Yoga e cibo

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Yoga e cibo

Preparare quello che cuciniamo con amore
diventa yoga, unione con Dio.

(da Movimento Iskcon di Maggio-Giugno 2004)

Parlando del bhakti-yoga (o yoga della devozione), il Signore Supremo dice: “Tutto ciò che fai,
tutto ciò che mangi, tutto ciò che offri e dai agli altri, come ogni tuo atto di penitenza,
dev’essere fatto come offerta a Me.” Così, offrire è parte integrante del bhakti-yoga.
Krishna descrive anche le forme di offerta che accetterà. “Se qualcuno Mi offre con amore e
devozione una foglia, un fiore, un frutto o dell’acqua, Io accetterò la sua offerta.” Krishna non
include in questa lista nè carne, nè pesce, nè uova, perciò il devoto non Gliene offre; offrirà
solo, oltre all’amore, i cibi più puri: non certo vecchi pezzi di cadaveri animali, nè il potenziale
embrione di pollo.

In molte religioni la gente chiede a Dio il nutrimento (“Dacci oggi il nostro pane quotidiano”), ma
nella coscienza di Krishna il devoto offre il cibo a Dio come espressione di amore. Del resto, anche
nella vita di ogni giorno si prepara il cibo come segno di affetto, che verrà apprezzato quanto il
cibo stesso. Così, offrendo del cibo a Dio, si vuole aumentare il proprio amore verso di Lui. Certo
è difficile amare qualcuno che non si è mai visto, ma le Scritture vediche descrivono molto
chiaramente le sembianze personali di Dio. La concezione di Dio non è vaga. Nelle altre religioni le
Scritture accennano brevemente a Dio come Supremo Padre, ma danno ben poche informazioni sulla Sua
personalità. Cristo dice di essere il figlio di Dio e Maometto era il profeta di Dio… ma Dio appare
solo indirettamente, come una voce dal cielo, un cespuglio in fiamme e così via.

Comunque, visto che Dio ci ha creati, non abbiamo motivo di negare che Egli abbia tutti gli
attributi di una persona, con forma e sembianza e tutte le facoltà dei vari organi sensoriali.
Sarebbe illogico pensare che una creatura superi colui che l’ha creata, e dato che noi abbiamo forma
e personalità individuale, saremmo, in questo senso, superiori a Dio, se Egli non le possedesse.
Così come noi siamo persone, allo stesso modo Dio è una persona, la Persona Suprema, con una forma
spirituale infinitamente potente, ciò nondimeno una persona. Si dice infatti che noi siamo stati
creati a immagine e somiglianza di Dio. Gli artisti occidentali hanno immaginato e dipinto Dio come
un grande vecchio con la barba, ma solo le Scritture vediche dell’India ci descrivono la persona di
Dio: innanzitutto Egli è eternamente giovane e possiede meravigliose qualità spirituali che
affascinano la mente delle anime liberate; Egli è il supremo artista, il supremo musicista; parla in
modo meraviglioso e possiede intelligenza, humor e genio infiniti.
Egli si intra iene con chi è legato eternamente a Lui in divertimenti spirituali di incomparabile
bellezza. Non c’è fine alle descrizioni delle affascinanti sembianze della Persona di Dio nei Veda;
ed è per questo che Egli viene chiamato Krishna, cioè “pieno di fascino”. Se comprendiamo l’identità
personale di Dio, ci risulterà più facile meditare su di Lui, specialmente quando Gli offriamo il
cibo. Poichè Krishna è infinitamente
potente e assolutamente spirituale, anche tu o ciò che viene in contatto con Lui diventa puro e
spirituale. Anche nel mondo fisico alcuni elementi possono purificare varie sostanze:

il sole, con i suoi potenti raggi, può distillare acqua fresca e pura da un lago inquinato, per
esempio; e se il sole può fare questo, possiamo immaginare quale potere purificatore abbia Dio, la
Persona Suprema, che ha creato senza alcuno sforzo milioni di soli. (Srila Prabhupada)

Dal libro
Piatti vegetariani veloci

di Kurma dasa

Melanzane e panir
in salsa di pomodoro
per 6 persone

Ghee per friggere
1 e 1/2 cucchiaini di semi di mostarda nera
2 cucchiaini di zenzero grattugiato
1/2 cucchiaino di peperoncino verde tritato
1/2 cucchiaino di asafetida
500 gr. di concentrato di pomodoro
1/4 di cucchiaino di curcuma
1 cucchiaino di semi di coriandolo macinato
formaggio panir da 2.5 litri di latte, tagliato a cubetti di
circa 1.5 cm
1 grossa melanzana tagliata in cubetti di circa 1.5 cm
1 cucchiaino di garam masala
2 cucchiaini di zucchero di canna
1 e 1/2 cucchiaini di sale

Riscaldate un cucchiaio di ghee in una grossa padella a fuoco medio. Quando il ghee è caldo, unite i
semi di mostarda e friggeteli finchè scoppiettano. Aggiungete lo zenzero macinato e il peperoncino e
soffriggete per un paio di minuti. Unite l’asafetida, soffriggete per un momento e aggiungete il
concentrato di pomodoro, la curcuma e il coriandolo macinato.
Cuocete la salsa per 10 minuti mescolando ogni tanto finché la salsa si è raddensata.
Scaldate il ghee in una padella o in un wok a fuoco medio. Friggete il panir finché diventa di
colore dorato.
Togliete il panir e fatelo scolare.

Friggete i cubetti di melanzana nel ghee finché diventano di colore bruno dorato e sono tenere e
fatele scolare.

Unite il garam masala, lo zucchero, il sale, il panir fritto e le melanzane alla salsa di pomodoro.

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