiore, il Maestro spirituale offre. Quando un
Maestro ispira qualcuno, la coscienza di quella persona e’ elevata, e la persona fa un passo avanti
verso la Meta piu’ elevata. Con l’aiuto dell’ispirazione e dell’aspirazione di un Maestro= , la Meta
suprema puo’ alla fine essere raggiunta.”
“Ma, Maestro, anche quando mi aspetto la Meta piu’ elevata da Dio – Pace, Luce e Beatitudine in
misura infinita – anche allora le mie aspettative non sono appagate.”
“Figlio mio, quando ti aspetti Pace, Luce e Beatitudine da Dio significa che ti sei fissato una meta
molto elevata. Se ti aspetti qualcosa dai tuoi amici, dai parenti, dai vicini o dai tuoi conoscenti,
se essi non vogliono dartela, semplicemente non lo faranno. E dato che non la ottieni sei infelice,
perche’ senti che sebbene la meriti tu non la ricevi; oppure senti che gli altri non te l’hanno data
per la paura di non essere piu’ capaci di mostrare la loro superiorita’, se tu ottieni quella cosa.
“Ma nel caso di Dio, se Egli non ti da’ qualcosa non e’ perche’ sia geloso di te, oppure perche’
pensa che se ottieni la Sua Infinita’ Egli non potra’ mantenere la Sua Supremazia. No! Puoi sentire
che cio’ che hai ricevuto e’ soltanto una gocciolina, mentre cio’ che ti stai ancora aspettando e’
un oceano infinito; ma quando Dio ti da’ solo una goccia e’ perche’ Egli sente che anche questa
piccola goccia potrebbe essere troppo per te. Ma gradualmente Dio aumenta la tua capacita’, e verra’
un giorno in cui sarai in grado di ricevere una grande goccia. E alla fine sarai in grado di
ricevere l’oceano stesso.
” Se ti aspetti qualcosa da Dio, ma non la ottieni, sii certo che Dio ha una validissima e
legittima ragione per non dartela. E’ perche’ ti dara’ qualcosa di molto migliore in futuro; inoltre
Egli ti dira’ anche perche’ t= e la nega in questo momento. Se non appaga le tue aspettative, Egli
ti offre Luce. Tramite questa Luce Egli ti fa capire perche’ non ti sta dando quello che ti aspetti.
Anche se Egli ti da’ immediatamente cio’ che vuoi, ti spieghera’ il motivo per cui la ottieni
subito. Percio’, figlio mio, se veramente vuoi aspettarti qualcosa, non aspettartela da te stesso,
ne’ da qualcun altro, ma solo da Dio.
“L’appagamento dell’aspettativa e’ contemporaneamente una necessita’ umana ed una soddisfazione
divina. Quando diciamo di essere soddisfatti, quello e= ‘ l’appagamento della nostra aspettativa. Ma
questo appagamento dell’aspettativa avviene in un modo divino solo quando abbandoniamo la nostra
volonta’ alla Volonta’ di Dio. “Altrimenti pregheremo Dio, mediteremo su Dio, adoreremo Dio e
cercheremo d= i compiacere Dio con il tipo sbagliato di aspettativa. Poiche’ abbiamo pregato per
otto ore, ci aspettiamo che Dio ci sorrida. Ma come possiamo sapere che tramite quel sorriso da Dio
la nostra vita sara’ resa immortale, o che ottenendo qualcos’altro che abbiamo voluto la nostra vita
sara’ appagata?
“Se ci aspettiamo qualcosa da Dio in modo divino, la Realta’ emergera’ ampiamente in noi e, con
questa Realta’, saremo in grado di andare verso la nostra Immortalita’, la nostra Meta
trascendentale piu’ elevata.”
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