Yoga significa controllare la mente

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Yoga significa controllare la mente

di Radhanath Swami

26 marzo 2016

Lo yoga è spesso frainteso come semplice controllo del respiro, asana ed esercizi fisici. Per alcuni
significa praticare regole basate sulla morale, e per altri è coltivare la conoscenza delle
scritture, ma il vero proposito dello yoga e fissare la mente sul Supremo.

Secondo la Bhagavad-gita, lo yoga non può essere praticato finché non riusciamo a controllare la
mente. Una mente incontrollata impedisce all’anima di ricercare il proprio stato naturale di estasi,
che è ciò che il praticante cerca di raggiungere attraverso lo yoga. La nostra mente funziona come
la struttura di una televisione. La televisione è formata da plastica, metallo e vetro con
all’interno dei circuiti. Questa scatola si può sintonizzare su onde di energia trasmesse da un
satellite e produrre immagini e suoni.

Il piacere che stiamo ricercando in questo mondo è paragonato all’energia trasmessa dal satellite. I
satelliti possono trasmettere energia che può essere ricevuta da milioni di televisioni, ma non
tutte le televisioni sono sintonizzate sullo stesso canale. Per gli esseri umani, i sensi sono come
un’antenna che riceve qualunque stazione che il ricevitore sceglie. Il ricevitore è la mente. Noi ci
sintonizziamo con ciò su cui la mente si focalizza, e ciò su cui si focalizza sarà ciò che
influenzerà la nostra vita. Le persone sono influenzate dalla pubblicità: si sintonizzano su un
prodotto, ne vengono attratte e infine lo comprano. Allo stesso modo anche noi saremo influenzati da
ciò su cui ci sintonizziamo. Questa è la legge della natura: “Diventiamo ciò con cui ci associamo”.
Per esempio, se mettiamo un pezzo di ferro nel fuoco, il ferro diventa rosso come il fuoco, ma se lo
mettiamo nel ghiaccio, a causa della sua associazione con il ghiaccio, diventerà freddo come il
ghiaccio. Così yoga significa semplicemente sintonizzare la nostra mente su un canale spirituale.

Nella Bhagavad-gita (2-62) è descritto che contemplando l’oggetto dei sensi si sviluppa
attaccamento. La contemplazione è il modo che utilizza la mente per sintonizzarsi. La nostra
direzione nella vita è completamente determinata da ciò che contempliamo, e dalla stazione e dai
canali su cui la mente si sintonizza. La mente contempla ed in seguito attiva i sensi. L’oggetto più
bello da contemplare può essere accanto a noi, ma se la mente è assorta altrove non lo guarderà
nemmeno. Perciò la Bhagavad-gita afferma: “Per una persona che controlla la mente, la mente è la
migliore amica, ma per chi è incapace di controllarla, la mente è la peggiore nemica”. Se la nostra
mente è controllata, non ci sono nemici esterni. Così dovremmo cercare di evitare le forze negative,
perché ogni volta che lo facciamo, la nostra ricettività verso le forze positive si riduce. Se
evitiamo tutte queste altre stazioni e ci sintonizziamo sul canale del Supremo, allora la nostra
ricettività per la spiritualità diventerà sempre più profonda.

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