Zero Point Energy

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Zero Point Energy

Articolo di Daniela Bortoluzzi

Una decina di anni fa, durante una conferenza internazionale, il Dr. Brian O’Leary, docente di
fisica astronomica all’Università di Ivy League, negli USA e autore di vari libri, dichiarò che
alcuni inventori e ricercatori “indipendenti” avevano dimostrato di poter sfruttare la ZPE, o “Zero
Point Energy” (Energia a Punto Zero) che si trova nello spazio che circonda la Terra.

Lo studioso spiegò agli astanti che sarebbe stato possibile ricavare abbondante energia elettrica
con un motore magnetico o con una specie di piccola scatola nera, costruiti appositamente per
catturare la ZPE. La risorsa da sfruttare ci circonda ed è praticamente inestinguibile, tanto che la
ZPE potrebbe alimentare le fabbriche, far correre le auto, illuminare le case e le strade o far
partire un missile, risolvendo una volta per tutte il problema dell’inquinamento.

Il suo intervento come relatore si può riassumere in questi termini: “È un po’ come se fossimo
appena usciti da un incubo lungo un secolo, in cui abbiamo basato la nostra tecnologia sulla
costruzione di ‘dinosauri’ inquinanti. Se fossimo già nel 2020, e potessimo guardare indietro al
secolo scorso con il senno di poi, capiremmo che quello è stato il secolo in cui abbiamo sfruttato
la Terra oltre ogni limite, fino a toccare il fondo della ragione umana, rasentando la pazzia. E
dopo averlo capito, torneremmo sui nostri passi. C’è da chiedersi come mai questa nuova sorgente di
energia pulita non sia mai stata riportata dai media e, almeno in apparenza, nessuno se ne occupi.
Non è la prima volta che le scoperte più straordinarie della storia, all’inizio, subiscono attacchi
di ogni genere dalla scienza contemporanea, basta pensare a Galileo. La resistenza a una nuova idea
è proporzionale alla sua importanza. Ecco perché i media non ne parlano: c’è da salvare un mercato
mondiale di miliardi di dollari e all’umanità poco importa delle conseguenze ambientali ed
ecologiche…”

Dopo qualche anno, la città di Wilsonville, nello stato dell’Oregon, ospitò un congresso
completamente focalizzato sulla cosiddetta “New Energy”, con ospiti Brian O’Leary e Alden Bryant,
noto per aver lottato e ottenuto il “Trattato del Clima delle Nazioni Unite” e aver dato vita al
movimento no-profit NEM, “New Energy Moviment”. Il tema di questo secondo congresso si deve
sicuramente all’eco della popolarità ottenuta per essere stato ascoltato dalla Commissione
sull’Energia della California e per aver parlato alle Nazioni Unite e in vari programmi radiofonici
e televisivi.

L’energia non si può distruggere e non si consuma mai, ma può essere integrata e trasformata in
altra energia. Questa è fisica. Eppure nel mondo si continuano a produrre e nascondere residui
tossici e scorie radioattive anziché pensare “seriamente” a fonti alternative. Nell’era della
globalizzazione gli interessi dei singoli paesi sono messi a rischio della concorrenza; cosa importa
se per contenere i prezzi bisogna inquinare i fiumi? L’importante è non farsi scoprire e non venire
arrestati.
I nostri figli? I nostri nipoti? Cosa importa quello che succederà tra un secolo, quando noi non ci
saremo più? I nostri figli, in fondo, non si potranno lamentare del benessere “economico” che stiamo
preparando per loro…!

Il manifesto del NEM sostiene che l’unica soluzione ai problemi dell’umanità sta nella
trasformazione dell’energia e nel modo di generarla. Tuttavia, a meno che al cambiamento non si
accompagni un aumento di coscienza sulla distribuzione selvaggia, il tanto desiderato cambio
graduale non risolverà che una minima parte dei problemi. Gli attivisti del NEM hanno un “grande
obiettivo”: far sì che tutti prendiamo coscienza della responsabilità di essere i custodi degli
ecosistemi e questo avvenga con la conoscenza necessaria per trasformare quello che potrebbe
influire negativamente su ogni forma di vita.
Negli ultimi anni ci sono stati molti seminari NEM in California, diretti dal Dr. Brian O’Leary e
Meredith Miller, frequentati da un microcosmo di “ricercatori di soluzioni”, dai sostenitori
dell’ecologia e della giustizia sociale, a fisici, ragionieri, chimici, insegnanti e operatori
sociali.

