Werner Karl Heisenberg: uno dei padri fondatori della fisica quantistica

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Werner Karl Heisenberg: uno dei padri fondatori della fisica quantistica

Scienza e Fisica Quantistica

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Il Premio Nobel per la Fisica Heisenberg, Werner Karl (1901-1976) era un fisico tedesco, uno dei
padri fondatori della teoria quantistica, oltre a essere lo scopritore del principio
d’indeterminazione.

Redazione – Scienza e Conoscenza – 19/05/2021

Tratto da Scienza e Conoscenza n. 76

Nonostante ciò, fu premiato nel 1932 con il Nobel per la fisica non in virtù del lavoro per il quale
oggi è noto, ma per un’approfondita spiegazione delle proprietà dello spettro dell’idrogeno
molecolare.

Nato a Duisburg il 5 dicembre 1901, Heisenberg era figlio di un professore di greco presso
l’Università di Monaco. Dopo aver studiato all’Università di Monaco (dov’era iscritto anche Wolfgang
Pauli e dove il suo supervisore per il dottorato – ottenuto nel 1932 – era Arnold Sommerfeld),
Heisenberg lavorò con Max Born a Gèittingen e con Niels Bohr a Copenhagen, prima di diventare
professore di fisica teorica presso l’Università di Lipsia (1927).

Nel 1941 fu nominato direttore dell’Istituto Max Planck di Fisica, nonché professore di fisica
presso l’Università di Berlino, dove sarebbe rimasto fino al 1945. Essendo il principale fisico ad
aver mantenuto i suoi incarichi nella Germania nazista durante la Seconda Guerra Mondiale,
Hei-senberg era sospettato di aver avuto simpatie per il regime, e comunque era lui il più temuto
dagli Alleati, quello che si riteneva potesse condurre la Germania alla bomba atomica.

In realtà, quel poco di ricerca nucleare condotta in Germania durante la Seconda Guerra Mondiale, si
diresse soprattutto alla creazione di fonti alternative d’energia, e non di armi.

In seguito, Heisenberg affermò che era stato proprio lui a distogliere i leader nazisti da un
eventuale progetto per lo sviluppo di armi nucleari […]. Verso la fine del 1926 Heisenberg scoprì il
ruolo fondamentale dell’indeterminazione nella realtà quantistica.

Heisenberg era profondamente interessato agli aspetti filosofici della meccanica quantistica, e
ipotizzò che la dualità onda-particella potesse essere spiegata se entità come gli elettroni fossero
state piccole particelle portate a destinazione da quelle che egli definì “onde pilota”. Quell’idea
fu però eclissata dal successo dell’interpretazione di Copenhagen, anche se c’era comunque una
stretta somiglianza all’ipotesi di David Bohm (in realtà, fu proprio Heinsenberg a ispirare il
lavoro di Bohm), successivamente accettata come interpretazione valida del comportamento del mondo
quantistico.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Heisenberg svolse un ruolo fondamentale nell’allestimento
dell’Istituto Max Planck di Fisica (la nuova denominazione dell’Istituto Kaiser Wilhelm) di
Gottingen, del quale fu il primo direttore, nonché supervisore all’epoca del suo trasferimento a
Monaco di Baviera (1955).

Sempre nel 1955, Heisenberg fu nominato professore di fisica all’Università di Monaco. Negli ultimi
anni della sua attività si dedicò soprattutto a un tentativo (infruttuoso) di giungere a una teoria
unitaria dei campi. Propose, inoltre, il concetto di “intero indiviso”, se-condo il quale ogni cosa
al mondo (e in particolare modo la realtà quantistica) fa parte di un solo sistema, e quindi, tanto
per fare un esempio, non dovrebbe sorprendere affatto che chiudendo una feritoia nel famoso
esperimento dei due fori ciò influisca istantaneamente sul comportamento di un elettrone che sta
passando per l’altra feritoia.

Sebbene all’epoca quell’idea non fosse stata accettata universalmente, in seguito fu adeguatamente
sviluppata da David Bohm.

Heisenberg morì a Monaco il 2 febbraio 1976.

Scienza e Conoscenza n. 76 – Aprile-Giugno 2021 >> bit.ly/3dKxwWX

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