“La scienza della New Energy è in fase di ricerca e sviluppo”, ha dichiarato recentemente O’Leary,
facendo intendere che agli inventori serve aiuto. A chi gli ha fatto notare che sul mercato non
esiste ancora nessuna invenzione basata su questa energia rivoluzionaria, ha replicato che bisogna
essere realistici. “Chiedere agli inventori di oggi di realizzare prodotti finiti, sarebbe come aver
chiesto ai fratelli Wright di far volare i passeggeri e spedire la posta… dopo il loro primo
volo”.
Nel frattempo, malgrado la dipendenza dal petrolio e i rischi della fissione nucleare, e il pericolo
derivante dal bruciare combustibili fossili, sembra che i governi di tutto il mondo non abbiano
alcuna fretta di promuovere davvero le nuove tecnologie di energia pulita su piccola scala. Sono
stati realizzati accumulatori di combustibile, ma il pubblico non deve sapere che si progetta di
produrre l’idrogeno – che farà funzionare gli accumulatori – con il carbone e la fissione
nucleare…

Inoltre, sembra che dovremo attendere il 2050 prima di poter iniziare a usare la New Energy!
A quanto pare i governi mondiali non hanno urgenza, mentre sembrano averne molta le persone comuni.
Chi ha bambini piccoli, dovrebbe dunque aspettare due generazioni per vedere i tanti desiderati
cambiamenti? Come mai le tecnologie della cosiddetta “energia a punto-zero” stanno spuntando su
tutto il pianeta come funghi, se sono destinate a languire?
Non ci si aspetta che la nuova energia sia una formula magica o la panacea di tutti i mali… ma se
l’umanità si accorgesse che l’energia è potenzialmente abbondante, allora non sarebbe del tutto
utopico pensare che cadrebbero gli interessi di alcuni governi a fare le guerre del petrolio. E se
l’emergente scienza dell’energia “proveniente dallo spazio intorno a noi” fosse capita appieno, ci
sentiremmo “cittadini del mondo” e saremmo consapevoli di disporre di una risorsa comune di energia
pulita, sfruttabile da tutta la popolazione terrestre.
Aumentare la coscienza umana e guarire il pianeta non sono l’utopia del futuro! Anzi, sono
fondamentali e devono procedere fianco a fianco con la New Energy. Quando si sente dire che “prima”
di disporre di questa energia, l’uomo deve acquisire una coscienza ecologica, abbiamo l’impressione
che venga creato il presupposto per frenare e bloccare gli sforzi degli inventori.
Recentemente si è perfino ipotizzato un illogico salto quantico nel momento in cui, per andare fino
all’”Energia a punto-zero”, si attraverserà quella solare… e poi, in fondo, siamo proprio sicuri
che l’etere esista? Siamo sicuri che questa “colla universale” sia presente nello spazio?

Qualche anno fa si stava formando in Inghilterra un comitato per le “Energie del Futuro” da
presentare al Parlamento Europeo. Questo comitato promuoveva coraggiosamente un altro tipo ancora di
energia pulita e onnipresente, definita “Field Energy”, “Energia dei Campi”, che sfrutta… le
radici dell’erba; all’Unione Europea avrebbe consigliato come combattere l’inquinamento creando tra
le nazioni energia ecologica.
È facile immaginare, tuttavia, che un’iniziativa di questo tipo avrebbe avuto “qualche” difficoltà,
dal momento che eventuali cambiamenti di questa portata avranno ripercussioni economiche selvagge,
specialmente la riorganizzazione degli impianti e lo smantellamento delle vecchie strutture. Non se
ne è saputo più niente, o quasi, fino a qualche settimana fa, quando…

Italia, legge 149 del 1° marzo 2006.
Benzina: È obbligo “pulirla” con 400mila tonnellate di biocarburante coltivato. […] Coldiretti: l’energia dei campi sarà presente per legge nei serbatoi di tutte le auto in
circolazione. […]

Oltre all’interesse per l’energia ricavata dalle radici dell’erba, un altro fattore che aveva fatto
dei progressi negli ultimi dieci anni riguarda il livello di conoscenza tra gli sperimentatori.
Un recente congresso del NEM ha espresso solidarietà per il lavoro svolto dal Dr. Eugene Mallove,
fondatore della “New Energy Foundation”, e rammarico per la sua drammatica scomparsa, che ha
sconvolto tutti i sostenitori della “Free Energy”. Secondo l’investigatore John Rappoport, che seguì
il caso, il Dr. Mallove fu assassinato proprio quando doveva presentare al congresso americano
alcune determinanti prove scientifiche relativi alle sue scoperte sulla Fusione a freddo.

La censura sulle tecnologie “pulite” come quella della fusione a freddo, può essere applicata in
molti modi, dall’inerzia alla violenza. L’importante sembra essere il mantenimento dello “status
quo” del monopolio economico mondiale e, di conseguenza, quello energetico; i governi più deboli
devono essere tenuti al guinzaglio da quelli potenti.
A questo proposito, il “Comitato degli Scienziati Preoccupati”, “Union of Concerned Scientists”
aveva a suo tempo denunciato il comportamento dell’Amministrazione Bush, che “ostacola in ogni modo
le nuove scoperte scientifiche, laddove queste contrastino gli interessi corporativi”.
Come puntualizzava Mallove, benché siano stati replicati molti esperimenti della New Energy, essi
sono stati semplicemente ignorati…
Tra le varie invenzioni su cui aveva scritto, bisogna ricordare quelle del Dr. Mitchell Swartz,
docente di Ingegneria Elettrica al Massachusetts Institute of Technology, funzionanti mediante
reazione nucleare a bassa energia (LENR) e un congegno per le scariche elettriche che si incendia in
modo diverso da quello normale; inoltre vengono descritti i motori alimentati a etere dei Dr. Paulo
and Alexandra Correa del Canada.

All’inizio del 2004, al fisico inglese Harold Aspden, che si autodefinisce anti-Einsteiniano, fu
rilasciato il brevetto per un “Apparato per Generare Energia Elettrica”, dove la sua invenzione
viene descritta in questi termini: “La produzione di elettricità può essere dimostrata in quanto in
mezzo a un vuoto di campo, apparentemente questo viene investito da una corrente energetica il cui
moto vorticoso è simile a quello di una trottola.” Gli scienziati russi la chiamano “torsione del
campo”. Il brevetto di Aspen viene ora utilizzato dagli inventori come punto di riferimento. Un
altro inventore inglese, Geoffrey Spence, sta già mettendo a punto un congegno basato su questo
principio.
Pochi hanno sentito parlare dell’”Energia Radiante”, un tipo di energia non distruttiva.
Ma nel sommerso dell’energia gli inventori studiano libri come “The Free Energy Secrets of Cold
Electricity” del Dr. Peter Lindemann e “Lost Science” di Gerry Vassilatos.
Il pioniere dell’energia radiante è stato Nikola Tesla, il quale avrebbe potuto darci la soluzione
tecnologica, se i magnati industriali non avessero già acquistato le miniere di rame per fare i fili
elettrici da piazzare in tutto il paese. E non avevano nessuna intenzione di rinunciare ai loro
profitti…
Da allora in poi, Tesla fu tagliato fuori. Aveva infatti dimostrato che per avere l’elettricità non
servivano fili, e poteva essere propagata attraverso e attorno la Terra in una zona atmosferica
chiamata cavità di Schumann, tra la superficie terrestre e la ionosfera…

Questa scoperta segnò la fine delle sovvenzioni governative per le sue ricerche, che tuttavia
continuarono inventando o perfezionando strumenti che avrebbero rivoluzionato il mondo. Si preferì
“lanciare” Thomas Edison, e la sua invenzione della corrente continua, insabbiando l’invenzione
della corrente alternata da parte di Tesla, che fu invece la vera rivoluzione tecnologica del secolo
scorso.
Vittima del più accanito ostruzionismo, i media ne fecero il ritratto di un vecchio inventore pazzo,
la cui eresia scientifica fu perdonata da Einstein. Nessun riferimento al fatto che entrambi furono
incaricati dell’”Esperimento Philadelphia” e responsabili di aver aperto, insieme, una porta
spazio-temporale. E nulla fu detto circa la sua conoscenza su come sfruttare l’etere…

L’unica volta che si parlò abbastanza seriamente di Tesla alla TV americana, fu nel 2000, in
occasione di una trasmissione in cui veniva presentato il libro “Master of Lightning” di Margareth
Cheney che, per l’appunto, tratta del pensiero dello scienziato e del suo concetto di una natura
ondulatoria dell’Universo. Un capitolo del libro tratta le dichiarazioni di Tesla circa una sostanza
primaria che riempie tutto lo spazio emettendo etere. L’autrice spiega anche che Tesla iniziò a
usare alcuni termini tipici delle filosofie orientali, dopo aver incontrato Swami Vivikenanda. Viene
citata una dichiarazione del 1930, in cui Tesla spiega che tutte le cose provengono da un etere
portatore di luce che agisce secondo il Prana, la Forza Creatrice Divina…

Evidentemente, le dinamiche politico-economiche sono talmente contrarie alle innovazioni
sull’energia, che ci vorrebbe una serie di grandi eventi mediatici per scuotere la potente inerzia
della situazione. Specialmente quella dei leader politici i quali, se da un canto dichiarano
apertamente di volere soluzioni, dall’altro scartano quelle che non garantiscano loro il potere. È
arrivato il momento di coinvolgere la popolazione mondiale, educando i cittadini sulle nuove risorse
energetiche.

In Italia abbiamo l’esempio mediatico di Beppe Grillo, un personaggio che ha saputo usare la sua
notorietà di comico e la sua intelligente satira per mettere in piazza la situazione vergognosa che
vede le industrie mondiali responsabili di inquinamento sul pianeta. Purtroppo, dopo ogni sua
performance televisiva, è regolarmente “defenestrato” per almeno un quinquennio… a dimostrare
quanto diano fastidio le sue dichiarazioni. Pur continuando la sua lotta sommersa, esibendosi in
spettacoli dal vivo in giro per l’itala, è fuori discussione che i colpi inferti durante i suoi
“exploit” televisivi sono stati quanto di più sbeffeggiante si sia mai visto e udito davanti a un
pubblico di milioni di utenti. Ma come succede in questi casi, la gente si limita a stupirsi,
incuriosirsi, e fare il tam-tam dei “hai visto?” e “hai sentito?”.
Poi di nuovo il nulla.

Nel 1997 fu firmato il “Protocollo di Kioto”, un patto tra 180 nazioni contro l’inquinamento e
l’effetto serra, responsabili del surriscaldamento terrestre e di conseguenza piogge torrenziali,
inondazioni, frane e siccità a livello globale. A distanza di quasi dieci anni l’umanità si trova
ancora in una situazione pressoché invariata, a causa degli interessi delle corporates americane e
quindi delle multinazionali e dei paesi emergenti come la Cina e l’India, che non intendono
rinunciare allo sfruttamento delle miniere di carbone, benché siano molto inquinanti.
L’Unione dei paesi Europei è in contrasto con il governo americano su questi punti fin dal G8 di
Trieste nel 2001; infatti la rappresentante americana Christine Whitman, dopo aver accettato le basi
del Protocollo di Kyoto, fu presto smentita da George W. Bush, appena eletto.

Secondo Bush l’accordo è contrario agli interessi americani e vincola le imprese rallentando la
crescita del sistema produttivo. La Unione Europea, all’inizio, era compatta e i ministri per
l’Ambiente in aprile decisero che avrebbero ratificato il protocollo anche senza gli USA. Germania,
Svezia e Danimarca sarebbero disposti a procedere alla ratifica, ma altri paesi, tra cui l’Italia,
preferiscono temporeggiare contando su una mediazione con Bush il quale, intanto, propone di
incrementare la produzione di energia elettrica e anche nucleare, sfruttando l’Alaska.
Nel frattempo, Madre Natura ha iniziato a esprimere tutta la sua rabbia, e infatti gli USA sono
stati investiti da uragani di forza spaventosa, e da alluvioni senza precedenti…

I pionieri della “Lost Science” furono tenuti al bando, e così anche quella letteratura che ne
parlava; in questo modo nessuno avrebbe compreso l’energia radiante e nemmeno la scienza di qualità.
Adesso siamo in una fase molto delicata: viviamo una sorta di rinascimento scientifico, imbavagliato
dall’oscurantismo imposto da “alcuni” governi. Tuttavia, la volontà crescente di “urlare” al
cambiamento, unita alla forza mediatica di Internet, dovrebbe sbaragliare le forze negative che
ostacolano quotidianamente l’elevazione della coscienza della nostra razza, in questa fase difficile
e buia che i Veda indicano come “Kali Yuga”…

E-mail dell’autrice: daniela.bortoluzzi@fastwebnet.it

Tratto da: www.edicolaweb.net/icone02a.htm

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